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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 166 di venerdì 22 settembre 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

GIOVANNI DONZELLI , Segretario, legge il processo verbale della seduta del 20 settembre 2023.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 76, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Chiarimenti circa la prosecuzione del progetto di reintroduzione dell'orso nelle Alpi ed iniziative di competenza per la predisposizione di un piano di gestione dell'orso in Trentino - n. 2-00129)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Brambilla ed altri n. 2-00129 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Dalla Chiesa se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmataria o se si riservi di intervenire in sede di replica.

RITA DALLA CHIESA (FI-PPE). Buongiorno, Presidente, grazie. Buongiorno ai colleghi che ci sono. L'interpellanza che oggi discutiamo in Aula, a prima firma proprio dell'onorevole Brambilla, è sottoscritta da 20 colleghe e colleghi di 7 gruppi politici diversi: sono parlamentari che aderiscono all'Intergruppo per i diritti degli animali e per la tutela dell'ambiente e questo è l'unico Intergruppo parlamentare, a quel che ci risulta, nel quale siano rappresentati tutti i gruppi politici. Questo ci dice che il benessere dei nostri amici animali è una battaglia che non ha colore politico, ma che trae la sua forza dalla convinzione con la quale ognuno di noi cerca di dare il suo contributo e, soprattutto, dal fatto che sia profondamente giusta.

“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, recita una delle più famose affermazioni di Mahatma Gandhi. L'Italia non può dirsi soddisfatta di sé stessa rispetto al valore della vita animale e noi non stiamo facendo abbastanza, lo dico senza alcuna polemica, ma con l'intenzione di sollevare un problema reale e chiedere sicuramente un cambio di passo, perché ci vuole, assolutamente. E mi sembra che questa esigenza, purtroppo, trovi conferma quasi tutti i giorni nella cronaca.

Consentitemi di inquadrare il problema, prima di venire alla questione specifica su cui oggi interpelliamo il Governo. Non è affatto facile per me ricordare alcuni episodi recenti, che ci danno la misura di quanto siano urgenti gli interventi della politica, perché sono troppo dolorosi da vedere, da ascoltare, da leggere, ma credo sia doveroso e necessario. Parto da due episodi che ho trovato sconvolgenti, proprio nei giorni scorsi, e che spiegano perfettamente la crudeltà e la mentalità di troppe persone nei confronti degli animali.

Il primo è quello della festa per i 18 anni di una ragazza in un agriturismo tra Anagni e Fiuggi. Ad un certo punto della festa, una capretta bianca e marrone, assolutamente abituata ad avvicinarsi ai clienti dell'agriturismo per farsi accarezzare, si avvicina a uno dei giovani invitati. Questo ragazzo, senza nessuna ragione - non c'è mai una ragione per fare del male a un animale -, comincia a dargli dei calci. Gli altri che sono lì vicino, invece di bloccarlo, di porre fine allo scempio, incitano all'aggressione, ridono, inducendo il ragazzo a prendere la rincorsa e a colpire ancora la capretta altre due volte con calci violentissimi alla testa. L'animale perde i sensi, un attimo dopo smette di respirare. Senza tradire nessun rimorso per un atto tanto crudele e scellerato, questi adolescenti caricano il corpo della creatura su una carriola e se ne liberano, gettandolo da un muretto di circa 3 metri. Tutto questo, oltre ad essere accompagnato da risate, schiamazzi, volgarità varie, viene filmato e diffuso sui famosi social network.

Io sono sincera, non ho trovato proprio il coraggio di guardare queste immagini, però mi chiedo: come è possibile una così totale assenza di sensibilità rispetto alla vita, rispetto all'impossibilità di difendersi di un essere senziente? Quanta subcultura della violenza e della prevaricazione deve essere arrivata come esempio dagli adulti a questi ragazzi? E, poi, ancora, mi chiedo: perché non troviamo la forza di intervenire, con un segnale unitario che aggravi seriamente le pene per questo tipo di reati spregevoli? Episodi così, che sono così violenti, purtroppo, non sono rari, perché li vediamo e li leggiamo sui giornali tutti i giorni.

Potremmo citare il caso del Trentino-Alto Adige, recentemente denunciato dalla LAV, che è una nota e meritoria associazione animalista che, da anni, si batte per i diritti e il benessere degli animali.

Nel video che i volontari hanno girato, si vede chiaramente una persona - che non voglio chiamare pastore, perché i pastori fanno una fatica enorme nel portare avanti il loro gregge - che torce senza pietà il collo di una pecora e si accanisce sul suo agnello con un forte pugno in testa e lo lascia lì, immobile.

Allora, anche qui bisogna parlare chiaro: chi sa davvero che cosa accade fino in fondo negli allevamenti nei pascoli, e ancora di più nell'industria dei derivati animali?

Praticamente nessuno, una palude di silenzio vergognoso; il silenzio che è imposto, purtroppo, da interessi economici enormi. Sanno bene i titolari di questi interessi quanto la domanda di derivati animali crollerebbe, se soltanto le persone sapessero veramente che cos'è l'industria della carne, se solo se ne parlasse liberamente.

Ciò che accade è possibile soltanto perché è lontano dai nostri occhi, perché non li vediamo; allora il compito della politica potrebbe essere quello di pretendere una maggiore trasparenza nel settore, di dare davvero alle persone la possibilità di scegliere liberamente se contribuire a questo ciclo, in che misura e in che forma: conoscere è la condizione necessaria per assumere decisioni libere.

Terminerò il mio intervento in tempo, signor Presidente, ma prima di arrivare all'ultima parte, mi preme porre l'accento anche sul dramma dei canili, che è diventato veramente un dramma. Negli anni sono venuta a conoscenza di numerosissime strutture che non osservano nemmeno le più elementari regole di posizionamento dei cani; strutture dove si consumano maltrattamenti e abusi sistematici e dove le condizioni di degrado e fatiscenza degli ambienti arrivano a livelli difficili da immaginare.

Anche qui forse noi non possiamo cambiare la testa a questi aguzzini, come li vogliamo chiamare. Ma, sicuramente possiamo esercitare un rigido controllo sull'applicazione della normativa vigente e, soprattutto, sull'uso delle risorse destinate alla gestione dei canili: ogni singolo euro che viene dato ai gestori di questi canili deve essere dato per pensare al benessere dei cani.

Questi invece intascano soltanto i soldi, a discapito di cani che ancora non hanno potuto essere adottati. Anche lì dietro c'è il business: spesso, a chi li chiede, viene negata l'adozione - parliamoci chiaro - , sono animali da tutelare e ancora più del dovuto e non possiamo lasciarli nelle gabbie, dimenticati da soli per anni.

Lasciatemi concludere questo inquadramento con un caso recentissimo di cui avete sentito sicuramente parlare tutti: mi riferisco al rifugio dell'associazione Progetto Cuori liberi, nel Pavese, dove solo l'altro ieri si è consumata una “contrapposizione” - vogliamo chiamarla così - tra i volontari del centro appartenenti a diverse associazioni animaliste e la Polizia.

Il motivo del contendere era la decisione dell'azienda sanitaria di Pavia di abbattere 10 maialini sospettati di avere contratto la cosiddetta peste suina; tuttavia, nessuna ragione logica suggeriva che l'abbattimento fosse l'unica strada possibile, come hanno puntualmente denunciato le associazioni animaliste che hanno seguito il caso - ben undici associazioni animaliste -.

I maiali in questione erano perfettamente isolati, in larga misura erano in salute e solo in piccola parte portatori sani di peste suina e soprattutto non erano destinati alla filiera alimentare - questa è una cosa importante da dire - e in nessun caso sarebbero stati pericolosi per l'uomo.

Il punto è che quando si tratta di animali sembra che non sia possibile discutere: si mettono a tacere le voci, anche esperte, che delineano qualunque soluzione diversa dal trattare gli animali come merce utile al profitto e non come esseri viventi.

Si agisce d'impulso, eseguendo ordinanze anche contrarie alle prassi e al buonsenso, perché tra le righe si possa leggere che la vita animale non vale nulla e che se muoiono dieci maiali in più o in meno non cambia niente.

E così, una volta in più, abbiamo scambiato un'opportunità per un pericolo, perché nessuno ha pensato di ascoltare, per esempio, le associazioni, quando dicevano che la presenza di suini positivi al virus ma che non avevano ancora mostrato sintomi avrebbe invece potuto costituire una preziosa occasione per effettuare delle osservazioni sul decorso della patologia da parte di personale medico veterinario, diretta all'avanzamento della ricerca scientifica nonché alla messa a punto di un protocollo di trattamento; non lo ha fatto nessuno.

I volontari si sono opposti, la Polizia li ha sgomberati in modo abbastanza anomalo - vogliamo dire anomalo, perché noi abbiamo visto anche delle scene abbastanza violente -; i maiali sono stati uccisi e fine della storia.

Signor Presidente, sappiamo tutti che potremmo seguire questa scia di sofferenza e morte per tantissimi altri casi: ogni giorno ne abbiamo uno.

Il punto focale, che tiene insieme tutti questi fatti che avvengono in ogni parte d'Italia è quanto si possa fare per cambiare il corso, per diffondere l'idea che il regno animale è composto dagli esseri viventi, con cui condividiamo il corso della vita e il pianeta.

A loro ci lega un delicatissimo equilibrio, che se arriveremo a comprendere, nella ragione razionale e importantissima, che mette in collegamento il nostro benessere con quello degli animali, noi ci renderemo conto di quello che stiamo facendo; scopriremo che quello che può legarci è un vero e proprio rapporto di amore.

Bisognerebbe imparare a guardarli negli occhi i nostri animali, soprattutto quelli che ci tengono compagnia nelle case: i cani, i gatti, gli asinelli, i cavalli… qualunque forma di animale è amore.

Il caso che più di tutti abbiamo approfondito in questa interpellanza urgente è quello degli orsi nella provincia autonoma di Trento.

E' l'episodio che più di altri accende una luce di speranza nella normativa italiana: ricordiamo quanto accaduto lo scorso aprile, quando nel comune di Caldes è stato trovato morto un giovane di 26 anni, uscito per correre nei boschi - era la sua corsa normale -.

Quella morte fu attribuita dai periti a un incontro con un orso bruno: il giorno stesso della perizia, il 7 aprile, con la solita leggerezza di cui si si parlava prima, il presidente della provincia autonoma di Trento chiedeva o addirittura annunciava l'abbattimento di tutti gli esemplari della provincia da lui definiti problematici.

La questione è stata illuminata dai media nazionali ed è emerso un dibattito fortissimo che ha prodotto fondamentalmente due risultati: il primo è una pietra miliare per il percorso di riconoscimento della dignità e della vita animale ed è la pronuncia del Consiglio di Stato del 14 luglio scorso, che sospendeva l'abbattimento dell'orsa JJ4.

In quelle pagine si legge un passaggio molto significativo, che merita di essere riportato: è possibile ricorrere alla misura più grave, l'abbattimento, solo ove sia provata l'impossibilità di adottare la misura meno cruenta e quindi a condizione che esista un'altra soluzione valida.

Tale interpretazione della normativa è oggi l'unica compatibile con la modifica costituzionale del comma 2 dell'articolo 9 della Costituzione, a norma del quale, la Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni.

La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. Essendo stato collocato tra i principi fondamentali della Repubblica, secondo l'insegnamento della sentenza 15 dicembre 1988 n. 1146, resa dalla Corte costituzionale, per cui la tutela degli animali appartiene ai cosiddetti princìpi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale, neppure da leggi di revisione costituzionale o da altre leggi costituzionali.

A proposito di questa pronuncia del Consiglio di Stato, saprete che il giudizio in merito sulle sorti di JJ4 è atteso per dicembre ma, nel frattempo, la provincia di Trento ha bloccato il trasferimento dell'orsa in un'oasi in Romania e ha rifiutato l'offerta della realizzazione di un progetto per un nuovo santuario orsi da realizzare con fondi privati, in un comune del Trentino che è già stato individuato.

Ciò che intanto ci preme molto sapere dal Governo riguarda il secondo risultato, che è stato generato dall'attenzione dell'opinione pubblica sul caso di JJ4, ossia l'attuazione del progetto che prevede l'istituzione di un tavolo di confronto tecnico fra il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, l'Ispra e la provincia autonoma di Trento per valutare in tempi rapidi ogni azione utile a proseguire l'originario progetto di reintroduzione dell'orso nell'arco alpino, intervenendo sulle criticità che, nel tempo, si sono verificate.

Vorremmo quindi sapere nel dettaglio - ho finito - quali iniziative siano state prese o saranno prese per garantire la prosecuzione del progetto e se il Ministro interpellato concorrerà con la provincia autonoma di Trento, alla predisposizione di un piano di gestione dell'orso in Trentino che rafforzi le misure di prevenzione.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato Tullio Ferrante ha facoltà di rispondere.

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in merito alla questione esposta dall'onorevole interrogante il Ministero dell'Ambiente ha prontamente attivato, lo scorso 21 aprile, sulla base delle funzioni di indirizzo riconosciute in materia dall'ordinamento, un tavolo tecnico sull'emergenza orsi in Trentino, presieduto dal Sottosegretario Barbaro, al fine di garantire, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, dalle amministrazioni locali, ad ISPRA, al CUFA, alle istituzioni scientifiche e alle associazioni ambientaliste, le opportune soluzioni al tema della convivenza tra la fauna selvatica e le attività antropiche, anche in linea con le indicazioni contenute nel piano di azione per l'orso.

Il Ministero esercita le funzioni di indirizzo e si avvale del parere scientifico espresso da ISPRA, ente espressamente delegato a questa funzione, attese le prerogative delle autorità locali nella gestione della fauna selvatica, sempre a fronte del parere tecnico scientifico di ISPRA.

In questo contesto, si è tenuto, il 24 aprile scorso, un primo incontro che ha permesso di fare un punto della situazione e di avviare i lavori della task force. Le stesse istituzioni hanno proseguito i lavori il 26 aprile con un'audizione delle associazioni ambientaliste maggiormente rappresentative sul tema. Queste ultime, in particolare, si sono fatte promotrici di azioni fra le quali l'individuazione di corridoi faunistici, studi sulla dispersione dei plantigradi femmine e campagne di prevenzione.

Durante le riunioni del tavolo tecnico, il Ministero si è prefisso l'obiettivo di effettuare una ricognizione della normativa nazionale e comunitaria e successivamente di proporre alle autorità politiche competenti le misure relative ai plantigradi in sovrannumero nella provincia trentina. Il Ministero ha altresì raccolto dalle associazioni partecipanti al tavolo proposte di siti in cui poter ospitare l'orsa tenuta a Trento presso il recinto del Casteller e sono al vaglio diverse opzioni di trasferimento presso strutture faunistiche site in Romania, Germania, Ungheria e Giordania; soluzioni su cui lo stesso Ministero ha chiesto all'ISPRA un parere, quale ente deputato alla gestione e al destino degli animali catturati, da condividere con la provincia autonoma di Trento prima dell'avvio delle procedure autorizzative CITES.

La task force del MASE, in accordo con le indicazioni fornite dalle associazioni, si è resa disponibile all'elaborazione di un piano strategico che definisca la gestione dei plantigradi e, in generale, la convivenza con gli animali selvatici, attraverso le necessarie valutazioni scientifiche e in conformità al quadro normativo vigente che riconosce all'orso una forma di protezione particolare in base alla direttiva Habitat. Inoltre, sono state avviate le idonee interlocuzioni, anche diplomatiche, volte a vagliare un eventuale ricollocamento dei plantigradi.

Pertanto, nell'ambito del tavolo tecnico vi è un confronto continuo che consentirà, anche a seguito di ulteriori convocazioni dei soggetti partecipanti, di adottare ogni efficace misura per garantire l'incolumità di tutti i cittadini e la convivenza con gli animali selvatici. Inoltre, come noto, con le recenti ordinanze del 14 luglio scorso il Consiglio di Stato ha disposto la sospensione in via cautelare dei provvedimenti di abbattimento degli orsi JJ4 ed MJ5 fino al 14 dicembre 2023, riconoscendo la competenza della provincia di Trento in materia e invitando l'amministrazione provinciale a valutare, anche con il contributo propositivo proveniente dal mondo dell'associazionismo, misure intermedie fra la libertà e l'abbattimento degli animali e che prevedono eventualmente il ricollocamento in strutture situate al di fuori del territorio nazionale.

PRESIDENTE. La deputata Dalla Chiesa ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

RITA DALLA CHIESA (FI-PPE). Grazie, Presidente. Sì, mi ritengo abbastanza soddisfatta. Il fatto è che il problema degli animali deve essere trattato come se fosse uno dei tanti problemi che trattiamo qui in Parlamento, con la stessa voglia, la stessa passione e la stessa serietà, perché moltissimi cittadini oggi attendono da noi risposte concrete. Poco fa ho ricordato che la giurisprudenza è avanzata, conferendo alla tutela degli animali il rango di principio costituzionale e adeguando, di conseguenza, l'applicazione della legge.

Ma non è soltanto la legge che ha fatto passi in avanti, è il senso comune che sta facendo passi in avanti, e non a piccoli passi ma a grandissimi passi e per questo ci si chiede di aiutare a proteggere il diritto alla vita e il benessere dei nostri amici animali. Noi abbiamo parlato di giovani violenti che non hanno la minima sensibilità verso il mondo animale. Però, so di moltissimi altri giovani che hanno fatto propria la battaglia per il benessere animale, molto più degli adulti, ed è in loro che noi dobbiamo confidare. Quando il potere passerà nelle loro mani, potremo finalmente mettere la parola fine - spero - a tutti i ritardi e attuare pienamente questo principio di legge che faticosamente stiamo ottenendo poco alla volta. Però, non possiamo perdere tempo. Io voglio rivolgere un ringraziamento molto sentito a tutti i colleghi che animano l'intergruppo per i diritti degli animali e la tutela dell'ambiente. Lo stesso ringraziamento, molto forte, è per tutte le decine di migliaia di cittadini, spesso organizzati in associazioni, che ogni giorno dedicano passione ed energia a questi temi in totale gratuità. Sarà solo grazie a loro se noi riusciremo ad aprire un varco di civiltà nei confronti dei nostri amici animali.

Infine, mi rivolgo al Governo con la sincera speranza che questa sia stata un'occasione per riflettere sull'insieme dei problemi rappresentati. Chiediamo che non ci sia alcuna esitazione sull'inasprimento delle pene per chi si macchia di violenze e crudeltà sugli animali e che l'attenzione del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica possa restare alta per tutto il mandato del Governo, evitando fughe in avanti degli enti territoriali e locali e tenendo sempre presente quanto il nostro destino sia intrecciato con quello dell'ambiente, dell'ecosistema e del regno animale.

(Iniziative volte al contrasto dei fenomeni di criminalità e violenza nelle aree urbane, con particolare riferimento ad alcuni quartieri di Catanzaro - n. 2-00219)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Lupi ed altri n. 2-00219 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Bicchielli se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmatario o se si riservi di intervenire in sede di replica.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Farò una breve illustrazione. Signor Sottosegretario, le tristi vicende accadute a Caivano hanno riportato al centro della riflessione politica la necessità e l'urgenza di intervenire, in maniera coraggiosa e responsabile, per contrastare i fenomeni di criminalità e violenza che, purtroppo, sono una realtà diffusa in diverse zone del Paese. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, nella sua visita a Caivano, il 31 agosto 2023, parlando della necessità di una politica coraggiosa e di uno Stato capace di metterci la faccia, ha affermato: “In Italia non possono esistere zone franche”. Aggiungo io che il Parco Verde di Caivano, purtroppo, non è l'unico territorio che versa in quelle condizioni. Sono molti, come noi sappiamo, i territori che versano in quelle condizioni. Il messaggio, quindi, è rivolto alle tante Caivano d'Italia. Il Ministro Piantedosi poi ha dichiarato: “Questo Governo ha già intrapreso un'azione per riportare la legalità su tutto il territorio nazionale con le operazioni ad alto impatto nelle città metropolitane, che hanno prima interessato le stazioni e sono state poi estese ad altre aree cittadine”.

Il 5 settembre di quest'anno, il consigliere regionale di Noi Moderati in Calabria, Antonello Talerico, ha denunciato la situazione dei quartieri dell'Aranceto e di Viale Isonzo a Catanzaro, definendoli quartieri degradati e abbandonati dallo Stato e invitando a un immediato intervento che possa mettere fine al monopolio della criminalità. Sui giornali locali si denuncia in questi quartieri la presenza di discariche abusive, danneggiamenti ai beni della collettività, cittadini disperati e impauriti che non possono lasciare nemmeno la propria abitazione incustodita, neanche per andare a fare la spesa, signor Presidente, poiché verrebbe occupata immediatamente da terzi, pronti a viverci o, peggio ancora, a rivenderla, nonostante la proprietà sia in capo all'ATERP, che è un ente pubblico costretto a subire le condotte criminose a danno del proprio patrimonio immobiliare.

Inoltre, i cittadini sono quotidianamente minacciati, aggrediti e costretti a vivere in un angolo per evitare danni ai propri beni o alla loro persona o ai propri cari e che non possono neanche denunciare quello che subiscono in quanto sarebbero costretti a trasferirsi per evitare le gravi ripercussioni.

Signor Presidente, negli ultimi anni i quartieri citati sono stati spesso all'attenzione delle cronache, che nei mesi scorsi hanno segnalato diversi fenomeni di criminalità: come riportato in alcune notizie, a maggio 2023 alcuni agenti della Polizia di Stato, precisamente della DIGOS, sono rimasti feriti durante un'operazione nel quartiere dell'Aranceto. Il 16 agosto 2023 viene riportata la notizia di una sparatoria nel quartiere Aranceto e del ferimento di un uomo alle gambe da due colpi di arma da fuoco. In un articolo del 2 settembre Rainews.it parla di “Inferno Aranceto tra degrado e criminalità”.

Signor Sottosegretario, le chiediamo, pertanto, secondo il Governo quale sia la strada migliore per rispondere ai fenomeni di criminalità che stanno emergendo e che vengono denunciati e quali ulteriori iniziative il Governo abbia intenzione di realizzare, anche in coordinamento con le istituzioni locali, per portare avanti questa battaglia di contrasto alla criminalità, e nello specifico come intenda rispondere con riguardo ai quartieri dell'Aranceto e di viale Isonzo di Catanzaro.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato Tullio Ferrante ha facoltà di rispondere.

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, onorevoli deputati, gli onorevoli interpellanti, traendo spunto dai recenti fatti di cronaca accaduti a Caivano e in alcune aree degradate di Catanzaro, chiedono interventi per contrastare i fenomeni di violenza e criminalità nella stessa città di Catanzaro. Con particolare riferimento a tale comune capoluogo, segnalo che negli alloggi di edilizia popolare dei quartieri di Aranceto, viale Isonzo e via Teano, vivono complessivamente circa 3.000 persone, in prevalenza cittadini italiani di etnia rom.

La situazione di questi quartieri, caratterizzati da una situazione di forte degrado, è oggetto di costante attenzione ed è stata più volte esaminata in occasione delle riunioni periodiche del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, alle quali ha partecipato in più occasioni il Sottosegretario Ferro e da ultimo, in data 13 febbraio scorso, il Ministro Piantedosi. Nel corso di tali riunioni, sul versante della prevenzione dei reati, sono stati intensificati i servizi di controlli a persone, abitazioni e luoghi di ritrovo nei predetti quartieri.

In proposito evidenzio che dallo scorso mese di luglio la locale questura ha raddoppiato i propri equipaggi nelle attività di controllo del territorio, con ricadute positive in termini di prevenzione. Inoltre, sono proseguiti i servizi straordinari attivati nell'ambito del “Focus ‘Ndrangheta”, anche con l'ausilio di unità cinofile. La complessiva attività delle Forze di Polizia ha portato nel corso degli ultimi 2 anni all'esecuzione di 127 provvedimenti cautelari a carico di soggetti ritenuti responsabili dei delitti di associazione a delinquere, anche di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, rapina, furto e detenzione abusiva di armi.

Per quanto concerne l'episodio del 20 maggio scorso, segnalato dall'onorevole interpellante, quando alcuni soggetti hanno opposto resistenza agli agenti della Polizia di Stato impegnati ad eseguire provvedimenti cautelari dell'autorità giudiziaria, informo che gli autori del reato sono stati deferiti alla procura della Repubblica e arrestati. Circa la sparatoria del 13 agosto scorso, anch'essa citata nell'atto di sindacato ispettivo, le Forze dell'ordine ritengono l'episodio estraneo al contesto della criminalità organizzata. Un altro tema a cui pure si fa cenno nell'interpellanza è quello del contrasto alle occupazioni abusive, che costituisce una delle priorità di questo Governo.

Al riguardo rammento che lo scorso 9 agosto il Ministro dell'Interno ha inviato a tutti i prefetti una direttiva con indirizzi operativi sulla prevenzione delle occupazioni arbitrarie e sulle specifiche modalità esecutive degli sgomberi.

In attuazione di questa direttiva il prefetto di Catanzaro ha tenuto una riunione tecnica di coordinamento delle Forze dell'ordine, allargata alla partecipazione del procuratore generale presso la corte d'appello e del procuratore della Repubblica, nell'ambito della quale si è stabilito di effettuare una ricognizione degli immobili occupati abusivamente e oggetto di provvedimenti giudiziari di sgombero, per poi pianificare e avviare gli interventi necessari. Rammento, inoltre, che l'attenzione del Governo nei confronti del territorio catanzarese è ulteriormente documentata dalla stipula, avvenuta lo scorso febbraio, di un protocollo d'intesa fra la regione Calabria e l'Agenzia per i beni confiscati inteso alla più efficace valorizzazione dei patrimoni sottratti alla criminalità e presenti sul territorio regionale mediante apposite politiche di riuso.

Oltre a ciò, lo scorso aprile il Ministero dell'Interno ha elevato al rango di centro operativo il livello dell'ufficio DIA di Catanzaro, a sottolineare la rilevanza del capoluogo calabrese nel quadro del rafforzamento dei presidi di lotta contro la criminalità organizzata rispetto a una struttura tecnica come la DIA, che costituisce un'eccellenza nel panorama del law enforcement nazionale.

Occorre evidenziare che nella riunione del comitato del 23 luglio scorso il Sottosegretario Ferro ha assicurato il sostegno diretto del Viminale alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza, tenendo conto delle indicazioni tecniche ed operative provenienti dalle Forze dell'ordine e il finanziamento di nuovi progetti di riqualificazione urbana, oltre a quelli già finanziati con oltre 15 milioni di euro per il capoluogo calabrese. In particolare, su un diverso asse di intervento delle politiche pubbliche, all'amministrazione comunale di Catanzaro è stata prospettata l'opportunità di redigere ipotesi progettuali di riqualificazione urbana idonee ad essere incanalate in apposite linee di finanziamento che richiederanno la compartecipazione di enti sovracomunali, e in particolare della regione Calabria.

A tal riguardo, un finanziamento a valere sul Piano nazionale di edilizia abitativa per circa 4 milioni e mezzo di euro è stato destinato alla riqualificazione di viale Isonzo. Ulteriori 3 milioni e mezzo di euro, a valere sulle risorse del Fondo di sviluppo, sono al momento oggetto di valutazione al fine di individuare ulteriori e mirati interventi di qualificazione urbana. Su di un piano più generale, il Governo sta rispondendo alla domanda di sicurezza dei cittadini con una strategia chiara e di ampio respiro, che si sostanzia in due linee di azione: la prima è la ferma determinazione dello Stato a contrastare la criminalità e l'illegalità; la seconda, parimenti fondamentale, completa la risposta in termini di sicurezza e punta ad elevare sul piano qualitativo quello che dovrebbe essere lo standard di vita di uno Stato avanzato con riferimento all'infrastrutturazione e alla dotazione dei servizi richiesti dai cittadini.

Per quanto riguarda la prima linea di azione, abbiamo intrapreso un'energica azione per riportare la legalità su tutto il territorio nazionale, con le operazioni ad alto impatto condotte nelle città metropolitane, che prima hanno interessato le stazioni e poi sono state estese ad altre aree cittadine. Stiamo ora intervenendo nelle piazze di spaccio e contro il racket delle occupazioni. Intendiamo estendere tale esperienza partendo proprio dalle realtà più problematiche. Nella medesima ottica, il Governo, nella seduta del Consiglio dei ministri del 7 settembre scorso, ha varato un pacchetto di misure per garantire più sicurezza nelle nostre città, introducendo misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.

Sono, queste, misure che si saldano alla seconda linea di intervento, volta a promuovere un piano trasversale a tutte le amministrazioni interessate, coinvolgendole in modo sinergico nella messa a punto di investimenti e dotazioni infrastrutturali con l'obiettivo di superare le condizioni di degrado e marginalità sociale in cui le organizzazioni criminali trovano terreno fertile, soprattutto tra i più giovani. Siamo anche al lavoro per definire un ulteriore pacchetto di misure tendenti a rendere ancora più incisive le politiche di sicurezza che il Governo ha perseguito fin dal suo insediamento e che richiedono il rafforzamento delle capacità operative delle Forze di Polizia, avviato già con l'ultima manovra di bilancio.

Che si tratti di Catanzaro o di Caivano, la linea di fondo di questo Governo è che in uno Stato di diritto come l'Italia non ci sono né ci potranno mai essere zone franche, ossia aree nelle quali il controllo del territorio è in mano a bande di criminali. La riaffermazione della legalità come principio cardine dello Stato contemporaneo e base del rapporto di fiducia che lega i cittadini alle istituzioni è la priorità di questo Governo, che non deluderà le legittime aspettative dei cittadini.

PRESIDENTE. Il deputato Bicchielli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Sì, noi siamo soddisfatti della risposta del Governo. Grazie al Sottosegretario per la sua risposta precisa e puntuale. Una risposta che sottolinea, ancora una volta, quelle che ormai credo siano diventate una consapevolezza e una volontà di questa maggioranza, di questo Governo, ossia combattere realmente la criminalità e rendere il nostro Paese sicuro, ormai questa è diventata una priorità ed è una responsabilità dalla quale noi non vogliamo esimerci e lei, signor Sottosegretario, l'ha confermato nella sua risposta. Abbiamo un Governo e, soprattutto, una Premier che hanno deciso di metterci la faccia e ce la stiamo mettendo tutti insieme a loro, perché è importante riportare la presenza dello Stato, una presenza seria, autorevole e costante, ovviamente ovunque, ma soprattutto in queste zone del Paese, in questi territori che, a volte, sono stati dimenticati dalla politica, territori che non sono stati percepiti e non sono stati presenti nel dibattito politico degli ultimi anni.

Noi abbiamo un dovere fondamentale, quello, come Stato, di stare vicino a chi soffre, alle vittime di queste violenze, che per alcuni di noi sembrano assurde, ma che esistono, nel nostro Paese. E mi permetta di rivolgere un pensiero soprattutto ai bambini che vivono in quei quartieri, bambini che, come se vivessero nella caverna di Platone, vedono solo quella come realtà, immaginano che solo quello sia il mondo; invece, a quei bambini va spiegato e va fatto vedere che c'è un mondo fatto di bellezza, un mondo fatto di cultura, un mondo fatto di istruzione e la scuola ha un compito fondamentale in tal senso, al pari dello sport. Quest'Aula, ieri, all'unanimità, ha inserito lo sport come valore all'interno della nostra Costituzione: è un valore centrale. Io provengo da un quartiere molto povero della mia città, Salerno, e quando andavo a scuola, alle medie, era veramente complicato, non avevamo quasi nulla, facevamo lezioni in ambienti che erano case civili, avevamo una stanza e so che tanti miei amici non ce l'hanno fatta ad emergere, ma le cose che mi hanno salvato, che ci hanno salvato e credo salveranno tutti noi, sono l'istruzione, lo sport e le forme aggregative, qualunque esse siano, anche oltre la famiglia, penso agli oratori: io, il pomeriggio, potevo andare in un oratorio, mentre tanti miei amici preferivano altre forme di associazionismo.

Ecco, lo Stato deve far tornare quei bambini, perché sono loro la speranza; noi salveremo quei territori se salveremo i bambini. E, allora, un ringraziamento particolare va anche a chi garantisce la sicurezza; lei lo ha detto, signor Sottosegretario; è importante, perché, oltre alla bellezza, alla scuola, alla cultura, alla scuola, allo sport, purtroppo ci vuole anche un intervento immediato, c'è bisogno di sicurezza, c'è bisogno di andare a vedere effettivamente chi abita in quelle case, come sono vissute e che mondo, che mercato vi è. Quindi, un ringraziamento particolare ai nostri rappresentanti delle Forze di polizia, dei Carabinieri, dei Vigili urbani, a chiunque entra in quei luoghi, perché poi sono loro che rappresentano lo Stato quando entrano lì dentro e alcune volte sono anche vittime di aggressioni o ferimenti.

Quindi, è importante sottolineare ciò che fa il Governo. Io credo che almeno di fronte a questo non si debba parlare di maggioranza e di opposizione, credo che dobbiamo essere tutti uniti, perché lo Stato ha bisogno di far sentire la sua presenza e dunque è importante che il Governo non sia rimasto fermo di fronte a questi fenomeni, a queste azioni e rilevare che il lavoro è costante per tentare di riportare la legalità in tali ambiti.

Dobbiamo farcela, dobbiamo riportare la legalità in quei territori così come su tutto il territorio nazionale. Alcune volte noi ci chiediamo: possiamo fare ancora qualche altra cosa? Certo, si può fare anche sempre meglio e, come dicevo prima, se vogliamo fare meglio dobbiamo fare in modo che, nei predetti territori, tutte le ramificazioni dello Stato, le Forze di sicurezza, le scuole, le palestre, le piscine, le chiese, le forme di associazione siano lì, a far vedere che c'è un mondo diverso, che c'è un mondo vero. Il mondo vero non è quello che vivono quei quartieri degradati.

Quindi, come gruppo Noi Moderati, ringraziamo il Governo, lo ringraziamo per quanto è stato fatto e per quanto sta facendo, con grande coraggio e con grande senso di responsabilità. Lo Stato si sta riappropriando - e si deve riappropriare - di quei territori, di quelle tante, purtroppo -dico io - Caivano, di quei tanti Aranceto, di quei tanti viale Isonzo; se fosse il problema solo di un comune sarebbe stato tutto molto più semplice.

Quindi, credo che noi dobbiamo continuare su questa linea, perché, signor Presidente, in Italia non possono esistere zone franche per la criminalità.

(Iniziative di competenza volte a garantire a minori e giovani con disabilità il diritto di partecipare alla vita sociale e culturale in condizioni di parità, con particolare riferimento all'ambito scolastico - n. 2-00226)

PRESIDENTE. Chiedo alla deputata Sportiello se intenda illustrare la sua interpellanza n. 2-00226 (Vedi l'allegato A) o si riservi di intervenire in sede di replica.

GILDA SPORTIELLO (M5S). Grazie, Presidente, la illustro. Noi, oggi, interpelliamo il Governo perché, con l'avvio dell'anno scolastico, sono tantissimi i genitori esasperati, preoccupati perché non sanno ancora chi si prenderà cura dei loro figli quando inizieranno la scuola. Stiamo parlando di bambini e bambine, ragazzi e ragazze con disabilità.

Chiediamo al Governo cosa vuole fare: se intende agire, anche con poteri sostitutivi, perché, francamente, noi troviamo inaccettabile che ci sia questa situazione e riteniamo che avere una disabilità non significhi essere fuori dal campo del diritto e non poter godere dei diritti fondamentali di cui tutti dispongono. Quindi, la domanda è al Governo e speriamo di avere una risposta che ci possa soddisfare.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, onorevole Ferrante ha facoltà di rispondere.

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, gentili onorevoli, rispondo con gli elementi forniti dal Ministero dell'Istruzione e del merito, dal Ministero della Salute e dal Ministero per le Disabilità.

L'assistenza agli alunni con disabilità è parte fondamentale del processo di inclusione scolastica e la sua concreta attuazione contribuisce a realizzare il diritto allo studio costituzionalmente garantito. Gli alunni disabili e le loro famiglie sono parte integrante della comunità educativa ed occorre assicurare loro il diritto ad un sostegno competente e personalizzato. Per questo motivo il Ministero dell'Istruzione e del merito si è adoperato ad adeguare l'offerta di docenti specializzati sul sostegno al numero di alunni con disabilità, sempre più numerosi, garantendo loro una maggiore continuità didattica. Ciò è stato possibile grazie ad un piano straordinario di assunzioni da prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze, che ha consentito di avere in cattedra, già dall'avvio dell'anno scolastico 2023/2024, un cospicuo numero di docenti specializzati sul sostegno. Si tratta della più rilevante immissione in ruolo di docenti di sostegno degli ultimi anni, che ha fatto registrare una percentuale pari al 74,1 per cento di copertura dei posti del contingente su posto di sostegno, rispetto al 53,2 per cento di copertura dell'anno scolastico 2022/2023. Inoltre, si è voluto valorizzare la professionalità dei docenti che garantiscono la continuità didattica sul sostegno, prevedendo la possibilità di un punteggio aggiuntivo per i docenti specializzati sul sostegno che permangano su questa tipologia di posto. Ancora, si ricorda che il decreto legislativo n. 66 del 2017, che promuove l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità, individua le competenze ripartite fra Stato ed enti locali al fine di garantire l'assistenza degli stessi alunni.

Tali misure di assistenza devono ricondursi ad un più ampio progetto educativo (PEI), che vede coinvolti, insieme all'insegnante di sostegno, gli insegnanti curricolari, gli assistenti specialistici e il personale ATA.

Il Ministero della Salute ha riferito che, con decreto ministeriale del 26 gennaio 2023, è stato istituito il gruppo di lavoro per il monitoraggio applicativo delle indicazioni contenute nelle “Linee guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva ai fini dell'inclusione scolastica e del profilo di funzionamento tenuto conto della Classificazione internazionale delle malattie (ICD) e della Classificazione internazionale del funzionamento delle disabilità e della salute (ICF) dell'OMS”, con la finalità di supportare l'applicazione e l'implementazione delle medesime e garantirne l'aggiornamento con cadenza almeno triennale. Infine, per quanto di competenza del Ministero per le Disabilità, il medesimo ha rappresentato che sull'assistenza specialistica (non sanitaria) per gli alunni con disabilità è stato istituito, con la legge n. 234 del 2021, un “Fondo per l'assistenza all'autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità”, con una dotazione di 200 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022, di cui 100 milioni per l'assistenza specialistica presso le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, ed altri 100 milioni per l'assistenza specialistica presso le scuole secondarie di secondo grado.

Relativamente alla possibilità di garantire il complesso di attività, relazioni e interessi per i minori con disabilità, il Ministro per le Disabilità ha sottolineato l'impegno profuso per garantire l'attuazione della legge delega n. 227 del 2021. Quest'ultima dispone l'emanazione, entro il 15 marzo 2024, di un decreto legislativo con cui disciplinare il progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, entro il quale prevedere i necessari sostegni volti a garantire l'effettiva partecipazione nei vari contesti di vita: scolastici, culturali, ricreativi e sportivi. Tra l'altro, con tale progetto individuale, i piani di sostegno (Piano educativo individualizzato scolastico e Piano di assistenza individuale sanitario) si coordineranno tra loro per valorizzarsi reciprocamente e garantire uno sviluppo unitario della personalità del minore. Le iniziative fin qui illustrate evidenziano quanto la tutela dei diritti fondamentali dei minori con disabilità rappresenti una vera e sentita priorità di questo Governo, che sta valutando ulteriori interventi, anche normativi, per assicurare la continuità didattica a beneficio della loro assistenza.

PRESIDENTE. La deputata Sportiello ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

GILDA SPORTIELLO (M5S). Presidente, mi auguravo di poter essere soddisfatta su un tema così delicato. Purtroppo, no, non lo sono. Non lo sono perché io avevo presentato questa interpellanza ad aprile, fine aprile, perché pensavo che trattare in tempo questo tema ci avrebbe permesso, con l'avvio dell'anno scolastico, di fornire delle risposte a queste famiglie, a questi ragazzi, a questi bambini. Non ho ricevuto risposta, sebbene penso che il tema fosse di una centralità incredibile. Oggi vengo in Aula, con l'avvio dell'anno scolastico, a riportare questo problema. La risposta di questo Governo è fatta di fondi, è fatta di adeguamenti. La realtà, però, è molto distante da quello che sento in questa risposta. La realtà è che Roberta, una bambina con una disabilità gravissima, non può andare a scuola. Roberta ha sviluppato un modo alternativo di comunicare e questo modo alternativo di comunicare le ha permesso di essere integrata, di migliorare le sue condizioni proprio di qualità della vita. La stessa cosa, Francesco: ha meno di 16 anni, abita nella mia città. Francesco poteva frequentare la scuola soltanto per poche ore al giorno perché l'assistenza infermieristica che gli era necessaria a causa della patologia di cui è affetto era disponibile soltanto per poche ore, poi doveva tornare a casa.

Allora, io mi chiedo: è questo, quello che vogliamo da un Paese che si vuole definire civile? Lasciare a casa i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze con disabilità? Non permettere loro di coltivare degli interessi, delle relazioni e di poter godere del sacrosantissimo diritto allo studio? Io penso che questa debba essere una priorità. Esistono delle competenze ripartite tra Stato, enti locali, eccetera, lo sappiamo. Conosciamo bene cos'è contenuto nel disegno di legge delega. Io ero relatrice di quel disegno di legge delega, il quale stabiliva che bisogna garantire tutti gli strumenti affinché ci sia un percorso individualizzato, che permetta di godere di tutti i propri interessi, di coltivare le relazioni, di avere diritto al tempo libero, allo sport, al gioco, all'istruzione. Bene, quel decreto va fatto subito, ma nel frattempo dobbiamo, in tutti i modi e con tutti gli strumenti che lo Stato ha a disposizione, garantire il diritto allo studio a questi bambini. Se ci sono enti locali che, per diversi problemi, non riescono a gestire la situazione, lo Stato deve attuare un potere sostitutivo. Non possono rimetterci le famiglie, non possono rimetterci i bambini e i ragazzi, soltanto perché non ci sono possibilità a livello comunale o soltanto perché c'è qualche impossibilità. Credo che questa sia una battaglia che non ha colore politico, è qualcosa di cui dobbiamo farci carico tutti e dobbiamo fare in modo che questi bambini tornino a scuola con tutta l'assistenza necessaria e con un'assistenza, badi bene, che sia continuativa. Ma lei si immagina il rapporto di fiducia che bisogna costruire con un bambino che ha queste difficoltà, per entrare in un rapporto, anche intimo, per provvedere ai bisogni primari, per riuscire a fargli mangiare qualcosa? Ci vuole un rapporto di fiducia, oltre a delle competenze ben specifiche, che va costruito. E non può essere un contratto a tempo determinato, come spesso capita ai docenti di sostegno, che può garantire una fiducia del genere e un sistema di relazioni duraturo che nel tempo permetta a quei bambini e a quei ragazzi di avere fiducia nel sistema scolastico, di godere del diritto allo studio, di passare del tempo di qualità e di provvedere ai propri bisogni in maniera sana e piena. Quindi io, davvero, faccio mio il grido di dolore di queste famiglie e di questi minori. E mi auguro che presto possano arrivare delle risposte, non su carta, ma nella vita reale delle persone, perché in questo momento ci sono genitori, ragazzi e ragazze, bambini e bambine, che soffrono, che sono esasperati e che non possono godere dei diritti fondamentali. Questa è una battaglia che il MoVimento 5 Stelle intende portare avanti e chiederà che tutti gli strumenti, anche i poteri sostitutivi, di cui il Governo dispone, debbano essere messi a disposizione, perché francamente è una situazione intollerabile (Applausi del deputato Francesco Silvestri).

PRESIDENTE. Prima di proseguire, consentitemi di salutare le ragazze e i ragazzi del liceo scientifico “Fermi”, di Padova, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Grazie di essere presenti.

(Iniziative, anche normative, a sostegno di famiglie e imprese in relazione all'aumento dei tassi di interesse sui finanziamenti, anche rafforzando la prevenzione e il contrasto a racket e usura nonché favorendo l'accesso al relativo fondo di solidarietà - n. 2-00227)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Francesco Silvestri ed altri n. 2-00227 (Vedi l'allegato A). Chiedo al deputato Francesco Silvestri se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Grazie Presidente, la illustro. Come lei ha introdotto, volevo chiedere al Governo quali fossero gli strumenti messi in campo rispetto agli effetti economici e sociali di una pandemia, dello scoppio di una guerra e dei suoi effetti, nonché di come la BCE stia contrastando scelleratamente l'inflazione, con politiche che stanno creando ulteriori disuguaglianze sociali. Quest'Aula, molto spesso, parla di temi che poco impattano sulla vita reale delle persone e si parla troppo poco di un fenomeno, di un cancro del nostro Paese, come quello dell'usura e dell'antiracket. Abbiamo perso, quest'anno, credo, più tempo a parlare della necessità di avere una cravatta dentro quest'Aula, rispetto a quello che stanno subendo le famiglie nel nostro territorio. Penso che sia arrivato il momento di fare un po' di chiarezza, per questo vi chiedo se ritenete di intervenire e aggiornare la normativa antiracket e antiusura. Il MoVimento 5 Stelle ha presentato molte iniziative nella scorsa legislatura e sta per presentarne una in questa. Vi chiedo quali siano le vostre soluzioni per far emergere le denunce in un Paese dove la criminalità di prossimità impaurisce le famiglie, come abbiamo visto in molti casi.

Ma soprattutto c'è un tema che, nel corso di questi mesi, mi ha appassionato particolarmente, ossia la questione relativa all'aumento dei mutui. Io sono più volte intervenuto in quest'Aula, in maniera più o meno aggressiva, per spiegarvi, però, una cosa: se c'è qualcuno che sta guadagnando utili fino al 70 per cento, cioè le banche, c'è qualcun altro che, invece, sta pagando di più, rispetto agli anni precedenti, per le rate dei mutui, con un aumento fino al 60 o 70 per cento. Quando ho cominciato a parlarne io in Aula - c'era, lì, il Premier Meloni - era già una condizione migliore di adesso, perché eravamo ad un aumento del 30 per cento. Ho fatto una proposta sulla tassazione degli extraprofitti e, dopo aver avuto otto dinieghi dal Governo, mi ha sorpreso che, finalmente, abbiate letto la nostra proposta e abbiate fatto una tassazione degli extraprofitti. Però - qui viene la domanda - c'è qualcosa nella vostra proposta che non torna. Voi prendete le risorse derivanti da questa imposta e le distribuite in una fiscalità generale piuttosto che per aiuti di carattere generale, dicendo una cosa: chi ha avuto un aumento delle rate dei mutui fino al 70 per cento non riceverà un euro dalla tassazione degli extraprofitti. Infatti, la destinazione del fondo non è - come avevamo indicato noi - specifica per ristorare chi ha contribuito, purtroppo, alla necessità di dover mettere una tassa sugli extraprofitti ma è diluita in capitoli che non consentiranno mai a queste persone beneficiare di queste tassazioni.

Allora, vi chiedo se riteniate opportuno cambiare strategia in questo senso e prevedere un ristoro per chi veramente ha subito questo aumento di rate dei mutui oppure continuare in una politica che prende una tassazione degli extraprofitti, ridistribuendola. Laddove lo Stato dovrebbe avere un progetto, voi agite invece con strumenti che sono del tutto straordinari e non strutturali.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato, Tullio Ferrante, ha facoltà di rispondere.

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interpellanza all'ordine del giorno, gli onorevoli Silvestri ed altri chiedono al Governo quali iniziative intenda assumere per prevenire e contrastare la diffusione dei reati estorsivi e dei casi di usura, oltre che per sostenere le famiglie e le imprese maggiormente esposte a tali fenomeni nell'attuale quadro di crisi economica, che costituisce, come noto, un terreno fertile per la criminalità organizzata.

Ricordo che la vigente normativa a sostegno delle vittime di estorsione ed usura prevede il ristoro in favore degli operatori economici che abbiano subito danni derivanti da tali attività delittuose e abbiano deciso di denunciare e collaborare con le istituzioni per contrastare fenomeni criminosi così gravi e pervasivi.

Le iniziative previste dalla normativa sono finalizzate al reinserimento delle vittime nel circuito dell'economia legale e sono coordinate dall'ufficio del commissario straordinario del Governo per le iniziative antiracket ed antiusura, presso cui opera il Comitato di solidarietà per le vittime dell'estorsione e dell'usura.

Un importante strumento di cui dispone il commissario per la realizzazione di tale obiettivo è il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti nonché agli orfani per crimini domestici. In particolare, i destinatari del sostegno economico previsto per le vittime di estorsione sono individuati dalla legge n. 44 del 1999 negli esercenti un'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o, comunque, economica ovvero una libera arte o professione, che abbiano subito un evento lesivo in conseguenza di delitti commessi allo scopo di costringerli ad aderire a richieste estorsive, o per ritorsione alla mancata adesione a tali richieste, ovvero in conseguenza di situazioni di intimidazione, anche ambientale. In loro favore è prevista la concessione di una elargizione pecuniaria, senza obbligo di restituzione, a titolo di contributo al ristoro del danno subito a beni mobili o immobili, del mancato guadagno in cui è incorsa l'attività economica ovvero delle lesioni personali patite in conseguenza del reato. Ciò solo qualora la vittima non abbia aderito o abbia cessato di aderire alle richieste estorsive, non abbia concorso nel fatto delittuoso, non risulti sottoposta a misure di prevenzione e abbia riferito all'autorità giudiziaria circa le richieste estorsive ricevute.

Alle vittime del delitto di usura, invece, è riconosciuto l'accesso a un mutuo, decennale e ad interessi zero, per il rilancio della propria attività e il reinserimento nel sistema economico legale. Il mutuo è concesso a condizione che il richiedente non sia stato condannato per il reato di usura o sottoposto a misure di prevenzione e non abbia reso dichiarazioni false o reticenti nel procedimento penale in cui risulta parte offesa e in relazione al quale ha proposto la domanda di mutuo. La concessione dei mutui e delle elargizioni previste viene disposta con decreto del commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, su deliberazione del Comitato di solidarietà. Nell'ultimo anno, il Comitato di solidarietà ha esaminato 592 istanze di vittime di usura e sono stati concessi benefici economici in favore delle vittime per più di 2.800.000 euro. Il numero delle istanze di accesso al Fondo e le conseguenti erogazioni risulta nettamente superiore nelle regioni meridionali.

Un ulteriore strumento di sostegno per prevenire il reato di usura è rappresentato dal Fondo per la prevenzione del fenomeno dell'usura, istituito presso il Ministero dell'Economia e delle finanze, che concede garanzie statali per facilitare l'accesso al credito a imprese e cittadini a rischio usura.

Ricordo anche che, presso l'Ufficio del commissario straordinario, opera l'Osservatorio nazionale con funzioni di informazione sull'utilizzo dei fondi di prevenzione e di solidarietà in favore di chi è rispettivamente a rischio di sovraindebitamento e delle vittime che hanno denunciato. Il predetto Osservatorio nazionale - cui partecipano, tra l'altro, anche docenti universitari e rappresentanti della Banca d'Italia, dell'Avvocatura generale dello Stato, del Ministero dell'Economia e delle finanze e dell'Istat - sta elaborando approfonditi studi statistici sulle denunce e sui relativi procedimenti giudiziari avviati, al fine di conoscere e contrastare più efficacemente il reato di usura, incentivando in tal modo le denunce contro la criminalità organizzata. L'Osservatorio ha evidenziato l'importanza di rafforzare le attività di sensibilizzazione dei territori in tema di prevenzione e di contrasto al fenomeno criminale in questione, avviando un processo di consolidamento della collaborazione interistituzionale in materia e di rafforzamento del flusso di comunicazione fra gli organi centrali e le prefetture che, tra l'altro, stanno procedendo sul territorio a sottoscrivere i relativi protocolli d'intesa con gli istituti bancari e le associazioni. Attraverso una compiuta realizzazione dell'attività programmata, l'Osservatorio mira a garantire una maggiore e più efficace realizzazione del sistema solidaristico introdotto con il Fondo di solidarietà per le vittime di racket ed usura, contrastando la ritrosia delle vittime a denunciare, rendendo noti gli strumenti che la vigente legislazione pone a sostegno di chi si affranca dalla criminalità e rafforzando il legame tra il cittadino e lo Stato.

È prevista anche l'imminente pubblicazione di un vademecum sulle procedure di accesso ai benefici di legge che ho appena illustrato e sono allo studio collaborazioni con alcuni atenei per l'elaborazione di una campagna di comunicazione che sarà realizzata a breve, con il supporto del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri e della concessionaria Consap, con la finalità di far conoscere agli operatori economici le opportunità offerte dal Fondo di solidarietà e di diffondere la consapevolezza della necessità di denunciare ogni fenomeno estorsivo ed usurario.

Sotto il profilo del contrasto a pratiche estorsive ed usurarie, la Guardia di finanza ha sviluppato proficui rapporti di collaborazione con gli enti e le associazioni di categoria. Tali interlocuzioni consentono, infatti, di reperire input qualificati per reprimere tali fenomeni illeciti, ma anche per prevenirli, nonché raccogliere informazioni utili a delineare un quadro di situazione quanto più verosimile riguardo al territorio di riferimento.

Le iniziative intraprese a livello territoriale per arginare potenziali minacce nel settore sono riconducibili all'azione sinergica fra procure della Repubblica, prefetture, Forze di Polizia ed istituzioni interessate, a garanzia della massima circolarità informativa, finalizzata a cogliere, già in fase embrionale, qualsiasi elemento sintomatico del pericolo di infiltrazioni mafiose nonché alla stipula, a livello locale, di specifici protocolli di intesa interistituzionali e all'istituzione, in alcune realtà locali, di appositi gruppi di lavoro interforze con la specifica finalità di creare un patrimonio informativo comune per prevenire i fenomeni criminali nascenti.

Per quanto concerne i risultati operativi conseguiti dai reparti del Corpo in materia di usura si rappresenta che, dall'inizio dell'anno al 20 settembre, nell'ambito di 58 indagini di polizia giudiziaria sono state denunciate 156 persone, di cui 25 tratte in arresto, con proposte di sequestro per oltre 69 milioni di euro, sequestri per quasi 22 milioni di euro e confische per circa 300.000 euro.

In materia di estorsioni, invece, nel medesimo periodo di riferimento, sono state denunciate 195 persone di cui 40 tratte in arresto, con proposte di sequestro per 16 milioni di euro, sequestri per oltre 7 milioni di euro e confische per circa 670.000 euro.

In conclusione, si assicura che il Ministero dell'Interno attua un costante monitoraggio delle fenomenologie criminali di estorsione ed usura, finalizzato a prevenire e contrastare tali pratiche delittuose, prestando al contempo grande attenzione al sostegno delle vittime mediante gli strumenti di natura finanziaria a cui ho fatto cenno e promuovendo l'interazione con l'associazionismo di settore, anche per stimolare l'incremento delle denunce.

PRESIDENTE. L'onorevole Francesco Silvestri ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Il punto non è se io sono soddisfatto, signor Presidente, il punto è se il Governo è soddisfatto della risposta che mi ha dato. Intanto, se avessi voluto sapere con quali requisiti si accede al fondo di solidarietà, sarebbe bastato andare sul sito e non sarei venuto questa mattina in Aula ad interpellare il Governo. Tuttavia, ci sono altri dati che mi hanno un po' stupito: tramutare l'oggetto di cui stiamo parlando, cioè uno Stato che non riesce ad essere presente su questo tema, spacciandolo quasi come un vanto. Lei mi ha detto: 2 milioni di elargizioni. C'è però un dato che non le hanno fornito ovvero la disponibilità del fondo di solidarietà, che è di decine e decine di milioni all'anno. Quindi, se quest'anno ha elargito 2 milioni, rispetto alla capienza del fondo non è un successo, è un fallimento. Questo non deriva ovviamente dall'azione del Commissario, che applica, ma deriva piuttosto da una visione miope dal punto di vista del contrasto all'usura. Di un altro aspetto lei ha riferito, cioè dei circa 500 mutui elargiti. Lei ha detto che volete fare una campagna di comunicazione per stimolare la denuncia, come se chi ha a che fare con uno strozzino o un usuraio, ed è minacciato nel suo territorio, si facesse forte vedendo una campagna di comunicazione. Guardi, io faccio una denuncia contro un usuraio se so che ho lo Stato vicino, che mi rilascia un credito con tempi di elargizione che siano “umani”. C'è un altro dato che lei non ha detto: quali sono i tempi per l'elargizione. Ebbene, superano l'anno. Ora, se io ho un'impresa completamente devastata, con un usuraio alle calcagna che mi chiede interessi stratosferici, e lo Stato mi dice che mi aiuta però, prima che di ristorarmi, prima di riuscire a riammettermi nella parte del credito ci mette circa un anno e mezzo, secondo lei, io riesco a sopravvivere con un'impresa che mi sta esplodendo fra le mani? Posso aspettare realmente un anno e mezzo? È normale che la gente non denunci e non ci sarà campagna di sensibilizzazione che possa portare ad una sensibilità maggiore. Se si vuole in qualche modo portare le persone ad aumentare le denunce, bisogna intervenire su questo. Quindi, il fatto che vengano esposti dei dati, che sono la fotografia della crisi su questo tema, in una maniera virtuosa, mi preoccupa molto più dei dati.

Se lei, in questo momento, va su un motore di ricerca e scrive la parola “usura”, lei vedrà che c'è una notizia in ogni territorio su un giornale che esce ogni 2 o 3 ore. È un fenomeno che sta completamente esplodendo. La fotografia del Paese ce la fa anche l'Istat, adesso che ha diffuso i dati del benessere sostenibile. L'Istat ci dice, proprio a proposito della scuola che non c'è più, che noi abbiamo giovani che sono altamente penalizzati, che più di una famiglia su tre - il 35 per cento - percepisce un peggioramento netto della propria condizione economica. Quello che mette in difficoltà, in questo momento, le nostre famiglie e le nostre imprese sono: il canone di locazione, per il 50 per cento, le bollette, per il 40 per cento le rate dei mutui, su cui lei non mi ha dato minimamente una risposta, e, ovviamente, tutto il discorso del 30 per cento delle visite mediche. Nel 2023, le richieste di denaro che le persone hanno fatto ai privati, in assenza di accesso al credito, sono del 20 per cento. Vuol dire che le persone che non hanno possibilità di accedere al credito, si rivolgono ovviamente a quello che trovano. Allora, si apre un bivio: quando un imprenditore non ha più accesso al credito o non ce la fa più da questo punto di vista, si rivolge o allo Stato o a una persona che lo aiuta – questo, purtroppo, vista la situazione che stiamo vivendo, accade sempre meno spesso - o all'usuraio. Non ci sono tante altre situazioni. Se noi prendiamo questo dato per vero, è ovvio che noi dobbiamo assolutamente agire sulla riforma antiracket e antiusura e sui tempi di elargizione del fondo di solidarietà che, come le ho detto prima, è un dato che non le hanno fornito, non perché se lo sono dimenticato ma perché, ovviamente, smontava tutto l'impianto del discorso.

Stessa questione riguardo ai mutui. Quando si agisce in una maniera straordinaria, come con la tassazione degli extraprofitti, è ovvio che la destinazione delle risorse deve andare verso il ristoro delle persone che hanno avuto un aumento di oltre il 70 per cento. Su questo l'azione del Governo mi sembra assolutamente miope. Avete avuto critiche che sono arrivate da tutti i settori, da questo punto di vista, perché non si tratta tanto della straordinarietà di una misura come la tassazione degli extraprofitti, in una situazione del genere, quanto piuttosto del voler prendere le risorse derivanti dalla tassazione degli extra profitti per usarle per finalità rispetto alle quali lo Stato dovrebbe intervenire in maniera ordinaria e strutturale.

Concludo, dicendo che a me non preoccupa solamente la realtà che sta vivendo il Paese. Il Governo oggi aveva un'occasione per venire qui e dare una visione e invece siete venuti e mi avete dato per lo più un'informazione che trovo su un sito. Dall'altra parte, mi avete dato delle cifre che sono assolutamente insufficienti rispetto al fenomeno usura e antiracket. Quanto alla strategia di questo Governo nel contrasto alla povertà, la questione mi preoccupa ancora di più, se unisco il fatto che nella sua risposta non vi era una sola proposta che potesse in qualche modo farmi pensare che questo Governo possa avere quella sensibilità nel contrasto alla povertà rispetto a una situazione del genere. Allora, non siamo solamente davanti a un Governo che dice che in una situazione del genere, mi toglie il reddito di cittadinanza e tutte le misure di protezione sociale e mi da una social card, ma siamo di fronte a un Governo completamente inconsapevole degli effetti di queste politiche e viene in un'Aula parlamentare a citare dati assolutamente insufficienti come rassicuranti. Questo secondo me è preoccupante, non tanto per la mia persona o per noi che, per quanto possiamo stare nel territorio e vivere la realtà delle persone che rappresentiamo, comunque viviamo in una condizione agevole. La perplessità maggiore e il senso di ansia maggiore di questa risposta è per chi l'ha ascoltata e sta a casa e non vive nelle nostre condizioni.

Questo è quello che poi genera quell'insicurezza sociale che crea tensioni, e oggi la risposta che siete venuti a dare, su un tema così importante, è profondamente insufficiente (applausi della deputata Sportiello).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Riarticolazione dei lavori dell'Assemblea per il periodo 25-29 settembre 2023.

PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra i Gruppi, l'organizzazione dei lavori della settimana 25-29 settembre è così riarticolata:

Lunedì 25 settembre (ore 11,30 e pm, con eventuale prosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 835-A - Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico;

Discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 854-A - Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche;

Discussione sulle linee generali delle mozioni Manzi ed altri n. 1-177 e Caso ed altri n. 1-185 concernenti iniziative a favore del comparto della scuola e del diritto allo studio;

Discussione sulle linee generali della mozione Scerra ed altri n. 1-82 concernente iniziative in materia di revisione della governance economica dell'Unione europea e delle relative politiche di bilancio;

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1373-A - Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonché in materia di personale della magistratura e della pubblica amministrazione (da inviare al Senato – scadenza: 9 ottobre 2023).

Martedì 26 (ore 12-14, 30 e 16-20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24), mercoledì 27 (ore 9,30-13,30 e 16-20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24) e giovedì 28 settembre (ore 9,30-13,30 e 15-20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24) ed eventualmente nella g iornata di venerdì 29 settembre

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 1373-A - Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonché in materia di personale della magistratura e della pubblica amministrazione (da inviare al Senato – scadenza: 9 ottobre 2023);

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 835-A - Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico;

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 854-A - Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche;

Seguito dell'esame delle mozioni Manzi ed altri n. 1-177 e Caso ed altri n. 1-185 concernenti iniziative a favore del comparto della scuola e del diritto allo studio;

Seguito dell'esame della mozione Scerra ed altri n. 1-82 concernente iniziative in materia di revisione della governance economica dell'Unione europea e delle relative politiche di bilancio.

Mercoledì 27 settembre (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

Venerdì 29 settembre (ore 9,30)

Discussione sulle linee generali del Doc. XXII, n. 9 - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince;

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1295 - Istituzione del Museo della Shoah in Roma (approvato dal Senato).

Avverto, altresì, che nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per l'esame delle seguenti proposte di legge:

- 835-A: Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico;

- 854-A: Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche;

- 1295: Istituzione del Museo della Shoah in Roma.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 25 settembre 2023 - Ore 11,30:

1. Discussione sulle linee generali della proposta di legge:

SASSO ed altri: Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico. (C. 835-A​)

Relatore: SASSO.

2. Discussione sulle linee generali della proposta di legge:

SCHIFONE e FOTI: Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. (C. 854-A​)

Relatore: CANGIANO.

3. Discussione sulle linee generali delle mozioni Manzi ed altri n. 1-00177 e Caso ed altri n. 1-00185 concernenti iniziative a favore del comparto della scuola e del diritto allo studio .

4. Discussione sulle linee generali della mozione Scerra ed altri n. 1-00082 concernente iniziative in materia di revisione della governance economica dell'Unione europea e delle relative politiche di bilancio .

5. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonché in materia di personale della magistratura e della pubblica amministrazione. (C. 1373-A​)

Relatori: KELANY, per la I Commissione; PITTALIS, per la II Commissione.

La seduta termina alle 10,55.