CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 novembre 2023
209.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 30 novembre 2023. — Presidenza del vicepresidente Giorgio LOVECCHIO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Interventi a sostegno della competitività dei capitali e delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali recate dal testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile applicabili anche agli emittenti.
C. 1515 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 novembre 2023.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, ricorda che lo scorso 23 novembre la Commissione ha concluso l'esame delle proposte emendative.
  Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I Affari Costituzionali, II Giustizia, V Bilancio, VII Cultura, X Attività produttive e XI Lavoro, mentre la XIV Commissione Politiche UE ha comunicato che non esprimerà il parere. Il Comitato per la legislazione ha invece formulato una condizione e alcune osservazioni.

  Enrica ALIFANO (M5S) interviene per preannunciare l'astensione dal voto del proprio gruppo parlamentare sul provvedimento in esame.
  Al riguardo rileva che il disegno di legge, nel suo complesso, reca alcune semplificazioni a sostegno del mercato italiano dei capitali, il quale si trova in una situazione di svantaggio rispetto a quelli degli altri Paesi dell'Unione europea. Rammenta che l'idea ispiratrice del disegno di legge in esame è invertire la tendenza del mercato azionario italiano, decisamente meno vivace rispetto a quello degli altri Paesi europei.
  Riconosce specifico valore ad alcune misure, tra cui l'ampliamento della definizione di piccole e medie imprese quotate. Rammenta tuttavia che il provvedimento, sotto altri aspetti, suscita non poche perplessità, soprattutto con riferimento al depotenziamento dei poteri della Consob. Siffatto depotenziamento sembra emergere da quanto previsto dall'articolo 6 in materia di flottante, dall'articolo 8 in tema di semplificazione delle procedure di ammissione Pag. 81alla quotazione e, infine, dall'articolo 10 in tema di segnalazione delle operazioni effettuate dagli azionisti di controllo. Al riguardo ricorda che alcuni emendamenti presentati dal proprio gruppo parlamentare, poi non accolti, prevedevano la soppressione del menzionato articolo 10. Sebbene rilevi che si tratta di poteri dell'Autorità di vigilanza sulla cui utilità sono stati da più parti sollevati dubbi, ritiene tuttavia che tali poteri sono presidi di tutela soprattutto a favore dei piccoli risparmiatori.
  Rammenta poi che nel corso del dibattito in Commissione è stato ampiamente discusso il contenuto dell'articolo 12 in tema di lista presentata dal consiglio di amministrazione, soprattutto con riferimento al cosiddetto premio di minoranza. Si tratta a suo parere di una tematica non sufficientemente approfondita, e che avrebbe meritato una più attenta discussione, che si sarebbe potuta svolgere nell'ambito dell'ampia delega attribuita al Governo per la riforma del Testo Unico Finanziario, contenuta nell'articolo 19.
  Ricorda quindi la finalità di alcune proposte emendative presentate dal suo gruppo parlamentare, non accolte tuttavia dalla Commissione: evitare il cumulo di incarichi presso gli organi apicali; promuovere la trasparenza nella formazione delle liste per l'elezione degli amministratori; inserire i rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione, per favorire una maggiore democraticità dei processi rappresentativi e decisori; promuovere, in generale, la trasparenza dei mercati azionari; porre un limite alla remunerazione degli organi societari apicali.
  Conclude rammentando che, nel complesso, le proposte emendative presentate dal proprio gruppo parlamentare sono state finalizzate a garantire maggiore democraticità, a evitare l'abuso di posizioni dominanti e conflitti di interesse.

  Virginio MEROLA (PD-IDP), nel ribadire la posizione del suo gruppo, già emersa in occasione dell'esame preliminare del provvedimento e anche in sede di esame degli emendamenti, intende sottolineare come il disegno di legge nel suo insieme, la cui storia è iniziata con i Governi precedenti, debba considerarsi molto utile rispetto alla sua finalità originaria, ovvero il rafforzamento delle possibilità del mercato dei capitali per le piccole e medie imprese.
  Deve purtroppo evidenziare che quanto la maggioranza, nel corso dell'esame presso il Senato, ha voluto introdurre nel testo del provvedimento – prima mediante una proposta emendativa, poi con un ulteriore intervento correttivo del Ministero dell'economia, riguardante la lista del consiglio di amministrazione – suscita forti preoccupazioni, sia con riferimento ai profili di costituzionalità, come peraltro emerso anche nel parere approvato dal Comitato per la Legislazione, sia per il merito stesso delle disposizioni introdotte, che rischiano di determinare problemi proprio per le società quotate in borsa, perché la tutela delle minoranze non può essere confusa, nei voti del consiglio di amministrazione, con l'efficacia dei consigli stessi e soprattutto le minoranze non possono svolgere una funzione interdittiva rispetto alle decisioni di società anche molto importanti del Paese.
  Esprimendo, a nome del gruppo del PD, forte contrarietà su tale aspetto e auspicando che la legge delega possa introdurre elementi migliorativi, ritiene, in ogni caso, che il provvedimento debba essere salvaguardato nel suo intento originario e preannuncia pertanto l'astensione dal voto del Partito Democratico, sottolineando, a futura memoria, gli elementi di preoccupazione richiamati.

  Saverio CONGEDO (FDI) preannuncia il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia, che si riconosce pienamente nel lavoro svolto in Senato, così come nella relazione del collega Filini.

  Bruno TABACCI (PD-IDP), nel condividere l'astensione dal voto preannunciata dal capogruppo del PD in Commissione, onorevole Merola, intende richiamare le osservazioni puntuali, di notevole impatto ma pertinenti, espresse dal Comitato per la Legislazione, del quale è Presidente, che rivendica e che danno a suo avviso la misura ed il senso della posizione di astensione assunta.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giorgio LOVECCHIO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.15.