ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00130

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 148 del 27/07/2023
Abbinamenti
Atto 7/00123 abbinato in data 01/08/2023
Atto 7/00139 abbinato in data 16/11/2023
Atto 7/00161 abbinato in data 16/11/2023
Firmatari
Primo firmatario: ROSATO ETTORE
Gruppo: AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Data firma: 26/07/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE MONTE ISABELLA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 27/07/2023
GRUPPIONI NAIKE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 27/07/2023


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/08/2023
DE MONTE ISABELLA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/08/2023
GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/11/2023
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/07/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/08/2023

DISCUSSIONE IL 01/08/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/08/2023

AUDIZIONE INFORMALE IL 03/10/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/11/2023

DISCUSSIONE IL 16/11/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/11/2023

AUDIZIONE INFORMALE IL 14/12/2023

AUDIZIONE INFORMALE IL 28/02/2024

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00130
presentato da
ROSATO Ettore
testo di
Giovedì 27 luglio 2023, seduta n. 148

   Le Commissioni III e XIV,

   premesso che:

    i Balcani occidentali sono storicamente parte dell'Europa intesa come continente geografico e regione politica, per affinità culturali e per le forti connessioni storiche che legano questi Paesi con quelli membri dell'Unione europea;

    da sempre in quest'area l'Italia svolge un ruolo protagonista e in questi anni è stata fautrice di importanti progressi nelle relazioni tra l'Unione europea e tutti i Paesi balcanici che hanno portato all'ingresso di Slovenia e Croazia nell'Unione europea e successivamente anche nell'area Schengen e nella zona euro;

    l'Italia partecipa attivamente alle numerose iniziative di cooperazione bilaterale, quali l'Iniziativa centro europea (InCE) che ha sede a Trieste, l'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) che ha sede ad Ancona, ed è coinvolta dalla Strategia dell'Unione europea per la regione Adriatico-Ionica (EUSAIR), una delle quattro strategie macro-regionali promosso dalle istituzioni comunitarie;

    l'Italia, inoltre, è il maggior contribuente della missione Nato Kfor, di cui ha attualmente il comando, con l'obiettivo di assicurare un ambiente sicuro in tutto il Kosovo, e partecipa alla missione Eufor Althea, tesa a consolidare i progressi della Bosnia verso l'integrazione europea;

    già nel vertice di Salonicco del 2003, le istituzioni dell'Unione europea hanno affermato che il futuro dei Balcani occidentali è all'interno dell'Unione, conclusione ribadita recentemente nel giugno 2022 e confermata dalle diverse missioni compiute in questi mesi e che hanno visto coinvolti il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, e la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, la quale al Global Security Forum di Bratislava del 31 maggio 2023 si è detta disponibile «a sostenere i Balcani occidentali con maggiori finanziamenti di preadesione»;

    va ricordato, che proprio il processo di integrazione europea e la prospettiva di una futura adesione all'Unione hanno consentito in pochi anni ai Paesi dei Balcani occidentali di promuovere una politica interna di riforme istituzionali, economiche e sociali;

    tale allargamento diventa una priorità strategica nell'attuale contesto internazionale successivo all'aggressione russa all'Ucraina, anche in ragione della precedente influenza esercitata dalla Federazione Russa in quest'area;

    dopo le adesioni della Slovenia avvenuta nel 2004 e della Croazia avvenuta nel 2013, il Montenegro, la Serbia, la Repubblica di Macedonia del Nord e l'Albania risultano ad oggi essere Paesi candidati ufficiali; mentre la Bosnia-Erzegovina ha ottenuto lo status di Paese candidato nel dicembre 2022 e il Kosovo è stato riconosciuto dalla Commissione europea come Stato potenzialmente candidato nel dicembre 2022;

    con l'iniziativa del processo di Berlino, l'Unione europea ha rilanciato, a partire dal 2015, la centralità della cooperazione intergovernativa sul tema delle infrastrutture e degli investimenti economici in tutta la regione Balcani arrivando alla costituzione della Comunità dei trasporti dell'Europa sudorientale, stabilita dal trattato firmato il 9 ottobre 2017, a Trieste;

    i Balcani occidentali, infatti, anche se non direttamente coinvolti sono strategici anche per lo sviluppo delle reti transeuropee dei trasporti, ed in particolare del corridoio Orientale/Mediterraneo orientale;

    va ricordato inoltre che lo scorso 24 gennaio 2023 si è tenuta a Trieste, su iniziativa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, un summit dedicato al partenariato economico tra Italia e Balcani occidentali, al ruolo del sistema imprenditoriale e produttivo italiano e agli strumenti di supporto e internazionalizzazione economica disponibili a livello nazionale e multilaterale;

    quanto all'Albania e alla Macedonia del Nord, i negoziati di adesione – trattati congiuntamente in virtù di una raccomandazione positiva condivisa della Commissione – sono stati formalmente avviati nel luglio 2022 in seguito al superamento dei disaccordi tra la Macedonia del Nord e la Bulgaria riguardo all'identità, alla lingua e alla storia. L'Albania – che è stata anche eletta membro del Consiglio di sicurezza Onu per il biennio 2022 e 2023 – ha ricevuto un giudizio molto positivo dalla Commissione europea, così come positivo risulta il rapporto della Commissione per la Macedonia del Nord per i progressi ottenuti nell'ultimo anno e perché ha raggiunto un totale allineamento in materia di sanzioni conseguenti alla aggressione russa dell'Ucraina;

    quanto al Montenegro, i negoziati di adesione sono stati avviati nel giugno 2012, conformemente al nuovo approccio dell'Unione europea al processo di adesione, e ad oggi sono stati aperti tutti i 33 capitoli di negoziato vagliati, ma solo tre di essi sono stati provvisoriamente chiusi. Stando al rapporto della Commissione europea, il Montenegro, inoltre, ha attuato le misure restrittive promosse dall'Unione europea verso la Russia e la Bielorussia nonché fornito assistenza all'Ucraina;

    quanto alla Serbia, i negoziati di adesione sono stati formalmente avviati il 21 gennaio 2014, ma la futura integrazione della Serbia nell'Unione, così come quella del Kosovo, rimane legata agli esiti del dialogo con il Kosovo che dovrebbe portare a un accordo esaustivo e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione delle loro relazioni. Il tasso di adeguamento della Serbia alle posizioni dell'Unione europea calcolato dalla Commissione è recentemente sceso al 45 per cento, complice anche i distinguo manifestati in politica estera, anche in occasione dell'aggressione russa all'Ucraina quando si è rifiutata di adottare qualsiasi sanzione contro la Federazione Russa e ha mantenuto salde le relazioni politiche con Mosca;

    quanto alla Bosnia-Erzegovina, lo status di Paese candidato è stato riconosciuto nel dicembre 2022, a condizione che il Paese adotti le misure raccomandate per rafforzare lo stato di diritto, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, la gestione dei migranti e i diritti fondamentali. Come affermato dal rapporto della Commissione europea, il processo risente della fase di grande instabilità interna e dei ritardi nell'adesione ad una serie di regimi internazionali, tuttavia il tasso di allineamento alle posizioni dell'Unione europea – anche in materia di politica estera – è in costante crescita;

    quanto al Kosovo, ha presentato la sua richiesta di adesione all'Unione europea nel dicembre 2022, dopo essere stato ufficialmente riconosciuto come Stato potenziale candidato, ma la sua futura integrazione, così come quella della Serbia, rimane legata agli esiti del dialogo con la Serbia che dovrebbe portare a un accordo esaustivo e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione delle loro relazioni. Il Parlamento europeo con una risoluzione del 18 gennaio 2023 ha confermato che l'indipendenza della Repubblica del Kosovo è irreversibile e ha ribadito l'invito ai cinque Stati membri che non l'hanno ancora riconosciuta a farlo con effetto immediato;

    se da un lato è necessario che i Paesi attuino gli adeguamenti richiesti dalla Commissione europea ai fini della loro adesione, è fondamentale che l'Unione europea manifesti chiaramente la volontà di concludere quanto prima possibile il processo di integrazione europea nella consapevolezza che qualsiasi incertezza avrebbe come conseguenza il rallentamento del processo di riforma e un raffreddamento delle iniziative di allineamento di quei Paesi alle posizioni dell'Unione europea, anche in materia di politica estera;

    il Parlamento europeo, peraltro, al fine di rendere più rapido il processo di integrazione, nella raccomandazione approvata il 23 novembre 2022 ha promosso l'introduzione del voto a maggioranza qualificata in settori legati al processo di adesione, e di abolire, in particolare, il requisito dell'unanimità per decidere l'avvio del processo di negoziazione, nonché l'apertura e la chiusura dei singoli capitoli e gruppi di capitoli di negoziato;

    l'adesione dei Balcani occidentali all'Unione europea rappresenta un obiettivo fondamentale della politica estera italiana, perché ciò rafforzerebbe il ruolo del nostro Paese nell'Unione e ricollocherebbe a nostro favore anche il baricentro geografico dell'Europa, assicurando anche una maggiore centralità alle politiche per il Mediterraneo;

    preoccupano le recenti tensioni tra la Serbia e il Kosovo, che non sono d'aiuto nel dialogo avviato con l'aiuto dell'Unione europea tra i due Paesi per normalizzare le loro relazioni diplomatiche; un fattore critico che non solo danneggia i progressi fin qui ottenuti da entrambi gli Stati verso l'adeguamento agli standard richiesti dall'Unione europea ai fini della loro integrazione, ma che rischia di avere percussioni sulla stabilità e sullo sviluppo dell'intera regione balcanica;

    vanno colti con favore gli impegni assunti recentemente a favore di una de-escalation sui quali è necessario un attento monitoraggio sulla loro attuazione da entrambe le parti,

impegnano il Governo:

   a riaffermare, in tutte le sedi europee ed internazionali, il pieno sostegno dell'Italia al processo di integrazione europea dei Paesi dei Balcani occidentali, ribadendo la priorità strategia che questa integrazione avrebbe non solo per il nostro Paese, soprattutto nel contesto internazionale conseguente alla aggressione russa all'Ucraina;

   a sostenere, nelle sedi europee, una rapida e positiva conclusione del processo di adesione per quei Paesi che, secondo il rapporto della Commissione europea, hanno raggiunto soddisfacenti risultati in termini di allineamento alle posizioni dell'Unione europea, in particolare in materia di politica estera;

   a sostenere, nelle sedi europee, l'attuazione della raccomandazione del 23 novembre 2022 del Parlamento europeo volta a superare il principio di unanimità in favore di un sistema di voto a maggioranza qualificata in settori legati al processo di adesione di nuovi Stati membri;

   a promuovere, anche mediante accordi bilaterali, una maggiore cooperazione e più solide relazioni diplomatiche con i Paesi dei Balcani occidentali, anche al fine di sostenere le riforme necessarie alla loro adesione all'Unione europea, valorizzando altresì il ruolo che, in tal senso, svolgono le piattaforme di cooperazione regionale quali l'Iniziativa centro europea (InCE) e l'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI);

   ad attivarsi, mediante i canali diplomatici, per sostenere le posizioni dell'Unione europea in materia di politica estera e di sicurezza e promuovere un maggior allineamento a tali posizioni da tutti i Paesi dei Balcani occidentali;

   ad attivarsi, nelle sedi europee, al fine di sostenere il dialogo tra la Serbia e il Kosovo, al fine di raggiungere la necessaria normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi, e al fine di assicurare il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo da parte di tutti gli Stati membri dell'Unione europea.
(7-00130) «Rosato, De Monte, Gruppioni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

adesione all'Unione europea

rete di trasporti

negoziato di adesione