XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie

Resoconto stenografico



Seduta n. 19 di Mercoledì 20 marzo 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 2 

Audizione dei Commissari straordinari per il comune di Caivano, Fabio Ciciliano e Filippo Dispenza
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 2 
Ciciliano Fabio  ... 2 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 12 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario per il comune di Caivano ... 13 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 13 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 13 
Ruffino Daniela (AZ-PER-RE)  ... 15 
De Maria Andrea (PD-IDP)  ... 16 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 17 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 17 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 18 
Iaria Antonino (M5S)  ... 18 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 19 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario per il comune di Caivano ... 19 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 25 
Iaria Antonino (M5S)  ... 25 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario per il comune di Caivano ... 25 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 27 
Ciciliano Fabio , Commissario straordinario per il comune di Caivano ... 27 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 28 
Dispenza Filippo , Commissario straordinario per il comune di Caivano ... 28 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 29 
Dispenza Filippo , Commissario straordinario per il comune di Caivano ... 29 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 36 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 36 
Dispenza Filippo  ... 39 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 39 
Dispenza Filippo  ... 39 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 39 
Dispenza Filippo  ... 40 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 40 
Dispenza Filippo  ... 40 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 40 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 40 
Dispenza Filippo  ... 41 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 41 
De Maria Andrea (PD-IDP)  ... 41 
Iaria Antonino (M5S)  ... 41 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 43 
Dispenza Filippo  ... 43 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 48 
Dispenza Filippo  ... 48 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 52 
Dispenza Filippo  ... 52 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 53

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BATTILOCCHIO

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Comunico che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione dei Commissari straordinari per il comune di Caivano, Fabio Ciciliano e Filippo Dispenza.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del commissario straordinario per il comune di Caivano, dottor Fabio Ciciliano, che ringraziamo per la sua presenza.
  Noi stiamo approfondendo, ovviamente molto, la tematica Caivano. Siamo stati in visita, e abbiamo avuto modo di riscontrare tutta una serie di azioni in corso. Uno degli approfondimenti che sta facendo la Commissione, come accennavo, è proprio capire se ci sono elementi che possono essere e replicati, e con quale modalità, con quali criticità, in altre aree geografiche che condividono problematiche simili.
  Per noi l'approfondimento, che oggi proseguiamo grazie alla sua disponibilità, è veramente prezioso, perché si inserisce in un percorso che la Commissione sta portando avanti.
  Nel ringraziarla di nuovo, anche a nome di tutti i colleghi, sia presenti che collegati, le cedo volentieri la parola.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Signor presidente, ringrazio lei e gli onorevoli presenti.Pag. 3
  Io ho predisposto, per motivi anche di maggiore chiarezza, una presentazione, che ovviamente lascerò alla Commissione, con alcuni dati. Già da adesso, se ci sono richieste anche successive alla mia prolusione, anche nei giorni successivi, i riferimenti il presidente li ha. Tutti i dati necessari per il raggiungimento dello scopo della Commissione sono ben contento di poterveli partecipare.
  Vorrei ricordare brevemente la tempistica. Il 7 settembre, dello scorso anno ormai, il Consiglio dei ministri annuncia la nomina del commissario straordinario, nomina che viene formalizzata il giorno 18 settembre. Per accelerare i tempi, già dal giorno successivo il commissario straordinario si è recato giù a Caivano per fare un primo sopralluogo. L'idea quale è stata? Quella di utilizzare quelle che sono semplicemente le procedure della gestione dell'emergenza della pianificazione della Protezione civile. Fondamentalmente, questa è l'idea che abbiamo utilizzato come schema iniziale. È ovvio che il sopralluogo iniziale tempestivo dà la possibilità pressoché immediata di avere una prima percezione di quelle che sono le problematiche, che poi, ovviamente, vanno misurate con la permanenza nel tempo sul territorio, per poter poi fare un'analisi più approfondita.
  Il giorno 18 settembre è stato nominato il commissario straordinario. Il 4 ottobre, invece, la struttura di supporto, che è una struttura fondamentale per l'attività del commissario. Le attività che si svolgono sono attività ad ampio raggio. Stiamo parlando di competenze tecniche (quindi rapporti, per esempio, con ingegneri o architetti che debbono mettersi insieme per lavorare su quella che è, poi, la riqualificazione degli edifici), competenze di carattere amministrativo, competenze di carattere sociale. Perché? Perché, ovviamente, l'idea era quella – ed è stata quella, strategicamente, secondo me, vincente – di Pag. 4rendere la struttura del commissario straordinario una sorta di open space, dove le persone, dai semplici cittadini alle aziende, alle imprese o ai servizi di carattere pubblico, potessero entrare e liberamente esprimere un'esigenza, in maniera tale che si potesse non dico risolverla, ma quantomeno analizzarla.
  Questo è proprio quello che sottolineavo. In una situazione in cui c'è non solo particolare attenzione di carattere mediatico, ma, fondamentalmente, essenza reale di cambiamento, la cosa più importante è cercare, con le poche risorse umane che la norma ha messo a disposizione, di lavorare secondo un'attività che potesse semplificare le azioni e dare la possibilità, nella direzione dell'efficacia e dell'efficienza, di reagire immediatamente alle esigenze che venivano richieste dal territorio. Tutto ciò si può fare soltanto attraverso un'attività importante di coordinamento. Quindi, l'idea è stata quella di mettere tutti intorno a un tavolo, ragionare in maniera aperta, capire quelle che potevano essere le problematiche e condividere insieme quelle che potevano essere le soluzioni. Ovviamente, soluzioni che doveva essere possibile realizzare. Altrimenti, avremmo fatto un errore strategico importantissimo, cioè ragionare su cose che non si sarebbero potute realizzare.
  Una delle problematiche che abbiamo incontrato, soprattutto all'inizio, è stata l'estrema diffidenza della cittadinanza. Perché? La città di Caivano ha vissuto una serie di commissariamenti molto lunghi, quindi un distacco completo da tutto ciò che era l'essenza dell'ente locale e tutto ciò che era la componente istituzionale, in qualsiasi contesto, da quello locale a quello nazionale. Quindi, uno dei primi lavori è stato cercare di far capire alla collettività l'azione più importante della struttura commissariale, che era quella di scendere tra la gente.
  Oltre ad avere l'open space, quindi fare in modo che le persone arrivassero, abbiamo fatto una cosa un po' più proattiva.Pag. 5 Abbiamo raggiunto tutti quanti i punti in cui c'è una maggiore concentrazione di cittadini. Quali? Le scuole e le chiese. Tutte le chiese e tutte le scuole. Anche in questo caso, è stata una strategia vincente. Da quelle interlocuzioni si è capito il mood, cioè il disagio generale della popolazione, però siamo riusciti, poi, a capire quelle che erano le esigenze concrete che venivano richieste. Alcune richieste erano di carattere storico, mettiamola così. Altre, invece, erano un po' più circostanziate e più importanti su quelle che potevano essere le attività del commissario che potevano essere immediatamente raggiungibili ed eseguibili.
  Per darvi un'idea, questa è la stratificazione per età del comune di Caivano. Stiamo parlando di una cittadina, anche se «cittadina» relativamente, perché – dati aggiornati a oggi – conta 36.576 abitanti, divisi in 18.001 maschi e 18.575 femmine. Il dato di rilievo, in quest'altra diapositiva, è una cosa un po' in controtendenza con la tendenza nazionale. Sulla sinistra vedete che dall'inizio dell'anno a Caivano sono nati 67 bambini, che per una popolazione di 37 mila abitanti è un numero particolarmente elevato. Anche l'età media delle donne che partoriscono a Caivano è un po' più bassa dell'età media nazionale.
  Con riferimento alla distribuzione degli alunni per fasce di età, abbiamo 1.720 alunni nella fascia di età 5-10 anni, 1.276 alunni della scuola di primo grado (l'ex scuola media, per intenderci) e 1.676 alunni degli istituti superiori, una fascia che va nel range dei 18 anni.
  Perché è importante questo? Perché, quando parliamo di periferia, l'idea salta immediatamente su quelle che sono le condizioni giovanili dei ragazzi, che è una cosa assolutamente importante. In realtà, non è soltanto questo. Quando si parla di periferia si deve parlare di tutte le fasce di popolazione che rimangono fragili per qualche motivo. Dopo parleremo – se ne Pag. 6avrò la possibilità – anche degli anziani, delle famiglie che economicamente non riescono a condurre una vita ordinaria, normale all'interno del contesto sociale in cui vivono.
  Un'altra diapositiva, invece, mette in evidenza i dettagli per ciascun istituto scolastico. Caivano ha quattro istituti comprensivi e due scuole superiori, un liceo scientifico e un istituto tecnico, con diversi indirizzi professionali.
  Va anche sottolineata l'attività del settore delle politiche sociali, che noi abbiamo sempre utilizzato come antenna. La vera antenna di un contesto locale è l'attività che fa il servizio sociale. Più i servizi sociali lavorano, nel senso più sono alti i numeri, più c'è la necessità di sostegno da parte delle istituzioni in quel contesto.
  Come è possibile notare, tra le attività più numerose vi sono le attività di segnalazione procedure fatte al tribunale per i minorenni. Che cosa significa questo? Può avere un doppio significato. Il primo: c'è un'elevata attenzione del sistema per le segnalazioni, quindi c'è un'attenzione sul contesto. Il secondo: oggettivamente, i numeri sono elevati, sempre rapportati al numero della popolazione.
  Questi sono i dati iniziali del monitoraggio del cosiddetto «decreto Caivano», che ha messo in evidenza i dati di dispersione scolastica. Quello che vorrei farvi notare è che uno si aspetta – diciamo così – un numero di segnalazioni nelle scuole superiori. Perché? Perché i ragazzi cominciano a diventare grandi, sono più autonomi, quindi ti aspetti un numero un po' più alto. Quello che, però, emerge da questa diapositiva è che l'Istituto comprensivo Parco verde, che ha la scuola dell'infanzia, la scuola elementare e la scuola media, ha registrato lo stesso numero di dispersioni (26). Significa che davvero la componente familiare ha inciso negativamente su quei numeri.Pag. 7
  Fornisco anche i numeri che ha dato quest'oggi la questura di Napoli per quelle che sono le attività di prevenzione della violenza giovanile. Dall'inizio della vigenza della norma, nella provincia di Napoli (tutta la provincia; adesso non stiamo più parlando di Caivano, ma di una competenza della questura, quindi di una competenza di carattere provinciale) sono stati fatti tre ammonimenti per violenza da parte dei minori e dieci segnalazioni per l'accesso a siti pornografici, che – come sappiamo – costituiscono, purtroppo, uno dei baluardi negativi che danno inizio alle devianze.
  Veniamo al Piano straordinario, quello che il commissario ha redatto di concerto con l'ente locale, con il comune di Caivano e con il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri. È stato approvato il 28 dicembre 2023 ed è stato organizzato secondo tre direttrici, essenzialmente. Una riguardava l'attività degli interventi infrastrutturali urgenti, quindi non solo il centro sportivo, che è diventato un simbolo, ma anche tutto quello che c'è in più da costruire e da riqualificare, come le scuole. Dopo lo vedremo meglio. Poi le attività di rafforzamento, la capacità organizzativa amministrativa dell'ente locale.
  Il concetto del commissario, per definizione, è un concetto limitato nel tempo. Più è limitato nel tempo, più devi muoverti per fare in modo che la struttura ordinaria deputata alla gestione di questo tipo di azioni venga rimessa in sesto il prima possibile, attraverso una serie di attività, tra cui, per esempio, le attività concorsuali, con l'assunzione di nuovi funzionari nei diversi settori. In ultimo, ma non ultimo, gli interventi che servono per fronteggiare un'abilità sociale, quella che noi abbiamo chiamato «riqualificazione sociale», che è la vera sfida. Non si ultima in breve tempo. Per fare in modo che in maniera strutturale si modifichino queste cose, è necessario che ci siano Pag. 8tempi, cadenze e presupposti, uno dei quali, per esempio, è quello dell'attività lavorativa. Dobbiamo fare in modo, cioè, che i giovani riescano a raggiungere il lavoro in una situazione complessa, non a Caivano, ma nell'intera area geografica dell'area a nord di Napoli. Questo può essere un presupposto per vincere il canto brutto delle sirene, diciamo così, dell'antistato.
  Questi sono gli ambiti di azione del Piano. Il Piano ha previsto, in sede di decreto-legge, 30 milioni provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027. In sede di conversione sono stati aggiunti 12 milioni dal Ministero della cultura per la realizzazione del Polo culturale e 5 milioni dal Ministero dell'università e della ricerca per lo sviluppo di tutte le linee – quello che ci siamo detti fino adesso – che nascono attraverso la scuola, passano attraverso l'università e si fermano nel mondo del lavoro in maniera sostanziale.
  Quelle evidenziate sono le attività che impattano direttamente sugli obiettivi della mia relazione di oggi, cioè cercare di fare in modo che, attraverso queste azioni, le criticità della periferia di Napoli, quindi di Caivano, possano ritornare in uno stato, oserei dire, ordinario. Qua non bisogna fare nulla di straordinario. Noi dobbiamo cercare di rendere ordinario quello che adesso è diventato straordinario per una serie di contingenze che sono comuni a diverse altre periferie, in tutta onestà.
  In questa presentazione produco anche alcune immagini. Sulla sinistra vedete il campo sportivo, che è stato completamente riqualificato. Siamo all'interno del Parco verde. A destra, invece, vedete due immagini: quella di sopra è il teatro in uno stato di totale abbandono, che è immediatamente contiguo al Parco verde, nella parte nord, alla fine del Parco verde; a destra, verso il basso, invece, il rendering di come deve diventare adesso il teatro. Mi spiego. L'attività iniziale era quella di riqualificare il teatro. Quando il Genio militare – che ringrazio per la Pag. 9velocità e la precisione di azione – è andato a svolgere le attività di bonifica ha trovato una perdita d'acqua presente da almeno sei anni all'interno del teatro, che ovviamente ha minato le fondazioni. Quindi, i costi di riqualificazione di quel teatro sarebbero stati sicuramente eccedenti i costi di ricostruzione, secondo quelli che sono i canoni di sicurezza del 2024. Anche in un'azione di rapporto costo-beneficio, quindi, si è deciso di ricostruire il teatro. In realtà, non è soltanto un teatro. La cultura avrà una biblioteca digitale. L'azione importante è fare in modo che quegli spazi e quei manufatti vengano utilizzati tutto il giorno, non soltanto la sera.
  La riqualificazione del centro sportivo è, come dicevo prima, un simbolo, ma è solo una delle attività che si stanno mettendo in campo. Attaccato al centro sportivo c'è il parco urbano attrezzato, che è stato stralciato, dal punto di vista operativo, dalla riqualificazione. Sono stati fatti due lotti funzionali, in maniera tale che si potesse restituire più precocemente il boschetto, così come è stato fatto.
  Ci sono interventi sulle scuole, sulla parte esterna. Prima di fare la parte esterna, però, c'è da fare un'attività di riqualificazione e di messa a norma di alcuni plessi, di proprietà del comune, degli istituti comprensivi. All'esito della messa in sicurezza, ci preoccuperemo di fare tutta l'attività di riqualificazione, quindi di efficientamento energetico e di riqualificazione degli spazi esterni.
  Quelle che vedete evidenziate sono azioni che si sono messe in campo che non impattano direttamente sul discorso della riqualificazione delle periferie, però sicuramente contribuiscono in maniera sostanziale. Se io aumento la capacità di movimento dei cittadini, di fatto metto fine alla ghettizzazione, che è uno degli elementi, purtroppo, iniziali che contribuiscono a far sì che le periferie siano sempre più periferiche (passatemi Pag. 10il gioco di parole). Anche qui, serve la rigenerazione degli spazi didattici, cioè fare in modo che, attraverso strutture che già esistono, intervenga il mondo dell'università, in maniera veloce. Qui sta la vera chiave di volta: la velocità. Noi dobbiamo essere capaci di essere veloci e di intercettare le esigenze dei ragazzi, dei giovani, in maniera tale che si possa rapidamente dare loro risposte.
  Quando si parla di giovani, però, vorrei fare una puntualizzazione. Al di fuori delle considerazioni di carattere etico, quindi faccio un ragionamento di carattere oggettivo, in quel territorio abbiamo fette di popolazione, di giovani che tecnicamente non hanno più studiato, hanno deciso di non studiare, hanno smesso di avere fiducia nelle scuole, hanno deciso di eludere – quando erano giovani – le scuole. Difatti, adesso sono in un'età da NEET, che a Caivano è particolarmente elevata.
  Per dare una soluzione anche a questa fetta di popolazione, che non può passare attraverso l'università non avendo completato il corso di studi, è necessario fare qualcosa. Cosa? Attraverso le università, con quelle che noi abbiamo voluto chiamare «Scuola delle arti e dei mestieri», si sta cercando di riprendere queste attività ad alto contenuto valoriale, in modo tale che si riescano a formare questi giovani in un percorso garantito dalle università (ma non sono corsi universitari), che dia la capacità immediata di svolgere attività lavorativa, intercettando quelle che in questo momento sono le esigenze. In questo momento, per esempio, tra le esigenze che si manifestano in quel territorio – perché sono tante – c'è la gestione e la manutenzione del verde, che è una cosa che ha un certo costo, però ha anche una certa resa dal punto di vista del guadagno delle persone preparate a fare questo.
  Quindi, dall'unione di queste esigenze (esigenza più capacità di esprimersi in questa direzione) è nata la Scuola delle arti e Pag. 11dei mestieri, che nel caso specifico sta seguendo l'università Federico II di Napoli, che ha già esperienza in questo ambito, con tutte le attività che ha già messo in campo in altre realtà periferiche della provincia di Napoli.
  Altre attività si sono messe in campo. C'è il discorso della ricerca. L'istituto tecnico sta portando avanti un progetto molto importante che riguarda la nuova visione dell'agronomia. Dare la possibilità di agganciare alla Facoltà di Agraria, quindi di fare un match tra scuola, università e mondo del lavoro, sicuramente dà la possibilità di abbreviare i tempi e, soprattutto, di ridurre i contatti di contaminazione criminale con questi ragazzi.
  Prima parlavo di un discorso che non riguardava soltanto i ragazzi. Noi abbiamo una grande fetta di popolazione a Caivano che non riesce ad avere un accesso primario alle cure sanitarie, non perché non esistano. La ASL territorialmente competente, che è molto ampia, è una ASL che lavora molto sul territorio di Caivano. Il problema è che, come tutte le ASL, è un po' parcellizzata sul territorio, che è molto vasto. L'ASL Napoli 2 ha un territorio che va da Caivano a Ischia. Quindi, è gigantesca.
  Attraverso questa iniziativa di screening primario, che dà la possibilità di accesso a tutti, si riescono a intercettare quelle che potrebbero essere le principali condizioni di attenzione sanitaria, per fare in modo che ci sia un secondo punto di indirizzo più preciso e più puntuale sulle attività sanitarie proprie, ovviamente, dell'azienda sanitaria.
  Ultime due cose. Il potenziamento delle risorse, dei Livelli essenziali di prestazione. I LEP, come ben sappiamo, al 31 dicembre tornano in economia. Quindi, è fondamentale prenderli, nel senso utilizzarli al meglio e fare in modo che siano la base iniziale da cui partire per uno sviluppo. Nel 2027 saranno stabilmente affidati ai diversi enti locali. Tra le azioni che Pag. 12bisogna fare in favore degli enti locali vi è sicuramente anche il supporto della componente amministrativa. Il commissario straordinario, nel caso specifico la mia struttura, ha rapidamente inserito all'interno del Piano straordinario questi fondi LEP, che poi sono stati utilizzati per il potenziamento dell'asilo e per il potenziamento e la realizzazione del trasporto per studenti disabili, in maniera tale che non andassero in economia. Per dirla brevemente, il 31 dicembre, con la mia struttura, che non finirò mai di ringraziare, ho affidato, assegnato i LEP, perché dopo sei ore sarebbero andati in economia.
  All'interno del Piano abbiamo inserito anche qualche cosa che non fa parte precipuamente dell'attività di un commissario straordinario per la riqualificazione. Però, nella logica del supporto all'ente locale, non si poteva agire diversamente. Mi riferisco, per esempio, al rifacimento di parte della rete idrica, che è un'azione chiara, diretta, netta che deve fare un ente locale. Tra l'altro, è un'azione che non si fa in emergenza. È un'azione che si fa in programmazione. Abbiamo scoperto, durante le nostre attività istituzionali, che c'era un progetto esistente fin dal 2019 (non ricordo precisamente), che era stato finanziato, ma era rimasto lì. Noi ci siamo presi il compito di riprenderlo e di riutilizzarlo. L'altro ieri è stato firmato il contratto. Penso, quindi, che tra una decina di giorni cominceranno i lavori di realizzazione di questa parte di rete idrica.
  Vi ringrazio. Spero di essere stato chiaro. Se ci sono domande, sono a completa disposizione.

  PRESIDENTE. Grazie, commissario, per la relazione e anche per il materiale, che distribuiremo ai colleghi che fanno parte della Commissione, perché ci sono una serie di elementi interessanti.
  Prima di lasciare la parola ai commissari, se hanno qualche domanda da porre o qualche considerazione da aggiungere, Pag. 13vorrei chiedere solamente una integrazione rispetto al timing per il teatro, magari qualche indicazione in più.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Glielo dico subito. Il timing del teatro è l'unico che eccederà la durata della vita del commissario, anche considerando l'eventuale proroga. La norma prevede che il commissario resti in carica un anno, eventualmente prorogabile di un altro anno. Il timing del rifacimento del teatro completo è dicembre 2025. Che cosa abbiamo fatto, però? Anche in questo caso, abbiamo creato dei lotti funzionali. All'interno del sedime c'è una parte, un'arena, in questo momento è aperta, che verrà riqualificata e verrà chiusa secondo il meccanismo – passatemi il termine impreciso – del tetto dello stadio di Wembley. Perché questo? Perché non costituisce cubatura. Noi stiamo cercando di essere attenti anche per evitare ulteriore consumo di suolo. Questo meccanismo ci fa risparmiare cubatura. Non solo. Ci dà la possibilità, sul tetto che si apre e che si chiude, di mettere pannelli fotovoltaici ad alta efficienza per creare una comunità energetica anche all'interno del teatro.

  PRESIDENTE. Grazie per l'ulteriore approfondimento, perché stiamo provando a seguire, come Commissione, un progetto culturale importante, che vorremmo anche estendere a Caivano. I commissari sanno che ci stiamo lavorando. La presenza di strutture che possono ospitare eventi e iniziative importanti, anche al fianco delle scuole (molto utili anche i dati che ci ha fornito sulla popolazione scolastica e le varie tipologie) per noi è preziosa.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PASQUALINO PENZA. Do il benvenuto al commissario Ciciliano nella Commissione d'inchiesta sul degrado delle periferie.Pag. 14 Ho assistito con molto interesse alla sua illustrazione, veramente ben fatta. Riscontro anche, da testimone diretto, il buon lavoro che sta svolgendo, anche in tempi abbastanza rapidi per i canonici tempi che possono avere i vari enti comunali.
  Ho una domanda da farle. Lei parlava di condivisione con i cittadini. Vorrei sapere quanto è importante, secondo lei, condividere e ascoltare i cittadini. Io so che questo è un lavoro che lei ha fatto. Io sono un orecchio del territorio, perché vivo a Caivano. So che lei ascolta i cittadini. Vorrei capire qual è il peso che questa azione comporta nel suo operato, quindi quanto è importante ascoltare i cittadini. Soprattutto, altra domanda, che tipo di diffidenza ha trovato nei cittadini, se ne ha trovato, se c'era un pregiudizio o se loro si aspettavano, magari, un pregiudizio da lei, che magari non hanno trovato, quindi ha avuto un riscontro positivo.
  Parlava, poi, del discorso della sanità. In merito alla questione dell'ospedale di comunità, di cui si parlava, nel comune di Caivano, ma è un progetto che si deve essere arenato, vorrei sapere se lei ha qualche notizia in più o, comunque, se si poteva intervenire anche su questo.
  In merito alla questione della rete idrica, le faccio i miei complimenti per essersi assunto questo onere. È intervenuto tempestivamente, con spirito di iniziativa. Non è da tutti. Per questa cosa, quindi, non posso che lodarla. Mi sarebbe piaciuto addirittura darle anche il progetto del canile comunale. Purtroppo, i tempi sono strettissimi e dobbiamo portare avanti ciò che è essenziale per rilanciare Caivano.
  Come stavo dicendo, ho ascoltato veramente con le mie orecchie quello che lei ha detto. Io posso essere testimone, in totale sincerità e onestà intellettuale, che corrisponde tutto al vero. Il dottor Ciciliano – non lo dico perché ce l'ho qui davanti, Pag. 15ma perché ho messo l'orecchio sul territorio – so che sta facendo un buon lavoro, quindi non posso dire diversamente.
  L'università è un altro perno importante. Sempre in totale trasparenza, così come dico che sta facendo un buon lavoro, anche l'idea dell'università, che è partita da quest'aula e che abbiamo riportato al ministro, è un'ottima cosa. Unitamente alle chiese e alle scuole, riuscire, in qualche modo, a realizzare un'opera di restyling generale è importantissimo.
  Anche il fattore dell'università vorrei sapere se in questo connubio lei lo ritiene una chiave di volta per poter rilanciare Caivano o, comunque, un modello.

  DANIELA RUFFINO. Buongiorno, commissario Ciciliano. Debbo rappresentarle veramente tutto il mio entusiasmo e i complimenti per il lavoro che ha presentato e che sta svolgendo.
  Ho due brevi considerazioni. L'aver preso in considerazione l'urgenza e poi tutto quello che afferisce alla programmazione è certamente un punto di forza. Io sono molto legata ai temi sociali, per mia formazione. Debbo dire che in pochissimo tempo lei è riuscito a realizzare un progetto grande, che andrà sicuramente a beneficio della popolazione, anche attraverso alcuni dettagli che sono stati presi in considerazione.
  Certamente fa riflettere il fatto che ci siano state queste perdite d'acqua, che la struttura sia stata ammalorata. Credo che, una volta di più, dobbiamo avere la consapevolezza di quanto questo territorio sia stato abbandonato e trascurato. Ci vorrà molto tempo, soprattutto per incidere nei confronti della popolazione. Sarà la scuola, la scuola di ogni ordine e grado, che dovrà portare avanti un grande compito, ma anche una grande attenzione al tempo libero dei giovani. Io sono sicura, signor commissario, che anche in questo caso ci saranno buoni risultati. C'è stata la volontà di voltare pagina, con coraggio e determinazione.Pag. 16
  Non ho altro da aggiungere. Leggerò la documentazione, ma – mi creda – sono davvero felice ed entusiasta del percorso dei progetti che lei ci ha rappresentato.

  ANDREA DE MARIA. Signor presidente, grazie. Ringrazio il dottor Ciciliano.
  Dividerò il mio intervento in due parti. Nella prima farò una considerazione personale, sulla quale voglio chiedere un parere al commissario, ossia quanto questa esperienza sia riproducibile rispetto a un tema, cioè l'attenzione così diretta dei ministeri e questa quantità di risorse finanziarie su un territorio certamente significativo come numero di abitanti, ma analogo a tanti altri comuni che ci sono nel Paese. Se, a suo avviso, a livello di attenzione della filiera istituzionale, a livello di risorse finanziarie in campo, davvero il modello sia riproducibile. Sinceramente qualche dubbio ce l'ho. Questo, ovviamente, non mette in discussione il valore del lavoro svolto. Quanto questo grado di attenzione sia riproducibile in modo diffuso.
  Passo alla seconda parte. Come si sente anche dall'accento, io non sono di Caivano. Ho raccolto da esponenti del territorio, del partito a cui faccio riferimento, che è il Partito democratico, alcune richieste di approfondimento, che le giro. Alcune cose di cui mi avevano parlato le ho sentite nel suo intervento. Penso all'area sportiva, penso alla rete idrica, penso al tema del teatro. Le rivolgo, quindi, alcune domande premettendo che potrei fare qualche considerazione imprecisa dovuta al fatto che riferisco temi che ho raccolto e che non conosco direttamente, ma da persone molto legate al territorio, che lo conoscono e che hanno, quindi, anche le competenze per aiutarci in questa audizione.
  La prima riguarda l'asilo nido comunale di via Caputo, che dovrebbe essere interessato da interventi finanziati dal PNRR. Pag. 17Vorrei sapere se c'è un inizio lavori, se c'è un percorso che state seguendo come struttura commissariale. La seconda riguarda i lavori di ristrutturazione del castello comunale. Anche in questo caso, se sono temi che state seguendo, se c'è un'attenzione della struttura comunale. Allo stesso modo, ma lo citava già il collega che, invece, conosce benissimo Caivano, quindi può sicuramente illustrarlo meglio di me, c'è il tema dei lavori del canile comunale, anche questi, da quello che mi dicono, finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
  È stato sottolineato il tema dell'importanza degli interventi di manutenzione della viabilità stradale, anche della rete idrica, ma di questo ha già parlato. Se su questo, quindi, c'è un'attenzione.
  Vi sono, poi, due temi più di carattere amministrativo, che, come struttura commissariale, immagino ereditiate dal comune. Il primo: se state ragionando sul PUC, se è previsto un percorso di approvazione, se è sospeso nella fase commissariale. Vi è, poi, un contenzioso – mi dicono – rispetto a un'azienda che si chiama Biotech. Su questo contenzioso, non voglio usare un termine impreciso, mi riferiscono di un possibile ricorso in sede di Consiglio di Stato. Mi interessava anche questo elemento.

  PRESIDENTE. Do la parola al collega Penza per una precisazione.

  PASQUALINO PENZA. Come ha detto bene il collega, non essendo egli di Caivano forse molte cose saranno arrivate in maniera indiretta. Mi perdoni se faccio una precisazione su due punti.
  In merito alla questione del canile, quelli non sono fondi PNRR, ma sono fondi del Ministero dell'interno, che furono assegnati a comuni che si trovavano, all'epoca della richiesta, sciolti per mafia e in dissesto.Pag. 18
  La maggior parte delle domande non penso debbano essere rivolte al dottor Ciciliano, ma penso vadano rivolte alla triade commissariale, perché hanno compiti diversi. Ho sentito alcune domande, ma penso che questa potrebbe essere anche una risposta. Glielo anticipo perché lei potrebbe ripetere le stesse domande dopo. Solo per questo. Alcune cose non sono di competenza.

  PRESIDENTE. Anche gli altri colleghi collegati da remoto, se hanno qualche domanda lo possono segnalare.
  Solo una integrazione rispetto alla domanda che faceva il collega Penza sull'ascolto dei cittadini e delle realtà: se magari ci può dire qualcosa sulla realtà sociale, associativa trovata a livello locale, il ruolo con le parrocchie, il ruolo con le associazioni locali (mi viene in mente la pro loco). Qual è la situazione dal punto di vista del tessuto delle associazioni che ha trovato? Questo integra un po' quello che diceva il collega Penza.

  ANTONINO IARIA. Signor presidente, la ringrazio.
  Faccio mie le considerazioni, tra l'altro esposte anche in dichiarazione di voto del famoso «DL Caivano», sul fatto che noi stiamo – anche per fortuna – parlando di un progetto pilota, che ha messo su una grande quantità di mezzi, di risorse, di collaborazioni, eccetera.
  Nell'ottica costruttiva e sapendo che sarà un po' complesso replicare se non si trovano fondi di un certo rilievo per poter agire su altri comuni che più o meno hanno la stessa situazione (commissariati, eccetera) o che hanno bisogno di un grande impulso, mi sembra interessante quello che ha detto lei sul pensare al dopo. Magari adesso abbiamo tanti soldi per fare delle opere, che arriveranno a compimento, ma una delle idee sarebbe quella di poter provare già a trovare delle linee di Pag. 19finanziamento per creare una possibilità di gestione a posteriori delle strutture che si mettono in atto. Da questo punto di vista, quindi, in merito al business plan – chiamiamolo così – dell'utilizzo della palestra, del teatro, eccetera, avere già la possibilità di dare, come contributo operativo, un'idea di fondi di mantenimento di queste situazioni e anche di questa progettualità. Forse costerebbe anche meno in futuro, però darebbe l'idea che questo non diventi solo una roba spot, che, finita la costruzione, non si sa come utilizzare.

  PRESIDENTE. Do la parola al commissario Ciciliano per la replica.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Ringrazio per le domande. Proverò a rispondere a tutte. Se non dovessi rispondere, vi chiedo di dirmelo, cercherò di fornirvi dati ulteriori.
  Parto prima dall'onorevole Penza. Grazie per le belle parole, mi fanno piacere. Fondamentalmente, gli occhi sono quelli che vedono le cose che si stanno facendo. Come dicevo prima, adesso è facile vedere la riqualificazione del centro sportivo o dell'area giochi del parco verde. La vera sfida è la componente sociale, che deve basarsi su una nuova considerazione sociale dei cittadini di Caivano. Questo serve anche come risposta all'onorevole Iaria. Se tu fai una bellissima cosa, ma poi non c'è nessuno che possa gestirla nel medio-lungo periodo, hai realizzato una cosa che, di fatto, non è funzionale. Non solo. Hai sperperato, hai speso i soldi della collettività. Quindi, tutti noi contribuenti abbiamo speso dei soldi che non dovevano essere spesi. In questa fase della mia attività, questa è una delle attività preponderanti: risolvere il problema del medio-lungo periodo.
  L'onorevole Penza mi chiedeva anche della condivisione con i cittadini. Noi abbiamo fatto diverse attività di condivisione. Pag. 20Ovviamente, deve essere una condivisione vera, cioè una percezione reale di quelle che sono le esigenze. Altrimenti, fai una riunione per far vedere che organizzi la collettività, fai finta di sentire o, meglio, senti, ma non ascolti e non riesci a incidere sulle reali esigenze, che magari possono essere anche esigenze già conosciute oppure esigenze nuove, oppure esigenze che si distaccano dal mondo politico locale, perché magari vengono mal rappresentate o rappresentate in maniera diversa.
  Per poter fare questo tipo di ragionamento – Caivano non è piccola, è grande – abbiamo cercato di costituire dei gruppi omogenei che rappresentassero interessi collettivi (faccio un esempio: le associazioni sportive; faccio un altro esempio: le associazioni dei giovani; faccio un altro esempio: le associazioni del mondo del lavoro, quindi le imprese), per cercare di capire le loro esigenze. Capire le esigenze non significa garantire la risposta alla domanda, però è la parte assolutamente iniziale per poter cercare di fare un lavoro concreto che vada nella direzione delle esigenze del territorio. Se delle progettualità già esistenti da parte dell'ente locale erano progettualità valide, non bisognava per forza, per partito preso, modificarle. Se le cose andavano bene ed erano contenute all'interno di un contesto accettabile, si sono portate avanti in maniera più celere, utilizzando le prerogative commissariali. Quindi, non c'è nulla di cui vergognarsi se l'ente locale non è riuscito a mettere in campo quella che magari era una progettualità, che comunque era buona. Analogamente, c'erano alcune progettualità che oggettivamente sembravano essere non proprio in favore della collettività (mettiamola così) quindi si sono tenute a debita distanza.
  Diffidenza iniziale: assolutamente sì, l'ho detto forse anche all'inizio. In una comunità che ha vissuto due commissariamenti a distanza di pochi anni, più un terzo, quello che si è Pag. 21trasformato da commissariamento per motivi politici a commissariamento per motivi di infiltrazione mafiosa, ovviamente la collettività ha perso la fiducia, ma non nelle persone, nelle istituzioni, di qualsiasi genere, dalla Polizia locale fino alle istituzioni nazionali. Quindi, uno dei lavori più importanti è stato quello di far ricredere le persone. Per poter fare ciò bisogna fare due cose importanti: avere l'ascolto, quindi l'ufficio sempre aperto, e dare risposte tempestive, risposte reali. La risposta non è soltanto quella ai massimi sistemi, la risposta è anche quella alla signora che ha un problema per uscire di casa perché magari c'è una porzione di marciapiede che è stato costruito con un abuso, e la risposta immediata è togliere quell'abuso per consentire a quella signora di poter uscire. In questo si misura la velocità di azione.
  La domanda che pongo, dunque, è la seguente: questa è roba da commissario o è roba ordinaria? La risposta è che è roba ordinaria. Però, nel contesto in cui ci siamo calati ovviamente qualcuno la risposta doveva darla e darla rapidamente, anche perché lo Stato non è soltanto il Governo nazionale, lo Stato siamo tutti, anche l'ente locale, soprattutto l'ente locale.
  Sull'ospedale di comunità, onorevole, l'ospedale di comunità è un progetto PNRR della regione Campania per quanto riguarda la componente sanitaria, quindi è stato dato alla ASL territorialmente competente. Ieri ho sentito il direttore generale della ASL e mi ha detto che dopo la Pasqua cominceranno i lavori per l'ospedale di comunità. Badate, parliamo di un plesso scolastico vuoto, non di un plesso scolastico sottratto ad altri. È importante, perché non c'è stato un contrasto. È un plesso scolastico vuoto che viene riutilizzato per il bene collettivo. Il direttore generale della ASL Napoli 2 Nord mi ha confermato, ieri, la partenza dei lavori dopo la Pasqua.Pag. 22
  Sull'università, che cosa si è fatto? Sono stati utilizzati dei cespiti di proprietà del comune di Caivano, nuovi, mai utilizzati, che giacevano lì dal 2013, se non ricordo male. Quindi, è stato abbastanza semplice chiedere al comune di cederlo all'università e, ovviamente, operare la variazione di destinazione d'uso.
  Prima si è parlato anche delle criticità e delle velocità: questo è un elemento molto importante. Agire con un ente commissariato dà la possibilità al commissario straordinario di rendere più rapide le procedure amministrative, anche banali, come ad esempio la variazione della destinazione d'uso di un bene che va dato in comodato.
  Onorevole Ruffino, la ringrazio per le belle parole. Il discorso dell'urgenza della programmazione rientra in considerazioni insite a tutte quelle che dovrebbero essere le attività di un commissario straordinario, indipendentemente dall'oggetto del lavoro. È ovvio che più si è veloci e più si dà la possibilità di percezione alla collettività di un'azione, a patto che, però, la velocità sia ricca di contenuti reali, altrimenti facciamo finta di essere veloci, e questo sicuramente non va bene.
  Onorevole De Maria, il discorso della riproducibilità è un aspetto estremamente importante. Al netto delle attenzioni dei ministeri, che ovviamente attengono alla componente politica, quindi è un discorso che esula dalla mia attività, c'è un discorso oggettivo, che è il discorso dei finanziamenti. Il decreto-legge cosiddetto «Caivano», ha messo in posta 30 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Ebbene, come tutti sappiamo, questi sono fondi fuori bilancio e sono fondi che vengono destinati fondamentalmente al sud. Quindi, una realtà complessa come quella di Caivano in una zona geografica che non è il Meridione ha maggiori problemi oggettivi di reperimento di risorse, oppure magari no, però bisogna tenere a Pag. 23mente che quelle risorse sono risorse di bilancio. Questo è un aspetto importante.
  Vi è un secondo aspetto. Fra le altre, il commissario svolge anche attività di ricerca di fondi. Ebbene, quando ci siamo seduti, abbiamo fatto attività di ricerca di quelli che potevano essere fondi esistenti che non erano mai stati utilizzati. Le dico che, da questo punto di vista, la struttura del commissario ha recuperato 6.499.036 euro. Non è soltanto l'ente locale, non è soltanto il comune. Ve li posso anche specificare, ho sottomano la tabella. Sono 4.779.000 euro dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 per la «Terra dei fuochi», finanziamenti del CIS, che sono in posta del bilancio del comune di Caivano e che non sono mai stati utilizzati. I famosi LEP di cui parlavo prima, per un importo di 460.000 euro per quanto riguarda gli asili nido e 87.000 euro per quanto riguarda il trasporto dei disabili. Poi, 1.023.000 euro da una deliberazione di giunta comunale del 2023 per l'adeguamento della rete idrica comunale, che è una convenzione tra regione Campania e comune. Infine, il POC Legalità (sono programmi operativi complementari) per altri 148.000 euro. Tutte queste somme danno un totale di 6.499.036 euro.
  È vero che i 30 milioni di euro sono fondi non strutturali, però è altrettanto vero che un'attività di ricerca specifica dei fondi ci ha consentito di recuperarne alcuni, per rendere poi fruibili e fattibili queste progettualità.
  Per quanto riguarda le altre domande, che riguardano asilo nido comunale, castello comunale, canile comunale, viabilità stradale, PUC e biotech, sono domande che non deve fare a me, perché sono specifiche dell'ente locale. Tuttavia, le dico anche, come ho detto anche ad altri colleghi, penso che non ci sia nulla di cui vergognarsi, che se ci sono referenti del territorio che hanno la necessità di spiegare meglio questa cosa, quando sono Pag. 24giù a Caivano vengono, me la illustrano e cerchiamo di fare un ragionamento che possa andare verso la soluzione del problema. Non è nulla di particolarmente sconvolgente. Anzi, la struttura del commissario serve anche e soprattutto a questo.
  Sul progetto pilota, onorevole Iaria, è vero, al netto di quello che rappresentava l'onorevole De Maria, ovvero la problematica legata alla gestione dei fondi. Peraltro, qui c'è il grande ragionamento del medio-lungo periodo. Faccio un esempio. Sul teatro non ho ancora nessun tipo di valutazione da fare, per un motivo abbastanza semplice: in questo momento ancora non conosciamo la capienza che deve avere il teatro. Quindi, se non ne conosciamo la capienza, non possiamo fare nessun ragionamento sui costi. Invece, il ragionamento che stiamo facendo sul centro sportivo è già pienamente in opera. Perché? Perché prima della vandalizzazione il centro sportivo presente a Caivano era molto fiorente, però era gestito per fare attività economica, legittimamente. E la componente economica di chi doveva iscriversi al centro sportivo non era secondaria. Siccome adesso l'idea è di fare un discorso di carattere sociale, quindi abbattere i costi, in realtà l'abbattimento dei costi è una speranza. Poi, c'è la componente di spesa corrente di tutti gli anni, che costa non poco, dal momento che il centro è grande.
  Allora, l'idea qual è stata? Quella di coinvolgere le componenti sportive delle forze dell'ordine, nello specifico il gruppo sportivo Fiamme Oro, ma anche le componenti sportive degli enti civili e militari e delle forze armate, sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista gestionale e organizzativo. Il discorso qual è? È che noi non possiamo permetterci che alla restituzione della struttura all'ente comunale, che è il proprietario, dopo i lavori fatti dal commissario, dopo tre settimane corriamo il rischio di non poterla più gestire. Allora, per poter fare questo ragionamento si è fatta un'ipotesi di cogestione tra Pag. 25Fiamme Oro e Sport e Salute, che è la società in house del Dipartimento per le politiche giovanili, in maniera tale che potessero occuparsi delle attività di advocacy, che ovviamente le Fiamme Oro non fanno dal punto di vista istituzionale. Questo può essere un grande vantaggio, perché dà la sostenibilità nel medio periodo e irrobustisce la sostenibilità nel lungo periodo.
  Mi pare di aver risposto a tutte le domande. Comunque, se ci sono altre domande, io sono a completa disposizione.

  PASQUALINO PENZA. Visto che ci troviamo qua, vorrei che lei ci illustrasse la situazione del campo sportivo, che è la cosa più importante, che oggi è sulla bocca di tutti i caivanesi. Quindi, le chiedo di ragguagliarci sull'aspetto tecnico, sulle difficoltà che ha incontrato e soprattutto sulle prospettive che lei immagina per quest'opera.

  ANTONINO IARIA. Mi è molto piaciuta questa audizione. Però, a essere sincero, il mio timore è che tutte queste cose si possano fare con l'attività commissariale. Questo è un timore forte. Non vorrei, infatti, che fosse troppo sottovalutato il fatto che poi la gestione deve passare, giustamente, alla parte politica del comune.
  Prima, quando parlavo di progetti di lungo termine, intendevo il fatto di dare la possibilità ai nuovi amministratori di avere una opportunità di finanziamenti per poter proseguire a una progettazione sulla linea che lei sta portando avanti e per essere aiutati a progettare utilizzi e usi di queste opere. Era semplicemente quello.
  Non dimentichiamoci il fatto che l'aspetto commissariale aiuta molto, ma è una contingenza che nel tempo si esaurisce.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Condivido pienamente quello che ha detto, onorevole.Pag. 26 Ovviamente dobbiamo fare un ragionamento che non è soltanto all'interno del percorso della mia attività di contingenza. Noi dobbiamo pensare che il discorso commissariale, per sua stessa natura, deve essere limitato nel tempo, quindi una delle prime cose che bisogna tenere a mente è già l'handover, è già la cessione nell'ordinario dell'attività del commissario. Peraltro, questo deve essere presente fin dal primo giorno in cui il commissario si insedia, altrimenti facciamo un ragionamento di assistenzialismo, che è assolutamente errato.
  Faccio un esempio. Per strada a Caivano spesso mi fermano e mi dicono: commissario, lei deve rimanere per i prossimi venti o trent'anni. Io rispondo: assolutamente no, è proprio quello che non bisogna fare. Questo per dire che bisogna cercare di rimanere molto stretti nel tempo e cedere rapidamente, nel medio-lungo periodo, a coloro i quali ordinariamente devono gestire. Poi, certo, c'è un'attività di formazione delle nuove classi dirigenti locali, però questo esula dall'attività del commissario.
  Per quanto riguarda il campo sportivo, prima non intendevo riferirmi al campo «Ernesto Faraone». Esiste una zona a nord della città di Caivano che è ritornata nella disponibilità del comune, rispetto a cui è stata fatta la delibera di consiglio della variazione del piano regolatore, che in questi giorni è in pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della regione Campania. Ci vogliono i soliti trenta giorni, ovviamente, per le osservazioni. Ebbene, in quel posto nascerà un centro di emergenza di protezione civile, ovviamente con il campo sportivo, che viene utilizzato come campo sportivo ma, come ben sapete, può essere utilizzato, in caso di emergenza, come area di ammassamento per i soccorritori e per la popolazione. Ci sarà un'altra struttura che consentirà la raccolta di più persone in caso di eventi emergenziali, perché in questo momento Caivano non ha Pag. 27strutture adeguate. È prevista anche la piazzola d'atterraggio degli elicotteri per le emergenze. Adesso, se volete, entro nel tecnico. Peraltro, in quella zona c'è un elettrodotto, per cui la piazzola è stata spostata in un'area un po' più lontana, perché per motivi di sicurezza gli elicotteri non possono volare vicino ai cavi dell'alta tensione. Ripeto, se vuole, le posso fornire specifiche più tecniche. Comunque, quella è un'opera che finisce nell'ambito della struttura commissariale. Non so se era questa la domanda.

  PASQUALINO PENZA. Volevo sapere semplicemente se lei ritiene che sia un'opera essenziale, quella del campo sportivo, e che impatto avrà soprattutto sulla cittadinanza.

  FABIO CICILIANO, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Questa è una questione prettamente politica. Sicuramente il manufatto è necessario per la collettività di Caivano, in una doppia veste, nella veste sportiva per restituire un campo sportivo alla città che in questo momento non ha, nella veste della gestione dell'emergenza, che è una cosa importante, perché Caivano è ai margini nord della provincia di Napoli, quindi sicuramente in caso di emergenza verrà coinvolta, insieme ad altri comuni limitrofi, nella gestione delle emergenze di quel territorio, che, come ben sapete, ha tutti quanti i fattori di rischio. Quindi, sicuramente sì, in senso positivo.
  Tra l'altro, è anche vicino alla viabilità. È stato fatto anche per questo motivo. Quindi, non è soltanto il campo sportivo, ma è il campo sportivo e tutto quello che c'è intorno, quindi la possibilità di parcheggiare, la possibilità di utilizzare una viabilità che già esiste. Diversamente, realizzare una viabilità ex novo avrebbe costi importanti per la collettività. Abbiamo cercato di fare una sintesi per fare una cosa veloce, di sicuro impatto operativo e che costasse meno per le casse dei contribuenti.

Pag. 28

  PRESIDENTE. La ringrazio, commissario Ciciliano, per la sua disponibilità e soprattutto per questa audizione, veramente ricca di spunti e anche di informazioni, alcune particolarmente utili per il nostro lavoro. Però, le diamo un arrivederci a presto, perché credo che dovremo proseguire insieme il percorso.
  Proseguiamo ora i nostri lavori con l'audizione del Commissario straordinario per il comune di Caivano, dottor Filippo Dispenza, che abbiamo già incontrato nel corso della nostra visita in loco. A lei la parola, dottor Dispenza.

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Grazie, Presidente. Intanto le consegno la documentazione che riassume l'attività che abbiamo prodotto finora. Poi magari per e-mail posso mandarvi altro materiale in formato elettronico.
  Buon pomeriggio a tutti, e grazie per l'attenzione e per la convocazione. Noi ci siamo insediati il 18 ottobre 2023, a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della camorra nel comune di Caivano. Abbiamo preso il posto di un'altra commissione, che era stata instaurata per una crisi politica del comune, in data 1 agosto 2023 (se non ricordo male).
  La prima cosa che abbiamo constatato quando ci siamo insediati è stata la grave e disastrosa situazione amministrativa in cui versava il comune, perché di fatto non esisteva una struttura amministrativa degna di questo nome, tra chi dei dirigenti era stato arrestato, chi se n'era andato, chi si era dimesso volontariamente. Anche perché nell'organico del comune, che è composto da circa 200 unità tra impiegati e funzionari, ne abbiamo trovati circa 90, di cui 45 lavoravano addirittura a tempo limitato. Parlo di gente che lavorava da decenni a sedici e ventiquattr'ore. Una cosa che noi abbiamo ritenuto ingiusta e indegna di un Paese civile, perché non si può Pag. 29tenere la gente ostaggio in questo modo. Bisogna dare dignità a tutti i lavoratori, specialmente a chi si occupa della Cosa pubblica. Quindi, abbiamo cominciato, nonostante le gravissime carenze amministrative e finanziarie, a cercare di stabilizzare alcuni dei funzionari e degli impiegati.
  È intervenuto, nel frattempo, il Dipartimento della funzione pubblica, con il Ministro Zangrillo, con cui oggi abbiamo posto in essere un'iniziativa per me straordinaria, ovverosia instaurare a Caivano il consiglio dei bambini, un'iniziativa molto significativa e molto importante, che ha visto la partecipazione di tutte le scuole di Caivano e soprattutto la partecipazione attiva di questi bambini di quarta e quinta elementare dei quattro plessi scolastici di pertinenza del comune.
  Inoltre, con Formez e Funzione pubblica si è subito indetto un bando per l'assunzione intanto di quindici agenti della Polizia municipale e sedici funzionari amministrativi. I funzionari amministrativi sono arrivati in questi giorni e adesso stanno facendo dei corsi di formazione, ma di alcuni già ci stiamo avvalendo perché sono veramente bravi. Quindi, lode a Funzione pubblica, al Ministro Zangrillo e ai suoi collaboratori, perché hanno scelto persone veramente straordinarie.

  PRESIDENTE. Quanti funzionari?

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Sedici funzionari. Se ne sono presentati tredici e stiamo facendo scorrere le graduatorie.
  La cosa più importante è stata l'assunzione di sei educatori scolastici e di sei – se ne sono presentati cinque, ma sono veramente bravi – assistenti sociali. Una carenza gravissima l'abbiamo trovata nell'assistenza sociale, in un territorio che da sempre soffre dell'elargizione dei servizi pubblici essenziali. Quindi, ci siamo preoccupati e tuttora ci stiamo preoccupando di questo.Pag. 30
  Vi do una notizia in anteprima: questa mattina abbiamo approvato il bilancio, bilancio che non si approvava da anni. Quindi, a breve potremo assumere altre risorse per il bene del comune di Caivano e dei cittadini di Caivano. D'altronde, ciò che ci riguarda e ciò che ci interessa pesantemente e fortemente è cercare di garantire servizi pubblici essenziali ai cittadini, che finora non hanno trovato ascolto.
  Abbiamo posto in essere l'iniziativa di un interpello di un funzionigramma, anche in ossequio alla legge sulla prevenzione della corruzione, perché era da decenni che non c'era nessuna rotazione dei funzionari del comune di Caivano. Per quanto ci riguarda, è fondamentale che tutti quanti possano chiedere di essere occupati in altre funzioni. Ma questo sempre e solo per rendere più efficiente l'azione del comune, che va rivolta sempre e comunque al bene comune, non certamente al bene dei soliti noti, dei soliti amici, dove magari confluisce, come si è visto, il denaro pubblico, attraverso gli appalti pubblici, alle infiltrazioni criminali.
  Ci sono diverse indagini in corso, tante si sono già rivelate con molti arresti, perché Caivano non è solo droga e Parco Verde, Caivano è un territorio dove evidentemente le istituzioni si sono distratte per troppo tempo. A noi non interessa la colorazione politica, però si sono distratte per troppo tempo o sono state assenti (scegliete voi). Quindi, il fatto che il Governo si sia impegnato seriamente in un'azione del genere è certamente lodevole.
  Posso dirvi, comunque, in base alla mia esperienza pregressa, che di Caivano in Italia ce ne sono tante, non solo al sud, anche al nord, visto che ho operato come questore o come dirigente di polizia in Piemonte, Liguria e Sardegna. Posso dirvi che situazioni di disagio si riscontrano anche in altre zone del Paese.Pag. 31
  Credo che questa iniziativa sia molto coraggiosa e abbia un nobile fine, quello di costituire soprattutto un modello. Del resto, in questa realtà è forte il disagio sociale. Alcuni anni fa addirittura sono volati bambini dalle finestre, dopo essere stati violentati. Stranamente per 5-6 anni si è pensato che fosse un fatto casuale. Evidentemente il consumo di cocaina, sostanze stupefacenti e allucinogeni fa strani effetti, al di là del fatto che talune situazioni portano a un totale degrado umano, oltre che sociale, tali da rendere tutto possibile. Non ultima, la violenza contro le due bambine da parte di un gruppo di ragazzi.
  Io, che ho cominciato la mia vita nello Stato a Napoli, tantissimi anni fa, da giovanissimo commissario, appena ventitreenne, posso dirvi che già all'epoca mi ero convinto – ero alla squadra mobile e comandavo i falchi – che nessuno di noi nasce Caino, ma Caino lo si può diventare in base alle circostanze, alla sfortuna magari di nascere in un luogo piuttosto che in un altro.
  Noi stiamo perseguendo l'azione di ripristino dell'applicazione delle leggi e delle regole all'interno dell'amministrazione comunale sul territorio di Caivano, perché questo è il nostro compito. Stiamo cercando di restituire fiducia ai cittadini di Caivano, nel rispetto delle istituzioni, di tutte le istituzioni, a cominciare dal comune.
  Una cosa che abbiamo notato fin dall'inizio – poi vi dico quello che stiamo facendo per le nuove generazioni e per le scuole, abbiamo già adottato tantissime iniziative – è il fatto che nella prima scuola dove sono stato, il liceo scientifico «Niccolò Braucci», dove ho incontrato tantissimi talenti tra i giovani, talenti in tutti i sensi, non solo nello studio, come anche nell'istituto tecnico, dove c'è un'ottima classe insegnante e un ottimo preside, che peraltro proprio l'altro giorno mi ha detto che vorrebbe istituire il liceo classico, e ne sono felice, non solo Pag. 32perché provengo dal liceo classico, a questi ragazzi dissi: non definitevi l'altra Caivano, perché se vi definite l'altra Caivano lo stigma di comune sciolto per infiltrazioni mafiose o della camorra non ve lo toglierete mai più. Tra l'altro, in appena cinque anni il comune è stato sciolto ben due volte. Guarda caso, quelli mandati a casa dallo Stato nel 2018 si sono ripresentati nel 2020 e ben sedici su ventiquattro sono stati rieletti. Questo è un altro segnale molto negativo. Evidentemente qualcuno controlla i pacchetti di voti, o li controllava, e spero che non li possa controllare mai più. E qui si inserisce anche la storia degli appartamenti di Parco Verde.
  Potrei parlarvi a lungo di ciò che stiamo facendo con il commissario Ciciliano, commissario per la riqualificazione del territorio. Comunque, trovate per iscritto tutte le nostre iniziative, con le delibere, e cosa abbiamo adottato per il bene della comunità di Caivano. Abbiamo ceduto beni comunali per istituire un presidio della Croce verde, abbiamo assegnato, con una variante, dei terreni, che sono tornati al comune, dell'ex famiglia Moccia – ci sono, anche qui, dei dubbi su chi siano questi – per costruire il nuovo stadio e istituire un luogo per la Protezione civile. Abbiamo dato altri beni immobili per l'istituzione di un polo universitario. La ministra Bernini è già venuta più volte. Credo che questa iniziativa sia altrettanto lodevole e importante, perché il territorio è vasto. Peraltro, l'hinterland a nord di Napoli più o meno ha gli stessi problemi di Caivano. Qui magari si sono acuiti anche per gli aspetti sociali.
  Stiamo cercando di rivoluzionare l'assistenza sociale, perché abbiamo trovato delle carenze. È per questo che, con il Ministro Zangrillo e il Ministro Piantedosi, abbiamo chiesto e ottenuto almeno sei nuovi assistenti sociali. Tra l'altro, la partecipazione Pag. 33è stata notevolissima, di alcune migliaia di persone, per questi trentuno posti.
  Gli agenti della Polizia municipale arriveranno, credo, nei primi giorni del mese di aprile, dopodiché dovranno fare un corso di formazione. Noi siamo ben lieti di questo, perché tutti i cittadini, i cittadini perbene in particolar modo, hanno bisogno di vedere più forze di polizia, anche locali, nel territorio di Caivano.
  Abbiamo già il fortissimo sostegno di tutte le forze di polizia a competenza generale, come la Polizia di Stato, l'Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza, che da quando siamo arrivati non ci hanno mai più abbandonato. Sono presenti sul territorio. Prova ne siano le tantissime azioni di prevenzione, che non sono spot, non sono passerelle. Io, che ho fatto il questore e il dirigente di polizia anche in realtà difficili come Genova, Torino, la Sicilia, vi dico che la presenza sul territorio delle forze di polizia rassicura i cittadini perbene, di contro crea problemi ai criminali di ogni tipo, soprattutto fa sì che la gente possa vivere non dico totalmente libera dalle paure, ma sicuramente un po' più libera dalle paure. L'uniforme indubbiamente suscita già un senso di rassicurazione, di serenità e di tranquillità.
  A Caivano, come anche in altre zone, ho visto che la presenza delle forze di polizia è notevole, è importante. Abbiamo una compagnia dei carabinieri che ci sostiene costantemente, come il commissariato di Afragola, e sono sempre presenti sul territorio. Laddove non sono garantiti i diritti, l'esercizio dei diritti, che in tutte le comunità dovrebbe essere garantito, la presenza delle forze dell'ordine fa sì che sia più semplice.
  Noi, invece, dobbiamo lavorare tantissimo per garantire servizi essenziali forniti dal comune di Caivano alle persone Pag. 34fragili. L'assistenza sociale deve essere il cardine del nuovo comune di Caivano, perché ci sono tante fragilità, come la scuola, dove andiamo tutti i giorni, dove siamo presenti tutti i giorni.
  Non so se Fabio Ciciliano ve l'ha detto, questa è la «Settimana della legalità», un'iniziativa che abbiamo voluto istituire a Caivano. Che cosa vuol dire «Settimana della legalità»? Abbiamo contattato uno straordinario pittore emergente, Luigi Calì, al quale abbiamo commissionato delle opere nuove – se volete, poi ve li posso mostrare in video – dove abbiamo ripreso e riscoperto, ad esempio, la figura di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggioreale, fatto uccidere da Cutolo, perché voleva giustamente che anche all'interno del carcere di Poggioreale – all'epoca io ero qui – venissero rispettate le regole.
  Per legge, quando i carcerati vanno in processo e si spostano da un carcere all'altro, devono essere perquisiti, per ovvie ragioni. All'epoca vi ricordo che tra la Nuova famiglia e la Nuova camorra organizzata si sparavano da un braccio all'altro e si facevano esecuzioni all'interno del carcere. In un libro che abbiamo presentato tempo fa dai gesuiti ci sono foto di arsenali trovati all'interno del carcere di Poggioreale (armi, pistole, fucili, addirittura mitragliatrici). Chi di voi ha la mia età si ricorderà di quelle stragi, con centinaia di morti l'anno. Giuseppe Salvia, con coraggio, in un contesto strano, in un contesto difficilissimo, impone la legge a Cutolo. Ma non la impone per far vedere chissà cosa, bensì perché lui è un uomo di Stato, è un servitore degnissimo dello Stato, in tempi difficilissimi.
  Io ho vissuto quei tempi a Napoli, tra Brigate rosse, Nuclei armati proletari e camorra. Stranamente l'unico omicidio che non rivendica è quello del dottor Giuseppe Salvia. Però, stranamente al processo lo Stato si distrae fortemente e non si Pag. 35costituisce parte civile. Noi abbiamo voluto con noi come sovraordinato il dottor Claudio Salvia, che si interessa proprio di scuola e affari sociali, per dare un segnale forte a tutti quanti, dai camorristi ai corrotti, a coloro i quali non amano rispettare la legge. Tra le figure, oltre a Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Ninni Cassarà, don Peppe Diana, i nostri agenti della Polizia di Stato morti nelle stragi di Capaci e di via D'Amelio, Beppe Montana, il capo della ricerca dei latitanti, a Palermo abbiamo inserito altre nuove figure, soprattutto Rosario Livatino, al quale abbiamo voluto dedicare un convegno a gennaio, una mostra, dove abbiamo coinvolto tutte le scuole di Caivano, dai due istituti superiori alle scuole medie ed elementari. Questo perché dobbiamo dare dei segnali concreti ai ragazzi, affinché essi intraprendano veri percorsi di rispetto delle leggi e delle regole, di amore per il prossimo, di avere voglia proprio di non fregare il prossimo, di non prendere le scorciatoie, che poi portano alla corruzione e alla criminalità, a fare le vedette per i narcotrafficanti o a fare i corrieri per i narcotrafficanti.
  Queste sono le ragioni per cui parlo di modello Caivano, che poi non è solo a Caivano, ma un po' in tutta Italia, al nord, come al sud, come al centro. Quindi, ci siamo impegnati e per questo abbiamo voluto la «Settimana della legalità», che coincide con la Giornata nazionale dedicata alle vittime della mafia, che io preferisco definire non vittime, ma caduti nella lotta alla mafia. Non ho mai usato il termine «vittime». Visto che voi siete parlamentari, fate cambiare questa denominazione, perché è dedicata e in memoria dei caduti che hanno lottato contro la corruzione, la criminalità organizzata, le mafie. Non sono vittime, perché hanno assunto un ruolo attivo. Anche chi si ribella alle famiglie di 'ndrangheta e poi magari viene fatto sparire, sciolto nell'acido o bruciato, non è vittima, è un guerriero, è un combattente, che lotta perché lo Stato affermi Pag. 36la legge, perché lo Stato si affermi, perché le persone deboli e fragili possano avere dignità e un futuro.
  Domani ci sarà questo convegno. C'è Tina Montinaro, che è già arrivata a Napoli, che ha lavorato molto con me. In passato mi sono occupato anche di organizzare le cosiddette «navi della legalità» e tante altre iniziative, in Sicilia e un po' in tutta Italia, all'epoca anche con la sorella di Borsellino e la sorella di Falcone, perché i giovani devono capire, devono conoscere. Diversamente, non esisterebbero tutte queste Caivano.
  La parola magica è sempre la stessa: corruzione. È l'autentico cancro sociale dell'umanità e purtroppo – mi spiace dirlo – anche di questo Paese, visto che Transparency International, in base ai parametri indicati dalle Nazioni Unite, ci classifica sempre tra i Paesi meno corretti, meno virtuosi. Ed è male. Io mi sono occupato di queste cose a livello internazionale, perché ho fatto il direttore di Interpol e delle relazioni internazionali per le forze di polizia, ed è veramente un grande onore constatare che siamo un Paese all'avanguardia, perché siamo i più bravi a contrastare le forme di crimine e di corruzione, però poi ci si perde in queste cose.
  Lascerei a voi la parola per le domande. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, commissario Dispenza, per la relazione e per la documentazione che ci ha lasciato.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre questi o formulare osservazioni.

  PASQUALINO PENZA. Benvenuto al prefetto Dispenza nella Commissione d'inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.
  Ho ascoltato molto attentamente quello che ha detto e avrei una serie di domande e alcune esortazioni di carattere più specifico da farle.Pag. 37
  Prima domanda. Lei ha parlato di bilancio, inserendolo in un contesto in cui non veniva approvato, quindi la prima domanda che mi viene è la seguente: da quanto tempo non si approvava il bilancio prima che l'approvaste voi? Glielo chiedo perché a me risulta che è stato in parte approvato nel 2023, in parte dalla giunta uscente e in parte dal commissario Tomao.
  La seconda domanda è la stessa che ho fatto al dottor Ciciliano: lei che opinione ha in merito al contatto con i cittadini, all'apertura ai cittadini, al confronto con i cittadini cioè? Vorrei capire se lei, in questo periodo, ha avuto modo di confrontarsi con i cittadini e che impressione ha avuto.
  Entrando in alcune dinamiche sempre del comune, attinenti anche al bilancio – questo è importantissimo – vorrei capire la questione del canile comunale. Noi abbiamo un progetto – sono sicuro che lei già lo sa – approvato, mi sembra che fosse anche in via di definizione, del canile comunale, perché Caivano ha i suoi animali presso un canile esterno. Quindi, noi paghiamo un canile esterno, privato, che ha una spesa che si attesta intorno al mezzo milione di euro, che pesa sulle casse dello Stato. Quindi, la domanda è sapere come sta andando la questione del canile, a che punto siete e se avete qualche idea in mente.
  Altra domanda. Da organi di stampa apprendiamo che si è scoperto un tubo dell'acqua che sembra che parta da Caivano e si dirige verso la Caivano-Aversa. Pare sia di proprietà di Caivano, ma non si è ancora capito quell'acqua chi rifornisce e soprattutto chi la paga. Quindi, le chiedo se voi siete a conoscenza di questa dinamica.
  Non le faccio domande che ho già posto in interrogazioni ben specifiche, e aspetto che mi risponda il Ministro.
  Le chiedo come sono i rapporti con i dirigenti comunali, quelli che ovviamente ha trovato, non quelli che state assumendo adesso, e con i dipendenti del comune. Com'è il vostro Pag. 38rapporto come commissione? Che rapporto avete? Ci sono attriti o vi siete trovati in perfetta sintonia? Magari se ci può dare anche qualche sua impressione.
  Vorrei sapere, inoltre, una volta approvato il bilancio, se ci potranno essere rischi di dissesto finanziario. Quindi, le chiedo come sono i conti del bilancio. Io ho provato anche a cercare, ma forse è stata una mia incapacità, eventuali determine o delibere della commissione in merito al riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio che potrebbero sorgere – mi ricordo che sorgevano ogni mese o quasi, mentre attualmente non ne sto vedendo – o addirittura sui contenziosi.
  Vorrei capire come vi state muovendo in questo contesto. Le dico questo perché il comune, quando si è insediato, a un certo punto si è visto sbucare fuori tutte queste richieste di risarcimento perché in passato nessuno aveva fatto una costituzione in giudizio oppure nessuno aveva riconosciuto un debito fuori bilancio. Queste cose, a lungo andare, dopo escono fuori. Non mi vorrei trovare in un contesto in cui dovessero poi uscire un domani e il comune è costretto ad andare in dissesto, anche perché, ritornando alla questione delle assunzioni, come sappiamo un comune in dissesto non può assumere. Questo è un po' il motivo per cui negli anni, per motivi prettamente di bilancio, non si sono fatti i concorsi, poi c'è stato anche un blocco delle assunzioni, del turnover, dal 1992 ad oggi. Il comune – questo serve anche per memoria un po' di tutti – è andato a ridursi, perché la gente andava in pensione, qualcuno poveretto è morto, e oggi ci troviamo purtroppo con una cinquantina di dipendenti del comune, su un organico previsto di duecento.
  Quanto alla questione delle opere pubbliche, le opere pubbliche alle quali faccio riferimento sono le opere del PNRR. Ho visto che è stata avviata adesso la ristrutturazione della Torre Pag. 39dell'orologio, ma vorrei sapere la conversione del campo Faraone in area verde, chiamiamola così, e poi piazza del Plebiscito, un'altra opera sempre del PNRR, e un po' tutte le opere che adesso dovrebbero essere avviate, a che punto sono.
  Per quanto riguarda l'evasione di TARI e IMU, come vengono in questo caso affrontate? Ecco, che capacità abbiamo in questo momento di poter riscuotere queste tasse, lì dove non venivano prima riscosse?
  Sulla problematica dei sottoservizi, lei ha visto che Caivano fa acqua da tutte le parti. Purtroppo...

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Non è colpa della Commissione straordinaria che è arrivata da cinque mesi esatti.

  PASQUALINO PENZA. No, assolutamente. Infatti non le sto dando colpe, ma le sto ponendo domande.

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Insulti ne prendiamo tanti. Ma noi siamo servitori dello Stato.

  PASQUALINO PENZA. Tutti lo siamo. Continuo con le domande, poi mi darà tutte le risposte che vuole.
  Sui sottoservizi, chiedo se avete qualche progetto per far fronte a queste esigenze, perché, come stavo dicendo, Caivano fa acqua da tutte le parti. Adesso il commissario Ciciliano ci ha svelato un'altra cosa, che il teatro Caivano Arte, a causa di una perdita idrica, purtroppo conviene più abbatterlo e ricostruirlo. Perdite idriche da anni.
  Ancora, sullo stato di approvazione del PUC, chiedo se la Commissione anche in tal senso avesse già preso visione dello stato dell'opera.Pag. 40
  Pagamento TOSAP, passi carrabili. Ecco, Caivano ha una criticità...

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Sta andando troppo nei particolari. Su questi aspetti magari possiamo rispondere per iscritto.

  PASQUALINO PENZA. Io le faccio una serie di domande. A quelle a cui ritiene di poter rispondere, risponda. Non si preoccupi, ma mi faccia fare le domande. Se vado nei particolari oppure lei non è in grado di rispondere adesso, noi ne prendiamo atto.

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Mi riservo di risponderle successivamente.

  PASQUALINO PENZA. È normale, lo davo per scontato.
  Caivano ha una problematica sulla TOSAP e adesso con il ripristino dei vigili urbani forse riusciamo anche a rendere estesa a tutto il territorio caivanese il pagamento della TOSAP, perché purtroppo, quando è stato fatto il censimento per il pagamento della TOSAP (e questo potrebbe essere un elemento utile), non è stato censito tutto il comune.
  Io so dell'intitolazione del parco ex Delphinia a Livatino. Ecco, vorrei fare un altro appunto che potrebbe essere interessante. Il parco ex Delphinia è stato intitolato a Livatino, ma il problema è tecnico, perché sembrerebbe che ci sia anche un altro palazzo a Caivano dedicato a Livatino, il palazzo dell'Ufficio tributi. Dovrebbe esserci – di questo poi mi darà conferma – una delibera che già intitola quel palazzo a Livatino.
  Con questo concludo, riservandomi alcune considerazioni che il dottore potrebbe ritenere interessanti.

  PRESIDENTE. Grazie al collega Penza. Ovviamente i commissari rivolgono delle domande e lei, commissario, può anche fornire documentazione.

Pag. 41

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Scusi, il palazzo dei tributi sarebbe quello...?

  PASQUALINO PENZA. Quello di via Albalonga.

  ANDREA DE MARIA. Intervengo molto brevemente. Come ricordavano i colleghi dell'audizione che abbiamo appena terminato, pur non essendo ovviamente di Caivano ho avuto anche dal territorio alcune richieste di approfondimenti, che magari ci riserviamo fare anche con i commissari che hanno più funzioni di gestione diretta del comune, anche in ulteriori occasioni, anche approfondendo. Pertanto, starò su un tema più generale, che interessa più direttamente me.
  Le infiltrazioni e il radicamento della comunità organizzata passano certo per la paura delle persone ma anche per elementi di consenso sociale, che vengono costruiti anche con la disponibilità di risorse finanziarie, con un misto di intimidazione, ma anche con modelli che tanti giovani tendono ad imitare. Mi interessava capire che resistenze avete trovato, se nella comunità ci sono anche sacche che contrastano un'azione di legalità molto importante che viene messa in campo, sia dentro la macchina della pubblica amministrazione, dentro i dipendenti, sia nella comunità, e invece che grado di sostegno avete trovato, cioè se ci sono delle forze della società civile che si sono mobilitate, anche con la politica del territorio, le forze politiche, le forze sindacali, le realtà organizzate del territorio. Insomma, che tipo di risposte avete trovato, che tipo di sostegno o invece di difficoltà.

  ANTONINO IARIA. Grazie, commissario. Io tornerei sempre sulla stessa domanda che ho fatto al precedente ospite. Il tema – forse prima ne abbiamo avuto anche una prova – è che incentrando tantissimo la discussione su un decreto, su un'area Pag. 42specifica, stiamo praticamente facendo un esercizio che secondo me è sbagliato, quello di non pensare a quello che doveva essere questo progetto, almeno secondo la nostra idea. Intendo un progetto che cerca di risolvere, con tante risorse, un problema, ma non deve essere però – permettetemi – infarcito di tanta retorica nel far pensare che risolvendo i problemi di Caivano abbiamo risolto i problemi del Paese. Sinceramente questa è un po' la sensazione (e il pericolo) che si ha quando si mette un nome a un decreto che dovrebbe parlare di progetto pilota per riuscire a risolvere, attraverso un'attività commissariale temporanea, un problema contingente di un'area, e invece qui stiamo parlando come se fosse solo Caivano (con tutto il rispetto che ho per Caivano), mentre questa Commissione dovrebbe secondo me cominciare a fare un'analisi di ciò che funziona e ciò che non funziona di questo decreto.
  Vado al punto fondamentale. Prima ho chiesto al commissario di pensare al dopo, cioè dopo tutta questa narrazione su Caivano, dopo che finisce l'attività commissariale, perché è quello l'importante. Quello che si fa adesso è molto importante, ma il pericolo – e nel caso della gestione del comune lo vedo ancora più forte – è non progettare ciò che dovrà essere lasciato dopo a una gestione politica del territorio, perché poi ci sarà una gestione politica, non ci sarà il salvatore che viene da fuori, illuminato, e riesce a salvare il mondo e i sudditi, i cittadini si possono disinteressare. Ci saranno di nuovo le elezioni, ci sarà una classe politica. A quella classe politica bisogna dare una struttura che funzioni.
  Adesso abbiamo, se ho capito, una serie di assunzioni, un bilancio che avete approvato, che forse è stato approvato prima, non è così importante; però è importante che si dia una continuità di approvazione del bilancio. Quali sono le altre misure che rendono strutturale la ripartenza amministrativa Pag. 43del comune di Caivano – questa è la mia domanda precisa – per pensare a una pianificazione del post? Non parlo delle attività adesso, che poi rischiano veramente di essere criticate, come fossero una passerella, e non penso che sia così. Anzi, spero che non sia così.

  PRESIDENTE. Collega Iaria, solo un'aggiunta. C'è molta preoccupazione sul discorso – ovviamente riguarda solo in parte la Commissione, ma è più un discorso generale – della sostenibilità in prospettiva degli interventi e su quello che potrà essere poi il ritorno all'ordinario. Su questo magari potremmo fare una valutazione insieme. Avrei una domanda più specifica, alla quale magari può rispondere (sono arrivati anche sulla stampa alcuni numeri), su quello che è l'attuale stato dell'organico del comune. Lei ha detto all'inizio 90, ma qual è lo stato attuale dell'organico del comune e ovviamente quali sono le azioni per un eventuale rafforzamento previsto nei prossimi mesi? È una domanda specifica da ex sindaco della mia cittadina. Qui siamo tutti ex amministratori di comuni, quindi quello della gestione amministrativa degli enti locali è un aspetto che ci interessa molto.
  Le passo la parola, per permetterle di rispondere a tutti gli spunti. Ovviamente, come già le ho detto, su alcuni i punti se vuole può fornirci anche una documentazione successivamente.

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Su alcuni punti non vi darò informazioni, perché la commissione straordinaria normalmente è formata da un prefetto, anche se in pensione (ma non ho mai fatto pensione, perché ho fatto tre anni e mezzo anche in Sicilia di questa missione istituzionale), poi c'è un viceprefetto e c'è un responsabile finanziario che è competente a dare le risposte. Se ad alcune domande non rispondo non è per un atto di scortesia, Pag. 44ma perché vogliamo essere puntuali e precisi, e ci riserviamo quindi di rispondervi per iscritto.
  Per quanto mi riguarda, io sono entrato nello Stato all'età di 18 anni. Ho accettato questa missione – perché per me è ancora una missione – nonostante la mia vetustà solo per senso dello Stato e delle istituzioni, che è quello che mi hanno insegnato i miei genitori. Mio padre è stato un Carabiniere, ha fatto la Seconda guerra mondiale e si è fatto anche due anni di internamento in Germania perché si rifiutò di combattere a fianco dei neonazisti.
  Abbiamo accettato tutti e tre – ci conoscevamo – per dare un servizio allo Stato e alle istituzioni. Abbiamo creduto in questo progetto. Ripeto, io ho fatto anche tre anni e mezzo in Sicilia di commissariamento a Vittoria, dove c'è il più grosso mercato ortofrutticolo d'Europa. Chiaramente quando il Presidente della Repubblica emette il suo decreto e ci nomina accettiamo perché, ripeto, vogliamo dare un servizio al Paese. Quindi, lungi da noi la retorica, onorevole; lungi da noi pensare di farsi notorietà. Peraltro, io ho avuto talmente già tanto dalla mia vita, come questore o prefetto. Posso dirle però qual è il nostro impegno. Ripeto, noi siamo la commissione straordinaria insediatasi a seguito dello scioglimento per infiltrazioni del crimine organizzato. Ci ha indicato il Governo e siamo stati nominati con decreto del Presidente della Repubblica. In altre occasioni, quasi sempre, la commissione straordinaria viene fornita di una relazione della commissione d'accesso. Noi qui siamo arrivati soltanto con una relazione del prefetto pro tempore di Napoli. Questa premessa è doverosa, perché avere quella relazione che io in Sicilia chiamavo «la nostra Bibbia» ti facilita molto il compito. Di fatto noi l'accesso lo facciamo giorno dopo giorno, laddove troviamo delle difficoltà. È indubbio che abbiamo trovato difficoltà. Dal primo giorno ci hanno Pag. 45aggredito con le mille buche e le mille perdite idriche. Ripeto, dal primo giorno. Noi abbiamo cercato di ottemperare, perché nel bilancio, da quanto mi dice il dottor Alicandro, il membro della Commissione esperto in finanze, non era stato dato in affidamento un servizio costante, e non si può vivere sempre e solo di emergenza.
  Con l'approvazione del bilancio noi stiamo cercando di rendere armonioso anche l'intervento. Io sono sempre per le gare ad evidenza pubblica. In Sicilia ho lavorato sempre e solo con ANAC, con Raffaele Cantone, dove abbiamo messo a bando tutti gli 80 box del mercato di Vittoria; mercato che durante la pandemia ha fornito non solo tutto il Paese ma anche l'estero di frutta e verdura. Lo stesso abbiamo fatto anche per l'esternalizzazione della riscossione dei tributi, perché anche lì nessuno pagava i tributi comunali. Lo abbiamo fatto anche per la gestione dei rifiuti e qui abbiamo già preso contatto – e ci hanno dato subito assistenza – col presidente Busia per la gara dei rifiuti. Essendo arrivato così in ritardo, chiaramente abbiamo dovuto dare una proroga non di tanti mesi, ma siamo obbligati perché dobbiamo fare le cose secondo quello che prevede la legge. Quello dei rifiuti, come mi insegnate tutti quanti, è un dominio molto particolare e molto serio, laddove sono facili le infiltrazioni del crimine organizzato. Noi vogliamo fare le cose per bene e abbiamo già cominciato l'interlocuzione. Fra poco, credo, cominceremo la gara.
  Per quanto ci riguarda, è chiaro che noi vogliamo contribuire, ma non so se faremo in tempo. Bisogna essere onesti, noi non abbiamo bacchette magiche, non vogliamo ammantarci di poteri straordinari che non abbiamo. La commissione è definita straordinaria perché lo scioglimento è un fatto straordinario, anche doloroso, direi, per le comunità. Indubbiamente interrompere per 18-24 mesi (in Sicilia siamo rimasti lì tre anni e Pag. 46mezzo) costituisce un vulnus delle regole della democrazia e noi ci mettiamo dalla parte dei cittadini in questo senso. Indubbiamente, però, certe responsabilità non dico che sono dei cittadini, ma forse il voto andrebbe esercitato con maggior senso di responsabilità. Questo chiaramente possiamo dirlo. Poi, ripeto, non compete a noi pensare di arrivare a mettere tutto in ordine e tutto a posto. Noi ci proveremo, proveremo a garantire i servizi essenziali e fondamentali ai cittadini; proveremo a mettere a posto le scuole. Vi dico le priorità che abbiamo messo nel bilancio. Possibile che nessuna scuola avesse la certificazione antincendio? Piove dentro da anni. Quando siamo arrivati, dopo pochi giorni, abbiamo denunciato il furto di gasolio. Abbiamo anche trovato delle prove importanti che abbiamo dato ai Carabinieri. Possibile che la colpa del mancato riscaldamento nelle scuole appena arrivati fosse nostro? Abbiamo scoperto che alcune caldaie erano manomesse, mancavano i pezzi per farle funzionare. Alcune caldaie erano vuote immediatamente dopo aver fatto rifornimento.
  Ecco, in questo senso noi vogliamo incidere nella formazione delle nuove generazioni e stiamo insistendo sulle nuove generazioni, perché il bene pubblico è bene di tutti e tutti devono contribuire a salvaguardarlo. Lo stesso vale anche per quanto riguarda l'assistenza verso le persone fragili, verso le persone disabili, verso chi effettivamente è in difficoltà economica anche per quanto riguarda le abitazioni di Parco Verde.
  Noi ci siamo subito espressi che bisognava fare attenzione alle fragilità sociali e umane prima di pensare di liberare quegli appartamenti che magari qualcuno ha gestito a suo piacimento per tanti anni.
  Perché le Amministrazioni comunali – ripeto, a me non interessano i colori politici – non hanno pensato di andare a riscuotere il canone o se lo hanno riscosso sono spariti i Pag. 47documenti? Perché? Io posso anche non pagare perché non ho i soldi o perché mi è stato detto di non pagare perché tanto andrà bene così. Perché? Per vedere quello che c'era a Parco Verde bastava poco. Non sono state neanche causate certe iniziative da parte dello Stato dai due bambini Antonio e Fortuna, che sono volati via delle finestre dopo essere stati violentati, dall'ultimo gravissimo episodio di queste violenze nei confronti delle bambine.
  Oggi, chiaramente, c'è gente in difficoltà. C'è l'intervento della magistratura e noi ci dobbiamo assolutamente adeguare alle decisioni della magistratura, anche se abbiamo espresso le nostre perplessità, perché le persone che hanno rispettato le regole e le leggi vanno tutelate.
  Il contatto con i cittadini è eccellente. Siamo spesso in mezzo a loro, per le strade. Finora non ho subito nessun insulto diretto, nessuna aggressione. Non è colpa nostra se abbiamo cominciato.
  I progetti del PNRR abbiamo dovuto rivederli tutti, tutti con il sostegno del Comitato di monitoraggio istituito dal Ministro dell'interno, perché c'erano dei vizi procedurali. Perché abbiamo cominciato subito con la Torre dell'orologio? Forse siamo stati ingenui, perché è un simbolo della città. Perché abbiamo assegnato i lavori per l'ex isola ecologica laddove sono avvenute anche delle violenze nei confronti delle bambine? Per dare un segnale anche in quel senso.
  Il Campo Faraone era viziato da più circostanze. Ad esempio, questo stadio, che non è utilizzato da vent'anni più o meno, incide su tre territori di tre comuni diversi: Cardito, Crispano e Caivano. Abbiamo ottenuto proprio in questi giorni, e ringrazio i Sindaci di Cardito e di Crispano, il nulla osta per poter utilizzare anche queste porzioni di loro territorio per istituire qualcosa. Noi non vorremmo perdere i fondi del PNRR. Era Pag. 48stato deciso che questo stadio, non utilizzato da oltre vent'anni, diventasse una area attrezzata a verde per la fruizione dei cittadini.
  Presto credo che partiremo con altri progetti. Ad esempio, abbiamo rilevato che un immobile di grande pregio, il castello medievale di Caivano, non fosse stato inserito tra i progetti del PNRR.

  PASQUALINO PENZA. Vi è un contenzioso sopra.

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. D'accordo, però si poteva anche risolvere, perché noi l'abbiamo inserito nel Piano delle priorità. Vorremmo che la sede del comune fosse questa sede prestigiosa di Caivano.
  Però, questi contenziosi li abbiamo trovati nel castello dove si sono presi i soldi e sono scappati, presso la Caserma dei Carabinieri, la sede della Compagnia dei Carabinieri dove siamo già intervenuti perché i colleghi dell'Arma non potevano lavorare perché pioveva dentro mentre facevamo agli atti o prendevano le denunce. Anche lì si sono presi i soldi e sono scappati, come anche in altre circostanze. «Sono scappati» nel senso che non hanno compiuto tutte le opere previste nell'accordo o nel contratto.
  Hanno preso tutta la somma, mi dicono, non un anticipo. D'accordo, non adesso. Però piove adesso e adesso siamo intervenuti, perché non è dignitoso per una città che ha addirittura una Compagnia dei Carabinieri. Poche altre cittadine dell'hinterland hanno la presenza di istituzioni così importanti, di una Compagnia dei Carabinieri.
  Sul castello ci siamo impegnati e vorremmo recuperarlo perché gli uffici comunali sparsi in tutto il territorio possano tornare ad avere questa sede di grande dignità. Non è solo un Pag. 49piccolo problema. Caivano non è solo Parco Verde. Quando ho detto agli studenti del Braucci e di altre scuole «non definitevi l'altra Caivano» è perché abbiamo esaminato la situazione, con quella poca documentazione che avevamo, perché ripeto se avessimo avuto una relazione di una Commissione d'accesso avremmo avuto il compito più che facilitato. Invece, dobbiamo andare a cercarci tutto.
  Ad esempio, uno dei tecnici arrestati era RUP di parecchi progetti del PNRR. Voi mi insegnate cosa vuol dire essere RUP, cosa vuol dire in altri termini. Io non lo sapevo, ma ho scoperto che chi è RUP ha delle percentuali importanti. Rispetto a certe somme, la cifra è rilevante.
  Ripeto, noi ce la stiamo mettendo tutta. Senza nessuna retorica, specialmente da parte mia, ma posso rispondere anche per i due colleghi, il viceprefetto Calcaterra e il dottor Alicandro. Siamo solo servitori dello Stato che magari si illudono ancora di poter fare il bene di questo Paese, perché non abbiamo nessun vantaggio, assolutamente. Facciamo solo sacrifici, per quanto ci riguarda, specialmente da parte mia visto che ho accettato e viaggio da Torino, e non è una questione semplice.
  Consenso sociale. Noi speriamo di poter fare il bene della città di Caivano, ma il consenso sociale ci potrebbe dare soddisfazione in quanto vuol dire che abbiamo fatto il nostro dovere. Parliamo ancora di dovere perché non vogliamo avere altre aspettative, nessuno dei tre.
  Noi siamo una Commissione straordinaria, ma con poteri ordinari. Questo prevede la legge. Dobbiamo cercare di fare quanto più è possibile. Stiamo cercando di inculcare ai ragazzi dei valori, realizzando tanti progetti che hanno come riferimento la Costituzione della Repubblica italiana, come l'articolo 54 sul servire il Paese con dignità, disciplina e onore. Abbiamo Pag. 50domani pomeriggio una riunione con Città Metropolitana per il Giro d'Italia, perché la carovana si fermerà a Caivano in una delle due tappe che attraverserà la Campania. Stiamo in questo caso coinvolgendo le due scuole medie superiori, come ci ha chiesto Città Metropolitana, per avere dei progetti che hanno come fondamento la Costituzione.
  Domani abbiamo l'incontro con gli studenti di tutte le scuole. Ci sarà Tina Montinaro, ci sarà Claudio Salvia, il figlio di Giuseppe Salvia, ci sarà il procuratore della Repubblica di Avellino, il dottor Airoma, che abbiamo conosciuto, persona straordinaria, che ci sta sostenendo anche in queste iniziative di legalità, ma io vorrei dire di etica della responsabilità, perché i ragazzi vanno responsabilizzati. A parlare solo di legalità alla fine si annoiano, e bisogna quindi anche responsabilizzarli, come si è fatto oggi con questo parlamentino delle bambine e dei bambini di tutte le scuole di Caivano. Abbiamo, ad esempio, in animo, e lo abbiamo già schedulato, un concerto della Scarlatti, con fondi che ci dà Città Metropolitana, il 18 maggio. Perché la Scarlatti? Perché sapete quello che è successo a questo ragazzino, Cutolo, una delle morti più gratuite alle quali abbiamo assistito da quando siamo in vita, credo.
  Dobbiamo dare un segnale ai ragazzi, ma non solo di Caivano. Non so se riusciremo a portare alcuni bambini e bambine, non so quanti, alla Giornata mondiale dei bambini istituita dal Papa. Sono stato comunque già contattato in questo senso.
  Ripeto, noi ce la stiamo mettendo tutta, in assoluta serenità. Speriamo solo di non essere tanto insultati come già sta avvenendo perché abbiamo cominciato con realizzare alcuni progetti.
  Quando sono andato per la prima volta in parrocchia da don Patriciello, perché mi è stato chiesto di incontrare i fedeli, la Pag. 51domanda era «perché Caivano?». Nella mia forma mentis ho pensato che i cittadini di Caivano semmai dovrebbero essere orgogliosi. Fin dall'inizio ho percepito che il decreto Caivano fosse rivolto a tutte le cittadine, le periferie problematiche di questo Paese. Anzi, oggi parlavo con un mio amico senatore e gli dicevo (qui evidentemente mi condiziona la mia esperienza ultraventennale a livello internazionale, visto che sono stato un po' in tutto il mondo, anche per arrestare latitanti) che forse il decreto Caivano, il modello Caivano si potrebbe chiamare in un altro modo, ma si può esportare anche in Centro e Sudamerica, o in certi luoghi dell'Asia.
  Nel momento in cui si costituisce un modello secondo il quale le leggi e le regole vanno rispettate per il bene comune, c'è un comandamento che mi pare dica «ama il prossimo tuo come te stesso», credo che le religioni nascano anche per dare un ordine sociale all'organizzazione. Non escludo che sia anche per altri motivi, ma io penso, in un altro senso, per dare un ordine sociale, per disciplinare i comportamenti umani nel momento in cui l'uomo decide di organizzarsi in collettività.
  Si potrebbe parlare di tante altre questioni: bullismo, cyberbullismo, corriere della droga, killeraggio per poche centinaia di euro. Ne ho viste tante nella mia vita professionale. Credo che nessun essere umano nasca Caino. Caino purtroppo lo si può diventare, dipende da dove nasci, con chi ti puoi relazionare tutti i giorni. Dissi allora quella sera in chiesa: «Siate orgogliosi che abbiano chiamato il decreto con il nome di Caivano. Siate orgogliosi, perché vuol dire che siete all'attenzione del mondo in maniera assolutamente serena, tranquilla, senza retropensieri». Mi pare che tanti ragazzi mi abbiano ascoltato. C'erano anche tante persone adulte. Tanti ragazzi mi hanno ascoltato, e anche i presidi e le insegnanti, quando ho detto al Braucci «basta definirvi l'altra Caivano», Pag. 52perché poi abbiamo scoperto che Caivano non è solo Parco Verde. I problemi non sono solo al Parco Verde. Sono venuti fuori anche nelle amministrazioni comunali.
  Il preside Perna mi ha confessato un giorno, davanti al Prefetto, che lui chiedeva da tre anni un intervento per la sua scuola. Però, all'improvviso, il problema era la Commissione straordinaria. Sono queste mistificazioni che indubbiamente ci colpiscono e magari ci fanno pensare che forse il nostro è un sacrificio vano. Forse è un sacrificio vano, tanto vale andarcene, anche se poi so benissimo che finché Dio ci assiste non molleremo. Però, vorremmo semplicemente essere trattati da esseri umani, da persone perbene che vogliono il bene di quella comunità e, non solo, magari hanno la presunzione di contribuire a costituire un modello che possa essere utile a tante altre realtà disastrate d'Italia, perché ce ne sono. Ne ho viste a Genova, ne ho viste a Torino, a Roma, a Catania, a Palermo, a Bari.
  L'intento di tutti e tre è questo. Mi piacerebbe che la prossima volta ci sentiste tutti e tre. Nessuno di noi ha aspettative di ulteriori impegni, di carriere. Quando ho accettato mi sono consultato con mia moglie e i miei figli. Mia moglie non stava neanche tanto bene, ma alla fine ha detto «se ti cercano e puoi dare una mano, dalla».
  Per le risposte che non riesco a dare ora, ditemi voi come posso procedere.

  PRESIDENTE. Fornirà una nota scritta alla segreteria della Commissione.

  FILIPPO DISPENZA, Commissario straordinario per il comune di Caivano. Alcune le ho appuntate: occupazione di spazi e aree pubbliche.
  Per quanto riguarda il bilancio, nell'ultimo bilancio non c'erano, come ho detto prima, le previsioni per intervenire.Pag. 53
  A Vittoria, città di 100.000 abitanti, 70.000 più 30.000 extracomunitari, in merito alla rete idrica (io sono andato a vedere più volte, come sono andato a vedere qui) i tubi sono sfarinati, non esistono. Cosa vuol dire questo? Che bisognava pensarci. A Vittoria abbiamo lasciato, io e i miei due colleghi, in eredità un patrimonio. Ho coinvolto l'Università di Catania, la Facoltà di Ingegneria, il settore idrico, che ci ha fatto quasi gratuitamente la mappatura della rete idrica.
  Poi voglio rispondere a questa storia del tubo. È vera, l'abbiamo scoperta poco tempo fa. Ci sono delle cose strane lì, come anche il furto del gasolio nelle scuole. Ce ne siamo resi conto, abbiamo fatto la denuncia circostanziata, allegando anche delle immagini. Questo posso dirvelo.
  Per quanto riguarda il tubo abbiamo dato incarico all'ufficio tecnico, che adesso si sta rinforzando finalmente, perché lei è di Caivano, quindi sa benissimo che l'ufficio tecnico ha creato tanti disastri. Abbiamo dato l'incarico di indagare su questa storia.
  Per quanto riguarda quello a cui non ho risposto, vi faremo avere una nota scritta.

  PRESIDENTE. Ringraziamo il commissario Dispenza, perché è stata una audizione veramente importante e ricca di informazioni utili per noi.
  Chiedo ai commissari di fermarsi ancora brevemente, perché abbiamo un velocissimo Ufficio di Presidenza e poi alcune comunicazioni. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.30.