CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 gennaio 2024
243.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

7-00175 Cangiano: Iniziative per garantire la prosecuzione dell'attività culturale del Salone Margherita.

RISOLUZIONE APPROVATA

   La VII Commissione,

   premesso che:

    i teatri sono una ricchezza straordinaria per l'Italia, costituendo un patrimonio architettonico d'arte di enorme rilevanza per l'intero territorio nazionale;

    in particolare, il Salone Margherita di Roma vanta un'opera architettonica singolare nel suo genere, improntata al più puro e prezioso stile liberty;

    nel 1898 nasceva con il Salone Margherita di Roma, uno dei primi Café Chantant, il quale, ispirandosi ai corrispondenti locali francesi, ne importò inizialmente le principali celebrità, salvo poi farvi approdare comici e primedonne nostrane, bellissime cantanti e ballerine, geniali fantasisti e nuove chanteuses, con l'apporto di artisti eccelsi, un nome per tutti: Ettore Petrolini;

    nel 1965 fu fondata da Pier Francesco Pingitore e Mario Castellacci la compagnia teatrale di varietà «Il Bagaglino», che nel 1972 si trasferì nel teatro di via Due Macelli, ed ebbe il merito di rendere di nuovo celebre, in tutta Italia, dopo decenni di decadenza, il Salone Margherita, attraverso una lunghissima stagione di successi teatrali e televisivi;

    da allora sono trascorsi oltre cinquant'anni ma la voce del Bagaglino e del Salone Margherita non si è mai più spenta, e quel nome, «Bagaglino», che pareva una bizzarria destinata ad una breve stagione, è invece diventata l'insegna di un'epoca e appartiene oggi con pieno diritto alla storia del costume italiano;

    negli ultimi anni il Salone Margherita, così come tutto il mondo del teatro, ha vissuto momenti di incertezza e di crisi che hanno portato alla chiusura nel periodo della pandemia, facendolo tornare nelle disponibilità della Banca di Italia, che, a seguito dell'emergenza, ha deciso di non rinnovare il contratto di affitto in scadenza, determinando la cessazione di ogni attività;

    la Banca d'Italia ha avviato da qualche anno i lavori di ristrutturazione, che dovrebbero concludersi nel prossimo anno, e concede l'utilizzazione del Salone Margherita alle produzioni con brevi contratti transitori, in attesa di inserirlo nel programma di dismissione di tutto il complesso edilizio;

    sul Salone Margherita sussiste un vincolo di destinazione d'uso teatrale che comunque non ne impedisce di fatto la vendita nell'ambito del programma di dismissioni di immobili della Banca d'Italia;

    accorati appelli, promossi e sostenuti dalle istituzioni regionali e locali, nonché da attori e associazioni di categoria, finalizzati alla riapertura del Salone Margherita, rappresentano un segnale di attenzione e interesse in termini di accesso alla cultura, sviluppo culturale e incremento dell'offerta turistica di Roma. La città godrebbe di un maggiore ritorno economico, frutto della capacità di attrazione di turisti interessati alle opere teatrali messe in scena nel centro della capitale, creando peraltro un indotto economico rilevante, nonché occupazione qualificata. Sarebbe inoltre un richiamo per tanti studiosi e amanti del teatro, che potrebbero tornare a dare un contributo alla crescita culturale locale;

    la riapertura del Salone Margherita è dunque un investimento strategico irrinunciabile, perché guarda davvero al futuro, traendo dalla ricchezza culturale dell'operaPag. 180 teatrale e scenica romana nuove opportunità di crescita culturale e sociale, nonché di benessere economico per i cittadini e l'economia del territorio,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative urgenti, per quanto di competenza, volte a garantire la prosecuzione dell'attività culturale del Salone Margherita, patrimonio storico della città di Roma e della Nazione;

   a valutare l'opportunità di promuovere un tavolo di concertazione tra Soprintendenza di Stato, Soprintendenza comunale e Banca d'Italia, per porre un freno alla sistematica aggressione alle città storiche, con lo snaturamento dei loro servizi culturali;

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a restituire la giusta dignità al Salone Margherita e ad offrire una programmazione pluriennale, in modo tale da garantire anche una maggiore stabilità dei lavoratori del teatro e permettere agli operatori turistico-culturali locali di investire con maggiore stabilità programmatica, nell'ottica di una crescita culturale e finanziaria della città di Roma.
(8-00039) «Cangiano».

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ALLEGATO 2

Disposizioni in favore dell'Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione, per l'organizzazione del Macerata Opera Festival. C. 1127 Latini e C. 1289 Manzi.

TESTO UNIFICATO ADOTTATO COME TESTO BASE

Art. 1.
(Dichiarazione di monumento nazionale dello Sferisterio di Macerata)

  1. Lo Sferisterio di Macerata è dichiarato monumento nazionale.
  2. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni interessate vi provvedono nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 2.
(Contributo a favore dell'Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione)

  1. Al comma 1 dell'articolo 2 della legge 20 dicembre 2012, n. 238, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, nonché, a decorrere dal 2024, un contributo di 500.000 euro annui a favore dell'Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione, per l'organizzazione del Macerata Opera Festival».
  2. Il contributo all'Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione, di cui al comma 1, è concesso subordinatamente alla previsione, nel relativo statuto, di un componente del consiglio di amministrazione nominato dal Ministro della cultura.

Art. 3.
(Copertura finanziaria)

  1. Agli oneri derivanti dalla presente legge, pari a 500.000 euro annui a decorrere dall'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
  2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

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ALLEGATO 3

Dichiarazione di monumento nazionale di Teatri italiani. C. 982 Vinci, C. 1214 Foti, C. 1347 Giovine, C.1584 sen. Zanettin, approvata dal Senato, e C. 1639 Amorese.

TESTO UNIFICATO ADOTTATO COME TESTO BASE

Art. 1.

  1. Sono dichiarati Monumenti nazionali:

   1) il Teatro lirico «Giuseppe Verdi» di Trieste;

   2) il Teatro «Gaetano Donizetti» di Bergamo;

   3) il Teatro Grande di Brescia;

   4) il Teatro Regio di Torino;

   5) il Teatro Carlo Felice di Genova;

   6) il Teatro Olimpico di Vicenza;

   7) il Teatro municipale di Piacenza;

   8) il Teatro Farnese di Parma;

   9) il Teatro municipale «Romolo Valli» di Reggio Emilia;

   10) il Teatro comunale di Bologna;

   11) il Teatro Guglielmi di Massa;

   12) il Teatro del Maggio musicale fiorentino;

   13) il Teatro Verdi di Firenze;

   14) il Teatro Argentina di Roma;

   15) il Teatro Valle di Roma;

   16) il Teatro di San Carlo di Napoli;

   17) il Teatro municipale «Giuseppe Verdi» di Salerno;

   18) il Teatro comunale «Alfonso Rendano» di Cosenza;

   19) il Teatro comunale «Francesco Cilea» di Reggio Calabria;

   20) il Teatro Massimo di Palermo.

Art. 2.

  1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate vi provvedono nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.