CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 ottobre 2023
176.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 111

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.

  La seduta comincia alle 15.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento in titolo.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che i deputati possono partecipare in videoconferenza secondo le modalità stabilite nella riunione della Giunta per il Regolamento.
  Osserva che la Commissione è chiamata ad esaminare in sede consultiva la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) 2023, che, insieme con l'annessa Relazione, reca un aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica.
  In sostituzione del relatore, temporaneamente impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, rileva che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 reca un aggiornamento del quadro tendenziale e di quello programmatico, con riferimento tanto alle grandezze macroeconomiche quanto agli obiettivi di finanza pubblica, alla luce dell'evoluzione del quadro macroeconomico rispetto allo scenario in cui si era inquadrato il Documento di economia e finanza.
  La Nota di aggiornamento è accompagnata da quattro Allegati: la Nota illustrativa sulle leggi pluriennali di spesa in conto capitale a carattere non permanente (Allegato I); il Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali (Allegato II); il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale e contributiva (Allegato III); la Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva (Allegato IV).
  Si prevede, rispetto al quadro programmatico del Documento di economia e finanza (DEF) 2023, un incremento sia del tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni sia del valore strutturale del medesimo tasso (in quest'ultimo sono escluse le misure considerabili una tantum dalla Commissione europea e le variazioni imputabili alla congiuntura economica); per tali incrementi, proposti dagli atti in esame, è necessaria l'autorizzazione Pag. 112a maggioranza assoluta da parte di ciascuna Camera.
  La motivazione della proposta fa riferimento all'esigenza di adottare misure in relazione al rallentamento del quadro macroeconomico nazionale, al peggioramento delle prospettive di crescita a livello globale, ad una crescita del livello dei prezzi ancora sostenuta, la quale incide sia sul potere di acquisto delle famiglie sia sulla competitività delle imprese.
  Rispetto all'andamento tendenziale, le suddette proposte di variazione determinano una disponibilità di risorse per l'adozione di nuovi interventi per l'anno in corso e per gli anni 2024 e 2025 (per l'anno 2026, invece, i nuovi valori proposti, benché superiori a quelli del suddetto precedente quadro programmatico, sono inferiori al livello tendenziale, mentre, a decorrere dal 2027, l'incremento di indebitamento oggetto della presente richiesta di autorizzazione concerne esclusivamente la variazione dell'importo degli interessi passivi, conseguente al maggior disavanzo). In particolare, i margini finanziari che si rendono disponibili, in base alla proposta in oggetto, sono pari a 3,2 miliardi per l'anno 2023, 15,7 miliardi per l'anno 2024 e 4,6 miliardi per l'anno 2025; tali valori includono anche l'incremento di spesa per interessi passivi conseguente al maggior disavanzo.
  Riguardo all'impiego delle risorse che si rendono così disponibili, la Nota di aggiornamento in esame e l'annessa Relazione indicano che: quelle suddette relative al 2023 saranno in particolare destinate, mediante decreto-legge, all'anticipo della decorrenza del conguaglio concernente il calcolo della perequazione dei trattamenti pensionistici, a misure per il personale delle pubbliche amministrazioni e alla gestione dei flussi migratori; i margini suddetti relativi agli anni 2024 e 2025 saranno utilizzati, nell'ambito del prossimo disegno di legge di bilancio, per l'adozione di misure riduttive (relative all'anno 2024) del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, per l'attuazione della prima fase della riforma fiscale, per misure di sostegno delle famiglie e della genitorialità, per la prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, con particolare riferimento al settore della sanità, per il potenziamento degli investimenti pubblici, con priorità per quelli previsti nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nonché per il rifinanziamento di altre misure già previste per gli anni precedenti.
  Più in particolare, il nuovo quadro programmatico proposto prevede: un incremento del PIL (in termini reali e non nominali) pari allo 0,8 per cento nell'anno in corso, all'1,2 per cento nel 2024, all'1,4 per cento nel 2025 e all'1,0 per cento nel 2026; un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 5,3 per cento per l'anno in corso, al 4,3 per cento per il 2024, al 3,6 per cento per il 2025 e al 2,9 per cento per il 2026; un tasso di indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni (nel quale, come detto, sono escluse dal computo le misure considerabili una tantum dalla Commissione europea e le variazioni imputabili alla congiuntura economica) pari (sempre in rapporto al PIL) al 5,9 per cento per l'anno in corso, al 4,8 per cento per il 2024, al 4,3 per cento per il 2025 e al 3,5 per cento per il 2026; un tasso di disoccupazione pari al 7,6 per cento per l'anno in corso, al 7,3 per cento per il 2024, al 7,2 per cento per il 2025 e al 7,1 per cento per il 2026.
  Riguardo ai profili di interesse della Commissione, relativi al mercato del lavoro, con particolare riferimento alle recenti tendenze dell'occupazione e delle retribuzioni, la Nota sottolinea, in primo luogo, come, nonostante l'elevata inflazione e il rallentamento del ciclo economico, nella prima parte del 2023 si siano registrati una diminuzione del numero di soggetti disoccupati ed un aumento degli occupati, seppur, con riferimento a questi ultimi, con un divario ancora significativo rispetto al livello della fase pre-pandemica (divario pari, nel secondo trimestre, a 81,2 mila unità).
  In particolare, nel secondo trimestre del 2023 il tasso di occupazione ha raggiunto il 61,5 per cento a giugno, diminuendo leggermente al 61,3 per cento a luglio (+0,3 punti rispetto al primo trimestre), con un Pag. 113aumento dei lavoratori autonomi e dei dipendenti a tempo indeterminato e una diminuzione di quelli a termine, e il tasso di disoccupazione è sceso al 7,6 per cento (-0,3 per cento rispetto al primo trimestre), che, come segnalato dalla Nota, rappresenta il valore più basso nell'ultimo decennio, anche in seguito alla riduzione delle persone in cerca di occupazione.
  Sul punto, la Nota evidenzia che le dinamiche sottostanti l'andamento del mercato del lavoro sono strettamente connesse al cambiamento della struttura demografica e alla contrazione della popolazione in età lavorativa, caratterizzata in particolare da una diminuzione delle forze di lavoro nella fascia di età 35-49 anni.
  Per quanto riguarda le tendenze dei salari, il Governo sottolinea la crescita comunque contenuta delle retribuzioni. In particolare, quelle di fatto per dipendente hanno registrato dapprima un incremento nel primo trimestre (+1,1 per cento rispetto al trimestre precedente) – dovuto alla corresponsione di somme una tantum nel comparto dei servizi – per poi subire un rallentamento (dello 0,3 per cento) nel secondo trimestre. Le retribuzioni contrattuali per dipendente, invece, hanno avuto un leggero incremento nel secondo trimestre (+0,7 per cento rispetto al trimestre precedente). Su base annua, le retribuzioni contrattuali hanno accelerato nel secondo trimestre, al 2,7 per cento (dal 2,2 per cento nel primo trimestre del 2023), in conseguenza dell'effetto del recepimento dei nuovi CCNL.
  A livello tendenziale, la Nota evidenzia che, malgrado la revisione lievemente al ribasso della previsione di crescita per il 2023 rispetto al DEF (conseguente ad un'espansione del PIL nella prima metà dell'anno inferiore alle attese), grazie al risultato acquisito nei primi sei mesi dell'anno, la crescita annuale degli occupati risulterà comunque pari all'1,4 per cento. Tale crescita del numero di occupati proseguirà anche nel triennio successivo, anche se a tassi inferiori rispetto al recente passato, arrivando a circa 24 milioni nel 2026.
  Contestualmente ad un aumento dell'offerta di lavoro, nel 2023 il tasso di disoccupazione si attesta in media al 7,6 per cento, per poi diminuire progressivamente nel triennio successivo sino ad arrivare al 7,2 per cento nel 2026.
  Per il 2023 la produttività del lavoro (misurata in rapporto al PIL) diminuisce dello 0,5 per cento, per poi tornare a salire a partire dal 2024 e restare lievemente positiva lungo tutto l'arco temporale considerato (fino al 2026).
  Come già detto, con riferimento allo scenario programmatico, la Nota evidenzia che, alla luce della legislazione vigente e della revisione degli obiettivi di deficit programmatico rispetto al DEF (conseguente alla necessità di conciliare la previsione di un sostegno immediato all'economia con gli obiettivi di finanza pubblica), si rendono disponibili risorse per il triennio 2023-2025, soprattutto per il 2024.
  Sul punto, come già richiamato, la Nota sottolinea che gran parte di tali risorse aggiuntive riferite al 2024 saranno utilizzate nella prossima legge di bilancio per la prosecuzione, nel medesimo anno, della misura già introdotta ai fini della riduzione del cuneo fiscale e contributivo, attraverso la decontribuzione dei redditi da lavoro dipendente. Relativamente a tale misura, il Governo sottolinea che il sostegno ai redditi dei lavoratori può contribuire a limitare la pressione sui salari e i conseguenti effetti inflazionistici e a sospingere la crescita del PIL prevalentemente tramite l'impulso fornito ai consumi. La maggiore domanda, che verrebbe così a crearsi, stimolerebbe ulteriormente l'attività delle imprese, con un impatto positivo non solo sugli investimenti fissi lordi (3,0 per cento), ma anche sulla dinamica dell'occupazione, con una diminuzione del tasso di disoccupazione nel 2026 (7,1 per cento) lievemente maggiore rispetto al quadro tendenziale (7,2 per cento).
  Sulla dinamica dell'occupazione influirà anche l'aumento dell'offerta di lavoro, da realizzarsi anche, come previsto nella legge di delega al Governo per la riforma fiscale attraverso l'applicazione di un'imposta sostitutiva proporzionale sulla tredicesima mensilità, sui premi di produttività e sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinarioPag. 114 che eccedono una determinata soglia.
  La Nota analizza altresì gli effetti sull'indebitamento netto della pubblica amministrazione dei principali provvedimenti adottati a partire da marzo 2023.
  Per quanto riguarda le misure volte a sostenere i lavoratori e a favorire l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro, tali provvedimenti hanno riguardato, in particolare: il rafforzamento dell'esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti (cuneo fiscale) per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023; l'innalzamento per il 2023 a 3.000 del valore dei beni ceduti e dei servizi che non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente; l'introduzione del Supporto per la formazione e il lavoro e relativi incentivi; gli interventi sulla disciplina della sicurezza sul lavoro, tutela contro gli infortuni e sostegno alle famiglie delle vittime; l'introduzione, dal 1° gennaio 2024, dell'Assegno di inclusione e relativi incentivi, in sostituzione del Reddito di cittadinanza; la previsione di misure a favore dei lavoratori dipendenti di Alitalia – Società aerea italiana Spa e Alitalia Cityliner Spa; la previsione di interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023, tra cui: il riconoscimento di un'indennità in favore dei lavoratori subordinati del settore privato impossibilitati a prestare attività lavorativa; il riconoscimento di un'indennità una tantum in favore dei lavoratori autonomi che hanno dovuto sospendere l'attività a causa degli eventi alluvionali.
  In materia di personale della pubblica amministrazione, la Nota, inoltre, evidenzia che, in applicazione della Raccomandazione n. 2, i decreti-legge n. 44 e n. 75 del 2023 recano disposizioni volte ad accrescere il capitale umano delle amministrazioni pubbliche impegnate nell'attuazione del PNRR.
  I richiamati decreti-legge, infatti, contengono, tra le altre, misure per stabilizzare il personale a tempo determinato, per accelerare lo svolgimento dei concorsi pubblici, nonché per favorire l'assunzione di giovani. In particolare: vengono ampliate le possibilità di ricorso ai concorsi unici e di scorrimento delle graduatorie in corso di validità; talune assunzioni vengono consentite anche senza il previo esperimento delle procedure di mobilità; si prevede che gli enti territoriali possano procedere alla stabilizzazione del personale già in servizio sino al 31 dicembre 2026; si riconosce ad alcune amministrazione pubbliche, fino al 31 dicembre 2026, la possibilità di assumere giovani laureati con contratto di apprendistato o studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro. Tale rapporto può successivamente trasformarsi a tempo indeterminato, a condizione della sussistenza dei requisiti per l'accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato.
  Ricorda infine che, a completamento della manovra di bilancio 2024-2026, il Governo dichiara quali collegati alla decisione di bilancio i seguenti disegni di legge in materia di lavoro e previdenza: interventi in materia di disciplina pensionistica e misure a sostegno delle politiche per il lavoro.
  Tra gli altri provvedimenti collegati di interesse della Commissione, si segnalano: un disegno di legge recante interventi in favore delle politiche di contrasto della povertà; un codice in materia di disabilità; un disegno di legge di rafforzamento del sistema della formazione superiore e della ricerca; un disegno di legge recante disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni.

  Valentina BARZOTTI (M5S) ritiene che la Nota in esame rechi informazioni fuorvianti e lacunose, segnalando, in particolare, che laddove si fa riferimento ad un presunto aumento di occupazione, non viene specificata la tipologia di rapporti di lavoro coinvolti. Rileva, infatti, che un aumento di contratti a tempo determinato non determinerebbe altro che un incremento di precarietà. Non comprende poi come si possa fare riferimento ad un incremento delle Pag. 115retribuzioni, considerato i bassi livelli salariali del nostro Paese, che richiederebbero piuttosto la determinazione di un salario minimo legale. Al riguardo, si riserva di valutare il contenuto della documentazione trasmessa alle Camere dal CNEL sul tema, osservando che il tema del lavoro povero in Italia andrà affrontato con la massima serietà, anche alla luce della più recente giurisprudenza che delinea un quadro non dignitoso dei livelli salariali in Italia. Lamenta quindi l'assenza nella NADEF di qualsiasi stima sui costi derivanti dagli infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali, facendo notare che sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e della prevenzione servirebbe ben altra attenzione da parte del Governo. Rileva infine come non si faccia nel provvedimento in esame alcuna menzione del fenomeno delle dimissioni dei lavoratori, indotti sempre più frequentemente a lasciare il proprio posto di lavoro a causa dell'impossibilità di avvalersi di adeguati di strumenti di conciliazione tra vita e lavoro.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) stigmatizza anzitutto l'assenza del Governo nonché la scarsa affluenza dei gruppi di maggioranza, che ritiene gravi considerata l'importanza del provvedimento in discussione, auspicando che vi sia una maggiore partecipazione quantomeno nella seduta di domani, in cui è prevista la deliberazione di competenza della Commissione. Alla luce della trasmissione della documentazione da parte del CNEL sulla questione del salario minimo, che si riserva di approfondire, ritiene opportuno che la Commissione svolga un'audizione del presidente del CNEL prima della ripresa in Assemblea dell'esame del provvedimento presentato sull'argomento dalle opposizioni. Ricordato, peraltro, che sul tema del salario minimo legale è stata di recente pronunciata una sentenza da parte della Corte di cassazione nella quale si fa riferimento ad un salario minimo costituzionale, ritiene che su tale questione serva la massima attenzione da parte della Commissione.

  Lorenzo MALAGOLA (FDI), relatore, intervenendo da remoto, dopo aver precisato di essersi collegato in videoconferenza con lieve ritardo per un problema tecnico, evidenzia come la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 rechi dati che appaiono in linea con l'indirizzo politico seguito dal Governo in carica e dimostrano gli apprezzabili risultati raggiunti. In risposta ad alcune considerazioni svolte dalla deputata Barzotti, fa notare che nella Nota si fa riferimento ad un aumento dell'occupazione anche in relazione ai contratti a tempi indeterminato, a testimonianza di una evoluzione positiva del mercato del lavoro. Quanto alla questione del salario minimo, ritiene che ci sia tutto il tempo per valutare la documentazione trasmessa dal CNEL in tempi utili per la ripresa della discussione del tema in Assemblea, osservando che le informazioni recate dalla NADEF riguardo alla crescita delle retribuzioni siano comunque incoraggianti.

  Chiara TENERINI (FI-PPE), facendo riferimento ad alcune osservazioni svolte nel dibattito odierno, evidenzia come la Nota in esame faccia in realtà riferimento ad un aumento dei lavoratori autonomi e dei dipendenti a tempo indeterminato nonché ad una diminuzione di quelli a termine, non rinvenendosi dunque alcuna tendenza alla precarietà. Fa altresì notare che finalmente sono state assunte misure di riduzione del cuneo fiscale che si pongono a tutela dei redditi medio bassi, nonostante lo scenario geopolitico non favorevole e un quadro finanziario non facile, ereditato dal passato. Ritiene dunque che Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 dimostri come il Governo stia procedendo lungo una direzione virtuosa. Quanto ad alcune considerazioni svolte dal deputato Scotto, ritiene che il grado di partecipazione ai lavori della Commissione possa anche risultare variabile in alcune circostanze, sia da una parte sia dall'altra, ricordando, ad esempio, che, di recente, durante lo svolgimento di alcune audizioni informali richieste dalle minoranze sul tema del salario minimo l'affluenza dei gruppi di opposizione non è stata di certo elevata.

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  Walter RIZZETTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.35.