CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 giugno 2023
122.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 33

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 6 giugno 2023. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 12.

Sull'ordine dei lavori.

  Emma PAVANELLI (M5S) intervenendo sull'ordine dei lavori chiede che la Commissione avvii un ciclo di audizioni informali nell'ambito dell'esame in sede referente del disegno di legge recante «Modifiche al codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30», C. 1134 Governo, approvato dal Senato.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, fa presente che tale richiesta potrà essere affrontata nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione già convocata per domani.

DL 39/2023: Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche.
C. 1195 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che l'inizio dell'esame del provvedimento in Assemblea è previsto per domani, mercoledì 7 giugno 2023.
  Dà conto delle sostituzioni e invita, quindi, il relatore, on. Zucconi, a svolgere la relazione introduttiva e a formulare la sua proposta di parere.

  Riccardo ZUCCONI (FDI), relatore, espone sinteticamente i contenuti del decreto-legge n. 39 del 2023 composto, dopo l'esame del Senato, da 18 articoli in luogo degli originali 14 soffermandosi sui soli aspetti concernenti profili di interesse per la Commissione e rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici per ogni ulteriore approfondimento.
  Fa presente, quindi, che l'articolo 4, modificato al Senato, introduce disposizioni finalizzate a semplificare le procedure volte alla realizzazione delle infrastrutture idriche e a garantire la sicurezza e la gestione degli invasi.
  Segnala poi come di particolare interesse per la Commissione l'articolo 4-bis, introdotto dal Senato, che reca una serie di disposizioniPag. 34 volte a garantire la continuità della produzione di energia elettrica durante lo stato di emergenza in relazione al deficit idrico. In particolare, in base a quanto previsto dal comma 1, al fine di garantire la sicurezza di funzionamento del sistema elettrico nazionale assicurando la produzione di energia elettrica in misura necessaria alla copertura del fabbisogno nazionale, in deroga ai limiti relativi alla temperatura degli scarichi termici (di cui alla nota 1 della tabella 3, allegato 5, alla Parte III, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) e alle prescrizioni delle Autorizzazioni Integrate Ambientali delle singole centrali termoelettriche, nel periodo dal 20 giugno al 15 settembre 2023, è autorizzato l'esercizio temporaneo di singole centrali termoelettriche di potenza termica superiore a 300 megawatt per un numero di ore di funzionamento non superiore a 500 per ciascuna centrale, nel rispetto dei seguenti limiti: per il mare e per le zone di foce di corsi d'acqua non significativi, la temperatura dello scarico non deve superare i 37 °C e l'incremento di temperatura del corpo recipiente non deve in nessun caso superare i 3,5 °C oltre i 1000 metri di distanza dal punto di immissione; per i canali artificiali, il massimo valore medio della temperatura dell'acqua di qualsiasi sezione non deve superare i 37 °C; per i corsi d'acqua la variazione massima tra temperature medie di qualsiasi sezione del corso d'acqua a monte ed a valle del punto di immissione non deve superare i 4 °C; su almeno metà di qualsiasi sezione a valle tale variazione non deve superare i 2 °C; per i laghi, la temperatura dello scarico non deve superare i 30 °C e l'incremento di temperatura del corpo recipiente non deve in nessun caso superare i 3 °C oltre 50 metri di distanza dal punto di immissione. Secondo quanto previsto dal comma 2, la deroga di cui al comma 1 può essere attivata, nelle condizioni di esercizio del sistema elettrico nazionale che facciano prevedere il rischio di attivazione del Piano di emergenza della sicurezza del sistema elettrico (PES-SE), su richiesta del gestore della rete di trasmissione nazionale al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, con un anticipo di almeno due giorni rispetto all'inizio del periodo di rischio per l'adeguatezza del sistema, indicando anche la durata attesa, strettamente necessaria a far fronte all'esigenza del sistema elettrico stesso.
  Osserva, quindi, che l'articolo 5, modificato al Senato, disciplina gli interventi del Commissario riguardanti la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi, la riduzione dei volumi riservati alla laminazione delle piene e la riduzione delle perdite delle condotte e delle reti idriche, nonché il miglioramento della capacità di invaso, ivi inclusi gli interventi finalizzati a rimuovere le cause delle eventuali limitazioni di esercizio. Segnala, in particolare, che il comma 3-bis, aggiunto al Senato, consente ai soggetti concessionari di derivazioni idroelettriche di svolgere attività periodica di pulizia del materiale flottante.
  Evidenzia quanto recato dall'articolo 8 che interviene sulle semplificazioni procedurali per la gestione delle terre e rocce da scavo, al fine di includere nelle attività previste anche la costruzione, lo scavo, la demolizione, il recupero, la ristrutturazione, ed il restauro e la manutenzione di opere per la realizzazione degli invasi.
  Segnala inoltre l'articolo 10, modificato dal Senato, che novella (ai commi 1 e 2) la disciplina relativa agli impianti di desalinizzazione prevedendo, in particolare: che tali impianti non sono più soggetti a valutazione di impatto ambientale (VIA) statale ma solamente a verifica di assoggettabilità a VIA regionale, purché aventi una capacità pari o superiore a 200 litri al secondo; introduce, nell'allegato 5 alla parte terza del Codice dell'ambiente (che disciplina i limiti di emissione degli scarichi idrici) specifiche prescrizioni per gli scarichi di acque reflue derivanti da procedimenti di dissalazione.
  Ricorda poi che l'articolo 12, modificato al Senato, introduce misure volte al rafforzamento del sistema sanzionatorio in caso di estrazione illecita di acqua, nonché modifiche alla disciplina sanzionatoria degli inadempimenti nell'ambito delle attività di esercizio e manutenzione delle dighe.
  Segnala anche che l'articolo 13-bis, introdotto al Senato, prevede che le disposizioni della legge di bilancio 2023 sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle provincePag. 35 autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione, anche con riferimento alla legge costituzionale n. 3 del 2001.
  Infine, ricorda che l'articolo 14 dispone che il decreto-legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dunque dal 15 aprile 2023. Segnala, tuttavia, che, ai sensi dell'articolo 1 del disegno di legge di conversione del decreto, quest'ultima legge (insieme con le modifiche apportate al decreto in sede di conversione) entra in vigore il giorno successivo a quello della propria pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
  Conclude evidenziando in particolare una delle tematiche presenti nel provvedimento all'esame, quella delle concessioni idroelettriche, di cui segnala la problematica relativa alle loro scadenze considerando che alcune sono già scadute mentre altre sono in attesa di scadenza entro il 2024 ovvero il 2029, ritenendolo un argomento di cui la Commissione, per competenza propria, si dovrà certamente occupare.
  Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) intervenendo in dichiarazione di voto, annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
  Osserva che il provvedimento all'esame contiene rilevanti criticità che suscitano molte perplessità. In tal senso evidenzia, innanzitutto, che esso è insufficiente nella sua portata perché evita di affrontare in radice il problema dei consumi idrici di talché, più che orientato a definire misure per combattere la siccità, sembra confidare, piuttosto, nella «speranza che piova».
  Rileva poi che le disposizioni riguardanti la disciplina relativa agli impianti di desalinizzazione sembrerebbero, di fatto, una specie di «assist» per la società Webuild che ha importanti interessi nel settore e che è anche parte rilevante nella costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Evidenzia, peraltro, che la desalinizzazione dovrebbe riguardare, soprattutto, i Paesi poveri di acque dolci e non Paesi come l'Italia dove invece il vero problema è rappresentato dall'inquinamento delle falde acquifere: in tal senso ricorda lo stato delle falde del bacino idrico veneto.
  Fa anche presente che la nomina di un Commissario con poteri speciali non sembra particolarmente efficace mentre sarebbe stato meglio rinforzare i poteri dell'Autorità di bacino che ha caratteristiche strutturali.
  Rimarca, infine, che il provvedimento è carente di politiche efficaci per affrontare il problema del cambiamento climatico, che è alla base della crisi siccitosa.

  Paola DE MICHELI (PD-IDP) intervenendo in dichiarazione di voto, annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore. È infatti dell'avviso che il provvedimento all'esame sia del tutto inidoneo a rispondere alle esigenze che contraddistinguono il presente, e l'immediato futuro, che trovano radice nel cambiamento climatico, un enorme fenomeno che impatta sulla vita delle persone e dell'intero pianeta.
  Evidenzia che la problematica dovrebbe essere affrontata in modo più complessivo e che, quindi, sarebbe opportuno occuparsi di dighe, invasi, adottando un piano per i bacini, finanche affrontarla in termini di cultura delle acque, considerato come finora è stata sottovalutata la tematica relativa all'uso delle acque potabili e dell'acqua per usi agricoli, aspetti, sottolinea, assenti nel testo all'esame e che hanno, invece, rilevantissime ricadute sull'intera economia.
  Segnala, infine, che il suo gruppo è certamente favorevole ad aprire una discussione sulle concessioni idroelettriche, come auspicato dal relatore, sia per quanto riguarda gli aspetti concernenti più propriamente l'assetto idrico, sia quelli energetici che sono stati finora, a suo avviso, ampiamente sottovalutati.

  Fabrizio BENZONI (A-IV-RE) intervenendo in dichiarazione di voto, annuncia il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 12.15.