Legislatura: 19Seduta di annuncio: 45 del 30/01/2023
Primo firmatario: PORTA FABIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: //
Ex primo firmatario: AMENDOLA VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 30/01/2023
Data ritiro firma: 01/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 30/01/2023 QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 30/01/2023 BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 30/01/2023
Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 30/01/2023 01/02/2023 AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/02/2023 01/02/2023
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 15/03/2023 PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA INTERVENTO PARLAMENTARE 15/03/2023 ROSATO ETTORE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER ONORI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE DICHIARAZIONE GOVERNO 15/03/2023 SILLI GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
NUOVO PRIMO FIRMATARIO IL 01/02/2023
RITIRO FIRME IL 01/02/2023
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/03/2023
DISCUSSIONE IL 15/03/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/03/2023
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/04/2023
AUDIZIONE INFORMALE IL 26/04/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/04/2023
AUDIZIONE INFORMALE IL 27/04/2023
La III Commissione,
premesso che:
il Nagorno-Karabakh – regione storicamente abitata in prevalenza da una radicata e storica comunità armena che dagli anni '80 rivendica il diritto all'autodeterminazione – nel 1991 si è unilateralmente costituita, con il sostegno dell'Armenia, in Repubblica indipendente, non riconosciuta dalla comunità internazionale;
tale decisione ha suscitato tra il 1991 e il 1994 un conflitto armato tra Azerbaijan e Armenia che ha causato 30.000 vittime e centinaia di migliaia di sfollati;
dal 1993 l'Armenia ha esercitato il controllo – oltreché sul Nagorno-Karabakh propriamente detto – anche su sette distretti totalmente azeri;
sulla questione si è espresso il Consiglio di Sicurezza dell'ONU con quattro diverse risoluzioni e, proprio in questi giorni, il Parlamento europeo con la risoluzione del 19 gennaio 2023 sulle conseguenze umanitarie del blocco in Nagorno-Karabakh;
sin dal 1994 si sono susseguiti episodi di conflitto armato, fino a che il 27 settembre 2020 – a seguito di un'iniziativa dell'Azerbaijan – sono riprese le ostilità tra Armenia e Azerbaijan che, nonostante tre tregue umanitarie, hanno causato la morte di oltre 7.000 persone e lo sfollamento di 100.000 civili, nonché ingenti danni a infrastrutture, abitazioni e monumenti di valore storico;
si è arrivati a un cessate il fuoco firmato da Armenia, Azerbaijan e Russia, ma dal 9 novembre 2020 ad oggi molteplici sono state le violazioni della tregua nelle aree di contatto tra l'esercito armeno e quello azerbaigiano;
l'unica strada che collega il Nagorno-Karabakh con l'Armenia e il mondo esterno, il corridoio di Lachin, dal 12 dicembre 2022, è bloccata da sedicenti ambientalisti dell'Azerbaijan. Secondo il governo di Baku, si tratta di ambientalisti che chiedono le autorizzazioni per ispezionare le numerose miniere armene, considerate illegali, nella zona. Con il blocco del passaggio, però, i manifestanti stanno impedendo anche l'ingresso delle forniture di cibo e medicinali, causando una grave crisi umanitaria per gli oltre 120 mila residenti nella zona, di cui 30 mila bambini;
difatti, scarseggiano i cibi freschi, così come i medicinali per i pazienti dializzati, non c'è elettricità nelle case ormai prive di riscaldamento con temperature che di questa stagione, sul Caucaso, sfiorano i meno 10 gradi. Inoltre, la crisi umanitaria è stata ulteriormente aggravata dall'interruzione da parte dell'Azerbaijan delle forniture di gas naturale verso il Nagorno-Karabakh, che ha lasciato senza riscaldamento abitazioni, ospedali e scuole;
così come espresso anche nell'ultima risoluzione del Parlamento europeo, sostenendo il blocco del corridoio di Lachin, l'Azerbaijan viola i suoi obblighi internazionali derivanti dalla dichiarazione trilaterale di cessate il fuoco del 9 novembre 2020, in base alla quale l'Azerbaijan deve garantire la sicurezza delle persone, dei veicoli e delle merci che circolano lungo il corridoio in entrambe le direzioni; e che gli impedimenti all'utilizzo del corridoio di Lachin frenano il processo di pace tra Armenia e Azerbaijan e minano la fiducia internazionale,
impegna il Governo:
a condannare espressamente il blocco del corridoio di Lachin;
ad attivarsi, nelle relazioni bilaterali con l'Azerbaijan e nelle sedi europee ed internazionali, per chiedere di riaprire immediatamente il corridoio di Lachin per consentire la libertà di circolazione e assicurare l'accesso a beni e servizi essenziali, garantendo in tal modo la sicurezza nella regione e salvaguardando i mezzi di sussistenza dei residenti;
a sollecitare tutte le parti a rispettare il cessate il fuoco e ad attuare gli impegni convenuti con l'accordo del 9 novembre 2020 e a perseguire soluzioni fondate su negoziati e non sull'uso della forza;
a garantire il massimo impegno dell'Italia, d'intesa con i partners europei ed internazionali, nell'assicurare i necessari aiuti umanitari alle popolazioni civili colpite dal conflitto e per contribuire alla stabilizzazione e ricostruzione della regione;
a chiedere che alle organizzazioni internazionali sia concesso un accesso senza ostacoli al Nagorno-Karabakh per valutare la situazione e fornire la necessaria assistenza umanitaria, anche attraverso una missione conoscitiva delle Nazioni Unite o dell'OSCE nel corridoio di Lachin;
a sostenere ogni iniziativa volta a sollecitare la necessità di un accordo di pace globale che garantisca i diritti e la sicurezza di tutta la popolazione del Nagorno-Karabakh e la totale tutela e salvaguardia del patrimonio storico, culturale e religioso, custode della millenaria tradizione del territorio.
(7-00039) «Porta, Casu, Quartapelle Procopio, Boldrini».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):guerra
aiuto umanitario
risoluzione