CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 luglio 2023
149.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 25 luglio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella.

  La seduta comincia alle 15.40.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, intervenendo sull'ordine dei lavori, propone un'inversione dei punti all'ordine del giorno della Commissione, nel senso di svolgere la seduta in sede di esami di atti del Governo prima della seduta in sede consultiva.

  La Commissione concorda.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza per l'anno 2023.
Atto n. 50.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 18 luglio 2023.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente e relatore, ricorda che nella precedente seduta ha svolto svolta la relazione. Sulla base delle considerazioni svolte in tale sede, procede all'illustrazione di una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  La Ministra Eugenia ROCCELLA ringrazia tutti i componenti della Commissione per il tempestivo esame dello schema di decreto, ricordando che le risorse ivi ripartite sono fortemente attese dai comuni interessati. Ricorda in proposito la recente adozione di ulteriori misure in materia, tra cui quella relativa al finanziamento dei centri estivi.
  Coglie altresì l'occasione per preannunciare imminenti iniziative di rilievo da parte del Governo in materia di sostegno alle genitorialità.

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  Ilenia MALAVASI (PD-IDP) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, in quanto il provvedimento in esame reca risorse preziose per assicurare l'erogazione di servizi fondamentali a sostegno della genitorialità e delle famiglie da parte dei comuni. Accoglie con soddisfazione le dichiarazioni rilasciate dalla Ministra Roccella sulla volontà di prevedere ulteriori misure a favore dell'infanzia, auspicando che al riguardo sia possibile avviare un confronto con la Commissione.
  Nel ribadire l'importanza del Piano di azione nazionale per l'attuazione della Garanzia Infanzia, che consente di utilizzare importanti risorse stanziate in sede europea, auspica che si possa svolgere presso la Commissione l'audizione del nuovo coordinatore nazionale del Piano, anche al fine di poter affrontare in tale sede le complessità legate all'utilizzo in maniera strategica del Piano stesso.
  Evidenzia la forte necessità di misure di aiuto per le famiglie, ricordando che nel Paese la povertà educativa rappresenta un fenomeno estremamente preoccupante, soprattutto in un contesto in cui è in aumento la percentuale di popolazione sotto la soglia di povertà.

  Marco FURFARO (PD-IDP), nel condividere l'intervento della collega Malavasi, ribadendo il voto favorevole del suo gruppo, coglie l'occasione della presenza della Ministra per sollecitare l'adozione dei decreti attuativi del cosiddetto Family act.

  Luana ZANELLA (AVS) si associa alle considerazioni svolte dalla collega Malavasi e annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere, ribadendo la necessità di politiche a supporto dell'infanzia e delle famiglie, con particolare attenzione a quelle monoparentali.
  Nel ricordare che nella giornata odierna si è finalmente costituita la Commissione Infanzia, evidenzia la necessità di stanziare risorse importanti in tale ambito e di approfondire la tematica della conciliazione dei tempi di lavoro e di cura. Al riguardo, segnala che occorrono interventi di ampio respiro, che includano anche aspetti collegati alla trasformazione delle città che dovrebbero diventare maggiormente vivibili.
  In conclusione, ribadisce la necessità di un approccio poliedrico per tenere insieme tutti gli aspetti che riguardano le politiche a favore dell'infanzia.

  La Commissione approva all'unanimità la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.55.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 25 luglio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 15.55.

DL 69/2023: Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
C. 1322 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Massimiliano PANIZZUT (LEGA), relatore, per quanto concerne le parti del provvedimento in esame afferenti alle competenze della XII Commissione, richiama l'articolo 3-bis, che reca alcune modifiche al decreto legislativo n. 82 del 2022, relativo all'attuazione della direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, al fine di addivenire alla chiusura di una procedura di infrazione. Ricorda che la direttiva appena citata (European accessibility act) ha lo scopo di contribuire al corretto funzionamento del mercato interno mediante l'armonizzazione dei requisiti di accessibilità per determinati prodotti o servizi, da immettere sul mercato o forniti ai consumatori dopo il 28 giugno 2025, destinati a persone con disabilità.Pag. 116
  Rileva, quindi, che l'articolo 6 reca modifiche alla disciplina legislativa in materia di pubblicità nel settore sanitario, finalizzate a superare le criticità evidenziate dalla Commissione europea in ordine alla violazione del principio della libera concorrenza. La Commissione si è concentrata in particolare sul comma 525 dell'articolo 1 della legge di bilancio del 2019, che prevedeva che le comunicazioni informative da parte delle strutture sanitarie private di cura e degli iscritti agli albi degli Ordini delle professioni sanitarie non potessero contenere alcun elemento di carattere promozionale o suggestivo, nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente, a tutela della salute pubblica, della dignità della persona e del suo diritto a una corretta informazione sanitaria. Secondo la Commissione europea, un divieto così generalizzato sarebbe incompatibile con le norme europee in tema di diritto di stabilimento e prestazione di servizi.
  Fa presente che il decreto-legge in esame ha, quindi, sostituito integralmente il comma 525 sopra richiamato che, nel nuovo testo, vieta solo la veicolazione di elementi a carattere attrattivo e suggestivo, tra cui comunicazioni contenenti offerte, sconti e promozioni, che possano determinare il ricorso improprio a trattamenti sanitari. Viene inoltre specificato che le comunicazioni informative devono essere funzionali a garantire il diritto ad una corretta informazione sanitaria ed è richiamato il rispetto della libera e consapevole determinazione dell'assistito, della dignità della persona e del principio di appropriatezza delle prestazioni sanitarie. Ad essere vietate diventano quindi le sole comunicazioni aventi concreta idoneità decettiva nei confronti di un consumatore, il paziente, che si trova per sua natura in una situazione di asimmetria informativa e quindi di debolezza.
  Gli articoli 7 e 8, poi, istituiscono due fondi nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, volti entrambi a dare compiuta attuazione alla direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti. Ricordo che, sulla base della normativa vigente, la responsabilità per l'attuazione del Piano d'azione per il radon è affidata al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e al Ministero della salute. In particolare, il fondo istituito dall'articolo 7 ha una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 ed è finalizzato al finanziamento degli interventi di individuazione delle aree di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 101 del 2020, in cui si stima che la concentrazione media annua di attività di radon in aria superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici. I criteri e le modalità di utilizzo del fondo da parte delle regioni sono definiti con uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con i Ministri della salute e dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni.
  Il fondo istituito dall'articolo 8 ha una dotazione di 10 milioni di euro annui dal 2023 al 2031 ed è finalizzato al finanziamento di interventi di riduzione e prevenzione del radon negli ambienti chiusi e agli interventi sinergici di efficientamento energetico, qualità dell'aria negli ambienti chiusi, in particolare mediante attività di monitoraggio, analisi, rilevamento geologico, bonifica e risanamento delle costruzioni dalla sostanza inquinante, e la prevenzione e riduzione del gas radon indoor. Anche in questo senso, le risorse sono stanziate alle regioni con uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con i Ministri della salute e dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, sulla base dell'individuazione delle suddette aree prioritarie.
  Segnala altresì, per i profili di competenza, l'articolo 9-bis, che reca disposizioni finalizzate a favorire la realizzazione delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria e di interventi di decarbonizzazione negli stabilimenti di interesse strategico nazionale, agevolando la definizione delle procedure di infrazione in materia.
  Inoltre, l'articolo 25-bis è volto ad attuare la direttiva delegata 2022/2100/UE Pag. 117della Commissione che modifica la direttiva 2014/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la revoca di talune esenzioni per i prodotti del tabacco riscaldato. Ai sensi della direttiva delegata, per «prodotto del tabacco riscaldato» si intende un prodotto del tabacco di nuova generazione che è riscaldato per produrre un'emissione contenente nicotina e altre sostanze chimiche, che viene poi inalata dall'utilizzatore o dagli utilizzatori e che, a seconda delle caratteristiche, è un prodotto del tabacco non da fumo o un prodotto del tabacco da fumo. L'articolo in esame adegua l'ordinamento interno alle nuove disposizioni europee; in particolare: a) adotta la definizione europea di «prodotto del tabacco riscaldato»; b) estende al prodotto del tabacco riscaldato l'applicabilità dei vigenti divieti in materia di immissione sul mercato di prodotti con determinati aromi o additivi; c) estende al prodotto del tabacco riscaldato da fumo l'obbligo relativo al messaggio informativo e alle avvertenze combinate relative alla salute; d) precisa che i «tabacchi da inalazione senza combustione» sottoposti ad accisa non sono i prodotti del tabacco riscaldato non da fumo che «possono essere consumati» senza processo di combustione, ma i prodotti del tabacco riscaldato non da fumo che «sono consumati» senza processo di combustione.
  Fa presente, infine, che le disposizioni sopra citate sono applicate a decorrere dal 23 ottobre 2023 – termine previsto dalla direttiva delegata da attuare.
  Formula, quindi, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) manifesta, a nome del suo gruppo, alcune perplessità sul contenuto del provvedimento in esame che rappresenta un'occasione persa per l'attuazione di elementi importanti della normativa europea. In particolare, rileva le criticità connesse all'articolo 9-bis, recante disposizioni in materia di attività di tutela ambientale e sanitaria negli stabilimenti di interesse strategico nazionale, rispetto alle quali nutre dei dubbi sul fatto che siano idonee a superare le ragioni per le quali erano state aperte le procedure di infrazione.
  Nel dichiararsi comunque consapevole delle responsabilità connesse all'obiettivo di evitare che vengano aperte ulteriori procedure di infrazione a carico dell'Italia, dichiara l'astensione del gruppo del Partito Democratico sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 16.05.