TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 725 di Mercoledì 13 luglio 2022

 
.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   con il decreto-legge 7 luglio 2022, n. 85, recante «Disposizioni urgenti in materia di concessioni e infrastrutture autostradali e per l'accelerazione dei giudizi amministrativi relativi a opere o interventi finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza», il Governo ha disposto la risoluzione «per grave inadempimento del concessionario» della convenzione unica del 18 novembre 2009 sottoscritta tra le società Anas e Strada dei parchi s.p.a. per la gestione della rete autostradale costituita dalle autostrade A24 e A25;

   la risoluzione della concessione arriva dopo la nomina di ben tre commissari straordinari e la perdurante mancata approvazione del nuovo piano economico finanziario, premessa imprescindibile per la messa in sicurezza delle tratte autostradali in concessione, censurata anche dal giudice amministrativo;

   il piano presentato nel luglio del 2021 dal commissario ad acta in accordo con il commissario straordinario, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro, è stato rifiutato dal Governo, mentre la successiva proposta di piano economico finanziario, che su indicazione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili avrebbe dovuto essere a «zero investimenti», presentata nel marzo 2022, è stata oggetto di contestazione da parte dell'Autorità di regolazione dei trasporti, che, dopo averlo esaminato, ha stigmatizzato «l'ingente incremento tariffario contemplato dal piano in oggetto» suscettibile di porre «evidenti problemi di sostenibilità per l'utenza»;

   la scelta del Governo per l'improvvisa risoluzione della concessione determina il rischio sia di un pesante contenzioso giudiziario, sia di un maxi risarcimento all'attuale concessionario;

   martedì 12 luglio 2022 il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto l'istanza di sospensiva della revoca anticipata in danno presentata da Strada dei parchi s.p.a. contro la decisione di risoluzione deliberata dal Consiglio dei ministri in data 7 luglio e contenuta nel citato decreto-legge –:

   quali siano le ragioni che hanno spinto il Governo alla risoluzione della concessione e in che modo intenda agire al fine di scongiurare il rischio di un lungo contenzioso giudiziario ovvero di un maxi risarcimento, tutelando, invece, il denaro pubblico e la sicurezza di tutti gli utenti delle tratte autostradali di cui in premessa.
(3-03079)

(12 luglio 2022)

   CASCIELLO. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   l'Italia è un Paese caratterizzato da ampia diffusione di siti archeologici, beni culturali ed edifici sottoposti a vincolo architettonico e paesaggistico e a tutela in quanto di interesse culturale e/o storico-artistico;

   per interventi sui beni culturali e paesaggistici è prevista l'acquisizione di pareri delle soprintendenze di settore: nello specifico, per gli immobili sottoposti a vincoli storico-artistici o paesaggistici, ai sensi del Codice dei beni culturali o del paesaggio (decreto legislativo n. 42 del 2004), non sono sempre realizzabili i cosiddetti interventi trainanti previsti dalla normativa sugli «ecobonus», anche se è comunque possibile ottenere il riconoscimento di alcune agevolazioni per interventi cosiddetti trainati che assicurino, nel loro complesso, il miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare con attestato di prestazione energetica;

   senza voler mettere in discussione l'operato delle soprintendenze, desta preoccupazione l'osservazione di anomalie e differenze di applicazione a livello locale, delle relative norme e delle modalità di espressione dei pareri;

   si porta, ad esempio, il caso della struttura di un istituto religioso precedentemente utilizzata dalla diocesi di Vallo della Lucania per accogliere studenti e gruppi di preghiera, che diventerà un resort turistico di lusso sulla spiaggia della costa di Ascea in Cilento, ai piedi della Torre di Velia e dell'area archeologica dell'antica colonia greca di Elea;

   desta stupore che siano state concesse le autorizzazioni necessarie, considerato che nella zona in questione è vietato realizzare qualsiasi opera edilizia e apportare modifiche all'assetto del territorio, come previsto dalla legge regionale n. 5 del 2005 – «Costituzione di una zona di riqualificazione paesistico-ambientale intorno all'antica città di Velia» – approvata per assicurare un adeguato decoro dell'area che circonda il parco archeologico;

   la struttura, inoltre, ricade anche nell'area vincolata del Parco nazionale del Cilento, Diano e Alburni e in una zona dichiarata a rischio erosione;

   desta preoccupazione, oltre che perplessità, la previsione della realizzazione di un ecomostro di cemento, che crea un incalcolabile danno culturale e ambientale ad un territorio grande polo culturale dell'antichità e ricco di biodiversità –:

   se il Ministro interrogato non ritenga necessario definire ulteriori linee di indirizzo e un protocollo nuovo da fornire alle soprintendenze al fine di evitare l'adozione di misure differenti a livello locale e decisioni difformi in base alla area geografica di riferimento, al fine di assicurare che la normativa venga applicata in modo omogeneo sul territorio nazionale.
(3-03080)

(12 luglio 2022)

   MORETTO, PAITA, MOR, NOBILI, FREGOLENT, UNGARO, MARCO DI MAIO, OCCHIONERO e VITIELLO. — Al Ministro del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il settore turistico rappresenta una quota rilevante del prodotto interno lordo nazionale, occupando circa 1,7 milioni di lavoratori, per un totale di quasi 33.000 strutture alberghiere e più di 170.000 strutture extra-alberghiere, con un flusso di clienti pari a più di 420 milioni di persone e un indotto che si attesta a 1,4 miliardi di euro circa;

   nelle ultime settimane sono diverse le criticità che hanno caratterizzato detto settore: circa 50.000 voli (il 20 per cento del totale, dato in costante crescita) sono stati cancellati, dimostrando anche un'impreparazione del trasporto aereo ad accompagnare quel forte e ovvio rimbalzo dei flussi turistici che, dopo due anni di pandemia, era stato ampiamente pronosticato e si rischia di non sfruttare, con grave danno per il settore;

   un'altra criticità riguarda i circa 300.000 lavoratori stagionali di cui il settore ha bisogno e che mancano tuttora all'appello: assenze che si traducono in perdite economiche effettive e minano alla base l'offerta turistica;

   le motivazioni di tale carenza di disponibilità, a fronte di una richiesta massiccia da parte di datori di lavoro ed aziende, sono senza dubbio molteplici e risiedono, solo per citarne alcune, nell'elevato costo del lavoro che comprime le retribuzioni nette al quale oggi si aggiunge l'inflazione, nella poca flessibilità del lavoro, nell'abolizione totale del sistema dei voucher, che non andavano totalmente cancellati, nell'istituto del reddito di cittadinanza che, offrendo una retribuzione di poco inferiore allo stipendio percepito in caso di assunzione, rallenta l'urgenza di una fetta di popolazione nella ricerca di un'occupazione, ancor più se di natura stagionale;

   queste problematiche, che non riguardano solo il turismo e coinvolgono diversi Ministeri, richiedono una risposta forte e coordinata dal Governo e, per il settore turismo nello specifico, sarebbe auspicabile che il Ministero competente sia proattivo e propositivo, svolgendo altresì una funzione di coordinamento;

   dopo anni di rinvii, modifiche e spostamenti, la cura della programmazione, del coordinamento e della promozione del turismo nazionale è stata finalmente affidata a uno specifico dicastero, proprio al fine di scongiurare simili problematiche e assicurare un'unità di indirizzo in un settore chiave dell'economia nazionale –:

   quali iniziative di competenza siano state adottate nell'ultimo anno per prevenire le criticità esposte in premessa e le altre che investono il settore, ma soprattutto come si intendano affrontare le predette problematiche, dando al comparto strumenti per esprimere a pieno le potenzialità della stagione estiva, garantendone ricadute positive sull'economia territoriale e nazionale.
(3-03081)

(12 luglio 2022)

   TIMBRO, FORNARO e DE LORENZO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   Blujet srl, società controllata da Rete ferroviaria italiana, è operativa dal 1^ maggio 2019 nello Stretto di Messina per garantire, ai sensi della legge n. 96 del 2017 e ai sensi dell'articolo 89-bis del decreto-legge n. 104 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 126 del 2020, il servizio di continuità territoriale ferroviaria attraverso mezzi veloci per il trasporto pubblico di persone e che espleta tale servizio in ragione del contratto di programma Stato-Rete ferroviaria italiana;

   come già segnalato nell'interrogazione a risposta immediata n. 5-06985 presso la XI Commissione (lavoro pubblico e privato) della Camera dei deputati, permane la condizione dei lavoratori Bluejet ai quali è applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro per marittimi imbarcati su navi superiori a 151 tonnellate piuttosto che il contratto collettivo nazionale di lavoro mobilità area contrattuale attività ferroviaria, come richiesto dai sindacati, stante il servizio di continuità territoriale che garantiscono;

   in risposta alla citata interrogazione a risposta immediata presso la XI Commissione (lavoro pubblico e privato) la Sottosegretaria Nisini affermò che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali avrebbe seguito con la massima attenzione la vicenda e che avrebbe sostenuto tutte le iniziative volte a garantire ai lavoratori uguale trattamento retributivo e la massima tutela anche sotto il profilo della sicurezza dei lavoratori;

   in data 28 giugno 2022, su richiesta dei sindacati, il direttore generale del dipartimento regionale del lavoro, presso la Regione Siciliana, si è pronunciato sostenendo che – considerato che la Bluejet srl è soggetta alla direzione e al coordinamento da parte di Rete ferroviaria italiana che ne detiene la proprietà – si può ragionevolmente affermare che il servizio espletato dai lavoratori della Bluejet srl rientri a tutti gli effetti nell'alveo del contratto collettivo nazionale di lavoro della mobilità area contrattuale attività ferroviaria;

   attualmente, nonostante oltre 12 scioperi dei lavoratori interessati, al fine di rivendicare il diritto all'applicazione del contratto di riferimento, non si è ancora aperto alcun tavolo di trattativa, né si è mai avviata alcuna interlocuzione –:

   quali ulteriori iniziative di competenza, intenda assumere, alla luce dell'impegno assunto dalla Sottosegretaria Nisini nella risposta alla interrogazione n. 5-06985 presso la XI Commissione (lavoro pubblico e privato) della Camera dei deputati, dimostrando sensibilità e attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali verso questa vertenza, nonché della recente pronuncia del direttore generale del dipartimento regionale del lavoro, presso la Regione Siciliana, al fine di giungere all'applicazione, nel più breve tempo possibile, ai lavoratori della Bluejet srl della tipologia contrattuale adeguata alle mansioni da loro svolte e ai massimi livelli di sicurezza, anche al fine di evitare il riperpetuarsi di disparità contrattuali tra lavoratori che svolgono analoghi servizi.
(3-03082)

(12 luglio 2022)

   CABRAS e VALLASCAS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il 30 giugno 2020 le compagnie di navigazione Moby e Tirrenia-Cin hanno presentato presso il tribunale fallimentare di Milano istanza di accesso alla procedura di concordato con continuità aziendale;

   il concordato con continuità aziendale «prevede la prosecuzione dell'attività di impresa da parte del debitore, la cessione dell'azienda in esercizio ovvero il conferimento dell'azienda in esercizio in una o più società, anche di nuova costituzione»;

   il procedimento, se da una parte consente all'azienda di svolgere attività produttiva e lavorativa, prevede anche il congelamento dei pagamenti e dei debiti pregressi per garantire il soddisfacimento, nell'ambito della procedura, di tutti i creditori;

   tra le altre cose, è prevista anche la sospensione delle procedure e delle posizioni poste in essere dall'azienda presso l'Inps antecedentemente all'avvio della procedura di concordato;

   ne consegue che dal 1^ luglio 2020 sono stati bloccati i pagamenti di trattamento di fine rapporto, tredicesima, quattordicesima, riposi, spese viaggio;

   tra questi i mancati pagamenti, acquistano particolare rilevanza quelli relativi al trattamento di fine rapporto di oltre 100 ex lavoratori, tra marittimi e amministrativi, di Moby e Tirrenia-Cin;

   si tratta di una situazione insostenibile e di grave disagio tra pensionati e lavoratori in quiescenza che hanno dedicato un'intera vita alla navigazione svolgendo un lavoro complesso e ricoprendo mansioni, in molti casi, usuranti, circostanza che rende ancora più urgente e necessaria l'erogazione della liquidazione anche per accedere a legittime necessità medico-sanitarie;

   la vicenda del gruppo Onorato armatori, che controlla le compagnie Tirrenia-Cin e Moby lines, è di particolare complessità per la qualità del debito maturato nei confronti dello Stato e dei creditori privati, circostanza che sta allungando i termini della procedura, con ulteriori ripercussioni negative nei confronti degli ex lavoratori;

   è il caso di osservare che il trattamento di fine rapporto non può essere considerato né un debito né un credito aziendale, ma si tratta di quella quota trattenuta mensilmente sul cedolino che viene pagata e versata al fondo di tesoreria Inps, pertanto è già nella disponibilità dell'istituto –:

   se non intenda adottare iniziative di competenza, anche di natura normativa, volte a sbloccare, nelle more della definizione del procedimento di concordato preventivo, il pagamento del trattamento di fine rapporto degli ex lavoratori della Tirrenia-Cin e della Moby lines, tenuto conto che le risorse sono già nella disponibilità dell'Inps.
(3-03083)

(12 luglio 2022)

   MOLINARI, GIACCONE, MURELLI, FRASSINI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CARRARA, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FURGIUELE, GALLI, GASTALDI, GERARDI, GERMANÀ, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, LUCENTINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MARIANI, MATURI, MICHELI, MINARDO, MORRONE, MOSCHIONI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RAVETTO, RIBOLLA, RIXI, ROMANÒ, SALTAMARTINI, SCOMA, SNIDER, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZANELLA, ZENNARO, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   non si placano le notizie stampa in merito alle truffe operate con la percezione indebita del reddito di cittadinanza;

   l'ultima, in ordine temporale, è la notizia di 82 persone nel modenese che hanno percepito in maniera illegittima il reddito di cittadinanza, per un totale di 473 mila euro indebitamente percepiti (dato emerso dal bilancio sulle attività del 2021 e dei primi mesi del 2022 della Guardia di finanza modenese, presentato in occasione del 248esimo anniversario della fondazione della Guardia di finanza il 23 giugno 2022);

   in totale i risultati dei controlli della Guardia di finanza relativi al reddito di cittadinanza effettuati in 17 mesi, dal 1° gennaio del 2021 al 31 maggio 2022, contano illeciti per 288 milioni di euro e 29 mila persone denunciate; dalle verifiche è emerso che dei 288 milioni di euro, 171 sono stati già indebitamente percepiti, mentre altri 117 sono stati richiesti ma non ancora riscossi;

   nel 2020, i milioni di euro illecitamente percepiti dai «furbetti» del reddito di cittadinanza furono 50, mentre quelli richiesti ma non ancora riscossi 13;

   è quanto mai opportuno e non più rinviabile per gli interroganti rivedere la normativa del reddito di cittadinanza per contenere le frodi, ma anche e soprattutto per evitare la distorsione nel mercato del lavoro che lo strumento sta producendo;

   dinanzi alla mancanza di manodopera in settori come l'agricoltura e il turismo e alla conseguente richiesta di sanatoria degli immigrati irregolari, sarebbe invero più opportuno considerare offerta congrua la prestazione occasionale di percettori del reddito di cittadinanza, il cui rifiuto applicherebbe la normativa in materia di decalage e di revoca del beneficio ex articolo 1, comma 76, legge n. 234 del 2021;

   in tal senso, infatti, un buon segnale è stato già dato con l'approvazione al «decreto-legge aiuti» di un emendamento a firma Lega-Salvini Premier, che considera come offerta congrua quella proposta direttamente dai datori di lavoro privati ai percettori del reddito di cittadinanza –:

   se il Ministro interrogato non convenga sull'urgenza di rivedere l'impianto normativo del reddito di cittadinanza alla luce di quanto esposto in premessa.
(3-03084)

(12 luglio 2022)

   LEPRI, VISCOMI, CARNEVALI, MURA, SERRACCHIANI, CARLA CANTONE, DE FILIPPO, GRIBAUDO, IANARO, LACARRA, PINI, RIZZO NERVO, SIANI, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il terzo settore in Italia rappresenta un valore importante per l'economia, l'occupazione, la coesione sociale e la costruzione di comunità solidali. Il Paese se ne è reso conto anche recentemente, durante il periodo pandemico e nell'affrontare l'emergenza dei profughi ucraini;

   per questo e dopo l'approvazione della riforma (legge delega e decreti legislativi), serve completare l'attuazione dei provvedimenti necessari per la sua completa entrata in vigore. Il 2022 è poi l'anno in cui l'Italia coordina il Comitato dei seguiti della Dichiarazione di Lussemburgo, nata nel 2015 con l'obiettivo di una prospettiva costruttiva nell'Unione europea. Gli enti del terzo settore, inoltre, hanno bisogno di dialogo, partecipazione, coprogrammazione, oltre che di risorse economiche –:

   quale sia lo stato di attuazione della riforma e, in particolare, quello relativo alle norme fiscali (che necessitano di alcune integrazioni per poter essere notificate alla Commissione europea), nonché lo stato di attuazione relativo alla strategia comune per lo sviluppo dell'economia sociale, pur nelle differenze tra i Paesi, quello concernente le risorse economiche impegnate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e altresì delle iniziative formative finora intraprese.
(3-03085)

(12 luglio 2022)

   BARZOTTI, DAVIDE CRIPPA, SEGNERI, COMINARDI, TUCCI, CUBEDDU, CIPRINI, GALLO, DAVIDE AIELLO, D'ORSO, CARBONARO, ELISA TRIPODI, SUT e GALIZIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 36 della Costituzione stabilisce il diritto di ogni lavoratore «ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia una esistenza libera e dignitosa»;

   il diritto a un salario minimo adeguato è menzionato nel principio 6 del Pilastro europeo dei diritti sociali del 2017 e si è concretizzato nel 2020 nella proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, con la quale per la prima volta l'Unione europea entra nel merito della qualità e dei parametri per definire le retribuzioni, pur non travalicando le competenze in materia, che gli Stati conservano;

   secondo la Relazione sul rapporto annuale Inps del luglio 2022 del professor Tridico, «la distribuzione dei redditi all'interno del lavoro dipendente si è ulteriormente polarizzata, con una quota crescente di lavoratori che percepiscono un reddito da lavoro inferiore alla soglia di fruizione del reddito di cittadinanza. Per la precisione il 23 per cento dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese, considerando anche i part-time. Per contro, l'1 per cento dei lavoratori meglio retribuiti ha visto un ulteriore aumento di un punto percentuale della loro quota sulla massa retributiva complessiva»;

   secondo Eurostat, nel 2019 l'11,8 per cento dei lavoratori italiani era povero, contro una media europea del 9,2 per cento. La percentuale di lavoratori sotto la soglia di 9 euro lordi l'ora è 28 per cento, ovvero oltre 4,3 milioni, e quasi un lavoratore su tre guadagna meno di mille euro al mese, considerando anche i part-time. In alcuni settori l'incidenza del numero dei rapporti di lavoro sotto tale soglia è particolarmente significativa;

   è evidente che i bassi salari rappresentano una questione prioritaria e di dignità, da affrontare immediatamente;

   in Parlamento sono all'esame proposte di legge per l'introduzione del salario minimo orario; la proposta del MoVimento 5 Stelle si basa sulla valorizzazione della contrattazione collettiva, quale criterio per attuare l'articolo 36 della Costituzione. Inoltre, si aggiunge un ulteriore intervento stabilendo che il trattamento economico minimo orario come definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro prevalente nel settore non può essere inferiore a 9 euro lordi –:

   quali iniziative intenda intraprendere il Governo per garantire una soglia minima dignitosa in linea con quanto previsto dalla proposta del MoVimento 5 Stelle in discussione in sede parlamentare, al fine di assicurare a tutti i lavoratori una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro prestato e sufficiente a garantire loro una vita dignitosa.
(3-03086)

(12 luglio 2022)