ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00139

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 154 del 04/08/2023
Abbinamenti
Atto 7/00123 abbinato in data 16/11/2023
Atto 7/00130 abbinato in data 16/11/2023
Atto 7/00161 abbinato in data 16/11/2023
Firmatari
Primo firmatario: ORSINI ANDREA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Data firma: 04/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 04/08/2023
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 04/08/2023
CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 04/08/2023
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 04/08/2023


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/11/2023
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/11/2023

DISCUSSIONE IL 16/11/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/11/2023

AUDIZIONE INFORMALE IL 14/12/2023

AUDIZIONE INFORMALE IL 28/02/2024

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00139
presentato da
ORSINI Andrea
testo di
Venerdì 4 agosto 2023, seduta n. 154

   Le Commissioni III e XIV,

   premesso che:

    la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e la decisione dell'Unione europea del giugno 2022 di concedere lo status di paese candidato all'Ucraina e alla Moldova rendono ancora più importante e più urgente il processo di integrazione nell'Unione europea dei Balcani occidentali (Montenegro, Serbia, Macedonia del Nord, Albania, Bosnia ed Erzegovina e Kosovo);

    il tema risulta di estrema importanza anche dal punto di vista geopolitico e degli equilibri internazionali, in quanto sono numerosi gli attori che mirano ad estendere la loro influenza sulla regione, anche in relazione ad antichi rapporti storici: dalla Russia alla Turchia, sino alle monarchie della penisola arabica e alla Cina, particolarmente competitiva con il suo progetto di «Belt and Road Initiative». A ciò va aggiunta la crescente disillusione da parte dei cittadini dei Balcani occidentali sulla prospettiva europea della regione, un ulteriore campanello d'allarme che deve scuotere l'Unione europea e i suoi Stati membri;

    l'Unione europea è impegnata, fin dall'avvio del processo di stabilizzazione e di associazione (Psa) del 1999, a favore della prospettiva europea dei Balcani occidentali. Attraverso tale processo sono stati fissati obiettivi politici ed economici per la regione al fine di stabilizzarla e creare una zona di libero scambio;

    in occasione del vertice Unione europea-Balcani occidentali tenutosi a Salonicco nel 2003, l'Unione europea ha ribadito che il futuro dei Balcani occidentali è all'interno dell'Unione europea;

    1° luglio 2013 l'ingresso della Croazia nell'Unione europea ha rappresentato un importante incentivo per gli altri paesi della regione e ha consentito alla Commissione, sulla base dell'esperienza acquisita, di modificare, migliorandolo, l'approccio negoziale della «strategia di allargamento» 2011-2012. Tale approccio è stato ribadito e rafforzato nella comunicazione della Commissione del 5 febbraio 2020, «Rafforzare il processo di adesione - Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali», che ha introdotto una metodologia rivista per l'allargamento;

    i negoziati di adesione con la Serbia sono stati formalmente avviati il 21 gennaio 2014 e, ad oggi, sono stati aperti 22 dei 35 capitoli di negoziato, due dei quali sono stati provvisoriamente chiusi. Per quanto attiene al Montenegro, i negoziati sono stati avviati nel giugno 2012 e dei 33 capitoli aperti solo tre risultano provvisoriamente chiusi. L'avvio dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e con l'Albania risale al luglio 2022 e, nel dicembre dello stesso anno, la Bosnia-Erzegovina ha ottenuto lo status di paese candidato; il Kosovo è ufficialmente riconosciuto come Stato «potenzialmente candidato»;

    nel giugno 2022 i leader dell'Unione europea hanno espresso il loro impegno pieno e inequivocabile a favore della prospettiva di adesione all'Unione europea dei Balcani occidentali e hanno chiesto l'accelerazione del processo di adesione;

    il 6 dicembre 2022, a Tirana, si è tenuto il primo vertice tra i leader dell'Unione europea e dei Balcani occidentali organizzato nella regione, che ha rappresentato un'opportunità per ribadire l'importanza fondamentale del partenariato strategico tra l'Unione europea e i Balcani occidentali. Nella dichiarazione finale è stato riaffermato l'inequivocabile sostegno dell'Unione europea alla prospettiva europea dei Balcani occidentali, chiedendo l'accelerazione del processo di adesione, sulla base di riforme credibili da parte dei partner, di un'equa e rigorosa condizionalità e del principio meritocratico;

    la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervento al GlobSec 2023 Bratislava Forum, tenutosi a fine maggio 2023, ha annunciato una serie di iniziative dell'Unione verso la regione incentrate su un nuovo piano di crescita per i Balcani occidentali basato su quattro pilastri: avvicinamento al Mercato unico dell'Unione europea; approfondimento dell'integrazione economica regionale; accelerazione delle riforme fondamentali e aumento dei fondi di pre-adesione;

    il Consiglio europeo del 29 e 30 giugno 2023, ricordando la dichiarazione del vertice Unione europea-Balcani occidentali di Salonicco del 21 giugno 2003, le successive dichiarazioni di Sofia, Zagabria, Brdo e Tirana e le sue precedenti conclusioni, in particolare quelle del 23 e 24 giugno 2022, ha ribadito il suo impegno pieno e inequivocabile a favore della prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all'Unione europea e il suo sostegno all'accelerazione del processo di adesione basato sul merito e delle riforme correlate. Contestualmente, condannando gli episodi di violenza avvenuti di recente nel nord del Kosovo, ha sollecitato un'immediata distensione della situazione, auspicando che Belgrado e Pristina creino le condizioni propizie per l'organizzazione di nuove elezioni anticipate in tutti e quattro i comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba;

    è particolarmente delicata è la situazione in Bosnia ed Erzegovina (BiH), paralizzata da tempo dall'incapacità dell'élite politiche di trovare un accordo su una politica comune. Questo stallo consente al presidente della Republika Srpska (RS), Milorad Dodik di agitare continuamente lo spettro della secessione e mettere in atto azioni concrete che minano l'ordinamento statale della BiH. Lo scorso 27 giugno 2023 l'Assemblea nazionale della Republika Srpska ha approvato una legge sulla non applicabilità sul suo territorio delle decisioni della Corte costituzionale della BiH, che segue di una settimana l'adozione della legge che vieta la pubblicazione e l'esecuzione delle decisioni dell'Alto Rappresentante (figura istituita in seno agli accordi di Dayton del 1995). Nonostante l'annullamento dei due atti da parte dell'Alto Rappresentante, il Presidente Dodik ha controfirmato le leggi, e le due entità del paese vivono ora in realtà legali parallele;

    il 26 luglio 2023 il collegio allargato della Camera dei rappresentanti del Parlamento della Bosnia ed Erzegovina ha rigettato la proposta di includere all'ordine del giorno il voto su una risoluzione per la protezione dell'ordine costituzionale. Hanno espresso voto contrario i parlamentari di Unione democratica croata, di Alleanza democratica (Demos) e Alleanza dei socialdemocratici indipendenti (Snsd), due partiti che rappresentano la componente serba;

    le tensioni interne in atto da diversi mesi tra il Presidente Dodik e il Governo di Sarajevo, tenendo elevato il livello di tensione nel Paese, rappresenta un potenziale ulteriore fronte di instabilità nei Balcani;

    sul versante dell'Unione europea, il 20 luglio 2023 sono stati prorogati fino al 31 agosto 2024, i mandati dei rappresentanti speciali dell'Unione europea (RSUE) in Bosnia-Erzegovina, Johann Sattler, e Kosovo, Tomáš Szuyog;

    l'Italia sta lavorando alla stabilizzazione dei Balcani occidentali, regione strategica per l'Italia sia dal punto di vista politico che economico e securitario; dalla stabilità della regione dipende, infatti, la stabilità del nostro Paese e dell'intera Europa;

    il 24 gennaio 2023 si è tenuta a Trieste la Conferenza nazionale «L'Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione» quale punto di partenza per rilanciare l'azione dell'Italia nei Balcani Occidentali – un obiettivo prioritario per il Governo – e che ha visto il lancio di una strategia nazionale volta a potenziare la presenza delle nostre imprese nella regione, ma anche a favorire una maggiore interconnessione economica dei Paesi dei Balcani Occidentali. L'attenzione del Governo per la regione, all'interno di una più vasta strategia di «diplomazia per la crescita», si è concretizzata anche attraverso l'inaugurazione a Belgrado, il 28 giugno 2023, di una sede di Simest, società del gruppo Cdp, in stretta sinergia col Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Si tratta di un aiuto concreto alle imprese che vogliono investire in una regione ricca di potenzialità per il tessuto produttivo italiano;

    il 3 aprile 2023 a Roma, si è svolta una riunione tra il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale italiano, i Ministri degli esteri di Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia, la Presidenza di turno svedese del Consiglio dell'Unione europea e il Commissario all'allargamento e la politica di vicinato, avente ad oggetto le modalità per rendere più concreto il processo di integrazione europea della regione. Da tale incontro emerge ancora una volta come questi Paesi non mirino ad ottenere sconti o deroghe sulle riforme loro richieste, ma chiedono certezze sul processo, sulla tempistica e soprattutto sul risultato finale;

    l'Italia ha tutte le carte in regola per essere protagonista di pace, costruttore di integrazione e prosperità, come testimonia la sincera riconoscenza per il contributo alla stabilità regionale che assicurano le nostre donne e i nostri uomini in divisa da anni impegnati in quel quadrante;

    attraverso specifici atti di indirizzo i due rami del Parlamento hanno approvato, per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui alla Deliberazione in merito alla partecipazione dell'Italia ad ulteriori missioni internazionali per l'anno 2023 (Doc. XXV, n. 1). In particolare è stata autorizzata la prosecuzione delle missioni NATO Joint Enterprise nei Balcani, European Union Rule of Law Mission in Kosovo — EULEX Kosovo ed EUFOR, ALTHEA in Bosnia Erzegovina;

    il 19 luglio 2023, intervenendo in audizione davanti alle commissioni riunite esteri e difesa di Camera e Senato sugli esiti del vertice della Nato svoltosi a Vilnius l'11 e il 12 luglio, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale on. Antonio Tajani, ha ribadito che l'Italia continuerà a svolgere un ruolo da protagonista nella regione balcanica. Una nostra forte azione diplomatica può essere determinante, da un lato, affinché sia data piena attuazione a quanto concordato tra Serbia e Kosovo a Ohrid nel marzo 2023 e, dall'altro, per creare le condizioni per il rilancio delle riforme in Bosnia ed Erzegovina, indispensabili per una definitiva stabilizzazione dello Stato multietnico e multireligioso;

    al fine di rafforzare il collegamento tra mercato unico europeo e regione balcanica il 27 luglio 2023 a Brindisi si è tenuta la riunione ministeriale sul cosiddetto «Corridoio VIII» che ha visto partecipare, oltre all'Italia, Albania, Macedonia del Nord e Bulgaria per promuovere un'infrastruttura che collega il Mar Adriatico al Mar Nero. Al centro del meeting anche la crisi nel nord del Kosovo in cui l'Italia è impegnata per una concreta de-escalation,

impegnano il Governo:

   a continuare a svolgere un ruolo di primo piano in seno all'Unione europea per accelerare il processo di adesione dei Balcani occidentali, che ha subìto troppi ritardi e che non può essere ulteriormente posticipato;

   a sostenere, nelle sedi europee, il superamento del principio di unanimità in favore di un sistema di voto a maggioranza qualificata negli ambiti legati al processo di adesione di nuovi Stati membri;

   a promuovere occasioni di dialogo e confronto, anche in contesti informali, fra i Governi dei Balcani occidentali, le Istituzioni dell'Unione europea, gli Stati membri e i rappresentanti della società civile, per affrontare questioni fondamentali per il futuro della regione quali lo sviluppo economico, il controllo dei flussi migratori, la transizione green e digitale, una politica estera e di difesa comune;

   a consolidare la cooperazione e il partenariato con i Paesi della regione già parte dell'Unione europea e con quelli candidati della macro area balcanica e adriatica, con l'obiettivo di sviluppare nella regione una presenza solida e articolata dell'Italia, supportando, nell'alveo della diplomazia della crescita, la promozione dell'export e favorendo l'azione di accompagnamento da parte della rete diplomatica delle aziende italiane sui mercati della regione;

   a confermare il proprio impegno per la pace e la stabilità del Kosovo e di tutta l'area, favorendo la ripresa del dialogo tra Belgrado e Pristina e la rapida attuazione dell'accordo di Ohrid sul percorso di normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia nonché il relativo allegato di attuazione;

   a lavorare, negli opportuni consessi nazionali, europei e internazionali, affinché in Bosnia ed Erzegovina si raggiunga un nuovo accordo politico quale punto di partenza per riformare le istituzioni, garantire lo Stato di diritto e iniziare a costruire un effettivo rapporto di fiducia reciproca.
(7-00139) «Orsini, Rossello, Battilocchio, Cattaneo, Marrocco».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

adesione all'Unione europea

relazioni internazionali

mercato comunitario