Doc. XII-quinquies, N. 29

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'OSCE

Sessione Annuale di Lussemburgo

Risoluzione su «La digitalizzazione – un vantaggio per le politiche di genere»

Trasmessa il 24 settembre 2019

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RISOLUZIONE SU «LA DIGITALIZZAZIONE – UN VANTAGGIO PER LE POLITICHE DI GENERE»

  1. Felicitandosi per i notevoli successi e il contributo potenziale continuo della scienza, della tecnologia e dell'innovazione al benessere e alla prosperità dell'umanità,

  2. Ricordando l'Atto finale di Helsinki del 1975, nel quale gli Stati partecipanti dell'OSCE hanno riconosciuto che le iniziative per approfondire la cooperazione in alcuni ambiti, ivi comprese scienza e tecnologia, contribuiscono al rafforzamento della pace e della sicurezza in Europa e nel mondo intero,

  3. Ricordando inoltre la Risoluzione 70/1 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 25 settembre 2015, intitolata «Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile», con la quale era stata approvata una serie – completa, ambiziosa e incentrata sulle persone – di target e obiettivi di sviluppo sostenibile, che sono universali e portatori di cambiamento: 3) buona salute e benessere, 4) istruzione di qualità, 5) parità di genere,

  4. Ricordando la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, un trattato internazionale approvato nel 1979 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite,

  L'Assemblea Parlamentare dell'OSCE:

  5. Richiede un potenziamento dell'uso delle tecnologie abilitanti, in particolare delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, per favorire l'autonomia delle donne (OSS 5);

  6. Chiede inoltre che si riconoscano e valorizzino la cura e il lavoro domestico non retribuiti mediante l'erogazione di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di tutela sociale, e si promuova la condivisione delle responsabilità nell'ambito del nucleo familiare e della famiglia, in funzione del contesto nazionale;

  7. Invita inoltre gli Stati partecipanti a garantire la piena ed effettiva partecipazione delle donne nonché parità di opportunità per le funzioni direttive a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica;

  8. Sottolinea che il diritto di accesso a Internet è un diritto di ognuno, e che quindi per tutti gli Stati partecipanti dev'essere una priorità consentire la parità di accesso di tutti i cittadini a tale diritto, a prescindere dal genere, dall'età e dalla nazionalità;

  9. Invita tutti gli Stati partecipanti a includere la questione della parità di genere in tutti i segmenti della società, ivi comprese le iniziative digitali, e sottolinea la limitata partecipazione delle donne in quest'ambito e la necessità di incoraggiare maggiormente queste ultime a scegliere di applicare le nuove tecnologie;

  10. Fa presente la necessità di utilizzare meglio il potenziale della digitalizzazione per consentire una più efficiente partecipazione delle donne al processo decisionale, e sottolinea che la digitalizzazione contribuisce all'affermazione di principi democratici fondamentali, consentendo alle donne di avere un accesso più diretto al processo decisionale sulle questioni sociali e politiche in tale ambito;

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  11. Incoraggia gli Stati partecipanti a mettere in atto tecnologie per consentire alle parlamentari che sono incinte o che hanno partorito da poco tempo di lavorare e votare a distanza, consentendo loro di essere fisicamente assenti dalla camera alla quale appartengono in assenza di meccanismi alternativi per sostituirle;

  12. Incoraggia le organizzazioni della società civile a partecipare maggiormente ai processi generali di informatizzazione, digitalizzazione e trasformazione generale, e ne riconosce il ruolo costruttivo nel promuovere la partecipazione delle donne a tali processi;

  13. Insiste affinché si dedichi una maggiore attenzione alle questioni di segregazione e discriminazione di genere nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), in particolare per quanto riguarda la cosiddetta divisione in settori «maschili» e «femminili», e alla disparità di retribuzione per lo stesso tipo di lavoro che può comportare differenze maggiori dei contributi pensionistici e di assicurazione per invalidità;

  14. Propone agli Stati partecipanti, per quanto attiene al rispetto dei diritti umani, che si presti una particolare attenzione ai diritti delle lavoratrici nel settore ICT, e osserva che, a prescindere dai cambiamenti positivi e dai progressi realizzati in termini di legislazione, in pratica le donne ancora incontrano difficoltà nell'esercizio dei loro diritti di lavoratrici;

  15. Sottolinea la necessità di attuare un'analisi di genere e di produrre statistiche che tengano conto della componente di genere, al fine di creare e attuare politiche per la parità di genere nel settore ICT, sulla base di indicatori che tengano conto delle problematiche di genere;

  16. Invita gli Stati partecipanti a promuovere il principio della parità di genere nel settore ICT e a impegnarsi per eliminare le barriere formali e informali che impediscono alle donne di avere accesso a posti di livello gerarchicamente più alto in questo settore;

  17. Sottolinea l'importanza di creare fondi speciali per sostenere finanziariamente le imprenditrici che creano una propria impresa nel settore ICT;

  18. Accoglie favorevolmente la possibilità di una maggiore flessibilità e di modalità di lavoro più flessibili offerte dalle tecnologie digitali al fine di conseguire un equilibrio tra gli obblighi privati e professionali, circostanza che contribuisce in modo determinante a migliorare la qualità della vita delle donne;

  19. Sottolinea la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica ai vantaggi offerti dall'uso delle tecnologie e delle competenze digitali, e ai loro effetti sul miglioramento della posizione delle donne di ogni età nell'era digitale moderna;

  20. Incoraggia gli Stati partecipanti ad allontanarsi dagli stereotipi di genere associati ad alcune professioni, anche nel settore ICT, quando pianificano le politiche in materia di istruzione;

  21. Sottolinea la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto all'importanza di migliorare l'alfabetizzazione digitale delle donne con programmi scolastici e formazione professionale;

  22. Invita vivamente ad attuare programmi di sostegno e accompagnamento professionale per le studentesse che seguono una formazione universitaria nel campo della tecnologia e della matematica in vista della loro ulteriore formazione e impiego nel settore ICT;

  23. Sottolinea positivamente il fatto che la digitalizzazione consente alle donne di avere un migliore accesso alle prestazioni di assistenza sanitaria, e quindi di essere più informate riguardo alla loro salute, e sottolinea la necessità di investire di più in iniziative in questo settore;

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  24. Fa presente l'importanza di registrare su sistemi elettronici le prestazioni sanitarie erogate alle donne e di garantire loro il diritto alla riservatezza;

  25. Invita gli Stati partecipanti a impegnarsi per la digitalizzazione dei rispettivi sistemi di assistenza sanitaria e per l'attuazione di strategie e politiche che consentano la creazione di banche dati mediche elettroniche, e a sensibilizzare le donne in merito all'importanza di questi processi, in particolare rafforzando le iniziative per conseguire una copertura sanitaria universale;

  26. Indica la necessità di individuare tempestivamente le minacce e i rischi che Internet e le ICT comportano, il cui uso possa generare minacce, atti di violenza e reati che mettano in pericolo l'incolumità delle donne;

  27. Propone all'Assemblea Parlamentare dell'OSCE e agli Stati partecipanti:
   a. di impegnarsi per l'affermazione di queste questioni in tutte le dimensioni dell'OSCE;
   b. di promuovere l'alfabetizzazione digitale e insistere su una maggiore partecipazione delle donne all'acquisizione dell'alfabetizzazione tecnica e dell'informazione, incoraggiando la creazione di meccanismi per il controllo dei risultati di programmi, misure e corsi specifici;
   c. di creare sedi di confronto e organizzare eventi a latere che possano fungere da piattaforme per far partecipare tutte le parti interessate ai dibattiti sulle questioni affrontate, anche mediante lo scambio di esperienze e l'attuazione delle misure proposte;
   d. di insistere sull'applicazione coerente dei meccanismi istituzionali esistenti a tutti i livelli di governo, nonché del settore privato e delle organizzazioni della società civile, e di impegnarsi per mettere tali meccanismi a disposizione dei cittadini;
   e. di assicurare, mediante strategie nazionali, una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro nel settore ICT, riducendo così il divario di genere e contribuendo all'aumento dell'occupazione e del prodotto interno lordo;
   f. di definire e incentivare programmi speciali e progetti di formazione e riqualificazione per le donne anziane e le donne delle zone rurali.