CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 ottobre 2011
548.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 18 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI.

La seduta comincia alle 14.05.

Indagine conoscitiva sul reclutamento del personale militare dei ruoli della truppa, a dieci anni dal decreto legislativo n. 215 del 2001.
Audizione del Capo I Reparto dello Stato Maggiore dell'Aeronautica, Generale di Brigata Aerea Nicola Lanza de Cristoforis.
(Svolgimento e conclusione).

Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv del sito Internet della Camera dei deputati.

Nicola LANZA de CRISTOFORIS, Capo del I Reparto dello Stato Maggiore dell'Aeronautica, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

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Interviene, per formulare quesiti e osservazioni, il deputato Antonio RUGGHIA (PD).

Nicola LANZA de CRISTOFORIS, Capo del I Reparto dello Stato Maggiore dell'Aeronautica, replica ai quesiti e alle osservazioni del deputato intervenuto.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

RISOLUZIONI

Martedì 18 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.40

7-00700 Cirielli: Sulla tempestiva adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri finalizzato all'erogazione degli assegni una tantum al personale individuato dal decreto-legge n. 27 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2011 e sul trattamento retributivo del medesimo personale.
7-00710 Rugghia: Sulla tempestiva adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri finalizzato all'erogazione degli assegni una tantum al personale individuato dal decreto-legge n. 27 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2011 e sull'eventuale riconoscimento di benefici fiscali.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione - Approvazione della risoluzione 8-00151)

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta dell'11 ottobre 2011.

Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che, al fine di giungere a un testo ampiamente condiviso, ha dato seguito all'impegno assunto nella seduta dello scorso 11 ottobre di presentare un testo unificato delle risoluzioni in titolo, ove si integra la risoluzione a sua firma con un ulteriore inciso della parte motiva che recepisce i contenuti dell'atto di indirizzo presentato dall'onorevole Rugghia, nella forma suggerita dal rappresentante del Governo ed accettata dal proponente.
Auspica quindi che sul nuovo testo vi sia la convergenza di tutti i gruppi.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA osserva che la risoluzione muove dall'esigenza di apportare correttivi alle misure di riduzione delle retribuzioni disposte dai commi 1 e 21 dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010, mediante l'erogazione delle risorse di un apposito fondo incrementato con il decreto legge n. 27 del 2011. Quest'ultimo provvedimento era fortemente atteso dalle Forze armate e di polizia, dal COCER, dai sindacati di settore e da tutto il personale per risolvere, per il 2011, il problema delle riduzioni stipendiali del comparto.
Lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che è stato già predisposto, risulta condiviso dalle Forze armate e di Polizia, dal Corpo dei vigili del fuoco, nonché dalla stessa Presidenza del Consiglio dei ministri, alla quale è stato inviato dal Ministro degli Interni, dopo la necessaria concertazione con la Difesa, ai fini della sua approvazione nell'ambito di una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri. Il suddetto provvedimento attuativo, ripartendo tra le Amministrazioni le risorse disponibili nell'anno 2011, riconosce al personale del comparto un assegno una tantum di valore corrispondente agli istituti retributivi colpiti dal blocco del citato decreto-legge n. 78, fermo restando che tale assegno non ha effetti pensionistici e previdenziali. Essendo il costo di tale provvedimento pari a circa 173 milioni di euro, rimarrebbero non impiegati 22 milioni di euro.

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Evidenzia che siffatta impostazione del provvedimento attuativo appare coerente con il disposto normativo e, in più, consentirebbe, quanto meno per l'anno 2011, di mantenere fede all'impegno assunto dal Governo di riconoscere al personale del comparto misure interamente compensative.
Conclusivamente, osserva che non dovrebbero realizzarsi effetti sperequativi tra il personale in conseguenza della diversa misura dell'assegno una tantum erogato nel corso del triennio. Ciò anche in ragione del fatto che il decreto legge n. 98 del 2011, nel prevedere la possibilità di prorogare le misure di blocco dei meccanismi di progressione stipendiale anche all'anno 2014, in cui non sono previsti stanziamenti sul fondo di perequazione, di per sé conferma che l'assegno una tantum oltre a non dover necessariamente essere di uguale misura negli anni del blocco, risulta anche non certo nella sua stessa attribuzione.
Sulla base del quadro delineato, esprime parere favorevole sull'atto di indirizzo in esame.

Augusto DI STANISLAO (IdV), nel richiamare l'intervento svolto nel corso dell'ultima seduta dedicata alle risoluzioni in titolo, rileva che sarebbe stato auspicabile ricercare la massima condivisione del testo della risoluzione già al momento della sua presentazione. Si tratta evidentemente di una tematica che non si presta a divisioni tra gli schieramenti, come si desume dal fatto che sarà accolto l'invito del Presidente ai rappresentanti di gruppo di sottoscrivere una risoluzione unitaria.
Auspica che in futuro vi sia da parte dei gruppi una maggiore disponibilità a collaborare nell'intraprendere iniziative che possano essere unanimemente condivise.

Edmondo CIRIELLI, presidente, rileva di aver sollecitato tempestivamente i rappresentanti dei gruppi a sottoscrivere la risoluzione a sua firma, ma di ritenere comunque del tutto legittima la scelta del gruppo del Partito democratico di presentare una risoluzione parzialmente diversa, proprio allo scopo di far emergere con maggiore chiarezza la sua posizione, secondo una prassi parlamentare consolidata. Ricorda peraltro che già nella scorsa seduta il proponente della seconda risoluzione aveva preannunciato l'intenzione di aderire ad un testo unificato.

Antonio RUGGHIA (PD) ribadisce l'intendimento di pervenire all'approvazione di un atto di indirizzo ampiamente condiviso, obiettivo che è stato favorito, e non certo pregiudicato, dall'iniziativa di presentare una ulteriore risoluzione a sua prima firma.

Francesco BOSI (UdCpTP) dichiara la posizione di pieno sostegno del suo gruppo alla risoluzione come presentata nella seduta odierna, confermando il giudizio negativo sulla natura non previdenziale dell'assegno una tantum e della prevedibile insufficienza delle risorse per l'intero triennio di riferimento.

La Commissione approva all'unanimità il testo unificato delle risoluzioni in discussione, che assume il numero n. 8-00151 (vedi allegato).

Edmondo CIRIELLI, presidente, prende atto con soddisfazione della ampia convergenza espressa dalla Commissione sulla risoluzione, che testimonia la ferma volontà di ribadire il dovere del Governo di attuare tempestivamente misure che il Parlamento ha deciso di adottare, per di più approvando un decreto-legge che porta anche la firma del Ministro dell'economia. Aggiunge peraltro che suscita perplessità sul piano giuridico la ricostruzione normativa secondo cui l'assegno una tantum non abbia natura ed effetti previdenziali.

Francesco BOSI (UdCpTP) rileva che l'inerzia del Governo nell'attuare una misura di favore per il comparto difesa e sicurezza appare purtroppo coerente con una politica di imposizione di notevoli sacrifici agli operatori del settore, proprio in un momento in cui le recentissime vicende evidenziano che non si possono ridurre le risorse investite nella sicurezza sociale. Auspica che gli impegni assunti

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nella seduta odierna abbiano un reale seguito nei comportamenti dell'Esecutivo, differentemente a quanto avvenuto in relazione alle mozioni sugli alloggi di servizio, approvati dall'Aula a larga maggioranza e con il parere favorevole del Governo, ma poi sostanzialmente contraddette nei provvedimenti attuativi.

La seduta termina alle 14.55.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 18 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.55.

Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
Atto n. 404.

(Rilievi alla Commissione per la semplificazione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 12 ottobre 2011.

Antonio RUGGHIA (PD) osserva, innanzitutto, che già durante l'esame degli atti del Governo n.165 e n.166, recanti il codice dell'ordinamento militare e il relativo testo unico delle disposizioni regolamentari, il gruppo del Partito democratico aveva rilevato come un esame sommario del risultato finale del processo di semplificazione non consentisse di individuare eventuali errori o discrasie presenti nei suddetti testi. Ciò a causa della loro particolare complessità. Per dare un'idea delle dimensioni della semplificazione ricorda che sono state accorpate e semplificate in due sole fonti normative le circa 1700 preesistenti e si è ridotto di circa un quinto il numero complessivo dei preesistenti 20.000 articoli. Le numerose correzioni apportate al codice dopo la sua emanazione testimoniano che il controllo parlamentare esercitato in quella fase non poteva essere efficace.
Evidenzia, quindi, che a distanza di due anni dall'entrata in vigore dei citati provvedimenti, il Parlamento è oggi chiamato a esprimersi nuovamente, secondo le previsioni della stessa normativa attuativa, su uno schema di decreto correttivo.
Ritiene che sarebbe stato possibile evitare buona parte degli errori evidenziati nell'atto oggi oggetto d'esame, ma soprattutto che sarebbe stato auspicabile un lavoro di integrazione e correzione svolto in maniera compiuta. Osserva, invece, che anche dopo tale intervento correttivo permangono difetti assolutamente non secondari. In particolare segnala, da una parte, che non sono confluite nel codice norme attinenti la materia militare entrate in vigore dopo l'approvazione di quest'ultimo e, dall'altra, l'esistenza di contraddittorietà logiche e formali del testo, nonché innovazioni normativamente non giustificate da esigenze di coordinamento. Lamenta, infine, la mancata presentazione al Parlamento, insieme ai documenti che accompagnano l'atto in esame, di una nota di raffronto tra le norme in vigore e il testo semplificato, con la relativa norma che giustifica la semplificazione.
Si sofferma, quindi, su alcune correzioni ritenute meritevoli di considerazione, auspicando che il relatore possa nella proposta di rilievi che presenterà alla Commissione dare ad esse opportuno ingresso.
In primo luogo osserva che l'esperienza applicativa tratta dalle vicende del Poligono di Salto di Quirra suggerisce, con riguardo all'integrazione dell'articolo 22 del codice in merito alle attività di bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici, di precisare che l'attività di brillamento va svolta solo quando sussistano determinate condizioni che la consentono.
Con riferimento alla disciplina concernente la determinazione dei canoni degli alloggi militari, evidenzia poi che l'articolo 286, comma 3-bis, dovrebbe prevedere la

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decorrenza dei nuovi canoni solo a far data dalla loro notificazione agli interessati, coerentemente con quanto statuito nel decreto del Ministro della difesa del 16 marzo 2011 e, eventualmente, al successivo comma 4 la frase «agli utenti che si trovano nelle condizioni eventualmente previste....» possa essere integrata aggiungendo la parola «annualmente» dal momento che è un decreto annuale a fissare il livello di reddito che dà luogo all'applicazione dell'equo canone.
Sempre in tema di alloggi sottolinea che si dovrebbe coordinare l'articolo 306, comma 2 con la sopravvenuta disciplina regolamentare (articolo 398 del testo unico regolamentare) in ordine al riconoscimento al conduttore dell'immobile anche della facoltà di opzione, e non solo del diritto di prelazione. Segnala, quindi, l'articolo 583 che riguarda gli oneri stanziati per la professionalizzazione delle Forze armate. In tale disposizione, come messo in evidenza anche nel parere del Consiglio di Stato, le risorse destinate al reclutamento dei volontari in ferma prefissata risultano inferiori di 30 milioni all'anno, non essendosi tenuto conto delle successive modifiche della norma che ne hanno integrato l'ammontare per tale cifra. Inoltre, il comma 2 dell'articolo 1533, che assimila al rango di generale di corpo d'armata l'ordinario militare contraddice l'ordinamento militare secondo cui tale grado è attribuito esclusivamente agli ufficiali del ruolo delle armi. Con riguardo a tale disposizione evidenzia che il Consiglio di Stato ha espresso una forte critica.
Infine, segnala che la modifica del comma 2 dell'articolo 1483, che dovrebbe completare l'opera di recepimento testuale della fonte normativa delle limitazioni imposte ai militari (articolo 6 della legge n. 382 del 1978), include, senza che tale previsione risulti da una disposizione normativa, anche i sindacati tra gli organismi cui è fatto divieto di partecipazione. Per tale ragione chiede, quindi, la soppressione della parola sindacati dalla riformulazione di tale articolo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, osserva che lo schema di decreto correttivo lascia insoluta la problematica di una disciplina uniforme concernente la ricostruzione della carriera dei militari collocati fuori ruolo e in aspettativa per ragioni di servizio. Al riguardo, ricorda che la Commissione aveva già in passato chiesto al Governo di adoperarsi per adottare le soluzioni del caso. Reputando tale sede una giusta occasione per poter intervenire nel merito, rinnova al rappresentante del Governo l'invito a svolgere le opportune valutazioni e invita il relatore a verificare se inserire tali considerazioni nella proposta che riterrà di sottoporre alla Commissione.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA si riserva di fornire i necessari chiarimenti in sede di valutazione della proposta di rilievi, anche per quanto concerne le considerazioni espresse dall'onorevole Rugghia e dal presidente.
Con riferimento, invece, all'osservazione sollevate dal Consiglio di Stato e riprese dall'onorevole Rugghia sugli importi riprodotti all'articolo 583 del codice, rileva che la questione è stata oggetto di approfondimento anche con la Ragioneria dello Stato, che dovrebbe aver fornito i necessari chiarimenti. Per quanto concerne la disciplina relativa all'ordinario militare, segnala che la scelta normativa su una materia concordataria si fonda sul rilievo che in tale ambito viene riconosciuto all'Ordinario militare uno specifico e peculiare rango, senza riflessi sul piano della determinazione del grado militare in senso proprio.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare.
C. 3626 Chiappori e C. 3943 Di Stanislao.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.05 alle 15.10.