ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00033

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 44 del 27/01/2023
Abbinamenti
Atto 7/00025 abbinato in data 31/01/2023
Atto 7/00034 abbinato in data 31/01/2023
Atto 7/00035 abbinato in data 31/01/2023
Atto 7/00036 abbinato in data 31/01/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZINZI GIANPIERO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 25/01/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
BARABOTTI ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
BOF GIANANGELO LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
DI MATTINA SALVATORE MARCELLO LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
MONTEMAGNI ELISA LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
GUSMEROLI ALBERTO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
PIZZIMENTI GRAZIANO LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023
TOCCALINI LUCA LEGA - SALVINI PREMIER 27/01/2023


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA'  PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/01/2023
ZINZI GIANPIERO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 31/01/2023
SIMIANI MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/01/2023

DISCUSSIONE IL 31/01/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 31/01/2023

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00033
presentato da
ZINZI Gianpiero
testo di
Venerdì 27 gennaio 2023, seduta n. 44

   Le Commissioni VIII e X,

   premesso che:

    il 9 febbraio 2023 verrà posta al vaglio della Commissione per l'industria la ricerca e l'energia del Parlamento europeo la cosiddetta direttiva sulle «case green»;

    la direttiva si pone l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale fissando l'obbligo per tutti gli immobili residenziali di raggiungere una determinata classe energetica entro il 2030. Nello specifico, entro il 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, poi dopo altri tre anni, nel 2033, sarà necessario un ulteriore scatto e arrivare alla classe D. Tra il 2040 e il 2050, invece, l'obiettivo è quello di raggiungere le emissioni zero;

    l'iniziativa rientra nel più ampio piano Ue di riduzione delle emissioni («Fit for 55»), ma presenta evidenti profili di criticità per l'Italia;

    secondo lo studio condotto dal Ministero dell'economia e delle finanze e dalla Agenzia delle entrate, il patrimonio edilizio italiano si compone di oltre 57 milioni di unità immobiliari, di cui almeno 19,5 milioni sono abitazioni principali. Un tessuto edilizio cresciuto molto nell'immediato dopo guerra ma che da anni soffre di un generale rallentamento causato dalle crisi di matrice internazionale;

    la maggior parte del territorio nazionale è, quindi, coperto da immobili datati e con una classe energetica lontana dagli standard odierni; infatti, si stima che oltre il 60 per cento delle abitazioni si trovi in una classe energetica tra G e F, al di sotto dei parametri dettati dalla direttiva;

    la direzione intrapresa dall'Europa comporterà, dunque, l'obbligo per gli Stati membri di ristrutturazione del patrimonio edilizio e, in caso contrario, potrebbe anche profilarsi l'ipotesi di sanzioni applicabili ai singoli Stati. L'avanzamento di classe energetica richiede solitamente un taglio dei consumi di circa il 25 per cento, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Una serie di interventi, nonché opere di ristrutturazione e ammodernamento che necessitano di ingenti investimenti economici per il raggiungimento dei minimi previsti dalla Commissione europea;

    il rischio nell'approvare e recepire una direttiva di questa portata è evidente. Le ricadute negative sull'Italia sarebbero molteplici attesa l'alta concentrazione di borghi, comuni e piccole frazioni caratterizzate da immobili storici e secolari. La direttiva, evidentemente, non tiene conto della complessità del patrimonio immobiliare italiano; il tema non è meramente economico, ma si scontra anche con il concreto rischio di non riuscire ad ultimare le opere di efficientamento entro le scadenze sopra indicate, rendendo quindi vani gli interventi;

    è altresì, palese il rischio di una ulteriore contrazione della ricchezza del Paese, già fortemente provato dalle crisi degli ultimi due anni, nonché di un generale impoverimento del patrimonio edilizio italiano,

impegnano il Governo

a seguire l'iter di approvazione della direttiva di cui in premessa (Com (2021) 802 final), presso le competenti istituzioni europee, al fine di eliminare o mitigare gli effetti negativi per il patrimonio edilizio nazionale, valorizzando le caratteristiche e peculiarità italiane.
(7-00033) «Zinzi, Andreuzza, Benvenuto, Barabotti, Bof, Di Mattina, Montemagni, Gusmeroli, Pizzimenti, Toccalini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituzione dell'Unione europea

rischio sanitario

ricerca industriale