CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 maggio 2024
302.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 7 maggio 2024. — Presidenza del presidente della II Commissione, Ciro MASCHIO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 13.15.

Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici.
C. 1717 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 aprile 2024.

  Ciro MASCHIO, presidente, ricorda preliminarmente che il provvedimento figura nel programma dei lavori dell'Assemblea per il mese di maggio, il cui calendario sarà definito dall'odierna Conferenza dei presidenti di Gruppo. Le presidenze hanno quindi ritenuto di fissare già per oggi, al termine della seduta plenaria, una riunione congiunta degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, per valutare le opportune modalità di organizzazione dei lavori in sede referente.
  Fa presente che nella seduta odierna avrà luogo la discussione sul complesso degli emendamenti e, a seguire, l'avvio del loro esame.
  Al riguardo comunica inoltre che, prima dell'inizio della seduta, sono stati ritirati gli emendamenti Bergamini 2.2, Zaratti 11.7 e 11.10, Enrico Costa 11.13, 11.20 e 11.22, Calderone 11.33, e Dori 15.1, 15.2 e 15.3.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) ritira l'emendamento a sua firma 2.3.

  Alfonso COLUCCI (M5S) chiede di intervenire sull'ordine dei lavori, essendo la prima seduta successiva a quelle della I Commissione in cui è stato esaminato il provvedimento in materia di autonomia differenziata, per rimarcare ancora una volta le gravi irregolarità e violazioni del Regolamento avvenute in quella sede.
  Si riferisce, in particolare, alla votazione dell'emendamento Auriemma 1.19 il cui risultato è stato sovvertito, in relazione al quale i suoi reiterati appelli al rispetto del Regolamento e delle opposizioni non sono stati accolti.Pag. 6
  Pur rendendosi conto che attualmente i lavori si svolgono in una sede formalmente diversa, conclude precisando come il precedente verificatosi in Commissione Affari Costituzionali non potrà non improntare negativamente i rapporti del suo gruppo con la presidenza e la maggioranza.

  Filiberto ZARATTI (AVS), condividendo le considerazioni del collega Colucci, auspica che le divisioni non diventino una nuova prassi nel dibattito e fa notare che, per assicurare un andamento utile ai lavori e per evitare ulteriori momenti non edificanti, come quelli richiamati dal collega, occorre massimo impegno per garantire un rapporto di fiducia reciproca ed il rigoroso rispetto delle norme regolamentari.
  Ribadisce, infine, la piena disponibilità del suo gruppo a ripristinare un clima collaborativo e costruttivo, a patto che vi sia un analogo impegno della maggioranza.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) condivide le osservazioni dei colleghi e sottolinea come le forzature vissute in Commissione Affari Costituzioni non abbiano certamente contribuito a creare un clima di reciproco rispetto.
  Al fine di facilitare una costruttiva dialettica tra maggioranza e opposizione sarebbe stato opportuno, a suo avviso, che anche il sottosegretario Mantovano evitasse, in merito all'avvio della discussione del provvedimento in Assemblea, di rilasciare dichiarazioni in ordine alla sua calendarizzazione la settimana prossima, prima ancora che si pronunci sul punto la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.
  Conclude sottolineando la delicatezza del provvedimento e la necessità che il suo esame avvenga in maniera ordinata e pertanto auspica che i colleghi della maggioranza garantiscano un clima di rispetto reciproco tra le parti.

  Ciro MASCHIO (FDI), presidente, ribadendo l'assoluta estraneità delle questioni riferite ai lavori della I Commissione in questa sede, confida che si prosegua nei lavori delle Commissioni riunite della I e della II Commissione nel consueto clima di leale collaborazione, peraltro favorito, in questa specifica occasione, da un avvio della discussione improntato ad uno spirito di costruttivo dialogo.

  Matteo MAURI (PD-IDP), intervenendo sul complesso degli emendamenti, confida che l'atteggiamento collaborativo con le forze di minoranza si rispecchi nella fase concreta di esame delle proposte emendative.
  Rilevando come il provvedimento rivesta un duplice carattere, strutturale e di urgenza, sottolinea, però, che tale urgenza non è quella dettata dall'Esecutivo, ma quella legata all'arretratezza del Paese sugli strumenti, sulla cultura e sulle risorse necessarie a fronteggiare un fenomeno che incide sulla vita quotidiana della pubblica amministrazione, della sanità e sull'erogazione dei servizi, nonché sulla competitività di realtà pubbliche e private.
  Rileva come sul tema della cybersicurezza si giochi un pezzo importante del futuro del Paese ma puntualizza che la dichiarazione improvvida del sottosegretario Mantovano circa l'avvio della discussione del provvedimento in Assemblea entro la prossima settimana, prima che si esprima la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, organo deputato alla calendarizzazione dei lavori, sia stata una sgrammaticatura istituzionale da evitare in futuro.
  Sottolinea inoltre come tutti gli emendamenti proposti non abbiano natura ostruzionistica ma siano volti a migliorare il testo del provvedimento, a testimonianza di un atteggiamento collaborativo da parte delle minoranze.
  Evidenzia quindi l'esigenza di superare il ritardo accumulato rispetto agli altri Paesi sul tema, ma rileva che – per non rendere inefficace il provvedimento e perché lo stesso non sia soltanto una «presa in giro» – sono necessari tempo e risorse economiche.
  In proposito, rileva che il bando dell'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale che prevede il conferimento di risorse dal PNRR, non appare sufficiente. Osserva infatti che, da un lato, i 50 milioni di euro da esso stanziati non sono sufficienti e che, dall'altro lato, paradossalmente al citato bando non ha aderito un numero significativo di Pag. 7partecipanti. Sottolinea inoltre che non tutti i soggetti previsti dal provvedimento hanno titolo per partecipare a tale bando.
  Ritiene che all'interno della maggioranza sia necessario inoltre affrontare un tema di carattere politico e che sia necessario un intervento del sottosegretario Mantovano che, in ragione della sua riconosciuta autorevolezza in seno all'Esecutivo, è certamente nelle condizioni di poter ottenere che siano stanziate le risorse necessarie, superando eventuali remore del Ministero dell'economia. D'altra parte, a suo avviso, la possibilità di intervento da parte del Sottosegretario Mantovano è stata testimoniata dall'episodio del direttore dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale al quale, durante una recente convention di Fratelli d'Italia, è stata fatta indossare la maglietta con il logo del partito.

  Alfonso COLUCCI (M5S), nel condividere l'intervento dell'onorevole Mauri, critica il Governo per aver elaborato una politica di cybersicurezza in un contesto di invarianza finanziaria; al riguardo definisce questo provvedimento un proclama senza effetto, sottolineando che un'efficace politica di cybersicurezza non può essere attuata a costo zero.
  Evidenziando che tra i Paesi del G7 l'Italia si colloca all'ultimo posto per il rapporto tra spese di cybersicurezza e PIL, con una percentuale dello 0,12 per cento (a fronte dello 0,19 per cento di Francia e Germania, dello 0,29 del Regno Unito, e dello 0,34 per cento degli Stati Uniti), e che contestualmente crescono in modo esponenziale gli attacchi informatici nel nostro Paese, stigmatizza il mancato stanziamento di adeguate risorse.
  Rileva inoltre che il provvedimento in esame non pare ispirato da una logica europea, che presupporrebbe la creazione di una strategia di rete, maggiormente efficace per il contrasto degli attacchi informatici, bensì da una miope visione nazionalista e provinciale.
  Ricordando che il mercato della cybersicurezza ha un valore di circa 2,5 miliardi l'anno, elenca una serie di carenze del disegno di legge del Governo alle quali tentano di porre rimedio le proposte emendative presentate dal Movimento 5 Stelle. Fa presente, anzitutto, che il disegno di legge non interviene sul piano strategico sulla cybersicurezza, né specifica chi debba redigerlo, né propone campagne per la sensibilizzazione alla cultura della cybersicurezza, con ciò rendendo spuntate le armi di contrasto ai reati informatici. Sottolinea poi come il provvedimento in esame, pur pretendendo di anticipare l'attuazione nel nostro ordinamento della Direttiva NIS 2, risulti privo di alcuni punti qualificanti della Direttiva stessa: segnala, in particolare, la mancata previsione di forme di partenariato, i mancati interventi sul codice degli appalti e l'assenza di una prospettiva pedagogica della cybersicurezza, da intendersi come diffusione di una cultura della sicurezza cibernetica non solo tra le pubbliche amministrazioni ma anche tra i cittadini. Riscontra, inoltre, la mancata indicazione di criteri di certificazione dei referenti per la cybersicurezza, l'assenza di esplicitazione dei requisiti di professionalità degli stessi e l'indeterminatezza della procedura di verifica periodica delle loro attitudini e capacità. In merito ritiene che dovrebbe essere la stessa Autorità nazionale per la cybersicurezza, con proprio regolamento, a intervenire per disciplinare compiutamente questi profili. Analogamente, ritiene che la stessa Autorità dovrebbe, sempre con proprio regolamento, intervenire per circoscrivere il campo d'applicazione della disciplina, in quanto attualmente il disegno di legge non distingue le amministrazioni caratterizzate da una interazione con il pubblico – e dunque potenzialmente maggiormente esposte agli attacchi – da tutte le altre, né delinea forme di coordinamento tra le amministrazioni. Senza soffermarsi ulteriormente sulle criticità dell'articolo 7 del disegno di legge, relativo alle funzioni dell'Agenzia in materia di intelligenza artificiale, in considerazione della annunciata volontà di sopprimerlo espressa dal Governo, esprime rammarico per l'assegnazione al Senato del disegno di legge sull'intelligenza artificiale, auspicando che anche in seconda lettura alla Camera ci sia spazio per un esame approfondito.Pag. 8
  Evidenzia che gli emendamenti del Movimento 5 Stelle sono volti a superare i profili di indeterminatezza e le carenze del disegno di legge, dichiarando che attualmente il provvedimento prevede misure sulla cybersicurezza che appaiono già vecchie e inefficaci. Auspica che tali emendamenti possano essere approvati, anche eventualmente attraverso riformulazioni che non ne stravolgano contenuti e finalità, sottolineando come si tratti di proposte improntate ad un miglioramento qualitativo del merito del provvedimento.

  Enrico COSTA (AZ-PER-RE), intervenendo sul complesso degli emendamenti per motivare il ritiro dei propri emendamenti 11.13, 11.20 e 11.22 ed esprimere la propria posizione sugli altri emendamenti presentati, evidenzia il rischio di un vuoto normativo e di uno sbilanciamento sui temi della punizione e degli aggravamenti sanzionatori recati dal disegno di legge in esame.
  In particolare, sottolinea che i reati informatici sono commessi per l'acquisizione di informazioni, anche per finalità concorrenziali, e si interroga su quali siano la qualificazione giuridica e la sorte, in ambito penale, delle condotte di coloro che, pur non concorrendo nei reati informatici, acquisiscano ed utilizzino tali informazioni.
  Si domanda, inoltre, se le informazioni illecitamente sottratte possano rientrare nel perimetro normativo del delitto di ricettazione. Al riguardo, rammenta l'acceso dibattito emerso sul tema delle pubblicazioni ed in particolare sulla distinzione tra diritto di cronaca, delitto di ricettazione e reati diversi, evidenziando la violenza dell'attacco giornalistico e mediatico subito, al pari del collega Calderone, per aver semplicemente segnalato una lacuna normativa sul tema. Invero, neppure la giurisprudenza può dirsi univoca sul punto, avendo qualificato le condotte sopra descritte talvolta come esercizio del diritto di cronaca e talvolta in termini di ricettazione. Spetta al legislatore stabilire i confini del diritto di cronaca, effettuando un bilanciamento tra gli interessi costituzionali in gioco, come avvenuto sulla questione della presunzione di innocenza in tema di ordinanze di custodia cautelare. Il Governo, secondo l'onorevole, non intende approfondire la questione, potenzialmente divisiva, e opta per un parere contrario, al pari di quanto avvenuto sugli emendamenti relativi al trojan. Evidenzia al riguardo che il ritiro dei propri emendamenti 11.13, 11.20 e 11.22 non significa aver cambiato idea nel merito e rimarca come gli stessi emendamenti non esulino dalla materia del disegno di legge in esame.

  Ciro MASCHIO (FDI), presidente e relatore, anche a nome del presidente Pagano, relatore per la I Commissione Affari Costituzionali, rilevando l'assenza di ulteriori richieste di intervento, procede ad esprimere i pareri dei relatori sulle proposte emendative relative all'articolo 1 del disegno di legge in esame.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Mauri 1.1 a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato), parere favorevole sugli emendamenti Bonafè 1.2 e sugli identici emendamenti Paolo Emilio Russo 1.3 e Mauri 1.4, a condizione che siano riformulati nei medesimi termini degli identici emendamenti Boschi 1.7, Mauri 1.8 e Pastorella 1.9 riportati in allegato, per i quali viene parimenti proposta una riformulazione(vedi allegato); invita al ritiro dell'emendamento Pastorella 1.5; propone l'accantonamento dell'emendamento Zaratti 1.6; invita al ritiro dell'emendamento Bonafè 1.11; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Boschi 1.12 e Mauri 1.13, a condizione che siano riformulati nei medesimi termini degli identici emendamenti Boschi 1.7, Mauri 1.8 e Pastorella 1.9 riportati in allegato (vedi allegato); invita al ritiro degli emendamenti La Salandra 1.14, Alfonso Colucci 1.15, Dori 1.16 1.17 e 1.18; propone l'accantonamento dell'emendamento Mauri 1.19 e degli identici emendamenti Bonafè 1.20 e La Salandra 1.21, nonché degli emendamenti Alifano 1.22, Boschi 1.23, degli identici emendamenti Bonafè 1.24 e La Salandra 1.25, dell'emendamento Boschi 1.26; invita infine al ritiro dell'emendamento Pastorella 1.27.

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  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quelli dei relatori, ad eccezione degli identici emendamenti Boschi 1.12 e Mauri 1.13, dei quali chiede l'accantonamento ai fini di una loro riformulazione. Relativamente all'emendamento Pastorella 1.27, dichiara la disponibilità del Governo a valutare l'eventuale accoglimento di un ordine del giorno.

  Matteo MAURI (PD-IDP) chiede chiarimenti sull'apparente difformità dei pareri di relatori e Governo sugli identici emendamenti Boschi 1.12 e Mauri 1.13, che provano a perimetrare con più attenzione l'ambito del disegno di legge in esame, specie riguardo alle società in house, secondo una finalità condivisa anche dagli identici emendamenti Boschi 1.7, Mauri 1.8 e Pastorella 1.9.

  La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, modificando il parere precedentemente espresso e accogliendo le osservazioni ricevute, si esprime in senso conforme al relatore anche sugli identici emendamenti Boschi 1.12 e Mauri 1.13.

  Matteo MAURI (PD-IDP) alla luce delle proposte di riformulazione avanzate dai relatori, chiede che prima di procedere alle votazioni i gruppi possano avere il tempo necessario per valutare gli effetti di tali proposte sul testo del provvedimento.

  Ciro MASCHIO, presidente, nell'accogliere la richiesta del collega Mauri, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta facendo presente che le modalità per il prosieguo dei lavori saranno definite nel corso della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, già convocata al termine della seduta plenaria.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 7 maggio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.25 e dalle 19.30 alle 20.15