CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 febbraio 2024
255.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 115

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 21 febbraio 2024. — Presidenza della vicepresidente Tiziana NISINI.

  La seduta comincia alle 13.20.

Disposizioni in materia di lavoro.
C. 1532-bis Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 dicembre 2023.

  Tiziana NISINI, presidente, ricorda che i deputati possono partecipare alla seduta in videoconferenza secondo le modalità stabilite nella riunione della Giunta per il Regolamento.
  Ricorda che nella seduta del 6 dicembre 2023 è stata svolta la relazione introduttiva e che successivamente è stato svolto un ampio ciclo di audizioni, che si è concluso nella scorsa settimana.
  Nessun altro chiedendo di intervenire dichiara concluso l'esame preliminare.
  Avverte che le modalità di prosecuzione dell'iter saranno definite nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Rinvia il seguito dell'esame del disegno di legge ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 21 febbraio 2024.

Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 153-202-844-1104-1128-1395-A.

  Il Comitato si è riunito dalle 13.25 alle 13.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 21 febbraio 2024. — Presidenza della vicepresidente Tiziana NISINI.

  La seduta comincia alle 13.35.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla mobilità delle competenze e dei talenti (COM(2023)715 final).
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un bacino di talenti dell'UE (COM(2023)716 final).
(Esame congiunto e rinvio).

  Tiziana NISINI, presidente, fa presente che la Commissione avvia l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, degli atti europei in titolo.
  Ricorda che, ai sensi dell'articolo 127, comma 2, del Regolamento, l'esame può concludersi con l'approvazione di un documento finale, in cui la Commissione esprime il proprio avviso sull'opportunità di possibili iniziative da assumere in relazione a tali atti.
  In sostituzione della relatrice, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, fa presente che inizia oggi l'esame delle misure presentate il 15 novembre 2023 dalla Commissione europea in materia di mobilità dei talenti e delle competenze, con particolare riguardo alla comunicazione COM(2023)715, che presenta una serie di azioni volte a rendere l'UE più attraente per i talenti e ad incrementare la mobilità all'interno dell'UE, nonché alla proposta di regolamento COM(2023)716 sull'istituzione di un bacino di talenti dell'UE.
  Nel corso dell'esame si terrà conto anche di due ulteriori iniziative che integrano e completano il «pacchetto» di misure volute dalla Commissione europea in materia: la raccomandazione della Commissione C(2023)7700 sul riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di Paesi terzi e la Pag. 116proposta di raccomandazione del Consiglio COM(2023)719 «Europa in movimento», relativa ad un quadro della mobilità ai fini dell'apprendimento.
  Si tratta di iniziative che, nel loro complesso, mirano a facilitare la mobilità dei talenti, a sostenere l'incontro tra domanda e offerta di lavoro dei cittadini di Paesi terzi residenti all'estero e ad aiutare gli Stati membri e i datori di lavoro a riconoscere le relative qualifiche professionali, nonché a convalidare le loro competenze in modo più efficiente. L'obiettivo è aumentare l'attrattiva dell'UE per i talenti extraeuropei, continuando nel contempo ad intraprendere azioni volte a massimizzare il potenziale della forza lavoro interna all'UE.
  Nella citata comunicazione la Commissione europea illustra dettagliatamente le motivazioni alla base della presentazione del pacchetto di misure in esame, evidenziando come l'Unione debba fare fronte ad una persistente carenza di manodopera in diversi settori e ad ogni livello di competenza. Si possono citare, a titolo esemplificativo, i settori dell'assistenza sanitaria, dell'edilizia, dell'industria manifatturiera, dei servizi alberghieri e di ristorazione, delle attività ingegneristiche, nonché delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC). La Commissione europea ha, inoltre, individuato 42 occupazioni caratterizzate da carenze di personale a livello di UE. Ad esempio: ingegneri civili ed elettrici, medici e infermieri, analisti di sistemi, sviluppatori di software e programmatori, cuochi, camerieri, assistenti sanitari, muratori e lavoratori affini. In sostanza, molti datori di lavoro, soprattutto le PMI, non riescono a trovare i lavoratori di cui hanno bisogno. E la tendenza è nel senso di un progressivo peggioramento.
  Ciò premesso, passa ad una sintetica illustrazione del contenuto delle menzionate misure, rinviando alla documentazione predisposta dall'Ufficio RUE e riservandosi ulteriori considerazioni in attesa della trasmissione della relazione del Governo ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234.
  La comunicazione COM(2023)715 sulla mobilità delle competenze e dei talenti presenta una serie di azioni che si rafforzano reciprocamente al fine di rendere l'UE più attraente per i talenti e di incrementare la mobilità all'interno dell'UE.
  Tra le varie misure indicate, si segnalano in particolare le seguenti.
  In primo luogo, per facilitare le assunzioni al di fuori dell'UE, la Commissione propone la creazione di un bacino dei talenti – la cui disciplina viene poi delineata nella proposta di regolamento COM(2023)715 – e si impegna a collaborare con gli Stati membri per garantire che tale bacino sia concepito fin dall'inizio per rispondere adeguatamente alle esigenze dei mercati del lavoro nazionali, integrando le iniziative nazionali esistenti, anche attraverso l'interoperabilità con le piattaforme di assunzione nazionali esistenti.
  In secondo luogo, al fine di consentire al lavoratore di ottenere in modo più semplice e rapido il riconoscimento delle qualifiche professionali e la convalida delle competenze acquisite nei Paesi terzi, la Commissione propone altresì un più efficiente sistema di riconoscimento delle qualifiche, impegnandosi a sostenerne l'attuazione. Tale misura trova la propria articolazione nella raccomandazione C(2023)7700.
  Ulteriore azione di particolare rilievo riguarda la creazione di un quadro per la mobilità a fini di apprendimento: misura, questa, che trova la propria definizione nella proposta di raccomandazione del Consiglio COM(2023)719 «Europa in movimento».
  Infine, nell'allegato alla comunicazione, la Commissione precisa come, nell'affrontare le carenze di manodopera e di competenze, la prima priorità dell'UE sia massimizzare il potenziale della forza lavoro interna all'UE, indicando le principali azioni, molte delle quali già in corso, finalizzate al raggiungimento di tale obiettivo.
  Per quanto attiene alla proposta di regolamento COM(2023)715 sull'istituzione del bacino di talenti dell'UE, la Commissione europea ribadisce come un tassello fondamentale dell'approccio organico dell'UE per affrontare le carenze in materia, comprese Pag. 117quelle collegate alla transizione verde e digitale, sia quello di attirare talenti e competenze da Paesi terzi, che si affianca a quello, altrettanto importante, di avvalersi del potenziale non valorizzato della forza lavoro interna dell'UE. Attirare talenti e competenze da Paesi terzi può, d'altra parte, incentivare i potenziali migranti economici ad arrivare nell'UE attraverso canali legali, il che contribuisce a ridurre la pressione della migrazione irregolare.
  La proposta di regolamento prospetta, pertanto, la creazione di un «bacino di talenti dell'UE» al fine di agevolare l'assunzione di persone di Paesi terzi in cerca di lavoro soggiornanti al di fuori dell'UE (comprese persone bisognose di protezione internazionale che si trovano in Paesi terzi), per ricoprire posti di lavoro in settori dell'UE che soffrono di gravi carenze di personale.
  Come già accennato in premessa, alla proposta è allegato un elenco di 42 professioni carenti a livello UE. Elenco che potrà essere aggiornato dalla Commissione europea mediante atti delegati che tengano conto delle professioni caratterizzate da carenza di personale comuni a un numero significativo di Stati membri partecipanti e di quelle che contribuiscono direttamente alle transizioni verde e digitale dell'UE.
  Il «bacino di talenti dell'UE» consiste in una apposita piattaforma informatica e sarà uno strumento a carattere volontario che offre un sostegno aggiuntivo agli Stati membri interessati, i quali potranno decidere in qualsiasi momento di aderire (notificando la decisione alla Commissione almeno nove mesi prima), mantenere eventuali strumenti già esistenti e integrarli con la nuova piattaforma. Solo i datori di lavoro stabiliti negli Stati partecipanti potranno utilizzare il bacino per pubblicare sulla piattaforma i rispettivi posti di lavoro vacanti.
  La piattaforma riunirà i profili delle persone di Paesi terzi in cerca di lavoro soggiornanti al di fuori dell'Unione e i posti di lavoro vacanti dei datori di lavoro stabiliti negli Stati membri partecipanti, favorendone l'abbinamento.
  In particolare, gli Stati membri che aderiranno alla piattaforma del bacino nomineranno punti di contatto nazionali al fine di trasferire sulla piattaforma le offerte di lavoro che rientrano nell'elenco delle professioni carenti dell'UE. Poiché il bacino si rivolge a determinate professioni carenti, potranno essere trasferite nella piattaforma solo le offerte di lavoro che rientrano nel summenzionato elenco, gli adeguamenti nazionali ad esso e quelle rilevanti per un partenariato dei talenti. Si precisa che, per essere trasferite nella piattaforma, le offerte di lavoro dovranno essere aperte anche all'assunzione di persone in cerca di lavoro provenienti da Paesi terzi, in conformità al principio della preferenza per i cittadini dell'Unione.
  Le persone in cerca di lavoro che si trovano nei Paesi terzi potranno registrare i loro profili sulla piattaforma tramite lo strumento per la creazione di profili di Europass. Dopo la registrazione, diventeranno visibili ai datori di lavoro e saranno autorizzate a cercare offerte di lavoro sulla piattaforma.
  La piattaforma informatica offrirà anche uno strumento per l'attuazione dei Partenariati per i Talenti, agevolando le assunzioni in tale contesto.
  Infine, è opportuno sottolineare che, per quanto il bacino di talenti dell'UE non disciplinerà le procedure di rilascio dei visti per l'accesso all'UE (che resteranno invariate e stabilite dai Governi dell'Unione), gli Stati membri partecipanti potranno tuttavia introdurre procedure di immigrazione accelerate per consentire un'assunzione più rapida delle persone di Paesi terzi in cerca di lavoro registrate che sono state selezionate per un posto vacante nel bacino di talenti dell'UE. Tali procedure possono riguardare: l'ottenimento di visti e permessi di soggiorno per motivi di lavoro; la deroga al principio della preferenza per i cittadini dell'Unione per quanto riguarda le offerte di lavoro trasferite sulla piattaforma informatica del bacino di talenti dell'UE.
  La base giuridica a fondamento della proposta di regolamento è identificata nell'articolo 79, paragrafo 2, lettera a), del TFUE, che conferisce al Parlamento europeo e al Consiglio la facoltà di adottare, Pag. 118deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, misure nel settore delle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi.
  Sotto il profilo della sussidiarietà, la Commissione osserva, tra l'altro, che gli ostacoli alle assunzioni di cittadini di Paesi terzi non possono essere affrontati adeguatamente dai singoli Stati membri e che il fenomeno presenta una forte componente transfrontaliera. Agendo individualmente, gli Stati membri, in particolare quelli più piccoli e con una minore visibilità a livello mondiale, potrebbero non essere in grado di attirare un numero sufficiente di potenziali lavoratori di Paesi terzi. Dunque, le iniziative a livello nazionale non colmerebbero adeguatamente le carenze a livello dell'UE, mentre una piattaforma unificata potrebbe contribuire a collegare l'offerta di potenziale forza lavoro dai Paesi terzi con la domanda dei datori di lavoro stabiliti negli Stati membri, attirando così talenti stranieri in modo più efficace rispetto a quanto gli Stati membri potrebbero fare agendo individualmente.
  Quanto al rispetto del principio di proporzionalità, la Commissione sostiene che la proposta si limita a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dichiarati, che gli Stati membri non possono conseguire da soli in modo soddisfacente, sottolineando come l'Unione sia in una posizione avvantaggiata per realizzare economie di scala. Non sostituirebbe le iniziative e le piattaforme degli Stati membri nel settore delle assunzioni internazionali né definirebbe le politiche nazionali per attirare talenti. Inoltre, poiché non costituisce un nuovo percorso di migrazione legale, il bacino di talenti dell'UE non inciderebbe sul diritto degli Stati membri di determinare il volume di ingresso di cittadini di Paesi terzi nel loro territorio né sulla loro discrezionalità di introdurre esami del mercato del lavoro a livello nazionale. In quanto strumento a carattere volontario per agevolare le assunzioni internazionali, il bacino di talenti dell'UE offrirebbe un sostegno aggiuntivo a livello dell'UE.
  La raccomandazione della Commissione C(2023)7700 sul riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di Paesi terzi contiene indicazioni agli Stati membri per semplificare e accelerare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di Paesi terzi, sviluppando la capacità delle autorità nazionali competenti in materia di riconoscimento e migliorando la comparabilità delle qualifiche dei Paesi terzi e le modalità di valutazione delle competenze delle persone in cerca di lavoro. Le misure previste mirano al contempo a garantire che le informazioni presentate possano essere verificate e che i processi siano affidabili.
  La Commissione raccomanda, in particolare, agli Stati membri una serie sistematica di misure sull'organizzazione dei servizi nazionali di riconoscimento, in termini di sviluppo delle capacità, cooperazione con i Paesi terzi e procedure efficienti di facile utilizzo; li invita anche a cercare di valorizzare il potenziale dell'immigrazione legale per attirare cittadini qualificati di Paesi terzi per far fronte alle carenze di manodopera; annuncia che sosterrà l'attuazione della raccomandazione.
  La proposta di raccomandazione del Consiglio COM(2023)719 «Europa in movimento» mira a rendere la mobilità ai fini dell'apprendimento: parte integrante di tutti i percorsi di istruzione e formazione, rafforzando l'apprendimento delle lingue e passando al riconoscimento automatico all'interno dell'UE dei risultati dei periodi di studio all'estero; più inclusiva e accessibile, invitando gli Stati membri ad adoperarsi ulteriormente per fornire orientamenti, finanziamenti adeguati e altre forme di sostegno alle persone con minori opportunità; più ecosostenibile, utilizzando le tecnologie digitali per agevolarla e di promuovere i valori dell'UE.
  La proposta è intesa altresì ad agevolare una cooperazione rafforzata con Paesi terzi essenziali, come previsto dall'iniziativa sui partenariati volti ad attirare talenti, promuovendo l'UE come destinazione attrattiva per i talenti dei Paesi terzi a fini di apprendimento, formazione e studio.
  La Commissione individua tre settori in cui è opportuno adeguare o fissare obiettivi a livello dell'UE per migliorare la mobilità Pag. 119ai fini dell'apprendimento in Europa per il 2030: 1) nell'istruzione superiore la percentuale di laureati e diplomati con un'esperienza di mobilità ai fini dell'apprendimento dovrebbe raggiungere almeno il 25 per cento (l'obiettivo minimo è attualmente il 20 per cento e le cifre attuali si aggirano intorno al 15 per cento); 2) nell'istruzione e formazione professionale la percentuale di discenti che compiono un'esperienza di mobilità ai fini dell'apprendimento all'estero dovrebbe raggiungere almeno il 15 per cento (l'obiettivo minimo per il 2025 è dell'8 per cento e le cifre attuali si aggirano tra il 5 e il 7 per cento); 3) in tutti i sistemi di istruzione e formazione, gioventù e sport, il nuovo obiettivo è far sì che almeno il 20 per cento delle persone con minori opportunità beneficino della mobilità ai fini dell'apprendimento all'estero.

  La Commissione si impegna a monitorare e sostenere gli Stati membri nell'elaborazione, entro maggio 2025, dei piani d'azione nazionali per l'attuazione concreta degli obiettivi. Annuncia inoltre che sosterrà il costante miglioramento del riconoscimento automatico attraverso il programma Erasmus+.
  Quanto alla base giuridica, la proposta di raccomandazione si fonda sugli articoli 165 e 166 del TFUE che riguardano, rispettivamente, l'educazione, la formazione professionale, la gioventù e lo sport, nonché la formazione professionale.
  In merito ai profili di sussidiarietà, la Commissione precisa che la raccomandazione del Consiglio rispetterà pienamente la responsabilità degli Stati membri per quanto riguarda il contenuto dell'insegnamento e l'organizzazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale, nonché le loro diversità culturali e linguistiche. Al tempo stesso, rifletterà il ruolo complementare e di sostegno dell'UE ed il carattere volontario della cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione. L'iniziativa, inoltre, non propone alcun ampliamento del potere di regolamentazione dell'UE né impegni vincolanti per gli Stati membri, in linea, rispettivamente, con l'articolo 165, par. 4, e l'articolo 166, par. 4, che escludono l'armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri nel settore dell'istruzione e formazione professionale. Il valore aggiunto europeo, pertanto, risiede principalmente nella capacità dell'UE di mobilitare l'impegno politico a livello nazionale e di sostenere i sistemi di istruzione e formazione attraverso orientamenti strategici e strumenti e meccanismi comuni, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà.
  In ordine al rispetto del principio di proporzionalità, infine, la Commissione sottolinea come né il contenuto né la forma della proposta vadano al di là di quanto necessario per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Gli impegni assunti dagli Stati membri sono di natura volontaria e ciascuno Stato membro rimane libero di decidere quale approccio adottare.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 21 febbraio 2024. — Presidenza della vicepresidente Tiziana NISINI.

  La seduta comincia alle 13.40.

7-00179 Scotto: Iniziative volte a contrastare la grave diffusione del lavoro povero e gli squilibri nei trattamenti salariali nel nostro Paese.
(Seguito discussione e rinvio).
7-00197 Volpi: Iniziative volte ad incrementare le retribuzioni dei lavoratori, anche attraverso il rafforzamento della contrattazione collettiva e la partecipazione dei lavoratori agli utili d'impresa, nonché a garantire pari dignità retributiva in tutti i settori produttivi e su tutto il territorio nazionale.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione n. 7-00179, rinviata nella seduta del 31 gennaio 2024, e avvia la discussione della risoluzione n. 7-00197.

Pag. 120

  Tiziana NISINI, presidente, fa presente che l'ordine del giorno reca il seguito della discussione della risoluzione 7-00179 Scotto, concernente iniziative volte a contrastare la grave diffusione del lavoro povero e gli squilibri nei trattamenti salariali nel nostro Paese, rinviato nella seduta del 31 gennaio 2024, e l'avvio della discussione della risoluzione 7-00197 Volpi, concernente iniziative volte ad incrementare le retribuzioni dei lavoratori, anche attraverso il rafforzamento della contrattazione collettiva e la partecipazione dei lavoratori agli utili d'impresa, nonché a garantire pari dignità retributiva in tutti i settori produttivi e su tutto il territorio nazionale.
  Dal momento che la risoluzione 7-00197 Volpi interviene, seppur con una diversa impostazione, su un argomento analogo a quello affrontato dalla risoluzione n. 7-00179 Scotto, avverte che tali atti di indirizzo, secondo quanto convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, del 14 febbraio scorso, saranno discussi congiuntamente.
  Invita quindi i presentatori della risoluzione 7-00197 Volpi ad illustrare il contenuto dell'atto di indirizzo.

  Andrea VOLPI (FDI) illustra la sua risoluzione, facendo notare che essa affronta la questione, che ritiene centrale, dell'adeguatezza dei salari, in relazione alla quale auspica che si svolga un confronto costruttivo che consenta di raggiungere una convergenza tra i gruppi sui temi maggiormente condivisi.

  Tiziana NISINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 21 febbraio 2024. — Presidenza della vicepresidente Tiziana NISINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 14.35.

5-02027 Scotto: Iniziative volte a rafforzare la sicurezza sul lavoro, anche dando attuazione alla cosiddetta patente a punti ed estendendo le regole sugli appalti anche nei rapporti tra privati.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra la sua interrogazione.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), richiamando la necessità di affrontare la questione del reclutamento degli ispettori del lavoro, tenuto conto che lo scorrimento delle graduatorie non appare più possibile a fronte del loro esaurimento. Assicura che vi è il pieno impegno del Governo a sedersi ad un tavolo con tutti i soggetti competenti, al di fuori di qualsiasi logica di schieramento.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), replicando, ritiene che la risposta del rappresentante del Governo non sia soddisfacente, rilevando che occorre riaffermare con forza la priorità della vita umana sul profitto. Ritiene siano necessarie scelte radicali che affrontino il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, come ad esempio estendere a livello nazionale alcuni protocolli adottati a livello locale – come quello del comune di Roma per il Giubileo – al fine di evitare i subappalti a cascata e di vietare le gare al massimo ribasso, prevedendo il massimo contrasto al lavoro irregolare. Serve, dunque, a suo avviso, una strategia complessiva, che preveda, ad esempio, l'attuazione della patente a punti per le imprese edili e l'estensione delle regole sugli appalti anche nei rapporti tra privati, misure che se fossero state adottate avrebbero consentito di evitare la recente tragedia di Firenze presso il cantiere Esselunga. Fa notare che l'indirizzo del Governo, invece, sembra andare in una direzione opposta, ovvero verso la semplificazione delle procedure, con il rischio di mettere a rischio la vita dei lavoratori,Pag. 121 come testimoniato da alcune iniziative che sembra siano in corso di definizione in materia di sicurezza nei cantieri.

5-02025 Barzotti: Iniziative volte a contrastare il fenomeno delle morti sul lavoro, anche mediante la qualificazione delle imprese attraverso la cosiddetta patente a punti e l'istituzione della Procura nazionale del lavoro.

  Valentina BARZOTTI (M5S) illustra la sua interrogazione.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), osservando che il Governo sta lavorando ad un pacchetto di misure che mirano a ridurre al minimo il rischio di incidenti sui luoghi di lavoro. Ferma restando la necessità di attendere la conclusione delle indagini giudiziarie in corso, che facciano chiarezza su eventuali comportamenti anomali in relazione ai più recenti tragici eventi che si sono verificati, ritiene che su tale delicato tema serva la piena sinergia tra le forze politiche e gli organismi competenti, senza logiche di appartenenza, con il pieno coinvolgimento delle parti sociali. Quanto al tema degli organici degli ispettori, ritiene necessario riflettere sull'opportunità di bandire concorsi a livello regionale, tenuto conto del numero elevato di casi di rinuncia al posto nei casi in cui i vincitori siano chiamati a trasferirsi in territori lontani. Assicura che il Governo intende contrastare con efficacia il lavoro irregolare, garantendo altresì il pieno rispetto della normativa dell'Unione europea.

  Valentina BARZOTTI (M5S), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, facendo notare che alle parole dovrebbero seguire dei fatti che, allo stato, non esistono, come dimostrato dalle iniziative che l'Esecutivo intende assumere sul tema, che lasciano presagire un indebolimento della sicurezza nei cantieri edili nonché una riduzione delle risorse destinate ai risarcimenti delle vittime degli incidenti sul lavoro o una riduzione delle ore di formazione per i lavoratori nei settori ad alto rischio, iniziative alle quali il suo gruppo si è opposto con forza. Ritiene sia necessario un drastico cambio di rotta, che vada in una direzione opposta a quella intrapresa dal Governo, che è contrassegnata, ad esempio, dalla promozione dei cosiddetti subappalti a cascata.

5-02024 Soumahoro: Iniziative volte ad aumentare l'organico degli enti preposti ai controlli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché a definire procedure di qualificazione delle imprese e ad assicurare l'innalzamento della formazione dei lavoratori sulla stessa materia.

  Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) illustra la sua interrogazione.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Giudica necessario evitare di strumentalizzare politicamente il tragico fenomeno degli incidenti sul lavoro, ricordando che da 20 anni si registra un numero di incidenti impressionante, a prescindere dal Governo in carica, registrandosi piuttosto una lieve diminuzione nell'ultimo anno. Ritiene necessario avviare, dunque, un percorso virtuoso unitario, che preveda il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali competenti e delle parti sociali, al fine di invertire la rotta in modo definitivo. Fa notare che non esiste alcuna volontà del Governo di indebolire la sicurezza nei cantieri edili né di mettere in discussione le risorse per i risarcimenti alle famiglie delle vittime degli incidenti, né di incidere sulle ore destinate alla formazione dei lavoratori più esposti al rischio. Rileva, piuttosto, che il Governo sta riflettendo su una serie di iniziative organiche, con il pieno coinvolgimento delle parti sociali e il supporto dell'Osservatorio permanente competente in tale materia, per assicurare la massima sicurezza sui luoghi di lavoro.

  Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), replicando, ritiene opportuno che il Governo traduca in fatti concreti quanto affermato a parole, assumendo iniziative serie, quali, Pag. 122ad esempio, l'adozione della patente etica, che preveda peraltro il riconoscimento di premi per le imprese più virtuose nel campo della sicurezza. Ritiene che i dati sugli incidenti sul lavoro rappresentino una vergogna per il Paese rispetto alla quale occorrono azioni immediate.

5-02026 Rizzetto: Sulla indebita percezione del reddito di cittadinanza dal 2019 al 2023 dovuta alle omissioni nei controlli imputabili all'INPS.

  Walter RIZZETTO (FDI) rinuncia a illustrare la sua interrogazione.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Walter RIZZETTO (FDI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, evidenziando il paradosso per cui proprio nel periodo in cui è in carica l'attuale Esecutivo – che viene biasimato da alcuni in quanto, secondo loro, avrebbe tagliato il reddito di cittadinanza – si registra un numero inferiore di domande respinte, peraltro comunque superiore rispetto ai casi di decadenza o revoca del beneficio. Fa notare che ciò dimostra l'efficacia dei controlli preventivi attuali che garantiscono l'erogazione del beneficio solamente a chi realmente ne ha diritto, evitando quelle truffe e irregolarità che hanno reso possibile in passato un illegittimo riconoscimento del reddito di cittadinanza, provocando gravi danni all'erario. Ritiene opportuno, in ogni caso, una volta definita la platea dei beneficiari, ragionare insieme su come investire le risorse che risultano così risparmiate, al fine di garantire il sostegno adeguato ai più bisognosi.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.15.