TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 230 di Lunedì 22 gennaio 2024

 
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MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE IN ORDINE ALLA REVOCA DELLA NOMINA A SOTTOSEGRETARIO DI STATO DI VITTORIO SGARBI

   La Camera,

   premesso che:

    1) da un articolo de Il Fatto Quotidiano del 24 ottobre 2023, è emerso che il Sottosegretario per la cultura Vittorio Sgarbi avrebbe percepito, nel corso del 2023, sostanziosi emolumenti, pari a oltre 300 mila euro, per aver presenziato a inaugurazioni, mostre, conferenze, premi e manifestazioni culturali;

    2) il quotidiano afferma, inoltre, che sulla base dei documenti visionati «attorno al critico-politico e ai suoi collaboratori di fiducia ruoterebbe invece una vera e propria industria fondata sull'arte di procacciare attività che si svolgono pure alla luce del sole, ma le cui remunerazioni restano nell'ombra, a volte erogate ad altri, non di rado spacciate come “missioni” e poi messe a rimborso del ministero»;

    3) a fine ottobre 2023, l'Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti del Sottosegretario, Vittorio Sgarbi, «per possibili condotte illecite in violazione di quanto previsto dalla legge n. 215 del 2004 in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo»;

    4) sempre da un articolo de Il Fatto Quotidiano del 25 ottobre 2023, si riporta che il Sottosegretario Sgarbi sarebbe indagato a Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, per non aver onorato i debiti con l'Agenzia delle entrate (in totale circa 715 mila euro) e per l'acquisto di quadri (si veda Il Fatto Quotidiano del 9 gennaio 2024) il medesimo Sottosegretario Vittorio Sgarbi risulterebbe indagato per furto di beni culturali in merito ad una vicenda oggetto di un'inchiesta svolta da ultimo dalla trasmissione Report e dallo stesso Il Fatto Quotidiano;

    5) in particolare l'inchiesta si è concentrata su un quadro di Rutilio Manetti, pittore senese del Seicento, «La cattura di San Pietro», che fino al 2013 si trovava esposta presso il Castello di Buriasco (vicino a Pinerolo, in Piemonte). La proprietaria del castello e del dipinto, Margherita Buzio, a febbraio del 2013 denunciò il furto dell'opera: la tela era stata tagliata nella notte, lasciando la cornice; all'epoca le indagini furono senza esito;

    6) la trasmissione Report ha sottolineato che, stando alle dichiarazioni di Buzio, poche settimane prima del furto si era detto interessato all'acquisto Paolo Bocedi, collaboratore di Sgarbi fino al 2003 e ancora in buoni rapporti con il Sottosegretario. Il servizio di Report aggiunge che il critico d'arte avrebbe già visto l'opera alcuni anni prima, in un pranzo al castello, cosa che lo stesso Sgarbi ha confermato;

    7) il dipinto, secondo quanto riportato da Report, sarebbe riapparso nel 2021 in una mostra inaugurata dallo stesso Sgarbi, in cui sarebbe stato esposto un dipinto di Manetti «inedito». L'opera esposta dal Sottosegretario è estremamente simile a quella sparita nel 2013: una differenza visibile è che, in alto a sinistra, c'è una candela che nel dipinto rubato non c'era;

    8) Sgarbi, negando che si tratti della stessa opera, ha parlato di «coincidenze»: il dipinto esposto, infatti, si sarebbe trovato in una villa nel Viterbese che Rita Cavallini (madre di Sgarbi) aveva acquistato anni prima, nel 2000, già presente in un inventario dei beni della villa risalente al Seicento. Tuttavia Report ha sottolineato come nell'inventario in questione l'opera non risulti;

    9) la stessa trasmissione di Rai 3 avrebbe interpellato anche con Gianfranco Mingardi, restauratore di Brescia, che ha detto di aver ricevuto la tela senza cornice, la quale sembrerebbe identica all'opera trafugata a Pinerolo, se non per il particolare di una candela che non c'era sul dipinto da lui sistemato; Sgarbi dal canto suo ha negato e da articoli di stampa emerge che il legale di Vittorio Sgarbi abbia inviato una Pec diffidando la Rai prima della messa in onda della puntata di Report;

    10) tuttavia, a quanto pare, ciò che per Sgarbi era solo frutto di fantasia, incompetenza e livore giornalistico, sembra sia divenuto un fascicolo aperto dalla procura di Imperia e trasmesso alla procura di Macerata;

    11) in data 9 gennaio 2024 la procura di Macerata ha confermato che il Sottosegretario Sgarbi è indagato per il reato di autoriciclaggio di beni culturali di cui all'articolo 518-septies del codice penale;

    12) in data 12 gennaio 2024 il Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale ha sequestrato al Sottosegretario il dipinto;

    13) il decreto ministeriale n. 458 del 28 dicembre 2022 del Ministero della cultura attribuisce al Sottosegretario Sgarbi, tra le altre, la funzione di responsabile della «sicurezza del patrimonio culturale»;

    14) la legge 20 luglio 2004, n. 215, impone a chi ricopre un incarico di Governo di dedicarsi «esclusivamente alla cura degli interessi pubblici». Dal giuramento in poi, «al titolare non può derivare, per tutta la durata del governo, alcuna forma di retribuzione o vantaggio». La legge vieta anche di «esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati». Il legislatore precisa: «Sono vietate anche all'estero»;

    15) tuttavia, ad avviso dei firmatari del presente atto, oltre ai connessi profili di carattere penale, la condotta getta una oscura e pesante ombra sulla sua attività governativa in un dicastero di così tale rilievo e delicatezza e, dunque, si pone in palese contrasto con l'articolo 54 della Costituzione, che recita: «I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore»;

    16) le condotte summenzionate, inoltre, lascerebbero trasparire in ogni caso una condotta grave, uno sfacciato abuso del potere, una violazione dei doveri, non compatibile con il decoro e la decenza delle istituzioni repubblicane;

    17) non può, in altri termini, ritenersi che l'azione del Sottosegretario sia stata ispirata in tale frangente dal superiore interesse esclusivo della Nazione, come espressamente imposto dalla legge n. 400 del 1988,

impegna il Governo:

1) ad avviare immediatamente le procedure di revoca, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri, della nomina a Sottosegretario di Stato del professor Vittorio Sgarbi.
(1-00208) (Ulteriore nuova formulazione) «Caso, Manzi, Piccolotti, Orrico, Amato, Cherchi, Francesco Silvestri, Baldino, Santillo, Auriemma, Cappelletti, Fenu, Alfonso Colucci, D'Orso, Onori, Pellegrini, Torto, Ilaria Fontana, Iaria, Pavanelli, Barzotti, Quartini, Caramiello, Scutellà, Berruto, Orfini, Zingaretti, Braga, Bonafè, Ciani, Ghio, Toni Ricciardi, Fornaro, Casu, De Luca, Ferrari, Morassut, Roggiani, De Maria, Grimaldi, Ghirra, Mari».

(25 ottobre 2023)