CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 luglio 2023
150.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 230

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la sicurezza energetica Claudio Barbaro.

  La seduta comincia alle 13.45.

DL 69/2023: Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
C. 1322 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 luglio 2023.

  Rachele SILVESTRI (FDI), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Mauro ROTELLI, presidente, avverte che è stata presentata dal Gruppo Movimento 5 Stelle una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Claudio BARBARO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), nel preannunciare il voto di astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere della relatrice, ritiene che si debba fare un salto di qualità nel rapporto con l'UE e nella gestione delle procedure di infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. Segnala, in proposito, l'opportunità che nei settori di competenza della Commissione si svolga un approfondimento, atteso che, a suo avviso, si tratta di tematiche alle quali occorre dare risposte e sulle quali il suo gruppo è pronto a fornire un contributo.

  Ilaria FONTANA (M5S) segnala che il proprio gruppo ha presentato una proposta alternativa di parere, tenuto conto delle finalità del provvedimento che riguardano la riduzione delle procedure di infrazione pendenti evitando l'apertura di nuove procedure di contenzioso. In tale contesto, nel ricordare l'audizione del Commissario unico per la bonifica delle discariche recentemente svolta, si sofferma sull'articolo 9-bis, inserito nel corso dell'esame al Senato, che giudica una forzatura in quanto non rispondente alla ratio del decreto. Nel preannunciare che il proprio gruppo presenterà una questione pregiudiziale, ritiene che tale disposizione, che riguarda l'ILVA di Taranto, non sia idonea a bilanciare i diritti economici con i diritti fondamentali in materia di salute e ambiente. Stigmatizza infine l'estensione del cosiddetto «scudo penale» disposta dal medesimo articolo 9-bis.

  Dario IAIA (FDI) rileva innanzitutto che l'inserimento dell'articolo 9-bis è assolutamente coerente con la ratio del provvedimento, atteso che le misure in esso contenute sono volte ad agevolare la definizione di quattro procedure di infrazione pendenti richiamate nella norma stessa. Ritiene pertanto che il Governo è opportunamente intervenuto attraverso l'introduzione del citato articolo nel decreto in esame. Segnala che si tratta di norme che non contrastano con gli interventi di ambientalizzazione dell'area di Taranto, a partire proprio dal cosiddetto «scudo penale», volto a tutelare i soggetti che devono porre in essere tutte le attività necessarie nell'ambito dell'esecuzione dell'autorizzazione integrata ambientale e in ottemperanza alle prescrizioni disposte nei provvedimenti dell'autorità amministrativa, che viene esteso al processo di decarbonizzazione. Fa presente, inoltre, che il decreto in esame pone particolare attenzione a tale processo attribuendo la determinazione dei relativi criteri in capo alla Presidenza del Consiglio, che giudica positivamente. Segnala infine che anche le disposizioni che consentono la prosecuzione dell'attività in presenza di provvedimenti di confisca avviene nel rispetto della normativa in materia di salute e lavoro.

  Mauro ROTELLI, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, pone in votazione la proposta di parere favorevole della relatrice, avvertendo che, in caso di approvazione, risulterà preclusa la proposta alternativa.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 13.55.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la sicurezza energetica Claudio Barbaro.

  La seduta comincia alle 13.55.

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Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita.
(COM (2022) 548 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023.
(Doc. LXXXVI, n. 1).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri» (10597/23).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Gianni LAMPIS (FDI), relatore, ricorda che l'esame congiunto della relazione programmatica 2023 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, del programma di lavoro della Commissione europea e del programma del trio di Presidenze del Consiglio dell'UE rappresenta un passaggio fondamentale per l'intervento del Parlamento nella definizione della politica europea dell'Italia. Questi documenti, alla Camera, sono infatti oggetto dal 2011 di una vera e propria «sessione europea di fase ascendente», dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità del Governo e quelle delle Istituzioni dell'UE per l'anno in corso.
  In particolare, la relazione programmatica, predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, indica obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno in corso. Unitamente agli strumenti di programmazione politica e legislativa dell'UE, essa, secondo la procedura prevista dal parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010, è stata assegnata a tutte le Commissioni permanenti, per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze. Queste approvano un parere mentre l'esame generale è svolto dalla Commissione politiche dell'UE, la quale presenta una relazione all'Assemblea. La discussione in Assemblea di norma si conclude con l'approvazione di risoluzioni al Governo.
  Sottolinea che si tratta dell'unica procedura annuale che consente a tutti gli organi parlamentari – le commissioni permanenti e l'Aula – di esprimersi in modo organico, coerente e, al tempo stesso, approfondito sulle linee di azione del Paese a livello europeo.
  Rileva che l'esame dei documenti presenta quest'anno un rilievo politico e strategico particolarmente significativo trattandosi della prima volta che le Camere sono chiamate a questo esercizio nella legislatura iniziata nello scorso ottobre. Per questa ragione intende concentrarsi sulla relazione programmatica, che è stata predisposta dal Governo tenendo conto delle priorità legislative dell'Unione europea di cui al Programma di lavoro della Commissione europea.
  In merito ad alcune proposte legislative di particolare rilevanza su cui la relazione programmatica non reca indicazioni specifiche ritiene comunque opportuno richiamare gli orientamenti negoziali che il Governo ha accuratamente enunciato nelle apposite relazioni tecniche trasmesse alle Camere ai sensi della legge 234 del 2012.
  Osserva che la relazione del Governo si articola in 4 parti, relative rispettivamente allo sviluppo del processo di integrazione europea, alle specifiche politiche strategiche, alla dimensione esterna dell'UE, al coordinamento nazionale delle politiche europee. Ciascuna parte è suddivisa in capitoli tematici ai quali, secondo il modello utilizzato nei due anni precedenti, vengono ricondotti 113 «dossier» specifici, relativi a singole questioni o proposte legislative dell'UE. Ogni dossier riporta l'obiettivo individuato, le azioni che il Governo intende porre in essere per perseguirlo nonché i risultati attesi.
  Segnala che sono numerose le questioni di rilevanza per la Commissione ambiente. In primo luogo, la relazione programmatica dedica ampio spazio alle iniziative dell'UE per il contrasto dei cambiamenti climatici e l'attuazione del Green Deal. In tale cornice si collocano le proposte del pacchettoPag. 233 cosiddetto «Pronti per il 55 per cento», in larga misura già approvate dalle istituzioni dell'UE e volte a consentire la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 55 per cento entro il 2030. Sul complesso di tali iniziative, la relazione del Governo sottolinea la necessità di pervenire ad un quadro normativo ambizioso e al contempo equo, in grado di offrire margini di flessibilità al fine di mitigare l'impatto sociale ed economico delle misure previste. Come già accennato, il pacchetto, presentato dalla Commissione europea nel luglio 2021, è stato definitivamente approvato nei suoi elementi principali. Sono in attesa di approvazione definitiva ulteriori proposte del pacchetto, meno strettamente attinenti all'ambito di materia della VIII Commissione e ancora pendenti, riferite alle politiche energetiche e alla decarbonizzazione dei trasporti. Tra queste, la revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, la revisione delle direttive sull'efficienza energetica, e sull'energia da fonti rinnovabili, nonché la riforma della tassazione dei prodotti energetici e iniziative legislative per la realizzazione di un'infrastruttura di ricarica di combustibili alternativi e per favorire l'utilizzo di carburanti sostenibili nel trasporto aereo e marittimo.
  Con riguardo alle politiche ambientali, il Governo si sofferma sulle iniziative dell'UE per la tutela dell'ambiente e l'attuazione dell'economia circolare, ponendo un particolare accento sulle proposte della Commissione europea per la revisione della normativa sulle emissioni industriali, sulla gestione dei rifiuti, sugli imballaggi e i rifiuti derivanti, sui cicli sostenibili del carbonio e sulla Strategia per la Biodiversità per il 2030 dell'UE.
  In merito alla proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali, il Governo ne valuta positivamente obiettivi e finalità, sottolineando tuttavia la presenza di alcune criticità.
  In merito alle iniziative volte a promuovere il carbon farming, vale a dire le attività di sequestro e stoccaggio del carbonio nel suolo, la relazione sottolinea l'esigenza di tutelare il settore agricolo italiano e di coordinare le nuove proposte della Commissione sia con i meccanismi di incentivazione e remunerazione già previsti dalla Politica agricola comune per le pratiche agricole che favoriscono l'assorbimento del carbonio, sia con ulteriori strumenti di finanziamento aggiuntivi che potrebbero essere attivati tramite il Programma per l'ambiente e l'azione per il Clima (LIFE), il mercato europeo del carbonio, le entrate del sistema di scambio di quote di emissione (ETS), fonti di finanziamento regionali, risorse addizionali per aree montane e il Programma per l'innovazione (Horizon Europe).
  Ricorda che lo scorso novembre la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per la certificazione degli assorbimenti di carbonio, di cui la VIII Commissione ha avviato l'esame.
  La relazione programmatica non contiene specifiche indicazioni sul pacchetto di tre proposte attuative del «Piano d'azione per l'inquinamento zero» sulle quali sono tuttavia pervenute le relazioni tecniche del Governo ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 234 del 2012. Con riferimento alla proposta di revisione delle direttive in materia di qualità delle acque e di loro protezione dall'inquinamento, la relazione formula una valutazione positiva, ma richiama tuttavia l'attenzione sulla necessità di prevedere tempi di applicazione idonei alla introduzione di nuove sostanze inquinanti, che garantiscano agli Stati membri di adeguare le metodiche analitiche, di aggiornare l'analisi delle pressioni e di attuare le misure specifiche per tali sostanze. Ulteriori riserve sono formulate in ordine ai costi amministrativi e agli sforzi finanziari di breve e di lungo termine richiesti dalla nuova normativa. La relazione individua inoltre alcune specifiche criticità del testo, tra cui: l'assenza di un adeguato periodo transitorio di adeguamento per l'applicazione dei nuovi standard di qualità ambientale (SQA) aggiornati per le sostanze già appartenenti all'elenco di priorità e per le nuove sostanze prioritarie; la tempistica di recepimento delle direttive. È lasciato agli Stati membri un periodo di 18 mesi per il recepimento della direttiva nell'ordinamentoPag. 234 nazionale, mentre precedentemente si avevano a disposizione 24 mesi.
  Anche con riguardo alla proposta di rifusione della direttiva concernente il trattamento delle acque reflue urbane, la relazione formula una valutazione positiva, considerata di particolare urgenza e in linea generale conforme all'interesse nazionale. Tuttavia evidenzia alcune riserve in merito al livello di ambizione, ai costi amministrativi e agli sforzi finanziari richiesti nel breve come nel lungo termine. In particolare l'estensione dell'obbligo di raccolta e trattamento delle acque reflue agli agglomerati di oltre 1.000 abitanti viene considerato oneroso, tenuto anche conto che, a causa dell'orografia del territorio, molti piccoli agglomerati potrebbero essere chiamati ad affrontare delle spese considerevoli. È peraltro resa obbligatoria, sostiene la relazione, l'applicazione di un ulteriore trattamento, ossia il quaternario, in funzione della sola capacità degli impianti, senza tener conto delle aree in cui scaricano gli stessi; le prescrizioni più stringenti e dettagliate relative ai sistemi individuali appropriati (IAS), infine, potrebbero comportare impatti significativi dal punto di vista economico-gestionale.
  Con riferimento alla proposta di rifusione della direttiva sulla qualità dell'aria, la relazione tecnica opera una valutazione complessivamente positiva delle finalità ma osserva che, alla luce delle evidenti difficoltà degli Stati membri a rispettare i valori limite stabiliti dalle attuali e vigenti direttive, la nuova normativa dovrà tenere in adeguata considerazione la reale fattibilità del raggiungimento dei nuovi standard entro la data del 2030 indicata dalla Commissione europea.
  Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, la relazione programmatica sottolinea l'importanza di ridefinire il quadro per la gestione sostenibile dei rifiuti tessili, di limitare al massimo gli sprechi alimentari, e dell'iniziativa legislativa della Commissione europea sulle spedizioni di rifiuti. In merito il Governo enfatizza l'importanza delle norme proposte, ovvero l'introduzione del principio del divieto della esportazione di rifiuti diretti a smaltimento e della creazione del nuovo sistema di scambio informatico di dati, mediante il quale gli Stati membri potranno gestire le notifiche sulle spedizioni di rifiuti.
  Quindi, la relazione programmatica si sofferma con dettaglio, sottolineandone numerose criticità, sulla proposta presentata dalla Commissione europea in materia di produzione degli imballaggi e gestione dei rifiuti che ne derivano.
  Ricorda che tale progetto legislativo è stato esaminato dalla VIII Commissione, congiuntamente alla Commissione Attività produttive, e si è concluso lo scorso 28 giugno con un documento recante una valutazione negativa che ritiene dovrà essere ribadita nel parere. La relazione non tratta invece specificamente della proposta di modifica della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), presentata dalla Commissione nello scorso febbraio. Anche su tale progetto legislativo è tuttavia pervenuta la relazione tecnica del Governo, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 234 del 2012, nella quale sono contenute importanti indicazioni in vista del negoziato in corso. In particolare, la relazione sottolinea che la proposta, pur conforme agli interessi nazionali, comporta modifiche nell'attribuzione della responsabilità estesa ai soggetti operanti nella gestione dei pannelli fotovoltaici. Essa prevede infatti un periodo di attuazione e recepimento di dodici mesi, ritenuto troppo breve. Evidenzia inoltre l'opportunità di superare la distinzione, per i pannelli fotovoltaici, tra pannelli professionali e domestici, dato che al momento della loro immissione sul mercato non è possibile prevedere la natura dell'impianto. Ritiene infine necessario equiparare le modalità di finanziamento della gestione del fine vita dei pannelli solari professionali a quelle previste per i domestici.
  In merito alle ulteriori iniziative legislative adottate dall'UE per l'attuazione dell'economia circolare, il Governo dichiara l'intendimento di partecipare con attenzione ai negoziati sulla proposta di regolamento per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili.Pag. 235
  Parimenti, con riguardo alla proposta di regolamento per aggiornare la normativa sui prodotti da costruzione, nella relazione programmatica si afferma la necessità di contemperare gli obiettivi ambientali e del Green Deal europeo con l'esigenza di assicurare un'applicazione graduale della nuova disciplina per l'impatto che questa potrebbe avere sul settore e sulla competitività delle imprese in una fase ancora segnata da difficoltà legate alla crisi energetica.
  Ricorda che tali proposte sono state adottate nel 2022 dalla Commissione europea per attuare il nuovo piano d'azione per l'economia circolare presentato nel 2020, promuovere la sostenibilità dei processi di produzione e consumo e garantire un uso sostenibile di risorse e materie prime. Il 30 marzo 2022 è stato presentato un pacchetto comprendente una proposta di regolamento per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, una strategia per i prodotti tessili sostenibili e circolari, e una proposta di regolamento per la sostenibilità dei materiali da costruzione.
  L'iniziativa sulla progettazione ecocompatibile prevede che i prodotti rispondano ad alcuni requisiti (durabilità, riutilizzabilità, riparabilità; assenza di sostanze nocive; contenuto di materiale di riciclo), introduce un passaporto digitale del prodotto e prevede il divieto di distruggere i beni di consumo invenduti. In particolare, la proposta di direttiva per la riparabilità introduce un nuovo «diritto alla riparazione» a favore dei consumatori.
  Il 22 marzo 2023 è stato presentato un terzo pacchetto di proposte che introducono un nuovo diritto alla riparabilità dei prodotti e intervengono sul fenomeno del cosiddetto «greenwashing», ovvero delle asserzioni ambientali ingannevoli sulla sostenibilità dei prodotti. La proposta di direttiva su tale ultimo aspetto è stata esaminata dalla Commissione politiche dell'UE che lo scorso 19 luglio ne ha attestato la conformità al principio di sussidiarietà.
  Con riguardo infine alla tutela della biodiversità, il Governo ricorda che a livello nazionale sono state adottate la Strategia nazionale biodiversità 2030 che persegue due obiettivi principali: a) la realizzazione di una rete di aree protette terrestri e marine e b) il ripristino degli ecosistemi, terrestri e marini. Ricorda inoltre che la sua attuazione sarà integrata con la Strategia forestale nazionale e la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
  Una apposita considerazione meritano le proposte legislative relative alla revisione dei limiti di emissioni di CO2 dei veicoli, alcune delle quali sono state già approvate o in stato avanzato di negoziato. Si riferisce al nuovo regolamento sui livelli di emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali leggeri nuovi – il quale prevede che dal 2035 i nuovi veicoli debbano essere a emissioni zero, vietando di fatto, a partire da quella data, la vendita di veicoli a motore termico – e alle proposte di regolamento, tuttora all'esame, sull'omologazione di veicoli a motore e motori, emissioni inquinanti e durabilità delle batterie (Euro 7), sui livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nuovi e dei veicoli con rimorchio. Segnala che tutti questi atti presentano gravi criticità per il Paese, puntualmente messe in rilievo nelle specifiche relazioni tecniche del Governo, perché prefigurano una transizione verde non sostenibile sul piano sociale ed economico. Anzitutto si prevedono tempistiche ravvicinate che comporteranno fortissimi oneri in capo all'industria automobilistica italiana, costretta ad un imponente sforzo di riconversione industriale, e per gli stessi cittadini, non essendo adeguatamente stimato l'impatto delle nuove norme sul costo dei veicoli. Inoltre, si impongono o comunque favoriscono soluzioni non coerenti con il principio di neutralità tecnologica, sia con riferimento ai motori che ai carburanti. Per queste ragioni la XIV Commissione della Camera ha adottato su alcune delle proposte in questione pareri motivati, ritenendo non rispettato il principio di sussidiarietà in assenza di una adeguata motivazione della necessità e del valore aggiunto dell'intervento legislativo dell'UE.
  Si riserva di ribadire anche nella proposta di parere sulla relazione programmatica il pieno sostegno all'azione negozialePag. 236 del Governo al fine di ottenere una modifica delle proposte coerente con l'interesse nazionale.
  Sottolinea infine la necessità che la VIII Commissione prosegua nei prossimi mesi nell'esame di specifiche proposte legislative di particolare rilevanza, come già fatto per gli imballaggi e ci si appresta a fare per gli assorbimenti di carbonio.

  La seduta termina alle 14.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 26 luglio 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la sicurezza energetica Claudio Barbaro.

  La seduta comincia alle 14.30.

5-00780 Scarpa: Iniziative per fronteggiare gli abbattimenti di alberi e uccelli nell'ex discarica di via Orsenigo a Treviso.

  Il Sottosegretario Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Rachele SCARPA (PD-IDP), replicando, nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta, si dichiara soddisfatta, riservandosi di svolgere le verifiche con i rappresentanti del territorio, che hanno segnalato la questione oggetto dell'atto, e prendendo atto con favore delle sollecitazioni pervenute al Comando finalizzate a svolgere i dovuti approfondimenti.

5-00699 Ilaria Fontana: Tempi per l'aggiornamento del decreto interministeriale 26 giugno 2015 recante «Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici».

  Il Sottosegretario Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Ilaria FONTANA (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta e segnala la necessità di procedere celermente all'aggiornamento del decreto, considerato che si tratta di un provvedimento atteso sul quale i tempi di predisposizione sono troppo lunghi per il mercato di riferimento che è in crescita. Nel rilevare che lo Stato deve affiancare il mercato e che i ritardi nell'adozione del provvedimento sono imputabili a più Governi, ribadisce l'importanza del provvedimento stesso per il miglioramento dell'efficienza energetica, per l'immissione di tecnologie con performance migliori e per il perseguimento degli obiettivi ambiziosi collegati al raggiungimento della neutralità climatica.

5-00744 Simiani: Iniziative di competenza concernenti il pagamento per l'accesso dei visitatori alle aree marine protette.

  Il Sottosegretario Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Marco SIMIANI (PD-IDP), replicando, non si dichiara soddisfatto della risposta. A suo avviso, la somma richiesta nell'area marina protetta «Secche della Meloria», che la risposta qualifica come «atto simbolico», non appare utile e neppure idonea alla manutenzione di tale area considerato che si tratta di risorse irrisorie. Giudica pertanto tale atto errato, anche tenuto conto del fatto che ricade sui residenti dell'area limitandone di fatto la fruizione, e rileva che la gestione dell'area marina protetta necessità di adeguate risorse, nonché della dovuta attenzione e responsabilità da parte in primo luogo dei cittadini.

  Mauro ROTELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.50.