CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 settembre 2023
172.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 28 settembre 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene la viceministra del lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci.

  La seduta comincia alle 13.55.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Walter RIZZETTO (FDI), presidente, comunica che è entrato a far parte della Commissione il deputato Alessandro Battilocchio, al quale rivolge, a nome della Commissione, un cordiale augurio di buon lavoro. Comunica inoltre che ha cessato di far parte della Commissione il deputato Paolo Barelli.

Sui lavori della Commissione.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sui lavori della Commissione, ritiene necessario che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali venga quanto prima a riferire in Commissione, alla luce di quanto emerso da una recente indagine dei carabinieri del Ros in Sardegna, indagine che vede, tra gli indagati, anche il presidente e amministratore delegato di ANPAL Servizi Spa, Massimo Temussi, scelto proprio dal Pag. 94Governo in carica. Dopo aver ricordato che sulla questione della soppressione dell'ANPAL, atto che definisce una forzatura dell'Esecutivo, si è già lungamente discusso in Commissione, fa notare che appare opportuno che il Ministro Calderone chiarisca i criteri in base ai quali scelse di proporre Massimo Temussi come presidente di ANPAL Servizi spa e riferisca la sua posizione su tale vicenda. Ritiene che tale fatto sia particolarmente grave, atteso che l'indagine ha ad oggetto reati che richiamano collegamenti con le organizzazioni criminali.

  Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, associandosi a quanto affermato dal deputato Scotto, ritiene necessario che il Ministro Calderone riferisca in Commissione quanto prima possibile su tale vicenda e spieghi se il Governo fosse a conoscenza del coinvolgimento di Massimo Temussi in tale indagine all'epoca in cui venne proposto come presidente di ANPAL Servizi Spa. Ritiene altresì opportuno che il Ministro Calderone chiarisca la posizione del Governo in ordine alla questione della soppressione dell'ANPAL, in relazione alla quale ritiene che l'Esecutivo abbia agito con confusione e poca trasparenza.

  Walter RIZZETTO (FDI), presidente, in risposta ai deputati Scotto e Barzotti, fa presente che sarà sua cura chiedere al Ministro del lavoro e delle politiche e sociali la sua disponibilità a riferire in Commissione su tale vicenda.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023.
C. 1342 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole con osservazioni).

  La Commissione riprende l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 settembre scorso.

  Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la Commissione riprende l'esame in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, del disegno di legge C. 1342, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023, rinviato nella seduta del 20 settembre. Ricorda che nella precedente seduta il relatore ha illustrato il provvedimento.
  Comunica che sono state presentate due proposte emendative al disegno di legge C. 1342: l'emendamento 6.1 del relatore e l'articolo aggiuntivo Soumahoro 6.01 (vedi allegato 1).
  Prima di dare la parola al relatore e alla rappresentante del Governo per esprimere il parere, ricorda che gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono trasmessi alla XIV Commissione, che, peraltro, potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale, mentre gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.

  Dario GIAGONI (LEGA), relatore, dichiara di ritirare il suo emendamento 6.1, precisando che intende trasfonderne il contenuto, come osservazione, nella sua proposta di relazione, che formulerà nella seduta odierna. Esprime, quindi, parere contrario sull'articolo aggiuntivo Soumahoro 6.01.

  La viceministra Maria Teresa BELLUCCI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Soumahoro 6.01.

  Walter RIZZETTO, presidente, chiede al relatore se intenda formulare una proposta di relazione.

  Dario GIAGONI (LEGA), relatore, formula una proposta di relazione favorevole Pag. 95con osservazioni (vedi allegato 2), di cui raccomanda l'approvazione.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) fa presente che il suo gruppo è disponibile a votare a favore della proposta di relazione del relatore, a condizione che siano espunti i capoversi terzo e quarto delle sue premesse. Nel ritenere condivisibile che si dia attuazione alla direttiva europea in esame, sulla quale peraltro ricorda che i gruppi di centrodestra si espressero in senso contrario in sede europea, non giudica opportuno che, in prossimità della ripresa della discussione in Assemblea del provvedimento sul salario minimo, proposto dai gruppi di opposizione, si approvi una proposta di relazione nella quale ritiene si esprima un giudizio di merito netto e definito contro la definizione di un salario minimo legale. Fa notare che, laddove non venisse accolta dal relatore tale richiesta di riformulazione, il suo gruppo si asterrebbe sulla sua proposta di relazione.

  Walter RIZZETTO, presidente, chiede al relatore di esprimersi sulla proposta di riformulazione del deputato Scotto.

  Dario GIAGONI (LEGA), relatore, chiede una breve sospensione dei lavori, al fine di svolgere un confronto con i gruppi su tale questione.

  La seduta, sospesa alle 14.10, è ripresa alle 14.15.

  Walter RIZZETTO, presidente, riprendendo l'esame del provvedimento in titolo, dopo aver dato conto delle sostituzioni, chiede al relatore se intenda riformulare la sua proposta di relazione, alla luce degli approfondimenti testé svolti.

  Dario GIAGONI (LEGA), relatore, dichiara di confermare l'impianto della sua proposta di relazione, non accogliendo la proposta di riformulazione del deputato Scotto. Fa notare, infatti, che le premesse della sua proposta di relazione, richiamate dal deputato Scotto, si limitano a riprendere il contenuto della stessa direttiva (UE) 2022/2041, che prevede che non si configura l'obbligo per gli Stati membri di introdurre un salario minimo legale, laddove la formazione dei salari sia garantita esclusivamente mediante contratti collettivi, né quello di dichiarare un contratto collettivo universalmente applicabile, consentendo che il salario minimo possa dunque essere stabilito per legge (salario minimo legale), dalla contrattazione collettiva, o dalla combinazione della fonte normativa con quella negoziale. Segnala, inoltre, che la direttiva in questione, nel pieno rispetto dell'autonomia delle parti sociali, mira alla promozione della contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari, alla adeguatezza dei salari minimi legali, all'accesso effettivo dei lavoratori alla tutela garantita dal salario minimo, precisando che tutti questi aspetti sono ripresi dalle sue premesse.

  Carmela AURIEMMA (M5S) ritiene che la direttiva europea in esame non vincoli gli Stati nella scelta dello strumento con cui garantire salari adeguati e dignitosi, limitandosi a fornire una cornice di carattere generale. Non giudica opportuno, dunque, che si proponga di prediligere un intervento rispetto ad altri.

  Walter RIZZETTO, presidente, entrando nel merito delle questioni sinora emerse dal dibattito, fa notare che è la stessa la direttiva a prevedere che non si configura alcun obbligo per gli Stati membri di introdurre un salario minimo legale, laddove la formazione dei salari sia garantita esclusivamente mediante contratti collettivi. Evidenzia, peraltro, che la medesima direttiva prevede di promuovere o incrementare la copertura della contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari, nonché di favorire un quadro di condizioni ad essa favorevoli, in presenza di tassi di copertura inferiori a una soglia dell'80 per cento. Ritiene, in conclusione, che nel recepimento di tale direttiva occorra prestare particolare attenzione, evitando di andare oltre rispetto a quanto da essa stabilito.

  La Commissione approva la proposta di relazione del relatore.Pag. 96
  Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, il deputato Giagoni quale relatore presso la XIV Commissione.

DL 124/2023: Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione.
C. 1416 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

  Immacolata ZURZOLO (FDI), relatrice, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere alla V Commissione (Bilancio) il parere di competenza sul disegno di legge C. 1416, di conversione del decreto-legge del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, recante disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione.
  Passando ad esaminare il contenuto del provvedimento – composto da 23 articoli suddivisi in 6 Capi – con riferimento alle norme di diretto interesse della XI Commissione, rileva, anzitutto, che l'articolo 10 disciplina l'organizzazione della ZES (Zona economica speciale) Unica per il Mezzogiorno – istituita dall'articolo 9 come zona delimitata del territorio dello Stato al fine di prevedere speciali condizioni di sviluppo per le attività economiche e imprenditoriali, già operative o di nuovo insediamento, delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna – attraverso l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri di una Cabina di regia ZES, con compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio e di una Struttura di missione per la ZES, nonché definendo le procedure connesse alla cessazione delle attività dei Commissari straordinari delle ZES. La Cabina di regia è presieduta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. La Struttura di missione ZES opera alle dirette dipendenze del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. Alla Struttura di missione ZES è preposto un coordinatore. Essa è articolata in due direzioni generali ed in quattro uffici di livello dirigenziale non generale. La Struttura di missione ZES ha una durata triennale, rinnovabile comunque non oltre 31 dicembre 2034.
  Fa presente, in particolare, quanto alle competenze della Commissione, che il comma 4 stabilisce che la Struttura di missione ZES è composta: da un contingente di tre unità dirigenziali di livello generale (coordinatore e due direttori generali); da quattro unità dirigenziali di livello non generale; da sessanta unità di personale non dirigenziale.
  Le unità di personale non dirigenziale sono individuate: nel limite di trenta unità, tra il personale in servizio presso l'Agenzia per la coesione territoriale che risulta trasferito alla Presidenza del Consiglio dei ministri ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del decreto-legge n. 13 del 2023; nel limite di trenta unità, anche tra il personale di altre amministrazioni pubbliche, ordini, organi, enti o istituzioni, che è collocato in posizione di comando o fuori ruolo o altro analogo istituto previsto dai rispettivi ordinamenti, e con esclusione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche. All'atto del collocamento fuori ruolo e per tutta la durata di esso, nella dotazione organica dell'amministrazione di provenienza è reso indisponibile un numero di posti equivalente dal punto di vista finanziario.
  Alla Struttura di missione ZES è assegnato, altresì, un contingente di esperti, cui compete un compenso fino a un importo massimo annuo di euro 50.000 al lordo dei contributi previdenziali ed assistenziali e degli oneri fiscali a carico dell'amministrazione per singolo incarico e nel limite di spesa complessivo di euro 700.000 per ciascuno degli anni dal 2024 al 2034. Conseguentemente il numero massimo di esperti è pari a 14 unità.Pag. 97
  Il trattamento economico del personale collocato in posizione di comando o fuori ruolo o altro analogo istituto è corrisposto secondo le modalità previste dall'articolo 9, comma 5-ter, del decreto legislativo n. 303 del 1999, in base al quale tale personale mantiene il trattamento economico fondamentale delle amministrazioni di appartenenza.
  Il contingente di personale non dirigenziale può essere composto da personale di società pubbliche controllate o partecipate dalle Amministrazioni centrali dello Stato in base a rapporto regolato mediante apposite convenzioni, ovvero da personale non appartenente alla pubblica amministrazione (come previsto dall'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo n. 303 del 1999), il cui trattamento economico è stabilito all'atto del conferimento dell'incarico.
  Il comma 5 prevede, entro il 19 novembre 2023 (sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto), l'adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con cui sono definiti l'organizzazione della Struttura di missione ZES e le competenze degli uffici.
  Con il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è individuata altresì la ulteriore data a decorrere dalla quale sono trasferiti alla Struttura di missione ZES i rapporti giuridici attivi e passivi relativi alle funzioni già di titolarità dei Commissari straordinari delle precedenti ZES.
  Il comma 8 prevede che gli incarichi dirigenziali conferiti nelle strutture di supporto dei Commissari straordinari cessino automaticamente, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione sul sito istituzionale del Dipartimento per le politiche di coesione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 5, ove non confermati nell'ambito del contingente di unità dirigenziali non generali assegnato alla Struttura di missione ZES di cui al comma 4 del presente articolo.
  Si stabilisce altresì che i contratti stipulati dall'Agenzia per la coesione territoriale per sostenere con proprio personale tecnico e amministrativo i Commissari (ai sensi del secondo periodo del comma 7-quater dell'articolo 4 del decreto-legge n. 91 del 2017) alla data di entrata in vigore del presente decreto, cessano automaticamente alla data che sarà indicata nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 5 del presente articolo, fatta salva l'eventuale scadenza anteriore contrattualmente prevista.
  Fa presente quindi che l'articolo 19, a decorrere dal 2024, autorizza le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, le città metropolitane, le province, le unioni dei comuni e i comuni appartenenti a tali regioni, nonché il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, ad assumere, con contratto di lavoro a tempo indeterminato e nell'ambito delle vigenti dotazioni organiche, personale non dirigenziale nel limite massimo complessivo di 2.200 unità, di cui settantuno unità riservate al predetto Dipartimento per le politiche di coesione.
  In particolare, al comma 1, si dispone che il suddetto personale – la cui assunzione è finalizzata al rafforzamento della capacità amministrativa dei predetti enti territoriali e delle funzioni di coordinamento nazionale del Dipartimento per le politiche di coesione – sia inquadrato nel livello iniziale dell'area dei funzionari prevista dal CCNL 2019-2021 del comparto Funzioni locali, ovvero della categoria A del CCNL della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Ai sensi del comma 2, il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, entro il 19 novembre 2023 (ossia sessanta giorni dal 20 settembre 2023, data di entrata in vigore del presente decreto-legge), pubblica sul proprio sito istituzionale un avviso finalizzato all'acquisizione delle manifestazioni d'interesse da parte dei suddetti enti territoriali. A pena di inammissibilità, tali manifestazioni, oltre ad indicare le unità di personale richieste e i relativi profili professionali in coerenza con l'attuazione delle politiche di coesione, devono contenere l'assunzione dell'obbligo di adibire il personale reclutato esclusivamente allo svolgimento Pag. 98di attività direttamente afferenti le politiche di coesione.
  Ai sensi del comma 3, sulla base della ricognizione del fabbisogno di personale, effettuata tramite la predetta manifestazione di interesse, con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (adottato, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e con il Ministro dell'economia e delle finanze, e sentita la Conferenza unificata) sono definiti i criteri di ripartizione tra le amministrazioni interessate delle risorse finanziarie e delle suddette unità di personale, entro determinati limiti di spesa.
  In base al comma 4, al fine di favorire l'acquisizione, il rafforzamento e la verifica delle competenze specifiche in materia di politiche di coesione, in coerenza con le finalità e la titolarità del Programma Nazionale FESR FSE+ Capacità per la coesione 2021-2027, il personale di cui al presente articolo è reclutato, attraverso una o più procedure per esami – per lo svolgimento delle quali la spesa è quantificata nel limite massimo di 3 milioni di euro per il 2024 – dal Dipartimento per la funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, che si avvale della Commissione per l'attuazione del progetto di riqualificazione delle Pubbliche amministrazioni (RIPAM), la quale adotta gli atti di propria competenza d'intesa con il Dipartimento per le politiche di coesione.
  I componenti delle commissioni esaminatrici sono nominati dal Dipartimento per le politiche di coesione, in deroga a quanto previsto dalla normativa vigente, di cui all'articolo 35, comma 5, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e all'articolo 9, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 487 del 1994, che dispongono, rispettivamente, che i suddetti componenti siano nominati dalla Commissione RIPAM e che per i concorsi unici le amministrazioni pubblicano, attraverso il Portale del reclutamento, specifici avvisi per la raccolta delle candidature a componente di commissione.
  Ai sensi del comma 5, l'assegnazione alle amministrazioni di destinazione dei vincitori collocati utilmente nella graduatoria di merito conclusiva del concorso avviene secondo i criteri stabiliti con il predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 3, mentre coloro che in tale graduatoria sono collocati oltre i posti autorizzati sono iscritti, secondo l'ordine di detta graduatoria, in un elenco appositamente istituito presso il Dipartimento per le politiche di coesione al quale le pubbliche amministrazioni possono attingere non oltre il termine di due anni dalla data di approvazione della graduatoria, come disposto dall'articolo 35, comma 5-ter, del decreto legislativo n. 165 del 2001.
  In base al comma 6, si prevede che i vincitori del concorso pubblico frequentino in presenza un corso di formazione sulle politiche di coesione, della durata non superiore a tre mesi, erogato da Formez PA o da istituzioni universitarie selezionate dal Dipartimento per le politiche di coesione, sentito il Ministero dell'università e della ricerca. Il corso di formazione prevede, altresì, l'espletamento di apposita sessione formativa mediante l'apposita piattaforma di formazione messa a disposizione dal Dipartimento della funzione pubblica. Per la partecipazione ai predetti corsi di formazione – le cui modalità organizzative sono definite da apposite convenzioni tra il Dipartimento per le politiche di coesione e le istituzioni universitarie o con Formez PA – è riconosciuta una borsa di studio di mille euro mensili lordi corrisposti, successivamente all'assunzione, da parte dalle Amministrazioni di assegnazione. Per l'erogazione delle borse di studio e per lo svolgimento dei corsi di formazione in oggetto la spesa è quantificata nel limite massimo di 11 milioni di euro per il 2024.
  Il comma 7 prevede che fino al 31 dicembre 2029, il personale così reclutato e assegnato alle predette pubbliche amministrazioni non può accedere alle procedure di mobilità previste dalla normativa vigente (di cui all'articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001), né può essere utilizzato presso amministrazioni pubbliche diverse Pag. 99da quelle di prima assegnazione mediante comando, distacco o altro provvedimento di contenuto o effetto analogo.
  I commi 8 e 9 recano la quantificazione degli oneri e la relativa copertura finanziaria.

  Walter RIZZETTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 28 settembre 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci.

  La seduta comincia alle 14.20.

Indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro.
(Deliberazione).

  Walter RIZZETTO, presidente, sulla base di quanto convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 20 settembre scorso, ed essendo stata acquisita la prescritta intesa con il Presidente della Camera ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, propone di deliberare lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro.
  Pone dunque in votazione la proposta di deliberare lo svolgimento dell'indagine conoscitiva in titolo, sulla base del programma riportato in allegato (vedi allegato 3).

  La Commissione approva la proposta del presidente di procedere alla deliberazione della predetta indagine conoscitiva, nei tempi e con le modalità illustrate nel relativo programma.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 153 Serracchiani, C. 202 Comaroli, C. 844 Gatta, C. 1104 Barzotti e C. 1128 Rizzetto.