CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 aprile 2024
294.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 147

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 23 aprile 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12 alle 12.05.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 23 aprile 2024. — Presidenza del presidente Antonino MINARDO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la Difesa Isabella Rauti.

  La seduta comincia alle 12.05.

Documento di economia e finanza 2024. Doc. LVII, n. 2 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Pino BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M), relatore, introduce l'esame del provvedimento osservando che il Documento di Economia e Finanza (DEF) si colloca al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE e rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria.
  Rileva, quindi, che nella premessa al DEF 2024 viene precisato che esso è stato predisposto nel rispetto delle regole del Patto di Stabilità e Crescita (PSC) anche se quest'anno, in considerazione della necessità di attendere la conclusione dell'iter di approvazione delle nuove regole di programmazione economica dell'Unione europea che introducono il Piano fiscale-strutturale di medio termine quale strumento per l'indicazione degli obiettivi di legislatura,Pag. 148 contiene soltanto la I sezione relativa al Programma di stabilità, nonché il valore delle politiche invariate, mentre non riporta il profilo programmatico.
  Segnala, dunque, che il primo passo della nuova governance del Patto consisterà nell'invio entro il 21 giugno, da parte della Commissione europea, di una traiettoria di riferimento che dovrà definire un profilo temporale di crescita massima dell'aggregato di spesa pubblica netta in base al quale gli Stati membri dovranno costruire i futuri Piani strutturali nazionali di bilancio a medio termine. Si tratta, in particolare, di un nuovo sistema di regole maggiormente orientato alla sostenibilità del debito pubblico e alla valorizzazione di una programmazione di medio-lungo termine della finanza pubblica e del relativo monitoraggio.
  Aggiunge, per completezza, che il Documento di Economia e Finanza 2024 sottolinea, comunque, che le principali grandezze di finanza sono in linea con quelle previste lo scorso settembre nella Nota di aggiornamento del DEF (NADEF). In particolare, la previsione tendenziale del tasso di crescita del PIL si attesta, per il 2024, all'1,0 per cento, mentre si prospetta pari all'1,2 per cento nel 2025, e all'1,1 e allo 0,9 per cento, rispettivamente, nei due anni successivi. L'indebitamento netto tendenziale della Pubblica Amministrazione è previsto attestarsi al 4,3 per cento del PIL nel 2024, in netta diminuzione rispetto allo scorso anno (7,2 per cento), per poi proseguire la discesa nel prossimo triennio, attestandosi al 3,7 per cento del PIL nel 2025, al 3,0 per cento nel 2026 e, quindi, al 2,2 per cento nel 2027. Per quanto riguarda, invece, il debito pubblico in rapporto al PIL, esso è previsto in moderata crescita fino al 2026, quando raggiungerebbe il 139,8 per cento, un livello sostanzialmente in linea con quanto previsto nella NADEF 2023, mentre il ritorno a un percorso decrescente è previsto a partire dal 2027, con una lieve riduzione di 0,2 punti percentuali. Infine, negli anni successivi è prevista un'accelerazione del ritmo di discesa del rapporto.
  Tornando alle nuove regole di programmazione economica dell'Unione europea che introducono il Piano fiscale-strutturale di medio termine, a differenza della procedura per deficit eccessivo basata sul deficit, che resta immutata, osserva che la procedura basata sul debito viene adesso legata alle deviazioni dal percorso di spesa previsto dal Piano. Tali deviazioni saranno registrate in un conto di controllo e porteranno alla predisposizione di un Rapporto per l'eventuale apertura di una procedura EDP in caso di deviazioni annuali superiori allo 0,3 per cento del PIL o cumulate superiori allo 0,6 per cento. Al riguardo segnala che tra i fattori rilevanti mitigatori da considerare rispetto all'apertura di una procedura EDP viene aggiunto l'incremento degli investimenti per la difesa. L'esistenza di rischi rilevanti per la sostenibilità del debito pubblico è, invece, considerata un fattore aggravante chiave.
  Infine, sempre per quanto riguarda il comparto difesa e sicurezza, rileva che nella relazione circa l'attuazione della razionalizzazione del sistema degli acquisti di beni e servizi, viene ricordato che – nell'ambito del sistema informatico di rilevazione dei dati di previsione dei fabbisogni di spesa per beni e servizi acquistati dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato – la rilevazione effettuata nel 2023 attraverso il Sistema del Ciclo degli Acquisti Integrato (SCAI), ha visto la partecipazione di 103 Centri di Responsabilità dei Ministeri (su un totale di 119) con un'adesione di circa l'87 per cento. Dall'attività di elaborazione dei dati svolta emerge che, complessivamente, la spesa per beni e servizi potenzialmente affrontabile con gli Strumenti di razionalizzazione del Programma prevista dai Centri di Responsabilità dei Ministeri per il 2023 si è attestata sui 5,4 miliardi di euro, pari a circa il 74 per cento della previsione di spesa comunicata. Inoltre, i Ministeri a più alta spesa affrontabile con gli Strumenti di razionalizzazione del Programma si confermano il Ministero della difesa, il Ministero dell'interno e il Ministero della giustizia che da soli dichiarano un fabbisogno pari al 73 per cento del Pag. 149totale della spesa per beni e servizi dei Ministeri.
  Passando all'allegato VII, recante le relazioni dei Ministeri sul grado di raggiungimento degli obiettivi di spesa 2023-2025, fa presente che in questo viene precisato che gli interventi adottati dal Ministero della difesa per la realizzazione del risparmio di spesa assegnato nella legge di bilancio 2023 (55,6 milioni di euro per il 2023, 85,9 milioni per il 2024 e 107,3 milioni per il 2025) hanno comportato misure di razionalizzazione della spesa per consumi energetici delle Forze armate, di efficientamento dei servizi logistici nei quali il personale dell'Arma dei Carabinieri è impiegato in missioni fuori sede, di razionalizzazione della spesa nel settore dei servizi di noleggio a lungo termine delle autovetture per i servizi istituzionali dell'Arma dei Carabinieri e di riduzione di spesa del Fondo per il finanziamento della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali.
  Alla luce di quanto esposto presenta, dunque, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Andrea DE MARIA (PD-IDP) osserva che il DEF 2024 presenta solo il quadro tendenziale senza offrire un quadro programmatico di finanza pubblica per i prossimi tre anni, rinviato al prossimo Piano fiscale-strutturale di medio termine che sarà presentato il prossimo 20 settembre. Pertanto, presenta una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2), preannunciando un voto contrario del gruppo del Partito democratico sulla proposta di parere del relatore.

  Valentina D'ORSO (M5S), evidenzia come la parte programmatica del DEF abbia particolare valenza in quanto delinea le basi dell'azione di Governo negli anni successivi. Ritiene dunque un vulnus l'assenza di questa parte nel Documento in esame e, per tale ragione, presenta una proposta alternativa di parere (vedi allegato 3).

  La Sottosegretaria Isabella RAUTI, ad integrazione di quanto riferito dal relatore, aggiunge che il DEF 2024, pur non riportando la parte programmatica, contiene comunque i dati sulle principali grandezze macroeconomiche, in attesa che dall'Unione europea vengano scritte le nuove regole nel Piano fiscale-strutturale di medio termine.

  Valentina D'ORSO (M5S) ringrazia il rappresentante del Governo per l'ulteriore contributo che, tuttavia, non considera sufficiente e preannuncia, quindi, un voto contrario da parte del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Antonino MINARDO, presidente, avverte che verrà posta per prima in votazione la proposta di parere del relatore e che, qualora approvata, s'intenderanno precluse le proposte alternative di parere presentate.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere illustrata dal relatore.

  La seduta termina alle 12.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 23 aprile 2024. — Presidenza del presidente Antonino MINARDO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la Difesa Isabella Rauti.

  La seduta comincia alle 12.15.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero per l'anno 2024 relativo a contributi ad associazioni combattentistiche e d'arma.
Atto n. 148.
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale.

  Antonino MINARDO, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del prescritto parere scadrà il 29 aprile.

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  Paola Maria CHIESA, relatrice, riferisce che lo schema di decreto ministeriale che provvede a ripartire l'importo del contributo da assegnare alle associazioni combattentistiche e d'arma per l'anno 2024, di cui oggi viene avviato l'esame, è stato trasmesso ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448.
  Evidenzia, quindi, che insieme allo schema di decreto sono state trasmesse anche una nota illustrativa recante i criteri adottati per il riparto degli stanziamenti nonché – in aderenza alle osservazioni formulate dalla Commissione Affari esteri e Difesa del Senato nell'ambito dell'esame dello schema di decreto interministeriale concernente il riparto dello stanziamento per l'anno precedente (Atto del Governo n. 48) – due tabelle di sintesi con indicazione, per ciascuna associazione, dei progetti approvati e del contributo per singolo progetto, dei progetti non approvati, del numero dei soci iscritti con il relativo contributo fisso riconosciuto e dell'assegnazione totale (contributo per progetti più contributo fisso) per associazione sia per le associazioni d'arma, categoria, istituti ed enti, sia con riferimento alle associazioni combattentistiche e partigiane.
  Ciò premesso, segnala che nella determinazione degli importi da attribuire a ciascun sodalizio, è stata adottata, in analogia a quanto attuato l'anno precedente e sulla base della Direttiva del Ministro della difesa del 19 luglio 2022, una metodologia uguale sia per le associazioni combattentistiche e partigiane che per le associazioni d'arma, di categoria e di specialità, fondata sulla selezione dei progetti relativi alla gestione e manutenzione di siti museali, monumenti, Cimiteri e Sacrari di guerra, ad attività assistenziali, promozionali e divulgative, presentati da ciascuna associazione e garantendo, comunque, un contributo per le spese di funzionamento a ciascun sodalizio sulla base del numero degli iscritti, raggruppando le associazioni in fasce per numero di soci effettivi. Inoltre, è stata confermata la scelta di apportare una decurtazione del 20 per cento sull'importo della quota per le spese di funzionamento nel caso in cui non sia stato presentato alcun progetto, ovvero i progetti elaborati non siano stati ritenuti meritevoli di finanziamento, nonché, per i casi di recidività, un'ulteriore decurtazione del 20 per cento rispetto allo stanziamento del 2023 già decurtato.
  Sottolinea, poi, che – come avvenuto per il riparto relativo al 2023 – in considerazione del permanere delle difficoltà economiche generali, caratterizzate dai rincari dei costi energetici, con effetto diretto sul caro bollette e sull'aumento generalizzato dei prezzi, e in considerazione del fatto che le associazioni pagano canoni di locazione per le loro sedi non sempre a buon mercato e possono contare, per il loro funzionamento, sul contributo annuale erogato dal dicastero e sulle quote associative (che, per diversi sodalizi, in particolare, risultano esigue, vista la limitata platea dei potenziali associati), nell'intento di mitigare la seria difficoltà della loro gestione finanziaria, la nota illustrativa precisa che è stata confermata anche per il 2024 una maggiorazione del 15 per cento sulla quota del contributo fisso, applicata in maniera lineare agli importi di tutte le fasce stabilite dalla direttiva del 19 luglio 2022, mantenendo così inalterate le quote da assegnare per il funzionamento già erogate per il 2023.
  Osserva, inoltre, che sempre nella nota illustrativa si legge che la ragione di tale scelta deve intendersi come misura di attenzione e concreto sostegno del Dicastero verso i sodalizi, anche alla luce del fatto che lo stanziamento relativo al capitolo 1352 del bilancio di previsione dello Stato per il Ministero della difesa per il triennio 2024-2026 ha subito un taglio del 5 per cento, come peraltro avvenuto in maniera lineare per i bilanci di tutti gli altri Ministeri, determinando una riduzione pari a 85.145 euro rispetto allo stanziamento previsto nell'anno 2023. L'importo complessivo dei contributi erogati scende pertanto da 1.702.918 euro a 1.617.773 euro.
  Venendo, quindi, allo schema di decreto, evidenzia che l'importo di 1.617.773 euro è stato ripartito assegnando 921.865 euro – di cui 540.061 euro per i progetti approvati e 381.804 euro per il contributo fisso – alle Pag. 151associazioni combattentistiche e 695.908 euro – di cui 377.988 euro per i progetti approvati e 317.930 euro per il contributo fisso – alle associazioni d'arma, di categoria, enti e istituti vigilati dalla Difesa; nell'anno 2023, invece, erano stati assegnati 975.625 euro alle Associazioni Combattentistiche e Partigiane e 727.293 euro alle Associazioni d'Arma, di Categoria e di specialità; si registra, quindi, un decremento di circa 54.000 euro per le associazioni combattentistiche e di circa 31.000 euro per le associazioni d'arma e di categoria. Tra tutti i 45 i sodalizi che beneficiano dei contributi, soltanto due (l'Associazione nazionale carabinieri e l'Associazione nazionale ufficiali di Marina provenienti dal servizio effettivo) non hanno presentato progetti e soltanto l'Associazione italiana combattenti interalleati ha presentato un solo progetto che non è stato ritenuto meritevole di finanziamento. L'unico sodalizio ad avere ricevuto un contributo leggermente superiore a quello dell'anno precedente è il Gruppo delle medaglie d'oro al valor militare, mentre tutti gli altri hanno ricevuto un contributo pressoché simile a quello del 2023, ad eccezione dell'Associazione nazionale famiglie dei caduti e dispersi in guerra e della Federazione italiana volontari della libertà che hanno ricevuto un contributo inferiore di oltre 10.000 euro.
  Tutto ciò considerato, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Andrea DE MARIA (PD-IDP) preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico, apprezzando il fatto che lo schema di decreto segua criteri di riparto del contributo già consolidati negli anni precedenti. Auspica, tuttavia, che alle associazioni combattentistiche, in considerazione della prossima ricorrenza di numerosi avvenimenti storici, possa essere assegnato un ulteriore contributo.

  Valentina D'ORSO (M5S) preannuncia un voto di astensione del M5S sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 12.20.