Legislatura: 19Seduta di annuncio: 17 del 01/12/2022
Primo firmatario: PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 01/12/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SCOTTO ARTURO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 DE MICHELI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 DI BIASE MICHELA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 GNASSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 FOSSI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 LAUS MAURO ANTONIO DONATO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022 SARRACINO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 01/12/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 26/04/2023 SARRACINO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA INTERVENTO PARLAMENTARE 26/04/2023 LAUS MAURO ANTONIO DONATO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/12/2022
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/04/2023
DISCUSSIONE IL 26/04/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/04/2023
AUDIZIONE INFORMALE IL 30/05/2023
Le Commissioni X e XI,
premesso che:
la Dema è un'azienda del settore aeronautico specializzata nella progettazione, costruzione e assemblaggio di componenti del segmento aerostrutture, radicata al sud con due sedi direttamente denominate Dema (Somma Vesuviana e Brindisi) e due aziende controllate al 100 per cento denominate Cam (Paolisi) e Dar (Brindisi). In totale sono occupate circa 630 persone;
a luglio 2018, dopo una lunga vicenda legata ad una pesante crisi debitoria, con due ristrutturazioni del debito mediante articolo 182 e articolo 182-bis della ex legge fallimentare ed il passaggio per intero delle quote di proprietà del gruppo al fondo d'investimento inglese Bybrook capital, la società cambia amministratore delegato passando dal fondatore ed ex socio di maggioranza Vincenzo Starace all'ingegnere Renato Vaghi;
al suo arrivo lo stesso annuncia circa 150 esuberi ed il fallimento del secondo piano di ristrutturazione;
mediante l'impegno di Fim Fiom Uilm, dei lavoratori e il ruolo attivo del Mise nella vicenda, l'annuncio iniziale viene poi cambiato in un piano di rilancio della società e nella terza ristrutturazione del debito (articolo 182-ter);
dagli annunci e dai verbali del Mise si evince l'esistenza di un piano industriale di rilancio accompagnato da investimenti, dell'utilizzo di un contratto di solidarietà difensivo per evitare licenziamenti e di un contratto di sviluppo da stipulare mediante il supporto del Mise con Invitalia;
l'esplosione della pandemia vede Dema inizialmente al centro delle produzioni indispensabili, non fermarsi mai e poi in una seconda fase cominciare paurosamente a rallentare a causa della risposta del mercato mondiale degli aeromobili, ed è qui che si cominciano a manifestare i segni più pesanti di un'assenza di un vero progetto;
dal 2019 al 2022 i budget di fatturato, per quanto è dato sapere, vengono bucati a ripetizione a volte anche a distanza di poche settimane tra l'annuncio di un obbiettivo ed il risultato;
le Rsu, le strutture territoriali e nazionali dei sindacati denunciano la mala gestione ad ogni occasione;
in tre anni e mezzo la spesa in investimenti per la produzione è pari allo zero, cominciano a venire meno anche le spese ordinarie di manutenzione e gestione della produzione;
il fondo Bybrook viene assorbito da Mediobanca (febbraio 2021) e diventa Cairn Capital, le denunce del sindacato però rimangono lettera morta, con un management che continua a gestire in maniera fallimentare e con alcuni importanti clienti che, stufi dell'inaffidabilità, fanno venir meno la fiducia;
nell'estate 2022 si verifica il fermo totale delle linee di produzione e in tre mesi, si passa dalle richieste di turni alternati al fermo quasi totale degli acquisti e problemi pesanti sul pagamento dei dipendenti;
a settembre 2022 all'operatività delle fabbriche ridotta al minimo, gli acquisti delle materie prime bloccati, il management di fatto commissariato dal fondo e voci insistenti sulla volontà mutata del fondo stesso di disinvestire in Dema;
a fine settembre 2022 viene nominato amministratore Angelo Rodolfi, ingegnere nucleare esperto di ristrutturazioni, crisi aziendali e procedure concorsuali;
nonostante un incontro fissato al Mise da tempo, lo stesso, secondo quanto risulta, avvia subito una procedura di concordato in bianco per il gruppo Dema, bloccando parti di salario per i dipendenti trattati come fornitori;
al Mise l'ingegnere Rodolfi sembra confermare quello che lavoratori e sindacato avevano detto per anni, cioè che l'azienda era mal gestita, ma adducendo come causa il costo del lavoro troppo elevato;
dalle risultanze di quella riunione pare invece che la questione sia riconducibile al fatto che il Fondo indica dal 2018 spese per 130 milioni di euro per investimenti e competenze specifiche di cui, secondo fonti sindacali, non vi sarebbe riscontro;
dopo una lunga discussione si arriva ad una specie di tregua tra le parti, viene avviato un iter per sbloccare le parti di salario tenute bloccate e la Dema si impegna a non far partire procedure di riduzione del personale fino ai prossimi confronti istituzionali;
i lavoratori Dema, collocati in solidarietà, sono già dalla metà di settembre in presidio permanente fuori alla fabbrica, applicando fermi totali anche in sciopero della produzione al fine di mettere in campo iniziative che fermino la malagestione;
il mancato intervento delle autorità competenti rischia di determinare la fine di un avamposto industriale strategico per il territorio,
impegnano il Governo
ad adottare, d'intesa con tutti gli attori istituzionali coinvolti in questa vicenda, con la massima sollecitudine ogni iniziativa utile per l'attivazione di uno specifico tavolo di crisi per la società Dema, al fine di trovare soluzioni utili per una prospettiva industriale finalizzata a salvaguardare i siti produttivi, i livelli occupazionali e il patrimonio di professionalità della manodopera impiegata.
(7-00011) «Peluffo, Scotto, De Micheli, Di Biase, Gnassi, Gribaudo, Fossi, Laus, Orlando, Sarracino».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):soppressione di posti di lavoro
aiuto alla ristrutturazione
conservazione del posto di lavoro