CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 aprile 2023
96.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 96

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 19 aprile 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 13.40.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 19 aprile 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 13.40.

Documento di economia e finanza 2023.
Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che i deputati possono partecipare in videoconferenza alla seduta odierna, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento.
  Dà quindi la parola alla relatrice, deputata Colosimo, per lo svolgimento della relazione.

  Chiara COLOSIMO (FDI), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere alla V Commissione (Bilancio) il parere di propria competenza sul Documento di economia e finanza (DEF) 2023 il quale, con l'annessa relazione e con gli annessi allegati, reca un aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, oltre al Piano nazionale di riforma, contenente il quadro delle politiche che il Governo intende adottare, nei diversi settori, nell'arco dei prossimi mesi.
  In generale, per quanto riguarda gli obiettivi di finanza pubblica, i nuovi valori programmatici delineati dal DEF 2023 confermano, in termini di indebitamento netto complessivo delle pubbliche amministrazioni, quelli previsti dal precedente quadro programmatico, risalente alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza per il 2022. Tale conferma di valori programmatici determina tuttavia il conseguimento di un margine di risorse finanziarie aggiuntive rispetto a quello che sarebbe stato il quadro tendenziale, ossia un indebitamento maggiore rispetto a quello che si concretizzerebbe a legislazione vigente. Lo scostamento in questione ammonta a 3,4 miliardi di euro per il 2023 e a 4,5 miliardi di euro per il 2024. Riguardo all'impiego delle risorse appena citate, il DEF indica che quelle relative al 2023 Pag. 97saranno destinate a una riduzione del cuneo fiscale e contributivo a carico dei lavoratori dipendenti (a beneficio, in particolare, dei lavoratori con redditi medio-bassi), con il duplice scopo di incrementare i redditi reali delle famiglie e di «limitare la rincorsa salari-prezzi», mentre quelle relative al 2024 saranno destinate a interventi di riduzione della pressione fiscale.
  Per quanto concerne l'andamento del prodotto interno lordo (PIL), il DEF 2023 prevede, per l'anno in corso, un incremento dell'1 per cento rispetto al valore del 2022, segnando un sensibile miglioramento di scenario programmatico rispetto a quanto previsto dall'ultima NADEF, che stimava un miglioramento dello 0,6 per cento. Per il triennio successivo le previsioni sono più prudenti: per il 2024 il DEF 2023 stima un miglioramento dell'1,5 per cento, contro 1,9 previsto dalla NADEF 2022; per il 2025 si conferma la previsione dello scorso autunno, fissata all'1,3 per cento; per il 2026 si avanza invece la stima di un incremento dell'1,1 per cento.
  L'aggiornamento del quadro programmatico lascia intravedere segnali positivi anche sotto il profilo del tasso di disoccupazione, che è stimato al 7,7 per cento per l'anno in corso (contro il 7,9 per cento previsto dalla NADEF 2022), al 7,5 per cento per il 2024 (contro il 7,6 per cento), al 7,4 per cento per il 2025 (previsione analoga a quella autunnale) e al 7,2 per cento per il 2026.
  Inoltre, sono riviste in senso migliorativo le previsioni in ordine al livello del debito pubblico in rapporto al PIL. Quest'ultimo valore è previsto al 142,1 per cento per il 2023 (contro il 144,6 per cento stimato dalla NADEF), al 141,4 per cento per il 2024 (rispetto al 142,3 per cento della NADEF), al 140,9 per cento per il 2025 (invece del 141,2 per cento previsto con la NADEF) e al 140,4 per cento per il 2026.
  Passando alle competenze proprie della XII Commissione, fa presente che a partire dal settore della salute, il DEF evidenzia come le risorse stanziate per il finanziamento del Fondo sanitario nazionale, in linea con l'inversione di tendenza verificatasi nella fase post-pandemica, continueranno ad aumentare anche nei prossimi anni: la legge di bilancio per il 2023 ha previsto un incremento pari a 2,15 miliardi per l'anno 2023, 2,3 miliardi per l'anno 2024 e 2,6 miliardi a decorrere dall'anno 2025. A queste risorse si aggiungono quelle (circa 1,4 miliardi di euro) recentemente stanziate con il decreto-legge n. 34 del 2023, attualmente in fase di conversione.
  L'impegno del Governo è volto ad assicurare una gestione efficace delle relazioni finanziarie tra Stato e regioni e a rafforzare gli strumenti di programmazione e per la misurazione e la valutazione dei rapporti tra fabbisogni, stanziamenti e servizi erogati.
  Quanto al quadro degli interventi programmatici contenuti nel Piano nazionale di riforma (PNR), una prima priorità evidenziata dal documento è quella di rafforzare l'assistenza sanitaria, riducendo le asimmetrie territoriali in termini di macro-livelli di assistenza (prevenzione, territoriale, ospedaliera). In tale ambito è da leggersi il percorso di razionalizzazione del Programma nazionale degli esiti, in corso di completamento in modo da assicurare coerenza con i nuovi modelli e standard di assistenza territoriale previsti dal decreto ministeriale n. 77 del 2022 e con gli obiettivi previsti dalla Missione 6 del PNRR.
  Fa presente che tra i temi specifici affrontati dal DEF vi sono la riorganizzazione e il potenziamento della medicina territoriale e gli interventi in materia di edilizia sanitaria.
  Viene ricordato, in proposito, che è stato avviato un percorso di definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale. In tale ambito, le Case della comunità e gli Ospedali di comunità sono reputati due strumenti strategici dell'assistenza territoriale di prossimità. Le prime hanno la finalità di promuovere e realizzare progetti di salute, con particolare attenzione alle condizioni legate alla cronicità e alla fragilità del paziente, agevolando la assistenza domiciliare; i secondi si rivolgono ai pazienti che necessitano di interventi sanitari a media-bassa intensità clinica e degenze di breve durata.Pag. 98
  Sempre in tema di riorganizzazione della medicina territoriale, è previsto un potenziamento della funzione dei medici del ruolo unico di assistenza primaria a ciclo di scelta (MMG), convenzionati con il SSN, con un rafforzamento del loro ruolo nei nuovi modelli di assistenza territoriale. Altro aspetto ritenuto qualificante della medicina territoriale è l'attività di assistenza sanitaria posta in essere dalle farmacie dei servizi, a sostegno delle quali la legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 532) ha previsto, a decorrere dal 1° marzo 2023, una remunerazione aggiuntiva per il rimborso dei medicinali erogati in regime di SSN, nel limite di 150 milioni annui.
  Inoltre, viene ricordato che, per garantire l'assistenza domiciliare, il Governo sta investendo sulla diffusione della telemedicina durante tutto il percorso di cura. Il PNRR al riguardo prevede 4 miliardi ripartiti tra diversi i sub-investimenti.
  In tema di edilizia sanitaria, il documento preannuncia modifiche, anche di carattere normativo, per dare nuovo slancio agli investimenti, e per superare le difficoltà riscontrate negli ultimi anni dalle regioni nel programmare i relativi investimenti e nell'avviare le necessarie procedure amministrative.
  Il DEF sottolinea, poi, la connotazione strategica della digitalizzazione dei sistemi sanitari, evidenziando al contempo l'esigenza di implementare l'infrastruttura tecnologica per la raccolta sistematica, l'elaborazione e l'analisi dei dati sanitari da parte del Ministero della salute. In tema di digitalizzazione, sono ricordati i seguenti investimenti del PNRR: ammodernamento tecnologico degli ospedali (4,05 miliardi, finalizzati all'ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero, al potenziamento della digitalizzazione di 280 Dipartimenti di emergenza e accettazione, ed in generale al rafforzamento strutturale degli ospedali del SSN); ecosistema innovativo della salute (437 milioni, finalizzati tra l'altro alla creazione di un Hub specializzato nel contrasto alle future pandemie); rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione (1,67 miliardi, finalizzati a potenziare il fascicolo sanitario elettronico e a rafforzare il Nuovo sistema informativo sanitario, l'infrastruttura e gli strumenti con cui il Ministero della salute monitora i Livelli essenziali di assistenza e programma i servizi sanitari).
  Con specifico riferimento al fascicolo sanitario elettronico (FSE), il DEF segnala che tra gli obiettivi concordati in sede europea per il 2030 vi è il raggiungimento del 100 per cento di disponibilità online dei FSE per tutti i cittadini dell'Unione. Viene poi evidenziato che è in corso la riorganizzazione dei processi di gestione delle liste d'attesa dei ricoveri programmati mediante l'introduzione di modelli e standard per il monitoraggio sistemico e strutturato, a livello nazionale, del percorso del paziente.
  Fa presente che un altro tema affrontato dal documento, nell'ambito del PNR, è quello del potenziamento del personale sanitario: esigenza, quest'ultima, che la pandemia ha reso maggiormente evidente, in un quadro di permanenti vincoli assunzionali «all'ingresso» (numeri chiusi, limitazioni al turn-over) e del deteriorarsi progressivo delle condizioni di lavoro. Il DEF indica l'obiettivo di procedere ad una concreta ed effettiva rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale del SSN. In tale direzione vanno le previsioni della legge di bilancio 2023 e quelle, recentissime, di cui al decreto-legge n. 34 del 2023, in favore del personale operante presso i servizi di emergenza-urgenza.
  Passando al tema della prevenzione, il documento ricorda il Piano nazionale di prevenzione vaccinale, approvato il 26 gennaio 2023 dalla Conferenza Stato-regioni, e il Piano per le emergenze sanitarie, a cui si ricollegano anche i finanziamenti per il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu). Menziona, altresì, il Piano oncologico nazionale, finanziato per l'intero periodo di vigenza (2023-2027).
  Nella parte dedicata all'attuazione dell'Agenda 2030 e al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (sezione III, cap. IV), il Documento si sofferma anche sull'Obiettivo 3 (Salute e benessere). Al riguardo, dal Country Report ad essa dedicato,Pag. 99 emerge che l'Italia deve ancora impegnarsi per garantire una vita sana a tutti i suoi cittadini e residenti, sebbene si tratti di uno degli indicatori nei quali il Paese mostra la performance migliore: per l'Obiettivo 3 l'Italia presenta uno stato migliore rispetto alla media UE e sta realizzando dei progressi verso il raggiungimento di questo obiettivo. Tale quadro è confermato anche dalla Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, che considera la speranza di vita in buona salute alla nascita come misura sintetica della qualità complessiva della salute degli individui.
  In tema di politiche sociali, nel DEF 2023 si menzionano innanzitutto gli interventi di sostegno alla famiglia, che si inseriscono in un quadro generale caratterizzato da un considerevole calo demografico, come risulta anche dalle più recenti statistiche ufficiali dell'ISTAT.
  Per favorire il contenimento della denatalità, come indicato anche nel Country Report 2022, già alla fine del 2021 è stato introdotto l'Assegno unico universale, un sostegno economico attribuito alle famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e, a seguito di alcune modifiche, senza limiti di età per i figli disabili. Successive modifiche della normativa riguardante tale sostegno hanno introdotto soglie di rivalutazione degli importi e dei limiti di reddito ISEE; si è registrato un totale di circa sei milioni di domande presentate nel 2022 e un numero di figli per i quali è stato richiesto il beneficio pari a circa 9 milioni. L'importo complessivamente erogato nel 2022 è stato di oltre 12 miliardi di euro.
  Sono stati inoltre stabiliti l'incremento, dal 1o gennaio 2023, del 50 per cento della maggiorazione mensile riconosciuta nell'ambito dell'assegno unico universale ai nuclei con quattro o più figli, nonché la messa a regime, dal 2023, dei benefici per i nuclei con disabili stabiliti dal decreto-legge n. 73 del 2022.
  L'osservatorio statistico dell'INPS indica che la media dell'assegno unico per numero di figli, per le fasce ISEE più basse, passa da 146 euro nel 2022 a 165 euro al mese nel 2023 con un figlio nel 2023, e fino ad oltre 1800 euro se si hanno sei o più figli.
  Ulteriori obiettivi individuati per il sostegno alle famiglie sono il potenziamento dei servizi educativi per l'infanzia e la promozione di iniziative di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, incrementando i congedi parentali e attuando la legge n. 32 del 2022 (cosiddetto Family Act) e il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi energetici a favore di famiglie in condizioni di particolare disagio economico.
  Nello specifico, segnala che è stato previsto per i lavoratori dipendenti che terminano il periodo di congedo di maternità (ovvero di paternità, qualora la lavoratrice non usufruisca dell'incremento in esame), successivamente al 31 dicembre 2022, l'incremento dell'indennità per congedo parentale dal 30 all'80 per cento della retribuzione, per la durata massima di un mese, da usufruire entro il sesto anno di vita del figlio.
  Fa presente che ulteriori politiche di intervento in ambito sociale sono individuate con riferimento all'inclusione sociale e contrasto alla povertà. Il Country Report 2022 evidenzia come in Italia il tasso di persone a rischio di povertà o esclusione sociale resti ancora superiore alla media dell'UE (24,9 per cento contro 21,6 per cento), con una particolare fragilità ed esposizione al rischio di povertà relativa dei bambini e dei ragazzi in età compresa tra 0 e 17 anni. Queste evidenze portano a considerare come area prioritaria di intervento non solo il sostegno economico alle famiglie più vulnerabili, ma anche e soprattutto un complessivo piano di interventi volto ad incrementare la componente di inclusione sociale ed economica delle misure di contrasto alla povertà. Per l'anno 2023, sono state previste risorse destinate all'acquisto di beni alimentari di prima necessità per i soggetti con un ISEE non superiore a 15.000 euro.
  Sui temi dell'inclusione dei soggetti fragili come gli anziani e le persone con disabilità, si fa riferimento ai target indicati nel PNRR (Missione 5, componente M5C2, investimento 1.1), con risorse pari Pag. 100a 500 milioni, divise tra i seguenti quattro interventi considerati «livello essenziale di assistenza sociale»: 84,6 milioni per interventi di 18-24 mesi finalizzati a sostenere le capacità genitoriali e a supportare le famiglie e i minori in condizioni di vulnerabilità (0-17 anni); 307,5 milioni per interventi rivolti agli anziani non autosufficienti, per la riconversione delle RSA in gruppi di appartamenti dotati dei servizi necessari alla permanenza in sicurezza degli anziani; 66 milioni per interventi integrati con il progetto sull'assistenza sanitaria (cure intermedie), volti a rafforzare i servizi sociali a domicilio per gli anziani necessari a garantire la dimissione ospedaliera anticipata e a prevenire i ricoveri in ospedale; 42 milioni, per interventi diretti al rafforzamento dei servizi sociali mediante l'introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione per gli assistenti sociali, di cui si intende rafforzare la presenza e sostenere il ruolo.
  In attuazione dei citati obiettivi, il documento cita, in particolare: la legge delega n. 33 del 2023, in materia di politiche del Governo in favore delle persone anziane, che muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente; l'approvazione della legge n. 227 del 22 dicembre 2021, recante una delega al Governo in materia di disabilità, da attuare nei prossimi mesi tramite l'approvazione dei relativi decreti legislativi delegati, con cui si propone di aggiornare la normativa vigente in materia di disabilità, in coerenza con i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 e con la «Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030» della Commissione europea, garantendo in un'ottica di deistituzionalizzazione, l'autodeterminazione e l'autonomia delle persone con disabilità.
  Tra le altre misure sociali attuate per fronteggiare la crisi, si segnala l'estensione delle agevolazioni fiscali e finanziarie previste dal Codice del Terzo settore ai soggetti che hanno acquisito la qualifica di ente del Terzo settore (ETS) in virtù delle nuove norme sul Registro unico oltre che l'istituzione del fondo destinato al finanziamento di contributi in favore degli ETS e degli enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi sociosanitari e sociali svolti in regime residenziale e semiresidenziale, rivolti a persone con disabilità.

  Andrea QUARTINI (M5S) pone in evidenza un dato oggettivo rappresentato dalla prevista riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL nei prossimi anni, che si attesterebbe su un livello inferiore al 6,5 per cento, dato che caratterizza una «sanità povera» secondo gli standard internazionali.
  Nel rilevare che le risorse che vengono stanziate riguardano essenzialmente questioni contingenti, quale l'aumento dei costi energetici, sottolinea l'assenza nel documento di interventi strutturali che sarebbero invece necessari, a partire dall'abolizione del tetto di spesa per il personale.
  Segnala che un'analoga criticità si registra anche nell'ambito della spesa di carattere sociale dove non vengono previste risorse sufficienti a contrastare il cosiddetto «inverno demografico». Nel ricordare che gli interventi in ambito sanitario e sociale in molti casi non rappresentano un costo ma semmai un investimento che assicura risparmi futuri, preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di un parere di minoranza sul documento in esame.

  Luana ZANELLA (AVS), riallacciandosi all'intervento svolto dal collega Quartini, rileva che il documento in esame prevede risorse insufficienti per qualsiasi intervento significativo in ambito sanitario e sociale.
  Nel lamentare l'assenza di misure strutturali, a partire da un'inversione di tendenza rispetto al calo del rapporto tra spesa sanitaria e PIL, osserva che restano insoluti problemi quali la carenza di personale o la forte disparità territoriale per Pag. 101quanto riguarda l'accesso alle prestazioni sanitarie.
  Alla luce delle considerazioni svolte, preannuncia che anche il suo gruppo presenterà una proposta alternativa di parere.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta prevista per domani.

  La seduta termina alle 14.10.