CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 luglio 2023
150.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO
Pag. 326

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 20/240 AL N. 22/244)

  GRAZIANO, BAKKALI, FURLAN, NICITA, PELUFFO, STUMPO, VERDUCCI. – Alla Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:

   la pubblicazione di un articolo di Filippo facci su «Libero» sabato 8 luglio u.s. contenente alcune considerazioni sul caso di cronaca che vede coinvolto il figlio del Presidente del Senato per presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza ha suscitato oggettivo sconcerto proprio per le argomentazioni utilizzate a difesa del ragazzo;

   al netto di una serie di ardite esposizioni di pensiero che non hanno nulla di garantista ci sono frasi che non lasciano alcun dubbio sulla impostazione sessista e discriminatoria nei confronti della ragazza che ha portato le commissioni pari opportunità di FNSI e Ordine dei Giornalisti e Usigrai, GIULIA (giornaliste libere e autonome) a protestare e ad attivarsi presso il Consiglio di disciplina dell'Ordine dei giornalisti di Milano;

   la stessa nota diffusa il giorno seguente dal giornalista, rispetto all'accaduto, ha ulteriormente aggravato la sua posizione in quanto parla semplicemente di «dispiacere» nel non essere stato compreso e rispetto al passaggio più impattante in negativo delle sue considerazioni che coinvolgono una ragazza presunta vittima di stupro lo definisce «un passaggio stilistico che può non piacere»;

   il professionista appare nella brochure predisposta dalla RAI per la presentazione dei palinsesti concernenti la nuova stagione televisiva;

   il suo spazio da quello che è dato apprendere dagli organi di informazione riguarderebbe una striscia quotidiana di 5 minuti prima del TG2 delle ore 13;

   il profilo del giornalista non è nuovo ad azioni e considerazioni che vanno ben oltre la provocazione intellettuale e che lo rendono non compatibile con il servizio pubblico; si ricorda che lo stesso giornalista per un articolo pubblicato su Libero del 28 luglio 2016 contro l'islam è stato sospeso per due mesi dal Consiglio dell'Ordine, e che sue prese di posizione, a mezzo stampa e via social, su lockdown, napoletani, infanticidi e difesa di Alberto Genovese, imprenditore condannato per stupro, ha sollevato fortissime polemiche;

   le recenti affermazioni e i precedenti lo rendono, pertanto, non compatibile con la cornice del contratto di servizio della Rai in particolare con l'articolo 2 concernente i principi generali in particolare al comma 3 lettera g) superare gli stereotipi di genere, al fine di promuovere la parità e di rispettare l'immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione –:

   si chiede di sapere se la dirigenza RAI sulla base di quanto esposto in premessa ritenga ancora opportuno affidare una trasmissione al giornalista in questione, il cui comportamento è in aperta violazione e negazione delle responsabilità e dei compiti propri del servizio pubblico radiotelevisivo e, quindi, se e come ritenga di doversi attivare per interrompere ogni forma di eventuale contratto e collaborazione con lo stesso e per far rispettare gli impegni e i valori di non discriminazione propri del servizio pubblico.

(20/240)

  BONELLI. – Alla Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:

   in un articolo pubblicato l'8 luglio sul quotidiano Libero nel quale si parlava e commentava circa l'accusa di stupro ai danni di una ragazza di 22 anni, nei confrontiPag. 327 del figlio del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, l'autore giornalista Filippo Facci, si esprimeva in questo modo: «Una ragazza era fatta di coca prima di essere fatta da Leonardo Apache La Russa», e ancora: «ogni racconto di lei sarà reso equivoco dalla polvere presa prima di entrare in discoteca»;

   parole vergognose che hanno suscitato unanime sdegno e proteste anche dallo stesso mondo della stampa. «Le leggi, le norme deontologiche, il Manifesto di Venezia. Ma prima di tutto il principio di umanità e di rispetto primario verso le persone, rendono intollerabile quanto scritto», hanno commentato in una nota congiunta la commissione Pari opportunità della Fnsi, Ordine dei giornalisti, Usigrai e Giulia Giornaliste, riservandosi di presentare una segnalazione al Consiglio di disciplina dell'Odg di Milano;

   inoltre, come riportato anche da diversi media, la Questura di Milano ha inviato nei giorni scorsi al giornalista Facci un provvedimento di «ammonimento» per stalking sulla base di dichiarazioni rese dalla sua ex moglie;

   va ricordato come il giornalista non sia affatto nuovo a esternazioni fortemente lesive della dignità delle donne, in contrasto non solo allo stesso Codice Etico della RAI laddove il Servizio pubblico dichiara di promuovere la cultura e la politica delle pari opportunità tra uomini e donne, ma della stessa Convenzione di Istanbul;

   già nel 2018 un altro suo articolo d'opinione, sempre su Libero, gli valse accuse di misoginia. Commentando il caso di Hope Cheston, giovane americana vittima di violenza quando aveva 14 anni e che ottenne un risarcimento da 1 miliardo di dollari, il giornalista scrisse: «L'avvocato della vittima ha parlato di 'grande vittoria delle donne', mentre la ragazza ha lamentato che 'la mia infanzia è stata rubata'. Per quella cifra, a vent'anni, è lecito chiedersi quanti si farebbero derubare dell'infanzia non una, ma anche due, tre volte»;

   nel 2021 la giornalista Greta Beccaglia, inviata per una tv locale toscana fuori dallo stadio Castellani di Empoli in occasione del match tra i padroni di casa e la Fiorentina, mentre era in diretta, venne palpata da un tifoso viola, con conseguenti polemiche e sostegno unanime (o quasi) per la ragazza. Sostegno che non arrivò da Filippo Facci che, invece, su Twitter postò una foto della giornalista, evidentemente reputata troppo provocante, scrivendo: «Uheila, come va? Sono Topo Gigio. E quella nella foto è una vittima di molestie sessuali». Per le sue opinioni social venne anche sospeso da Facebook. Lui non fece una piega: «Me ne fotto, mi autodichiaro sessista»;

   l'editorialista di Libero Filippo Facci coglie l'occasione anche per commentare il caso che ha coinvolto Alberto Genovese e i festini nel suo attico milanese. Un'analisi, la sua, che trova fondamento addirittura nei detti popolari: «È vero che uno stupro è uno stupro, ma è anche vero che chi va al mulino s'infarina. Lo status di stuprata e di puttanella possono anche convivere»;

   la polemica, su tutto. Che si tratti di femminicidi («una falsa emergenza»), Islam («Odiavo l'Islam, lo odio ancora»), omosessualità o semplicemente dell'aspetto fisico di personaggi famosi che non condividono la sua visione del mondo, come Michela Murgia, accusata di «cessismo», Facci riesce sempre ad attirare su di sé lo sdegno di una parte dell'opinione pubblica;

   nonostante quanto suesposto, Filippo Facci, secondo il nuovo palinsesto annunciato recentemente dai nuovi vertici Rai, sarà uno dei commentatori della televisione di servizio pubblico e gli dovrebbe essere affidata la conduzione di un programma che sarà una striscia quotidiana sulla Rai dal titolo «I Facci vostri», e che dovrebbe iniziare a settembre su Rai2 –:

   se, alla luce della gravità di quanto esposto in premessa, l'azienda Rai non reputi doveroso non confermare al giornalista Filippo Facci la prevista conduzione del programma quotidiano su un canale della televisione di servizio pubblico.

(21/241)

  CAROTENUTO, BEVILACQUA, ORRICO, RICCIARDI. – Alla Presidente e all'AmministratorePag. 328 delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:

   in un articolo pubblicato l'8 luglio sul quotidiano Libero concernente l'accusa di stupro ai danni di una ragazza di 22 anni, l'autore, il giornalista Filippo Facci, ha scritto testualmente: «Una ragazza era fatta di coca prima di essere fatta da Leonardo Apache La Russa» e, ancora: «ogni racconto di lei sarà reso equivoco dalla polvere presa prima di entrare in discoteca»;

  considerato che:

   la RAI, qualche giorno prima, in occasione della presentazione dei palinsesti concernenti la nuova stagione televisiva, ha fatto sapere che al giornalista Filippo Facci sarebbe stata affidata una striscia quotidiana trasmessa poco prima del Tg2;

  ritenuto che:

   le parole del Sig. Facci risultano, oltreché gravemente offensive e sessiste, palesemente contrarie ai valori del servizio pubblico –:

  si chiede di sapere:

   se e quali iniziative il Presidente e l'Amministratore delegato intendano adottare per impedire che al Sig. Facci sia affidata una trasmissione RAI;

   se e quali iniziative il Presidente e l'Amministratore delegato intendano adottare per impedire che il servizio pubblico possa essere utilizzato per diffondere messaggi offensivi, discriminatori, sessisti e/o che incitino all'odio.

(22/244)

  RISPOSTA. Con riferimento alle interrogazioni in oggetto, sentite le competenti strutture aziendali, si forniscono i seguenti elementi.
  La Rai non manderà in onda la striscia quotidiana di cinque minuti «I facci vostri», inizialmente annunciata per settembre. Lo ha deciso l'Amministratore delegato Roberto Sergio, informata la Presidente Marinella Soldi, d'intesa con il Direttore dell'Approfondimento Paolo Corsini e, per i profili di sua competenza, il Direttore Generale Giampaolo Rossi.
  Lo spazio in palinsesto verrà naturalmente coperto dal prolungamento del programma del mattino di Rai 2 «I fatti vostri».