CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 settembre 2023
169.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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GIUNTA PLENARIA

  Mercoledì 20 settembre 2023. — Presidenza del presidente Enrico COSTA.

  La seduta comincia alle 9.50.

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il Tribunale di Perugia (procedimento n. 2089/19 RGNR n. 311/20 RG GIP).
(Doc. IV-ter, n. 3).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 13 settembre 2023.

  Enrico COSTA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di ordinario Perugia – Sezione Gip-Gup (procedimento n. 2089/19 RGNR – n. 311/20 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 3).
  Ricorda altresì che nella seduta del 13 settembre scorso la relatrice, deputata Dondi, ha illustrato la vicenda alla Giunta.
  Fa presente, inoltre, che il 15 settembre scorso l'onorevole Sgarbi – ritualmente invitato a fornire chiarimenti ai sensi dell'articolo 18, primo comma, del Regolamento della Camera – ha comunicato, per il tramite del suo legale, che non avrebbe partecipato alla seduta odierna. Egli ha tuttavia inviato una memoria difensiva, che è agli atti della Giunta ed è a disposizione per la consultazione.
  Chiede quindi alla relatrice di sintetizzare i contenuti di tale memoria.

  Daniela DONDI (FDI), relatrice, fa presente che il legale dell'on. Sgarbi ha inviato una memoria difensiva per conto del suo assistito, di cui riassume gli argomenti portanti.
  In primo luogo evidenzia che, ad avviso dell'on. Sgarbi, l'indagine del pubblico ministero querelante, dott.ssa Condemi – avente ad oggetto la presunta falsificazione di talune opere dell'artista Gino De Dominicis – sarebbe risultata «totalmente infondata». Ciò in quanto:

   con sentenza del 30 giugno 2021 (che è agli atti della Giunta), il GUP del TribunalePag. 7 di Roma ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dell'on. Sgarbi per il reato di associazione per delinquere (articolo 416 codice penale) e per quello di contraffazione di opere d'arte (articolo 178, comma 1, lettera c), del decreto legislativo n. 42 del 2004);

   con sentenza n. 216 del 27 giugno 2023 (che è agli atti della Giunta), il Tribunale di Pesaro ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti degli altri coimputati nell'ambito dello stesso filone di inchiesta (perché il fatto non sussiste, in relazione al reato di associazione per delinquere e, per prescrizione, in relazione ai reati di contraffazione di opere d'arte, truffa e ricettazione);

   con sentenza del 13 settembre 2023 (che non è agli atti della Giunta), il Tribunale di Bolzano avrebbe assolto la sig.ra Massaioli (una delle principali co-indagate nel filone delle indagini conclusesi con la predetta sentenza del Tribunale di Pesaro) per altre presunte falsificazioni di opere del De Dominicis.

  Sottolinea pertanto che – sempre ad avviso dell'on. Sgarbi – in considerazione della ritenuta infondatezza dell'indagine svolta dalla dott.ssa Condemi, il giudizio critico sull'indagine stessa (definita «irresponsabile e criminale») non costituirebbe reato.
  In secondo luogo, per quanto attiene più specificamente alla prerogativa della insindacabilità di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione, rappresenta alla Giunta che l'ex deputato in questione ripropone nella nota difensiva l'opinione espressa dalla relatrice della XVIII legislatura (on. Covolo), secondo la quale le dichiarazioni oggetto di querela dovrebbero ritenersi collegate all'attività parlamentare da lui svolta durante il mandato. Non si tratterebbe, però, di un generico riferimento a pregresse «battaglie politiche», bensì di un vero «nesso funzionale» con opinioni espresse e voti dati sullo specifico tema della tutela del patrimonio artistico e culturale e delle indagini condotte in tale ambito. Ricorda, in particolare, la dichiarazione di voto contrario in Aula del 18 ottobre 2018 (data precedente alle dichiarazioni all'origine della querela) sulla votazione finale dell'AC 843, recante «Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale». In tale circostanza – prosegue la memoria difensiva dell'on. Sgarbi – quest'ultimo svolse considerazioni molto critiche sulle norme in via di approvazione, tra l'altro commentando negativamente proprio una disposizione relativa all'autenticazione di opere false perché, disse, «nessuno, conoscendo la falsità, farebbe una perizia in favore: cercherebbe di farla fare ad altri».
  La medesima memoria sottolinea poi che, tra le funzioni del parlamentare, vi sarebbe anche quella di informare il Paese dei fatti che toccano direttamente la corretta amministrazione della giustizia nonché degli effetti sulla vita e la libertà dei cittadini che derivano da sempre possibili errori e deviazioni. Dal che conseguirebbe che le frasi proferite dall'on. Sgarbi, pur se caratterizzate da uno stile «particolarmente insinuante e astrattamente diffamatorio», rappresenterebbero un giudizio e una critica di natura sostanzialmente politica su fatti e circostanze che sono sempre al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica nonché del dibattito politico-parlamentare.
  Infine, per ciò che invece riguarda le dichiarazioni rese dall'on. Sgarbi durante la trasmissione radiofonica «I Lunatici» del 2 dicembre 2018 con cui egli definiva la dott.ssa Condemi «una povera disperata», evidenzia che, ad avviso del legale del predetto ex deputato, il diritto di critica non sarebbe stato superato in considerazione del fatto che la censura non sarebbe stata rivolta alla persona ma all'indagine, che si sarebbe infine rivelata un «totale fallimento». In proposito, peraltro, il medesimo difensore sottolinea che:

   l'on. Sgarbi sarebbe stato sottoposto alle indagini (e persino intercettato) per quasi cinque anni (dal 2014 al 2018), ricevendo per la prima volta l'informazione di garanzia solo al termine di tali indagini (il 23 novembre 2018);

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   la dott.ssa Condemi avrebbe chiesto, senza l'autorizzazione della Camera di appartenenza, l'adozione della misura cautelare dell'obbligo di firma nel mese di novembre 2018 (quando l'on. Sgarbi era deputato); misura cautelare che, sebbene respinta dal GIP con ordinanza del 15 novembre 2018, denoterebbe una sorta di «accanimento giudiziario» nei confronti di un deputato della Repubblica.

  Così riassunti i punti salienti della memoria difensiva dell'on. Sgarbi (che è ovviamente disponibile per la consultazione), ritiene doveroso – per completezza dell'istruttoria – evidenziare i seguenti aspetti, che è possibile cogliere dalla lettura degli atti trasmessi.

   a) Con la sentenza n. 216 del 2023, il GUP del Tribunale di Pesaro ha – sì – dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dei co-imputati dell'on. Sgarbi, ma lo ha fatto perché ha ritenuto maturata la prescrizione dei reati ascritti (in prevalenza, ricettazione e truffa). Nel merito, ha giudicato tuttavia condivisibile l'impianto accusatorio formulato dalla magistratura romana.
   Il GUP, pertanto, ha ritenuto di non poter prosciogliere gli indagati con formula assolutoria piena ai sensi dell'articolo 129, comma 2, del codice di procedura penale, ma solo dichiarare il non luogo a procedere per prescrizione.

   b) Analogamente, il GUP del Tribunale di Roma, nella sentenza del 6 luglio 2021 con cui ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dell'on. Sgarbi (perché il fatto non costituisce reato), non ha smentito il quadro accusatorio della procura, ma ha assolto l'imputato in quanto ha riscontrato la sua buona fede all'atto dell'autenticazione delle opere del De Dominicis e quindi l'assenza del dolo specifico, rappresentato dalla consapevolezza della falsità delle opere medesime, che è un necessario elemento costitutivo del reato di cui all'articolo 178, comma 1, lettera c), del decreto legislativo n. 42 del 2004.

  Da ultimo, con riferimento al dibattito svoltosi in Giunta la settimana scorsa, nel corso del quale alcuni colleghi hanno evidenziato l'opportunità di ricostruire il più generale contesto nell'ambito del quale l'on. Sgarbi ha pronunciato le frasi asseritamente offensive nei confronti della dott.ssa Condemi, fa presente quanto segue:

   1) per quanto concerne le dichiarazioni pubblicate dal Giornale il 30 novembre 2018 («mai il nucleo di tutela del patrimonio artistico dei carabinieri era arrivato più in basso mettendo l'ignoranza al servizio della cecità e della mancanza di giudizio di un magistrato, tale Laura Condemi»), evidenzia che esse costituiscono un commento «a caldo» dell'on. Sgarbi sulla notizia, appena divulgata dai giornali, dell'applicazione della misura cautelare nei confronti, tra gli altri, della vice-Presidente della fondazione Gino De Dominicis (di cui l'on. Sgarbi era Presidente) e del sequestro di alcune decine di opere, ritenute false dagli inquirenti, del medesimo artista. In buona sostanza Il Giornale, in un trafiletto contenuto nella sezione «attualità», prima dà la notizia delle indagini svolte dai Carabinieri del Comando Tutela del patrimonio culturale, sfociate nelle misure cautelari e nei sequestri che prima ho menzionato, e poi riporta il commento dell'on. Sgarbi, anch'egli indagato.

   2) Per quanto invece riguarda le dichiarazioni rese nel corso dell'intervista alla trasmissione radiofonica I Lunatici di Radio 2 del 2 dicembre 2018 (in cui la dott.ssa Condemi è definita una «povera disperata»), evidenzia innanzitutto che essa avvenne in maniera, per così dire, casuale. La trasmissione, infatti, cominciò con un'intervista telefonica dei due giornalisti-conduttori (Arduini e Di Ciancio) a un'assistente dell'on. Sgarbi (Paola Camarco) e si concluse con due domande rivolte direttamente all'on. Sgarbi stesso, presente per caso vicino alla sua collaboratrice. La prima domanda riguardò le polemiche concernenti le presunte irregolarità compiute dal padre dell'on. Di Maio nell'ambito della propria attività imprenditoriale. Con la seconda domanda, invece, i giornalisti chiesero all'on. Sgarbi di commentare le indagini sulle ipotizzate contraffazioni delle Pag. 9opere del maestro De Dominicis, in cui lui stesso era coinvolto. Come è oramai noto, l'on. Sgarbi rispose criticando aspramente sia i Carabinieri che avevano condotto l'indagine sia il Pm Condemi che l'aveva coordinata.

  Si riserva, infine, di formulare una proposta alla Giunta in una prossima seduta, all'esito del dibattito con i colleghi.

  Enrico COSTA, presidente, chiede se qualche collega intende intervenire.

  Carla GIULIANO (M5S), nell'apprezzare la relazione approfondita dell'on. Dondi, chiede al presidente se è possibile ascoltare l'audio relativo all'intervista radiofonica dell'on. Sgarbi a «I Lunatici» del 2 dicembre 2018.

  Enrico COSTA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone la riproduzione in aula del file audio contenente l'intervista dell'on. Sgarbi alla trasmissione radiofonica I Lunatici di Radio 2 del 2 dicembre 2018.

  (La Giunta procede all'ascolto del file audio).

  Enrico COSTA, presidente, non essendovi ulteriori interventi, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo alla prossima seduta, nella quale la relatrice – se lo riterrà – potrà formulare una proposta di deliberazione alla Giunta.

  La seduta termina alle 10.25.