CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2024
303.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
Pag. 27

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 8 maggio 2024. — Presidenza del presidente della II Commissione, Ciro MASCHIO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 14.35.

Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici.
C. 1717 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 maggio 2024.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, dopo aver salutato il presidente e i colleghi della I Commissione e la sottosegretaria Matilde Siracusano, comunica che prima dell'inizio della seduta sono stati ritirati gli emendamenti Dori 2.1, Dondi 2.9, Enrico Costa 14.2 e 14.3 e che l'onorevole Pastorella ha sottoscritto tutte le proposte emendative a prima firma Enrico Costa.
  Avverte quindi che l'onorevole Mauri ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda quindi che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione sul complesso degli emendamenti, sono stati espressi i pareri dei relatori e della rappresentante del Governo con riguardo alle proposte emendative riferite all'articolo 1 e sono già state depositate le relative proposte di riformulazione. Propone dunque di procedere con l'espressione dei pareri relativi a tutte le restanti proposte emendative, a partire dalle proposte relative all'articolo 1 accantonate nella seduta precedente.
  Anche a nome del presidente Pagano, relatore per la I Commissione Affari costituzionali, nel confermare la richiesta di accantonamento dell'emendamento Zaratti 1.6, esprime parere favorevole sugli emendamenti Mauri 1.19 e Boschi 1.26, in precedenza accantonati, a condizione che siano riformulati in identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Bonafè 1.20 e La Salandra 1.21 nonchéPag. 28 degli emendamenti Alifano 1.22, Boschi 1.23 e degli identici emendamenti Bonafè 1.24 e La Salandra 1.25.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 2, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Mauri 2.4, Dori 2.5, Bonafè 2.6 e 2.7, Cattaneo 2.8 e Boschi 2.10.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) ritira l'emendamento Cattaneo 2.8.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, anche a nome del presidente Pagano, relatore per la I Commissione, passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 3, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Mauri 3.1.
  Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Russo Paolo Emilio 3.01 e Mauri 3.02 a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Quanto alle proposte emendative riferite all'articolo 4, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Alessandro Colucci 4.1.
  Passando poi alle proposte emendative riferite all'articolo 5, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Zaratti 5.1 ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo del Governo 5.01.
  In relazione all'articolo 6 del disegno di legge, esprime parere favorevole sugli emendamenti Auriemma 6.1, Alfonso Colucci 6.8, Boschi 6.9 e Pastorella 6.10 a condizione che vengano riformulati nello stesso identico testo degli identici emendamenti Giorgianni 6.17 e Mauri 6.18 su cui esprime parere favorevole.
  Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Boschi 6.2, 6.3 e 6.4, Bonafè 6.5 e Mauri 6.6.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Alifano 6.7.
  Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Manzi 6.11.
  Esprime parere favorevole sugli emendamenti Mauri 6.12 e Alessandro Colucci 6.13 a condizione che vengano riformulati nei medesimi termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Boschi 6.14 e 6.15 nonché Bonafè 6.16, Dori 6.19, Boschi 6.20 e 6.21.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Enrico Costa 6.22, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Penza 6.23 e 6.24.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Alifano 6.25 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), e sugli identici articoli aggiuntivi Casu 6.01, Bicchielli 6.02 e Mollicone 6.03.
  Invita infine i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Alessandro Colucci 6.04.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 7, invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Boschi 7.1, Zaratti 7.2, Alfonso Colucci 7.3 e Mauri 7.4, nonché degli emendamenti Paolo Emilio Russo 7.5, Zaratti 7.6, 7.7, 7.8, 7.9, 7.10, 7.11, 7.12, 7.13 e 7.14, Boschi 7.15, Pastorella 7.16, Boschi 7.17, Zaratti 7.18, Gianassi 7.19 e Boschi 7.20.
  Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Mauri 7.21 e Boschi 7.22 a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Pastorella 7.23 e Mauri 7.24.
  Per quanto riguarda le proposte emendative riferite all'articolo 8 del disegno di legge, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Boschi 8.1 e Mauri 8.2.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Zaratti 8.3.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 9, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Pastorella 9.1, propone l'accantonamento dell'emendamento Boschi 9.2 e invita al ritiro dell'emendamento Mauri 9.3 e dell'articolo aggiuntivo Dori 9.01.
  Per quanto riguarda le proposte emendative riferite all'articolo 10, esprime parere favorevole sull'emendamento Cattaneo 10.1 nonché sugli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4 Pag. 29a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2)
  Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Pastorella 10.5.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Mauri 10.6.
  Invita i presentatori al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Bicchielli 10.01, Casu 10.02 e Mollicone 10.03.
  Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Iezzi 10.04 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 11, invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Bicchielli 11.1, Mollicone 11.2, Boschi 11.3 e Casu 11.4.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Giorgianni 11.5 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1)
  Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Zaratti 11.8 e 11.9.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Boschi 11.11.
  Invita quindi i presentatori al ritiro degli emendamenti Enrico Costa 11.12, Boschi 11.14, 11.15 e 11.17, D'Orso 11.24, Boschi 11.25, Alessandro Colucci 11.26 e Boschi 11.27, nonché degli identici emendamenti Bicchielli 11.28, Mollicone 11.29 e Boschi 11.30 e degli emendamenti Casu 11.31 e D'Orso 11.32.
  Trattando quindi le proposte emendative riferite all'articolo 12, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti D'Orso 12.1, 12.3, 12.4, 12.5 e 12.9, Enrico Costa 12.11.
  Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Enrico Costa 12.01 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo Gianassi 12.02.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite ai restanti articoli del disegno di legge, invita i presentatori al ritiro dell'articolo aggiuntivo D'Orso 13.01, delle proposte emendative Enrico Costa 14.1 e Gianassi 14.01, degli identici emendamenti Bonafè 18.1 e Gianassi 18.2, degli emendamenti Bonafè 18.3, 18.4 e 18.5, degli identici emendamenti Zaratti 18.6 e Auriemma 18.11, nonché degli emendamenti Casu 18.12 e 18.13.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) chiede chiarimenti sulle ragioni per cui i relatori esprimano parere favorevole sulla proposta emendativa 11.11 a sua firma, ma non sui suoi successivi emendamenti riferiti al medesimo articolo e relativi alla medesima tematica del bilanciamento tra circostanze attenuanti ed aggravanti.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, rassicura l'onorevole Boschi che riceverà i chiarimenti richiesti quando saranno esaminati gli emendamenti riferiti all'articolo 11.

  Matteo MAURI (PD-IDP) chiede una breve sospensione al fine di poter valutare le proposte di riformulazione depositate.

  La seduta, sospesa alle 14.55, riprende alle 15.05.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, avverte che, in ragione del contenuto della proposta di riformulazione degli identici emendamenti Boschi 1.7, Mauri 1.8 e Pastorella 1.9, questa, ove accettata dai proponenti, sarà posta in votazione per prima.
  Ricorda altresì che è stato espresso anche il parere favorevole sugli emendamenti Bonafè 1.2, sugli identici emendamenti Paolo Emilio Russo 1.3 e Mauri 1.4 e sugli identici emendamenti Boschi 1.12 e Mauri 1.13, a condizione che siano anch'essi riformulati come gli identici emendamenti Boschi 1.7, Mauri 1.8 e Pastorella 1.9.
  Chiede quindi ai proponenti se accettano la proposta di riformulazione, già distribuita nella seduta di ieri.

  Matteo MAURI (PD-IDP) osserva che la riformulazione proposta per l'emendamento a sua prima firma 1.1, che verrà posto in Pag. 30votazione successivamente, coincide con quella degli emendamenti in discussione, ad eccezione dell'ultima parte, nella quale si prevede che «gli obblighi di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo si applicano a decorrere dal centottantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge». Chiede se non sia possibile integrare le due riformulazioni, sottolineando che mentre la riformulazione proposta per gli emendamenti in discussione si riferisce anche alle città metropolitane, quella dell'emendamento a sua firma 1.1 non le comprende.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, sottolinea che la proposta emendativa Mauri 1.1 e quelle attualmente in discussione si riferiscono ad ambiti diversi di intervento e che, anche ai fini di una maggiore chiarezza dei contenuti delle votazioni, i relatori hanno preferito procedere a proporre due distinte riformulazioni.
  Prende quindi atto che i presentatori degli emendamenti Bonafè 1.2, degli identici emendamenti Paolo Emilio Russo 1.3 e Mauri 1.4, degli identici emendamenti Boschi 1.7, Mauri 1.8 e Pastorella 1.9, nonché degli identici emendamenti Boschi 1.12 e Mauri 1.13 hanno accettato la riformulazione proposta dai relatori.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) dichiara il ritiro di tutte le proposte emendative presentate dal suo gruppo sulle quali è stato formulato un invito in tal senso.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Bonafè 1.2, Paolo Emilio Russo 1.3, Mauri 1.4, Boschi 1.7, Mauri 1.8, Pastorella 1.9, Boschi 1.12 e Mauri 1.13, come riformulati (vedi allegato 1).

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, comunica che sono pervenute le sostituzioni.

  Pasqualino PENZA (M5S) chiede che la presidenza comunichi i singoli nominativi.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, dà quindi conto delle sostituzioni pervenute.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) intervenendo sull'emendamento a sua firma 1.5, chiede le ragioni del parere contrario sul suo emendamento, sottolineando come tale proposta emendativa sia volta a completare una grave mancanza del provvedimento in esame. Infatti, non ha senso chiedere la notificazione degli incidenti senza precisare le modalità per prevenirli. In particolare, chiede se sia prevista l'adozione, da parte dell'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, di un futuro provvedimento per precisare come svolgere siffatta opera di prevenzione.

  Il sottosegretario Matilde SIRACUSANO, precisando che sulla proposta emendativa in discussione ha riscontrato il parere contrario da parte di diversi Dicasteri, si riserva di effettuare una ulteriore verifica e ne chiede, pertanto, l'accantonamento.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, dispone l'accantonamento dell'emendamento Pastorella 1.5 e fa presente che permane l'accantonamento dell'emendamento Zaratti 1.6.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafè 1.11.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, avverte che l'emendamento La Salandra 1.14 è stato ritirato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Alfonso Colucci 1.15.

  Devis DORI (AVS), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.16, nonché sugli analoghi emendamenti a sua firma 1.17 e 1.18, sottolinea come tali proposte emendative prevedano degli stanziamenti economici per le misure previste dal provvedimento in esame, a suo avviso necessari ad assicurarne l'attuazione. Auspica, quindi, che i relatori e la rappresentate del Governo possano rivalutare tali proposte emendative.

  Matteo MAURI (PD-IDP) sottoscrive, a nome del suo gruppo gli emendamenti Dori Pag. 311.16, 1.17 e 1.18, nonché tutte le altre proposte emendative che propongono di finanziare direttamente tutte le iniziative previste dal disegno di legge in discussione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Dori 1.16, 1.17 e 1.18.

  Matteo MAURI (PD-IDP) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 1.1.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Mauri 1.1 (Nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Matteo MAURI (PD-IDP) pur accettando, da un punto di vista politico, la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 1.19, ritiene che la stessa, che prevede che i casi di reiterata inosservanza dell'obbligo di notifica debbano essersi verificati «nell'arco di cinque anni», sia incongruente e di non chiara interpretazione. Sottolinea come, ad esempio, l'emendamento Zaratti 1.6, preveda che le disposizioni di cui al comma 5 dell'articolo 1 del disegno di legge si applichino «a partire dalla terza inosservanza». A suo avviso una formulazione analoga sarebbe stata più coerente.
  Ritiene, inoltre, che il concetto di «reiterata inosservanza» sia eccessivamente generico e suscettibile di interpretazioni differenti.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO ritiene che la locuzione «reiterata inosservanza» non sia generica. Pur dichiarandosi disponibile, ove il collega Mauri insista, a chiedere l'accantonamento della proposta emendativa in discussione per effettuare ulteriori approfondimenti, precisa che la reiterazione avviene già con il compimento di una seconda inosservanza e ribadisce che quindi il termine «reiterata» a suo avviso non è assolutamente generico.

  Alfonso COLUCCI (M5S) condivide le perplessità del collega Mauri in merito alla eccessiva incertezza che la nuova formulazione dell'emendamento in discussione potrebbe generare.

  Ingrid BISA (LEGA) sottolinea come anche la legge n. 689 del 1989, con riferimento alla reiterazione della violazione, faccia riferimento alle Commissioni di una ulteriore violazione, nell'arco dei cinque anni successivi alle Commissioni della prima.

  Enrica ALIFANO (M5S) concorda con l'interpretazione fornita dalla rappresentante del Governo, secondo cui è sufficiente una seconda commissione della violazione affinché si abbia la reiterazione e ritiene che la riformulazione dell'emendamento, in quanto perimetra l'ambito temporale nel quale la violazione è commessa nei cinque anni, sia condivisibile.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, prende atto che il collega Mauri ha quindi accettato la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 1.19.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua firma 1.26 e chiede se con la locuzione «nell'arco di cinque anni» si intenda precisare che di fatto fino a quando non sono decorsi almeno cinque anni non si possano assumere decisioni in merito alla violazione.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, sottolinea che se in un tempo inferiore all'arco di cinque anni si verificano reiterate violazioni non è necessario attendere il compimento dell'intero arco di tempo.

  Le Commissioni approvano gli emendamenti Mauri 1.19 e Boschi 1.26, come riformulati in identico testo (vedi allegato 1).

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, comunica il ritiro dell'emendamento La Salandra 1.21.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafè 1.20.

Pag. 32

  Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.22 e richiamando quanto evidenziato in precedenza dalla collega Pastorella, concorda sulla necessità di un intervento in ottica preventiva, ribadendo quindi l'importanza di stabilire ex ante un quadro normativo che consenta alle amministrazioni di conoscere le sanzioni previste in caso di inadempimento dell'obbligo di notifica. Sottolinea che l'emendamento a sua prima firma interviene proprio a tal fine, richiedendo che siano chiarite le esigenze di natura tecnica e organizzativa che escludono la comminazione di sanzioni, così da consentire alle amministrazioni destinatarie del provvedimento una migliore conoscibilità dello stesso. Per tali ragioni, insiste per l'approvazione dell'emendamento.

  Le Commissioni respingono la proposta emendativa Alifano 1.22.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, comunica che sono state ritirate le proposte emendative Boschi 1.23 e La Salandra 1.25.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafè 1.24

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) accede all'invito al ritiro dell'emendamento a sua firma 1.27 formulato dai relatori e dal Governo.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, in riferimento all'emendamento Zaratti 1.6, in precedenza accantonato, chiarisce che la parte principale è da considerarsi preclusa dall'approvazione dell'emendamento 1.7 come riformulato, mentre la parte conseguenziale è preclusa dall'approvazione degli emendamenti Mauri 1.19 e Boschi 1.26, come riformulati in identico testo.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, intervenendo in relazione all'emendamento 1.5 Pastorella, accantonato in precedenza, chiarisce che, come per gli altri emendamenti riferiti alla direttiva dell'Unione Europea NIS 2, l'intenzione dell'Esecutivo è quella di rinviare l'intervento a provvedimenti successivi specifici. Conferma quindi l'invito al ritiro già formulato in precedenza e invita la proponente a presentare in Assemblea un ordine del giorno di contenuto analogo.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) accede all'invito formulato dalla Sottosegretaria Siracusano e ritira l'emendamento a sua prima firma 1.5.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Mauri 2.4, Dori 2.5, Bonafè 2.6 e Bonafè 2.7.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, ricordando che sono stati ritirati gli emendamenti Cattaneo 2.8, Dondi 2.9, Boschi 2.10 e Mauri 3.1, prende atto che la proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 3.01 è stata accettata.

  Matteo MAURI (PD-IDP) accetta la proposta di riformulazione del proprio articolo aggiuntivo 3.02 ma chiede se la previsione dell'invarianza finanziaria prevista dalla proposta di riformulazione non sia ridondante con quanto già disposto dall'articolo 18 del provvedimento in esame.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, evidenzia che si tratta di una mera precisazione di carattere rafforzativo.

  Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Paolo Emilio Russo 3.01 e Mauri 3.02 come riformulati (vedi allegato 1).

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, prende atto del ritiro dell'emendamento Alessandro Colucci 4.1.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 5.1 e approvano l'articolo aggiuntivo 5.01 del Governo (vedi allegato 1).

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, chiede ai presentatori degli emendamenti Pag. 33Auriemma 6.1, Alfonso Colucci 6.8, Boschi 6.9 e Pastorella 6.10 se accettino la proposta di riformulazione nello stesso testo degli identici emendamenti Giorgianni 6.17 e Mauri 6.18. Fa presente che, qualora tale riformulazione venisse accolta, tali emendamenti verrebbero posti in votazione successivamente, unitamente agli identici emendamenti Giorgianni 6.17 e Mauri 6.18.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) dichiara di non accogliere la riformulazione proposta che non coglie lo spirito dell'emendamento a sua firma 6.10, volto a consentire ai comuni che abbiano le necessarie risorse di individuare il referente per la sicurezza cibernetica anche al di fuori della pianta organica.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) non accetta la riformulazione dell'emendamento a sua firma 6.9.

  Carmela AURIEMMA (M5S) dichiara di non accettare la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 6.1 nonché dell'emendamento Alfonso Colucci 6.8. Precisa in particolare che l'emendamento a sua prima firma prevede di affidare la responsabilità della sicurezza cibernetica ad un unico ufficio, ritenendo che gli identici emendamenti Giorgianni 6.17 e Mauri 6.18 intervengano invece in un diverso ambito.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Auriemma 6.1 e Boschi 6.2.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) interviene sull'emendamento a sua firma 6.3 che, come altri di analogo contenuto, affronta un tema ritenuto centrale dalle opposizioni, vale a dire quello di prevedere risorse finanziarie adeguate a garantire l'attuazione delle disposizioni introdotte dal provvedimento in esame.
  Rileva come in diverse pubbliche amministrazioni centrali e nella quasi totalità di quelle locali potrebbero mancare le professionalità idonee a svolgere l'incarico di responsabile per la sicurezza cibernetica. Sottolinea come, anche a detta dei soggetti auditi, le risorse previste dai bandi dell'Agenzia nazionale per la cybersicurezza e più volte richiamate dal Governo siano del tutto insufficienti, anche nell'ipotesi di un loro raddoppio da 50 a 100 milioni di euro.
  Pur consapevole dell'intenzione del Governo di non prevedere nel provvedimento in esame risorse aggiuntive, ritiene sia dovere delle opposizioni evidenziare che tale aspetto costituisce il vero tallone di Achille del disegno di legge, dal momento che ne impedisce la reale attuazione. Nel sottolineare che il Governo si assume quindi la piena responsabilità di una simile scelta, fa presente che per raggiungere l'importante obiettivo di potenziare la sicurezza del perimetro nazionale non basta l'approvazione di specifiche disposizioni, se esse non potranno essere attuate.
  In conclusione, nell'evidenziare che la mancanza di risorse finanziarie preoccupa le opposizioni, ci tiene a lasciare agli atti tale allarme.

  Matteo MAURI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Boschi 6.3.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Boschi 6.3, 6.4 e 6.5 e Mauri 6.6. Approvano quindi l'emendamento Alifano 6.7 (vedi allegato 1).

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Alfonso Colucci 6.8, Boschi 6.9, Pastorella 6.10 e Manzi 6.11.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) sottoscrive l'emendamento Alessandro Colucci 6.13 e accetta la proposta di riformulazione.

  Matteo MAURI (PD-IDP) rileva che nella sua parte principale l'emendamento a sua prima firma 6.12 si poneva il duplice obiettivo di meglio circostanziare le competenze dell'eventuale referente per la cybersicurezza e di consentire il ricorso a professionisti esterni, in mancanza delle necessarie competenze all'interno dell'amministrazione. Ciò premesso, evidenziato che il primo Pag. 34degli obiettivi viene mantenuto nella proposta di riformulazione, dichiara di comprendere le ragioni di ordine finanziario che sono alla base dell'espunzione del secondo obiettivo.
  Chiede invece conferma della sua supposizione, secondo la quale la soppressione della parte conseguenziale, relativa all'applicazione degli obblighi a decorrere dal centottantesimo giorno dalla data di entrata in vigore del provvedimento, è determinata dalla presenza di analoga disposizione nell'emendamento a sua prima firma 1.1, come riformulato.
  Dichiara quindi di accettare la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 6.12.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) chiede di sottoscrivere l'emendamento Mauri 6.12, ricordando che con una propria proposta emendativa ha tentato di consentire il ricorso a professionisti esterni ai comuni che destinassero a tale scopo, eventualmente sottraendole ad altre voci di spesa, risorse già previste in bilancio. Nel dichiarare di non comprendere l'avversione manifestata dal Governo per i professionisti esterni, chiede quale sia la vera ragione di tale scelta.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO conferma che la ragione della soppressione della disposizione che consente il ricorso ai professionisti esterni è di natura finanziaria. Rileva a tale proposito come l'emendamento in questione sia uno degli ultimi ad essere licenziati dal Ministero dell'economia e delle finanze, in considerazione delle criticità connesse alla copertura finanziaria.

  Le Commissioni approvano gli emendamenti Mauri 6.12 e Alessandro 6.13 come riformulati in identico testo (vedi allegato 1).

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), nell'accedere all'invito al ritiro dell'emendamento a sua firma 6.14, fa presente che lo ripresenterà in occasione dell'esame da parte dell'Assemblea auspicando un supplemento di riflessione da parte del Governo. Precisa che tale emendamento, in linea con le osservazioni avanzate in corso di audizione, si prefigge di fornire una migliore specificazione in ordine alle qualità professionali richieste al referente della cybersicurezza.
  Illustra quindi l'emendamento che, rispondendo ad un obiettivo che dovrebbe essere comune, si prefigge di garantire una formazione continua ai soggetti individuati quali referenti per la sicurezza cibernetica, rimettendo la sua organizzazione all'Agenzia. Nel rilevare la necessità di tale aggiornamento formativo in un settore in rapida evoluzione come quello in questione, in assenza di tale previsione evidenzia il rischio che l'incarico, in assenza di risorse, venga affidato a persone che già ricoprono altri ruoli nell'amministrazione e che potrebbero non avere idonee competenze.
  Evidenzia quindi che il suo emendamento è volto da un lato a consentire di raggiungere l'obiettivo di un reale potenziamento della sicurezza del perimetro nazionale e, dall'altro, ad evitare che si gravino alcuni soggetti di nuove responsabilità senza fornire loro gli strumenti adeguati.
  In conclusione, fa presente che, con l'approvazione delle disposizioni contenute nel disegno di legge, il Governo si alleggerisce la coscienza scaricando l'onere su altri soggetti.
  Insiste invece per la votazione del suo successivo emendamento 6.15 che interviene su una criticità non risolta dal disegno di legge.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Boschi 6.15.

  Matteo MAURI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Bonafè 6.16, riprende il tema già affrontato dall'onorevole Boschi e da altri colleghi. Sottolinea pertanto che si tratta di una questione centrale dal momento che, senza le risorse finanziarie, le misure introdotte dal Governo allo scopo di garantire fra l'altro l'integrità dei dati e la competitività del Paese non potranno essere attuate.
  Ritiene con i suoi suggerimenti di fare un favore alla maggioranza e al Governo e Pag. 35li invita ad evitare di porre costantemente il tema all'attenzione del Paese, come fa quotidianamente il Sottosegretario Mantovano, dal momento che le misure introdotte non potranno essere attuate o comunque saranno attuate male e tardi.
  Nel rilevare che sugli altri aspetti del disegno di legge, pur nella diversità delle valutazioni, si riscontra una sostanziale adesione, ribadisce che il nodo centrale è rappresentato dalla mancanza di risorse finanziarie. Concorda con le considerazioni della collega Boschi, sottolineando come con il provvedimento in esame maggioranza e Governo ritengano di mettersi a posto la coscienza, scaricando l'onere sulle pubbliche amministrazioni. Nel far presente che molte di tali pubbliche amministrazioni non hanno le risorse sufficienti a fronteggiare le nuove responsabilità, ritiene che non sia questo il modo di raggiungere l'obiettivo e conclude che evidentemente, diversamente da quanto dichiarato, la sicurezza cibernetica del Paese non è una priorità del Governo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafè 6.16 e approvano gli identici emendamenti Giorgianni 6.17 e Mauri 6.18 (vedi allegato 1). Con distinte votazioni, respingono quindi gli emendamenti Dori 6.19 e Boschi 6.20.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) fa presente preliminarmente che, con diverse proposte emendative ha tentato di sostanziare meglio le nuove figure previste dal provvedimento, garantendo ai soggetti individuati una formazione adeguata, stanziando risorse ad hoc e consentendo l'eventuale reperimento all'esterno delle professionalità richieste.
  Ciò premesso, rileva che l'emendamento a sua firma 6.21 tenta di chiudere il cerchio di tali misure, prevedendo che almeno il personale impegnato nelle strutture per la cybersicurezza sia valutato ai fini del processo di misurazione e valutazione della performance. Ritiene che tale misura possa costituire anche un incentivo per chi sia chiamato a svolgere tale incarico.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Boschi 6.21.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) sottoscrive l'emendamento Enrico Costa 6.22 e accetta la proposta di riformulazione.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Enrico Costa 6.22 come riformulato (vedi allegato 1).

  Pasqualino PENZA (M5S), intervenendo sugli emendamenti 6.23 e 6.24 a sua firma, pur comprendendo che tali emendamenti implichino impegni di spesa significativi, invita la rappresentante del Governo a valutare un accantonamento degli stessi in vista di un'eventuale proposta di riformulazione.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO conferma l'invito al ritiro in relazione agli emendamenti Penza 6.23 e 6.24, tenuto conto delle criticità relative alla loro copertura finanziaria. Invita l'onorevole Penza a valutare la presentazione di ordini del giorno di tenore analogo ai suoi emendamenti durante l'esame in Assemblea.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Penza 6.23 e 6.24.

  Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 6.25, si dichiara non soddisfatta della proposta di nuova formulazione, in quanto questa prevede la sola possibilità di un coordinamento tra i soggetti indicati nell'emendamento piuttosto che la doverosità di un tale coordinamento, come prevista nello spirito della proposta emendativa originaria. Teme altresì che manchino le coperture finanziarie. Auspica pertanto che il Governo rivaluti la propria posizione al riguardo.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO invita l'onorevole Alifano ad un ripensamento, al fine di accogliere la proposta di riformulazione. Si assume l'impegno di valutare possibili iniziative in futuro nel senso auspicato dalla deputata Alifano.

  Enrica ALIFANO (M5S), nel rilevare che dalla formulazione originaria dell'emendamentoPag. 36 6.25 a sua firma non derivi un particolare impatto finanziario, accetta la proposta di riformulazione prendendo atto dell'impegno della rappresentante del Governo a riconsiderare la questione nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, l'emendamento Alifano 6.25 come riformulato (vedi allegato 1) e gli identici articoli aggiuntivi Casu 6.01, Bicchielli 6.02 e Mollicone 6.03 (vedi allegato 1).

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M) ritira l'articolo aggiuntivo 6.04 a sua firma, annunciando la presentazione di un ordine del giorno. Infatti, pur comprendendo la difficoltà di prevedere una relativa copertura finanziaria, sottolinea la particolare importanza della formazione specialistica dei referenti per la cybersicurezza.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 7, precisa che, qualora sia accettata la proposta di nuova formulazione degli identici emendamenti Mauri 7.21 e Boschi 7.22, la relativa votazione avverrebbe subito dopo la votazione degli emendamenti soppressivi dell'articolo e la sua eventuale approvazione precluderebbe la votazione degli emendamenti Paolo Emilio Russo 7.5, Zaratti 7.6, 7.7, 7.8, 7.9, 7.10, 7.11, 7.12, 7.13 e 7.14, Boschi 7.15, Pastorella 7.16, Boschi 7.17, Zaratti 7.18, Gianassi 7.19. e Boschi 7.20 e degli identici emendamenti Pastorella 7.23 e Mauri 7.24.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 7.22 formulata dai relatori.

  Matteo MAURI (PD-IDP) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione del suo emendamento 7.21 formulata dai relatori.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, prende atto che i presentatori ritirano gli identici emendamenti Boschi 7.1, Zaratti 7.2, Alfonso Colucci 7.3 e Mauri 7.4.

  Alfonso COLUCCI (M5S) pur esprimendo soddisfazione per la soppressione dell'articolo 7 del disegno di legge, manifesta alcune perplessità in ordine alla proposta di riformulazione degli emendamenti Mauri 7.21 e Boschi 7.22, per quanto riguarda le esigenze di tutela della privacy.
  Rileva infatti che il nuovo articolo 7 attribuisce all'Agenzia per la cybersicurezza – che ricorda essere una agenzia governativa – una serie di funzioni tra le quali la promozione dell'utilizzo della crittografia come strumento di cybersicurezza, pretermettendo completamente ogni considerazione sui necessari strumenti di tutela della privacy. Evidenzia inoltre come le tecniche di crittografia richiedano tecnologie specifiche che attualmente non sono nella disponibilità delle amministrazioni pubbliche e critica dunque che alle nuove funzioni non facciano seguito adeguate risorse economiche e tecnologiche.
  Infine, sottolinea come il provvedimento sia sprovvisto di una prospettiva internazionale, non prevedendo l'interoperabilità dei sistemi italiani con quelli di altri Paesi. In conclusione, ribadisce che il provvedimento continua ad esprimere un approccio miope e ad affrontare problemi e sistemi nuovi con strumenti che sono già vecchi.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) esprime perplessità per il nuovo contenuto dell'articolo 7, proposto dal Governo con la riformulazione degli emendamenti Mauri 7.21 e Boschi 7.22. Rammenta di essere tra coloro che non avevano manifestato contrarietà alla formulazione dell'articolo 7 del disegno di legge, non ritenendo scandaloso che funzioni in tema di intelligenza artificiale fossero attribuite all'ACN e critica invece questa nuova formulazione che pare limitare di molto l'uso dell'IA come supporto alla cybersicurezza.
  In definitiva, ritiene che il nuovo articolo 7, credendo di risolvere problemi etici in realtà ne introduca di più gravi, limitando l'azione dell'Agenzia e precludendole la possibilità di applicare l'intelligenza artificialePag. 37 a più ampi settori, oltre alla crittografia, conseguentemente limitando le possibilità di rafforzare la cybersicurezza.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) ringrazia il Governo per aver cercato di dar una risposta alle perplessità sollevate da vari gruppi sulla formulazione dell'articolo 7 del disegno di legge. Auspica peraltro che tale formulazione, ora espunta dal provvedimento in esame, non venga inserita dal Governo nel disegno di legge sull'intelligenza artificiale.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Mauri 7.21 e Boschi 7.22 come riformulati (vedi allegato 1).

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, avverte che a seguito dell'approvazione della nuova formulazione degli emendamenti Mauri 7.21 e Boschi 7.22, gli emendamenti Paolo Emilio Russo 7.5, Zaratti 7.6, 7.7, 7.8, 7.9, 7.10, 7.11, 7.12, 7.13 e 7.14, Boschi 7.15, Pastorella 7.16, Boschi 7.17, Zaratti 7.18, Gianassi 7.19, Boschi 7.20, nonché gli identici Pastorella 7.23 e Mauri 7.24 sono preclusi.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) illustra l'emendamento 8.1, a sua firma, volto a sopprimere l'articolo 8 del disegno di legge; esprime in particolare perplessità sulla previsione di un nuovo regolamento per la disciplina del procedimento sanzionatorio amministrativo, soprattutto per la carenza nel disegno di legge di principi direttivi più espliciti che possano orientarne il contenuto.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, comunica che tutti componenti delle Commissioni riunite appartenenti al gruppo del Movimento 5 Stelle sottoscrivono l'emendamento Boschi 8.1.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Boschi 8.1.

  Matteo MAURI (PD-IDP) annuncia il ritiro dell'emendamento 8.2, a sua prima firma.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Zaratti 8.3 (vedi allegato 1) e respingono l'emendamento Pastorella 9.1

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, ricorda che resta accantonato l'emendamento Boschi 9.2.

  Matteo MAURI (PD-IDP) interviene per chiedere chiarimenti in ordine all'invito al ritiro dell'emendamento 9.3, a sua prima firma. Rileva infatti che la proposta è volta a prevedere percorsi agevolati di accesso all'Agenzia per coloro che provengono dalle forze armate o dalle forze di polizia, sul presupposto che si tratti di soggetti che hanno già dimostrato la propria affidabilità.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, pur non entrando nel merito delle richieste avanzate dall'onorevole Mauri, fa presente che essendo stato disposto l'accantonamento dell'emendamento Boschi 9.2, occorre accantonare anche l'emendamento Mauri 9.3, in quanto volto – analogamente al precedente – a modificare il capoverso 8-ter dell'articolo 9.

  Devis DORI (AVS) interviene per illustrare l'articolo aggiuntivo 9.01, a sua prima firma, volto a prevedere l'assegnazione all'Agenzia di risorse economiche e unità di personale per far fronte alle nuove funzioni che le sono attribuite, sottolineando come, in assenza di questi minimi investimenti, il provvedimento risulti monco.

  Andrea CASU (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Dori 9.01 segnalando come lo stanziamento previsto dalla proposta emendativa, pari a 10 milioni di euro a partire dal 2024, rappresenti una goccia nel mare delle effettive esigenze di cybersicurezza, palesata dalla stessa Agenzia.

  Carmela AURIEMMA (M5S) chiede di sottoscrivere, a nome dei parlamentari del Movimento 5 Stelle l'articolo aggiuntivo Dori 9.01, evidenziando come all'attribuzione di Pag. 38nuove competenze dovrebbe far seguito anche l'assegnazione di ulteriori risorse.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Dori 9.01.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, fa presente che se i proponenti accettano la proposta di riformulazione degli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4, gli stessi saranno posti in votazione prima dell'emendamento Cattaneo 10.1. Dopo aver rilevato che l'onorevole Paolo Emilio Russo sottoscrive l'emendamento Bicchielli 10.2, constata che tutti i presentatori degli emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4 accettano la riformulazione.

  Matteo MAURI (PD-IDP) fa presente che nel corso delle interlocuzioni con il Governo, quando sono stati affrontati i temi posti da questi emendamenti, lo stesso Esecutivo ha palesato l'esigenza di non circoscrivere le premialità alle sole imprese che producono software in Europa, per evitare di creare conflitti, ad esempio, con gli Stati Uniti e aveva conseguentemente avanzato la possibilità di una riformulazione volta a estendere la premialità ai produttori appartenenti a Paesi della NATO. Alla luce della proposta di riformulazione, si chiede se tali perplessità siano state fugate.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) critica la scelta del Governo di prevedere forme di premialità per specifici produttori, ritenendo che si tratti di misure in contrasto con la disciplina della concorrenza. Ricorda peraltro che in ambito europeo l'Unione sta sviluppando certificazioni per la cybersicurezza e sta introducendo standard che dovranno essere rispettati in tutti gli Stati e da tutti i produttori, anche al fine dell'importazione di beni da Paesi extraeuropei. Si chiede dunque come queste misure saranno compatibili con le premialità previste dall'emendamento, invitando a tenere conto non della provenienza geografica dei prodotti, quanto del fatto che essi diano specifiche garanzie di sicurezza e affidabilità, come peraltro previsto dall'emendamento 10.5, a sua firma.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO propone l'accantonamento degli emendamenti degli emendamenti Cattaneo 10.1, degli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4 nella loro nuova formulazione, nonché dell'emendamento Pastorella 10.5., al fine di poter approfondire le perplessità avanzate dall'onorevole Mauri.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, dispone l'accantonamento degli emendamenti Cattaneo 10.1, degli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4 nella loro nuova formulazione, nonché dell'emendamento Pastorella 10.5.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Mauri 10.6 (vedi allegato 1) e respingono gli identici articoli aggiuntivi Bicchielli 10.01, Casu 10.02 e Mollicone 10.03.

  Igor IEZZI (LEGA) accoglie la proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo 10.04, del quale è primo firmatario.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo Iezzi 10.04, come riformulato (vedi allegato 1).

  Andrea CASU (PD-IDP) chiede chiarimenti sull'invito al ritiro del suo emendamento 11.4, evidenziando come esso sia volto a introdurre il principio di legittima difesa digitale. In particolare, sottolinea che l'emendamento, intervenendo sull'articolo 52 del codice penale, afferma il principio in base al quale, se per difendere un sistema informatico occorre attaccare il sistema aggressore, non può verificarsi il paradosso di perseguire penalmente colui che si difende. Rammenta come la questione sia stata posta anche nel corso delle audizioni nell'ambito delle quali è stata sostenuta l'esigenza di esplicitare che il contrattacco è legittimo.

  Valentina D'ORSO (M5S) pur comprendendo le ragioni dell'onorevole Casu, esprime Pag. 39perplessità sulla sua scelta di novellare l'articolo 52 del codice penale e preannuncia dunque l'astensione del Movimento 5 Stelle su questo emendamento.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO afferma che il Governo ha presente la questione posta dall'onorevole Casu e sta lavorando a una soluzione. Nel sottolineare che l'attuale formulazione degli identici emendamenti Bicchielli 11.1, Mollicone 11.2, Boschi 11.3 e Casu 11.4 vede contrario il Ministero della giustizia, invita i proponenti a ritirare gli emendamenti ed a collaborare con il Governo, a margine dei lavori delle Commissioni riunite, per trovare una diversa formulazione da sottoporre all'esame dell'Assemblea della Camera.

  Andrea CASU (PD-IDP) nell'accogliere l'invito al ritiro dell'emendamento 11.4, a sua prima firma, auspica che per l'esame del provvedimento in Assemblea si affronti il problema con un intervento di tipo normativo.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO conferma che l'intento del Governo è quello di trovare una diversa formulazione per l'esame in Aula, invitando i parlamentari a ripresentare i loro emendamenti in quella sede.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), dichiarando di ritirare l'emendamento 11.3 a sua firma, precisa che lo stesso sarà ripresentato in Assemblea, fatto salvo il raggiungimento di una diversa soluzione condivisa col Governo. In merito riporta che sul tema vi è già stato un confronto con la sottosegretaria Siracusano, che ringrazia; si rende, altresì, disponibile ad un miglioramento, sotto il profilo tecnico, della proposta emendativa presentata, optando per una diversa soluzione che, non intervenendo sull'articolo 52 del codice penale, comporti un minor impatto sistematico.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bicchielli 11.1, s'intende vi abbiano rinunciato. Prende atto che sono stati ritirati gli emendamenti Mollicone 11.2, Boschi 11.3 e Casu 11.4.

  Carmen Letizia GIORGIANNI (FDI), accettando la riformulazione dell'emendamento a sua firma 11.5, evidenzia come questa ne costituisca senz'altro un miglioramento. Ricorda l'ampia diffusione del fenomeno delle truffe online, dovuta sia alle più agevoli modalità operative delle stesse, sia ad una risposta sanzionatoria che, sul piano penale, non rappresenta una reale deterrenza.
  Sottolinea, pertanto, l'importanza di un intervento di carattere legislativo che introduca un aggravio della pena nell'ipotesi in cui il fatto sia commesso mediante strumenti informatici o telematici idonei ad ostacolare la propria o altrui identificazione. Di pari rilevanza è la previsione che introduce quale conseguenza sanzionatoria il sequestro sia dei beni utilizzati per commettere il reato, sia delle somme sottratte. Ritiene quindi che con l'approvazione del suo emendamento come riformulato si giunga finalmente ad un quadro sanzionatorio che possa rappresentare un efficace deterrente alla commissione di reati informatici.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, comunica che l'emendamento Giorgianni 11.5 è stato sottoscritto dai deputati del gruppo Fratelli d'Italia e del gruppo Forza Italia di entrambe le Commissioni.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Giorgianni 11.5 come riformulato (vedi allegato 1) e, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zaratti 11.8 e 11.9.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, accogliendo le osservazioni svolte dall'onorevole Boschi in merito all'emendamento Boschi 11.11, modifica il parere precedentemente reso sugli emendamenti Boschi 11.14. 11.15, 11.17, esprimendo quindi parere favorevole e chiede l'accantonamento degli emendamenti Boschi 11.25 Pag. 40e 11.27, al fine di poterne valutare una riformulazione.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, anche a nome del presidente Pagano, relatore per la I Commissione Affari costituzionali, concorda con i pareri testé espressi dal Sottosegretario in relazione agli emendamenti riferiti all'articolo 11.

  Valentina D'ORSO (M5S), intervenendo sull'emendamento Boschi 11.11 e sui successivi relativi al medesimo tema del bilanciamento delle circostanze aggravanti e attenuanti, dichiara che il Movimento 5 Stelle è contrario ad emendamenti che introducano nel provvedimento in esame il bilanciamento di circostanze in luogo del divieto previsto nel provvedimento in esame.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Boschi 11.11 (vedi allegato 1), respingono l'emendamento Enrico Costa 11.12 e, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Boschi 11.14, 11.15 e 11.17 (vedi allegato 1).

  Valentina D'ORSO (M5S) chiede di conoscere le ragioni dell'invito al ritiro espresso sulla proposta emendativa a sua firma 11.24, la quale, prestando particolare attenzione a soggetti vulnerabili, si pone nel solco della sensibilità del Governo e delle forze di maggioranza. Chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua firma 11.24.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO evidenzia che l'amministrazione competente ha rilevato la presenza di richiami normativi errati e la non condivisione dell'aggiunta relativa al fatto commesso nei confronti di minori o disabili. Al fine di svolgere comunque gli approfondimenti richiesti, si dichiara disponibile ad un suo accantonamento.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore dispone il temporaneo accantonamento dell'emendamento D'Orso 11.24. Per quanto riguarda gli emendamenti Boschi 11.25 e 11.27, precedentemente accantonati, esprime parere favorevole subordinatamente alla loro riformulazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Constata, infine, l'assenza dei presentatori dell'emendamento Alessandro Colucci 11.26; s'intende vi abbiano rinunciato.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme ai relatori.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) dichiara di accettare la riformulazione degli emendamenti a sua firma 11.25 e 11.27.

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti Boschi 11.25 e 11.27 come riformulati (vedi allegato 1).

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bicchielli 11.28; s'intende vi abbiano rinunciato. Fa presente che gli identici emendamenti Mollicone 11.29 e Boschi 11.30 sono stati ritirati.

  Andrea CASU (PD-IDP) ritira l'emendamento a sua prima firma 11.31, con l'analogo auspicio formulato per l'emendamento a sua prima firma 11.4, che nel corso dell'esame in Assemblea possa essere individuata una soluzione alla questione da essi proposta.

  Le Commissioni respingono l'emendamento D'Orso 11.32.

  Valentina D'ORSO (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 12.1, relativo all'individuazione della competenza territoriale rispetto ai reati informatici, sottolinea che l'esigenza di presentare tale proposta emendativa era emersa nel corso dell'attività conoscitiva svolta dalle Commissioni. Nel ricordare che anche il gruppo del Partito democratico aveva presentato un emendamento sul medesimo tema, si domanda se le ragioni dell'invito al ritiro siano determinate dalla volontà del Governo di individuare una soluzione in vista dell'esame in Assemblea o se, invece, l'Esecutivo ritenga superfluo disciplinare questo profilo.

Pag. 41

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti D'Orso 12.1, 12.3, 12.4, 12.5 e 12.9.

  Ciro MASCHIO, presidente, avverte che l'emendamento Enrico Costa 12.11 è stato ritirato e prende atto che la riformulazione dell'articolo aggiuntivo Enrico Costa 12.01 è stata accettata.

  Federico CAFIERO DE RAHO (M5S) ritiene che la proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo in esame debba essere interpretata nel senso che non vi saranno le ispezioni di controllo sui contenuti delle informazioni oggetto di accesso poiché il controllo sui medesimi determinerebbe una verifica nel merito e ciò rappresenterebbe un allargamento dell'intervento del Ministro della Giustizia sui contenuti dell'attività investigativa.
  Sottolinea che invece ciò che deve controllare il Ministro della giustizia è che vengano osservate le prescrizioni e che quindi il sistema sia effettivamente garantito e protetto, impedendo il verificarsi di illiceità come quelle già accadute.
  A suo avviso, sarebbe stato più opportuno prevedere per tutti gli accessi e per tutti le banche di dati- come ad esempio quella che riguarda le persone politicamente esposte – degli alert significativi, in quanto solo in tale maniera sarebbe possibile verificare se coloro che utilizzano le banche dati lo fanno nel modo corretto e nel rispetto delle regole.
  Con riferimento alla nota indagine della procura di Perugia, sottolinea come essa abbia evidenziato che un ufficiale di polizia giudiziaria, nell'ambito delle credenziali assegnategli dalla Guardia di finanza e presso una postazione di tale corpo militare, eseguiva accessi che non potevano essere controllati.
  Osserva, in fine, che soltanto attraverso un recente protocollo si è arrivati ad un accordo che consente anche alla Direzione nazionale di controllare gli accessi.

  Federico GIANASSI (PD-IDP) osserva che la proposta di riformulazione in discussione interviene in un settore delicato che coinvolge alcuni recenti fatti che hanno avuto grande rilievo pubblico e politico relativi all'accesso abusivo alle banche dati da parte di esponenti della polizia giudiziaria sui quali è già in corso un dibattito nelle Commissioni competenti.
  Rileva come il Parlamento debba intervenire per garantire che, alle esigenze evidenti di intervenire sulla legislazione in materia, al fine di assicurare che le indagini a seguito della commissione di fatti gravi possano svolgersi con il supporto di tutti gli strumenti utili, si contrappongano quelle per cui coloro che conducono le indagini lo facciano entro rigorosi limiti non valicabili.
  Ritiene, invece, che la riformulazione proposta generi ulteriori preoccupazioni e pertanto invita l'Esecutivo a riflettere più attentamente sull'opportunità di insistere sulla votazione di una proposta emendativa che interviene su una materia sulla quale il Parlamento ha già avviato una riflessione e su cui si deve intervenire con le necessarie cautele.
  Rileva, infatti, che con l'approvazione della nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo Enrico Costa 12.01 si attribuirebbe ad un corpo amministrativo alle dipendenze del Ministero della Giustizia – che invece è un organo politico – il compito di verificare l'accesso regolare o abusivo alle banche dati da parte della polizia giudiziaria in relazione a delle indagini penali che, per loro natura, devono restare segrete e riservate.
  Ricordando la vicenda che ha coinvolto il suo gruppo e il sottosegretario Delmastro Delle Vedove – e che a suo avviso è sintomatica della inadeguatezza del Ministero della Giustizia a gestire dati coperti da particolare riservatezza – sottolinea come il Partito democratico non nutra fiducia nella capacità dei componenti di tale dicastero di preservare le notizie segrete.

  Devis DORI (AVS) pur riconoscendo che il testo della proposta di riformulazione sia migliore di quello dell'articolo aggiuntivo Enrico Costa 12.01, sottolinea come la stessa non faccia venire meno le preoccupazioni già illustrate dai colleghi e chiede di accantonarnePag. 42 l'esame al fine di una più attenta valutazione.

  Valentina D'ORSO (M5S) pur riconoscendo che la proposta di riformulazione circoscrive la portata dell'articolo aggiuntivo in discussione, sottolinea, tuttavia come la stessa desti preoccupazione anche in quanto le prescrizioni di sicurezza non sono già codificate. A suo avviso, quindi, evidenziando l'atteggiamento fortemente critico del suo gruppo nei confronti della proposta in esame in quanto non è possibile avallare un'indebita ingerenza dell'organo amministrativo su delle indagini coperte dal segreto, sarebbe opportuno accantonare il tema in questa sede e concentrarsi preliminarmente su un apposito intervento legislativo volto ad individuare le prescrizioni di sicurezza.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO evidenzia come su questo tema, particolarmente delicato e sul quale era necessario intervenire, vi sia stata un'ampia riflessione da parte dell'Esecutivo e che la proposta di riformulazione in discussione – migliorativa rispetto all'articolo aggiuntivo Enrico Costa 12.01 – vada nella direzione prudenziale che tende ad evitare gli indebiti accessi alle banche dati da parte di persone non legittimate a farlo.
  Pur essendo una materia particolarmente tecnica che non coinvolge le sue competenze, rileva come i fatti di cronaca cui si è assistito siano particolarmente gravi e come essi necessitassero di un intervento. La proposta emendativa dell'onorevole Costa – che tuttavia presentava degli elementi di rischio – ha quindi rappresentato l'occasione giusta per intervenire sul tema attraverso la riformulazione vagliata con grande attenzione dal Ministero della giustizia.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo Enrico Costa 12.01, come riformulato (vedi allegato 1) e, con distinte votazioni, respingono le proposte emendative Gianassi 12.02, D'Orso 13.01, Enrico Costa 14.1 e Gianassi 14.01.

  Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Bonafè 18.01, del quale è cofirmatario, volto a sopprimere l'articolo 18 del provvedimento, che reca la clausola di invarianza finanziaria, sottolinea come tale articolo costituisca i «piedi d'argilla» del disegno di legge e come il suo gruppo abbia presentato molte proposte emendative riferite allo stesso.
  Osserva come il Documento della strategia nazionale per la cybersicurezza richiami un impegno, confermato dall'Esecutivo, ad investire l'1,2 per cento degli investimenti nazionali lordi sulla materia e che il provvedimento non onora.
  Rammenta, quindi, come il suo gruppo, nel corso dell'esame del disegno di legge di delegazione europea presso la I Commissione, avesse presentato un emendamento che prevedeva, tra l'altro con un principio di gradualità, l'estensione degli obblighi previsti dalla NIS 2 anche ai comuni. Ricorda come su tale emendamento, approvato con il sostegno della maggioranza, la Commissione Bilancio abbia successivamente precisato che non potesse rientrare nella legge di delegazione europea in quanto l'attuazione di tali obblighi non poteva avvenire ad invarianza finanziaria.
  Manifesta quindi il proprio stupore nell'osservare che il provvedimento in discussione invece preveda la clausola di invarianza finanziaria.
  Rammenta, inoltre, che il suo gruppo ha anche presentato un ordine del giorno in Assemblea, accolto dall'Esecutivo, per impegnare il Governo ad individuare le risorse opportune per consentire ai comuni di fare un salto di qualità che impedisca al nostro Paese di diventare la miniera d'oro dei dati del mondo.
  Sottolinea, in fine, come prevedere nuove regole senza individuare le opportune risorse per poterle applicare significa peggiorare una situazione già difficile.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO sottolinea come quella di non prevedere le risorse finanziarie in questo provvedimento sia stata una scelta obbligata ma evidenzia che, al momento, i comuni possono comunque partecipare ai bandi attraversoPag. 43 i 100 milioni di euro stanziati dal PNRR.
  Assicura, inoltre, che rendere questo provvedimento efficace è una volontà dell'Esecutivo e che certamente nel corso dell'anno sarà possibile stanziare risorse attraverso altri provvedimenti.
  Ricorda, in fine, come il Governo ponga un'attenzione particolare agli ordini del giorno e sottolinea che è intenzione dell'Esecutivo rispettare tutti gli impegni assunti.

  Filiberto ZARATTI (AVS) sottoscrive l'emendamento Bonafè 18.1.

  Devis DORI (AVS) sottoscrive l'emendamento Gianassi 18.2.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) sottoscrive l'emendamento Bonafè 18.1 sottolineando l'importanza di dotare delle necessarie risorse finanziarie gli strumenti previsti dal provvedimento.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Bonafè 18.1 e Gianassi 18.2.

  Andrea CASU (PD-IDP), pur apprezzando l'atteggiamento dialogante dell'Esecutivo nei confronti delle opposizioni, condivide le osservazioni della collega Boschi, evidenziando il rischio di introdurre contraddittoriamente un nuovo contesto normativo senza che vengano conferite alle amministrazioni le risorse necessarie per far fronte ai nuovi oneri.
  Sottolinea come gli effetti di tale contraddizione verranno scontanti anche dalle stesse forze di maggioranza impegnate nell'amministrazione degli enti locali, che per primi sperimenteranno l'impossibilità di adempiere ai nuovi oneri in quanto sprovvisti delle risorse necessarie a garantire quanto previsto dal provvedimento.
  Chiede, quindi, che l'Esecutivo provveda almeno ad attuare quanto già previsto in relazione alla quota di investimenti da destinare alla cybersicurezza stabilita dalla Strategia Nazionale di Cybersicurezza, pur ritenendo che sarebbero necessari ben altri interventi economici in materia anche rispetto a quelli già previsti dal PNRR.
  Invita pertanto il Governo, se non disposto ad aumentare gli investimenti per la cybersicurezza, a modificare l'impegno attualmente previsto dalla Strategia Nazionale per la Cybersicurezza.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) rileva nuovamente che nonostante l'obiettivo del provvedimento sia quello di rafforzare la cybersicurezza del Paese e contrastare i reati informatici, tale scopo venga perseguito dal Governo senza che vengano forniti gli strumenti economici sufficienti, in particolare, agli enti locali coinvolti.
  Invita, quindi, il Governo a ritornare sulle proprie decisioni.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono le proposte emendative Bonafè 18.3 e Bonafè 18.4.

  Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Bonafè 18.5, del quale è cofirmatario, precisa come l'invarianza finanziaria prevista dal provvedimento in esame si ponga in contraddizione con il crescente numero di attacchi informatici subiti dal nostro Paese e con la transizione digitale che costituisce uno degli obiettivi primari del PNRR. Rileva che i mancanti investimenti in tale campo rischiano di arrecare un danno all'economia, alla società e alla sicurezza del Paese.
  Prendendo atto dell'indisponibilità del Governo a destinare ulteriori risorse in tale settore, precisa che l'emendamento in discussione non comporta nuovi oneri a carico dello Stato ma destina le risorse derivanti da ribassi d'asta relativi agli interventi rientranti tra i progetti del PNRR di titolarità delle amministrazioni centrali ad un'implementazione dei fondi dell'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale.
  Non comprendendo le ragioni di contrarietà ad una proposta di assoluto buon senso, preannuncia che il proprio gruppo la ripresenterà nel corso dell'esame presso l'Assemblea.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Bonafè 18.5 e Pag. 44gli identici emendamenti Zaratti 18.6 e Auriemma 18.11.

  Andrea CASU (PD-IDP) evidenzia come la mancata apertura da parte dell'Esecutivo sul tema delle risorse da destinare alla cybersicurezza si ponga in netto contrasto con il clima di collaborazione e di proficuo confronto che ha caratterizzato l'esame del provvedimento nel suo complesso.
  Richiamando quanto già espresso in precedenza, evidenzia come l'emendamento a sua firma 18.12 istituisca, senza nuovi oneri a carico dello Stato, presso il Ministero dell'economia e delle finanze il fondo per la sicurezza informatica nel quale si propone che confluiscano i proventi derivanti dal meccanismo del ribasso d'asta citato in precedenza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Casu 18.12.

  Andrea CASU (PD-IDP), ribadendo quanto affermato in precedenza, illustra l'emendamento a sua firma 18.13 esortando il Governo, nel caso in cui non ritenga di destinare ulteriori risorse nemmeno attraverso meccanismi non onerosi per le casse dello Stato, di assumersi almeno la responsabilità di agire coerentemente e sopprimere l'impegno previsto dalla Strategia Nazionale per la Cybersicurezza, nonostante avesse assunto ulteriori impegni analoghi sul tema.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Casu 18.13.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, passa quindi all'esame dell'emendamento D'Orso 11.24 che era stato precedentemente accantonato per consentire alla presentatrice di svolgere un supplemento di valutazione in merito alle precisazioni fornite dalla Sottosegretaria.

  Valentina D'ORSO (M5S) dichiara di aver fatto un approfondimento del contenuto del suo emendamento 11.24 e di non aver compreso comunque i rilievi avanzati dalla Sottosegretaria Siracusano in ordine a eventuali imprecisioni del testo. Ricorda che la lettera l) del comma 1 dell'articolo 11 – sui cui interviene l'emendamento – modifica l'articolo 629 del codice penale al fine di introdurvi una nuova forma di estorsione, facendo riferimento alle circostanze aggravanti indicate «nell'ultimo capoverso dell'articolo precedente».
  Fa presente che la prima parte dell'intervento recato dall'emendamento è di natura puramente formale, intendendo sostituire tale formulazione, in linea con la tecnica adottata dal codice penale per i richiami interni, con il più corretto riferimento «all'articolo 628, quinto comma». Ciò premesso, nel ribadire di non condividere la contestazione relativa alla presunta imprecisione del testo, fa notare che dal punto di vista sostanziale invece il suo emendamento nella seconda parte è volto a prevedere una pena maggiormente afflittiva nel caso in cui il fatto sia commesso nei confronti di minori o disabili. Nel merito quindi chiede per quale ragione non si voglia accogliere la proposta di una circostanza aggravante a tutela di tali soggetti.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, nel ribadire di aver dato lettura in precedenza della nota fornita dal Ministero della Giustizia in ordine all'emendamento D'Orso 11.24, fa presente di non essere allo stato nelle condizioni di fornire ulteriori precisazioni di carattere tecnico. Si limita a richiamare la mancata condivisione della rafforzata tutela nei confronti di minori e disabili e, nel riconoscere che la sua argomentazione è estremamente sintetica, si riserva di svolgere gli opportuni approfondimenti anche con il Ministero competente, in vista dell'esame da parte dell'Assemblea.

  Le Commissioni respingono l'emendamento D'Orso 11.24.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 10, che erano stati precedentemente accantonati. Ricorda quindi che sugli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4 è stato espresso parere favorevole, purché riformulati nei Pag. 45termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO ritiene che la riformulazione potrebbe essere integrata nel senso indicato dall'onorevole Mauri, al fine di estendere anche alle offerte che contemplino tecnologie NATO i previsti criteri di premialità.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), nel concordare con l'estensione della disposizione anche alle tecnologie NATO, esprime un dubbio circa la riformulazione proposta, consapevole che essa ricalca il contenuto del suo emendamento 10.4. Evidenzia il rischio che il riferimento comune alle tecnologie «nazionali» sia difficilmente sostenibile in ambito europeo, in termini di libertà di concorrenza. Si domanda quindi se non sia più opportuno espungere tale riferimento, limitandosi alle tecnologie europee e NATO.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) nel concordare con i dubbi espressi dalla collega Boschi, rileva che il termine «nazionali» può apparire equivoco. Si domanda a tale proposito se si debba intendere che le tecnologie devono essere prodotte in Italia o se si debba attribuire alla formulazione adottata un diverso significato. Deduce dalla proposta di riformulazione avanzata per gli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4, che sul suo emendamento 10.5 che ha un'impostazione del tutto diversa, sia confermato un parere contrario.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO conferma l'invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Pastorella 10.5.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione dell'emendamento a sua firma 10.4, sollecitando comunque un supplemento di valutazione in sede di esame da parte dell'Assemblea in ordine ai dubbi precedentemente espressi.

  Alessandro URZÌ (FDI) sottoscrive l'emendamento Mollicone 10.3 e accetta la proposta di riformulazione.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) sottoscrive l'emendamento Bicchielli 10.2 e accetta la proposta di riformulazione.

  Matteo MAURI (PD-IDP), nel sottolineare l'attività di consulenza svolta dalle opposizioni a beneficio di maggioranza e Governo, suggerisce che il supplemento di riflessione sui dubbi posti dalla collega Boschi sia svolto adesso invece che in Assemblea, ritenendo che in quella sede potrebbe essere più difficile far comprendere la ratio della soppressione del riferimento alle tecnologie «nazionali».

  Alfonso COLUCCI (M5S), nel rilevare che i termini «nazionali» ed «europee» esprimono concetti fra loro non eterogenei, rileva la mancata coerenza della proposta di riformulazione, considerato il difforme utilizzo delle congiunzioni. Evidenzia quindi che alla lettera b) del testo proposto si fa riferimento alle tecnologie di cybersicurezza «nazionali e europee» mentre nella parte conseguenziale si richiamano le tecnologie di cybersicurezza «nazionali o europee». Aggiunge che non gli risulta che la NATO in quanto tale possa essere produttrice di tali tecnologie e che pertanto sarebbe preferibile fare riferimento invece a tecnologie prodotte in Paesi aderenti al trattato NATO.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, apprezzando l'apporto notarile del collega Alfonso Colucci, conviene sul fatto che la sua proposta conferirebbe maggiore esattezza al testo.

  Andrea CASU (PD-IDP), nel ricordare di essersi fatto promotore in passato di proposte emendative volte a favorire la realizzazione di un ecosistema italiano ed europeo che garantisse livelli adeguati di sicurezza, pone un'ulteriore questione. Considerato che la proposta di riformulazione esclude la previsione di incentivazioni di natura economica e che la disposizione ha Pag. 46unicamente carattere ordinamentale, si domanda allora in cosa consistano le premialità.

  Federico FORNARO (PD-IDP), intervenendo per un richiamo al corretto uso della grammatica italiana, fa presente le conseguenze dell'utilizzo della congiunzione copulativa «e» con riferimento alle tecnologie richiamate alla lettera b) dell'ulteriore proposta di nuova formulazione. Precisa a tale proposito che, per come il testo è formulato, si deve intendere che le tecnologie oggetto delle offerte devono rispondere alla triplice contemporanea caratteristica di essere nazionali, europee e NATO, il che restringe notevolmente il novero di coloro che potranno avere accesso a criteri di premialità.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, accogliendo dunque i suggerimenti dei colleghi, anche a nome del presidente Nazario Pagano, relatore per la I Commissione, propone l'ulteriore proposta di nuova formulazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Alfonso COLUCCI (M5S) evidenzia che a tali premialità potrebbero accedere anche i soggetti che offrono tecnologie prodotte in Ungheria o in Turchia.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, fa presente al collega Alfonso Colucci che oltretutto l'Ungheria è membro dell'Unione europea. Prende atto che i presentatori degli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4 accettano l'ulteriore proposta di nuova formulazione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Bicchielli 10.2, Mollicone 10.3 e Boschi 10.4 come da ultimo riformulati (vedi allegato 1) e l'emendamento Cattaneo 10.1 (vedi allegato 1); respingono quindi l'emendamento Pastorella 10.5.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, passa all'esame dell'emendamento Boschi 9.2 precedentemente accantonato, sul quale, anche a nome del presidente Nazario Pagano, relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 9.2, alla luce del proficuo confronto con la rappresentante del Governo, con cui ha raggiunto un'intesa su un ulteriore approfondimento nel corso dell'esame in Assemblea.

  Ciro MASCHIO (FDI), presidente e relatore, precisa che l'emendamento Boschi 9.2 come riformulato verrà posto in votazione dopo l'emendamento Mauri 9.3.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mauri 9.3 e approvano l'emendamento Boschi 9.2 come riformulato (vedi allegato 1) .

  Ciro MASCHIO (FDI), presidente e relatore, segnala che si è concluso l'esame delle proposte emendative.
  Avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni VI, VIII, IX, XI, XII e XIV e che le Commissioni IV e X e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno comunicato che non si esprimeranno. Avverte inoltre che la V Commissione esprimerà il parere ai fini della discussione in Assemblea.

  Matteo MAURI (PD-IDP), intervenendo in sede di dichiarazione di voto sul mandato ai relatori, evidenzia che nel corso dell'esame del provvedimento in oggetto le opposizioni hanno fornito, su tanti aspetti, un contributo positivo, riconosciuto dal Governo e dai relatori.
  Sottolinea tuttavia che permangono, non risolte, due questioni cruciali.
  In primo luogo, rimane priva di soluzione la questione – nella prospettiva della costruzione di un sistema di difesa e resilienzaPag. 47 effettivo ed efficace – dell'accompagnamento dei soggetti coinvolti tanto dal provvedimento in esame quanto dalla direttiva dell'Unione europea cosiddetta «NIS 2», in fase di recepimento. È fondamentale che tali soggetti siano messi in condizione di evitare attacchi informatici, specialmente laddove questi possano avere conseguenze di particolare rilevanza, compromettendo, ad esempio, il corretto funzionamento di intere Pubbliche Amministrazioni, di centrali elettriche o del sistema ferroviario. Si tratta di problemi reali che rappresentato una grande sfida per il Paese. Si rammarica che nell'esame di questo disegno di legge si sia persa l'occasione per impostare il lavoro in vista del recepimento della direttiva NIS 2, come in passato è avvenuto per la direttiva NIS 1.
  In secondo luogo, permane irrisolta la questione economica, in quanto il provvedimento persegue finalità impegnative senza un adeguato supporto economico. Segnala altresì che non tutti i soggetti possono accedere ai fondi del bando pubblicato dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Rimarca dunque l'assoluta necessità di trovare, da subito, risorse adeguate. Auspica in tal senso un intervento deciso del Governo, dal quale dipenderà la posizione da tenere nel corso dell'esame in Assemblea. Dichiara pertanto il voto di astensione del suo gruppo sul mandato ai relatori.

  Alfonso COLUCCI (M5S) esprime soddisfazione per le modalità con le quali si è sviluppato l'esame del provvedimento, che hanno consentito – a seguito di un ciclo di audizioni nel corso del quale è stato possibile svolgere un autentico confronto con gli esperti della materia – di presentare emendamenti migliorativi del testo, sui quali maggioranza e Governo si sono dimostrati aperti al confronto.
  Ciò nonostante, conferma alcune importanti criticità del provvedimento: la mancanza di risorse, un approccio vecchio a problematiche nuove, la mancata previsione di forme di partenariato tra amministrazioni, che sarebbero essenziali per sviluppare economie di scala e condividere esperienze, la mancata definizione dei requisiti di professionalità dei referenti per la cybersicurezza, l'assenza di una pedagogia della cybersecurity, tale da rendere anche i cittadini pienamente consapevoli del rischio cibernetico e di quanto esso possa mettere a rischio la stessa democrazia ad esempio inquinando il voto.
  In considerazione di queste lacune del disegno di legge, nonostante attraverso l'esame in sede referente siano stati fatti importanti passi in avanti, preannuncia il voto di astensione del Movimento 5 Stelle sul mandato al relatore.
  Esprime infine la viva soddisfazione e il pieno apprezzamento dei parlamentari del Movimento 5 Stelle per la conduzione dei lavori da parte del presidente della II Commissione Ciro Maschio, per il suo spirito di collaborazione, per il rispetto puntuale delle regole e per l'attenzione dimostrata nei confronti delle opposizioni, che hanno consentito a tutti i parlamentari di esplicare appieno la propria funzione.

  Filiberto ZARATTI (AVS) si associa all'apprezzamento per le modalità con le quali si è svolta la discussione e dà atto al Governo di aver manifestato da subito disponibilità ad affrontare sia l'articolo 7 che le altre criticità del disegno di legge evidenziate dalle opposizioni, attraverso un metodo che ha consentito sia di concludere l'esame in breve tempo che di migliorare il testo del provvedimento.
  Auspica che tale metodo possa continuare ad essere praticato in quanto molto spesso la volontà di forzare i tempi o i contenuti provoca tensioni e malumori impedendo non solo un autentico dibattito ma anche il miglioramento dei testi.
  Ciò premesso, dichiara comunque che il suo gruppo si asterrà sul voto al mandato al relatore, a causa delle criticità che persistono nel disegno di legge. Evidenzia in particolare, oltre ad alcune perplessità sulla nuova formulazione dell'articolo 7, critiche sull'assenza di adeguate risorse economiche, che impedisce di dotare il Paese di una vera protezione cibernetica; esprime timore, in particolare, per i possibili effetti degli attacchi informatici sul voto, ricordando come già sia chiaro che le prossime elezioni europee siano oggetto di attenzione da parte degli hacker.Pag. 48
  Nel sottolineare che la democrazia è il bene più prezioso fa presente che senza soldi il disegno di legge del Governo è inefficace e lascia il Paese disarmato, con una rete di protezione troppo fragile per contrastare chiunque la voglia infrangere. Esprime inoltre perplessità sulle politiche del Governo volte ad inasprire il quadro sanzionatorio, che ritiene non potranno certo dissuadere quanti attaccano informaticamente il Paese, e sottolinea come si sarebbe dovuto fare di più per la prevenzione, magari attraverso il coinvolgimento della rete degli indipendenti, che attualmente, anche quando vengono a conoscenza di attacchi, si guardano da denunciarli per timore di essere denunciati a loro volta.
  In merito sottolinea come il suo gruppo abbia cercato di proporre modifiche che non sono state accolte e auspica che nel proseguo dell'esame il provvedimento possa essere ulteriormente migliorato.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), preannunciando più ampie considerazioni nel corso dell'esame in Assemblea, evidenzia come nonostante l'apertura dimostrata dal Governo e l'approvazione di significativi emendamenti presentati da Italia Viva, il provvedimento presenti ancora alcune importanti criticità, che motivano l'astensione del suo gruppo sul mandato al relatore. In particolare due sono gli aspetti che auspica siano utilmente affrontati in Aula: la mancanza di risorse per potenziare la cybersicurezza delle amministrazioni pubbliche e il generico innalzamento delle pene.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, nel ringraziare tutti i colleghi per il lavoro svolto, fa presente che ci sono alcuni temi – come quello della cybersicurezza – sui quali è più facile convergere ed altri sui quali ciò è invece più complicato. Sottolinea quindi che la conduzione dei lavori è avvenuta in piena sintonia con il presidente della I Commissione, Nazario Pagano, che ringrazia; estende poi i ringraziamenti alla sottosegretaria Siracusano e al sottosegretario Mantovano, per l'apertura che hanno dimostrato nei confronti del Parlamento e per la disponibilità al confronto, nonché ai parlamentari di opposizione, per non aver fatto ostruzionismo decidendo di offrire il loro contributo al miglioramento del provvedimento. Consapevole del fatto che molto può e deve ancora essere fatto per rafforzare la cybersicurezza, esprime comunque apprezzamento per il lavoro svolto dalle Commissioni.

  Le Commissioni deliberano di conferire ai relatori, onorevole Nazario Pagano e onorevole Ciro Maschio, il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento, come risultante dalle proposte emendative approvate. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, avverte infine che le Presidenze si riservano di nominare i componenti del Comitato dei nove per la discussione in Assemblea, sulla base delle designazioni dei rappresentanti dei Gruppi.

  La seduta termina alle 19.05.