CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 maggio 2024
307.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 14 maggio 2024. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la Giustizia Andrea Ostellari.

  La seduta comincia alle 13.40.

Modifica dell'articolo 2407 del codice civile, in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale.
C. 1276 Schifone.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 aprile.

  Ciro MASCHIO, presidente, ricorda che nella seduta del 9 aprile sono state esaminate le proposte emendative e che il provvedimento figura nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 20 maggio.
  Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni competenti in sede consultiva I, V, VI e XIV.

  Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto di astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato alla relatrice, sottolineando come, sebbene il provvedimento sia particolarmente atteso dagli addetti ai lavori e ne sia condivisibile lo spirito e l'impianto generale, il contenuto dell'ultimo comma del nuovo articolo 2407 del codice civile, come modificato dal testo in esame, desti perplessità.
  Evidenzia, infatti, che la disposizione prevede che il termine per l'azione di responsabilità verso i sindaci decorra dal deposito della relazione relativa all'esercizio «in cui si è verificato il danno». Tale locuzione appare ambigua e foriera di notevoli dubbi di natura interpretativa in quanto il momento in cui si verifica il danno sovente non coincide – e spesso risulta temporalmente assai distante – con quello di emersione del danno stesso.
  Ciò potrebbe, in ipotesi, generare un'area di irresponsabilità nel caso in cui il danno si produca molto tempo prima, come è stato rilevato anche nel corso delle audizioni tale tema è stato rilevato
  Auspica pertanto che su tale punto il Governo e la relatrice svolgano una ulteriore riflessione in vista dell'esame in Assemblea del provvedimento.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Varchi, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. La Commissione delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Ciro MASCHIO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare.
C. 1718 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 aprile.

  Ciro MASCHIO, presidente, ricorda che il provvedimento risulta iscritto nel programma dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 27 maggio.
  Rammenta inoltre che nella seduta precedente la presidenza ha confermato le pronunce di inammissibilità.

  Valentina D'ORSO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, prende atto che, nell'imminenza dell'avvio della seduta, è stato espunto dall'ordine del giorno odierno l'esame della proposta di legge C. 30 Brambilla.
  Rammenta infatti come nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, aveva evidenziato come non fosse opportuno prevedere di esaminare contestualmente una pluralità di progetti di legge, senza esplicitare quali fossero le reali priorità di maggioranza e Governo. Inoltre, nella medesima sede, aveva suggerito, qualora si fosse comunque deciso di procedere con una siffatta articolazione dei lavori, di programmare attentamente le convocazioni, al fine di evitare di espungere punti all'ordine del giorno nell'imminenza delle sedute stesse, come puntualmente è invece avvenuto, senza che vi sia stata alcuna esplicita motivazione.
  Sottolinea, infatti, come tale modalità di programmazione sia irrispettosa dell'impegno che il suo gruppo impiega con riguardo alla fase istruttoria dei provvedimenti e non risponda all'esigenza di un ordinato lavoro in Commissione, tanto più necessaria in un periodo che precede un importante appuntamento elettorale. Auspica quindi maggiore chiarezza sulla prosecuzione dei lavori della Commissione nel corso della settimana.

  Ciro MASCHIO, presidente, sottolinea preliminarmente come vi sia da parte sua il massimo rispetto sull'impegno che, doverosamente, tutti i gruppi profondono per un'adeguata attività istruttoria sui provvedimenti all'esame della Commissione.
  Ricorda come nella precedente riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si era convenuto – avendo la Conferenza dei presidenti di Gruppo inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di maggio numerosi provvedimenti di nostra competenza – di inserire in convocazione tutte le proposte di legge per le quali era previsto l'avvio dell'esame in Assemblea in tempi brevi.
  Con riferimento alla proposta di legge C. 30 Brambilla, peraltro, la presidenza si era esplicitamente riservata di verificare, anche successivamente alla convocazione, le effettive condizioni per procedere all'esame anche tenendo conto della circostanza che essa è da diverso tempo all'esame della Commissione. Al riguardo, fa presente di aver appreso soltanto questa mattina che il Ministero dell'economia e delle finanze non ha ancora terminato il vaglio degli emendamenti e che sono in corso delle interlocuzioni – previste anche per la giornata di domani – in merito ad alcune proposte emendative.
  Sottolinea, quindi, come soltanto un punto dei tre presenti all'ordine del giorno della seduta odierna sia stato sconvocato, ricordando come si siano appena svolte le votazioni per il conferimento del mandato Pag. 13alla relatrice della proposta di legge C. 1276 Schifone.
  Per quanto riguarda, invece, il disegno di legge in discussione, precisa di aver ritenuto opportuno mantenere il punto all'ordine del giorno della seduta odierna per non privare la Commissione della possibilità di svolgere il più ampio dibattito su un tema particolarmente vasto e per garantire tempi congrui all'esame del provvedimento.
  Precisa quindi che la seduta odierna potrà essere dedicata alla discussione sul complesso degli emendamenti e, se tale fase dovesse concludersi in tempo utile, all'espressione del parere sulle proposte emendative.

  Valentina D'ORSO (M5S), intervenendo sul complesso degli emendamenti, sottolinea come anche dalla relazione illustrativa che accompagna il provvedimento non emerga un unico filo conduttore dell'intervento normativo da esso recato.
  In primo luogo, infatti, il provvedimento sembra essere volto a ridurre il campo di azione degli strumenti a disposizione della magistratura per perseguire taluni particolari reati.
  In secondo luogo, considerato che le fattispecie sulle quali si interviene sono i reati contro la pubblica amministrazione e quelli dei cosiddetti «colletti bianchi», l'intento del Governo sembrerebbe essere quello di affermare la minor gravità di tali reati rispetto ad altri ed in particolare a quelli di associazione mafiosa e di terrorismo, nascondendo come invece il metodo corruttivo sia quello preferito proprio dalle mafie per infiltrarsi nella pubblica amministrazione e nell'economia legale.
  Sottolinea come, invece, nel corso delle audizioni sia emerso chiaramente che l'abolizione di un reato spia come quello dell'abuso di ufficio sia gravissimo.
  Ritiene che, proprio nella fase attuale, di campagna elettorale, sia doveroso interrogarsi sulla qualità del consenso poiché, se si ritengono tollerabili fenomeni sociali che tuttavia sono riconducibili a comportamenti di corruzione o anche di mero favoritismo, si mette la funzione pubblica, di fatto, a disposizione di interessi particolari e si legittima il clientelismo come metodo di raccolta del consenso, inquinando i processi democratici, con particolare riferimento al diritto di voto.
  A suo avviso, quindi, la finalità comune a tutti gli interventi recati dal provvedimento è quella di depotenziare la magistratura contro tali reati e di creare spazi di impunità per i «colletti bianchi».
  Con riguardo alle proposte emendative presentate dal Movimento 5 Stelle, sottolinea in primo luogo che, oltre all'emendamento a sua firma 1.1 che mira a sopprimere l'articolo 1 del provvedimento, che abroga il delitto di abuso d'ufficio e modifica la disciplina del reato di traffico di influenze illecite, il suo gruppo aveva anche proposto un emendamento, dichiarato inammissibile, con il quale si voleva introduce una disciplina rigorosa delle lobby e che ne riconosce la dignità professionale per distinguerle da altre e diverse attività penalmente rilevanti.
  Osserva come una tale regolamentazione avrebbe potuto costituire un antidoto efficace rispetto a fatti analoghi a quelli che in questi giorni stanno interessando le cronache.
  Segnala, inoltre, che il suo gruppo ha presentato emendamenti soppressivi anche con riferimento ad altri articoli del provvedimento non volendosi rendere complice dello smantellamento degli strumenti a disposizione della magistratura a presidio della legalità.
  Invita, quindi, i relatori e il rappresentante del Governo a effettuare una attenta riflessione sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 7.01, volto a modificare il decreto legislativo n. 106 del 2006 per contrastare la gerarchizzazione delle procure e ristabilire il potere diffuso dell'esercizio dell'azione penale da parte dei pubblici ministeri.
  A suo avviso, tale proposta emendativa – che ripristina il modello già collaudato previsto dalla disciplina antecedente al 2006 – costituisce un valido strumento per intervenire sul ruolo dei magistrati e potrebbe rappresentare un efficace mezzo per contrastare l'eccessivo carrierismo nelle procure senza dover ricorrere a modelli che assoggettano il potere giudiziario a Pag. 14quello esecutivo e che di fatto scardinano l'equilibrio tra i poteri dello Stato.

  Ciro MASCHIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire sul complesso degli emendamenti, invita i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sulle proposte emendative presentate.

  Pietro PITTALIS (FI-PPE), relatore, anche a nome dell'altra relatrice, onorevole Varchi, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate.

  Il Sottosegretario Andrea OSTELLARI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Ciro MASCHIO, presidente, preso atto del breve tempo a disposizione della Commissione prima della riunione congiunta con la Commissione I Affari costituzionali, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.