ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 13 del 23/11/2022
Abbinamenti
Atto 7/00008 abbinato in data 16/03/2023
Atto 7/00071 abbinato in data 29/03/2023
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00005
Firmatari
Primo firmatario: GIOVINE SILVIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/11/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
SCHIFONE MARTA FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
MATTEONI NICOLE FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
MALAGOLA LORENZO FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
COPPO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
MASCARETTI ANDREA FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
VOLPI ANDREA FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022
ZURZOLO IMMACOLATA FRATELLI D'ITALIA 23/11/2022


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA'  PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
29/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/03/2023
GIOVINE SILVIO FRATELLI D'ITALIA
BENZONI FABRIZIO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
DE MICHELI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
DICHIARAZIONE VOTO 29/03/2023
AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
SOUMAHORO ABOUBAKAR MISTO
TENERINI CHIARA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
SCHIFONE MARTA FRATELLI D'ITALIA
CAVO ILARIA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/03/2023
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
GUSMEROLI ALBERTO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 29/03/2023
BERGAMOTTO FAUSTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (IMPRESE E MADE IN ITALY)
 
PARERE GOVERNO 29/03/2023
BERGAMOTTO FAUSTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (IMPRESE E MADE IN ITALY)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/03/2023

AUDIZIONE INFORMALE IL 16/03/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/03/2023

DISCUSSIONE IL 29/03/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/03/2023

ACCOLTO IL 29/03/2023

PARERE GOVERNO IL 29/03/2023

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 29/03/2023

CONCLUSO IL 29/03/2023

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00002
presentato da
GIOVINE Silvio
testo di
Mercoledì 23 novembre 2022, seduta n. 13

   Le Commissioni X e XI,

   premesso che:

    Wärtsilä Corporation è una società finlandese, leader nella fornitura di sistemi di propulsione e generazione d'energia, destinati agli impianti del settore marino e terrestre;

    il gruppo finlandese, nel 1999, ha acquisito la «Grandi Motori Trieste», azienda produttrice di motori diesel di fama mondiale di proprietà di Fincantieri. Tale sito, con sede a Bagnoli della Rosandra (Trieste), è stato successivamente denominato Wärtsilä Italia s.p.a. confermandosi, nell'ambito del gruppo, il più grande produttore di motori diesel ad alta potenza;

    il 14 luglio 2022, la multinazionale ha inviato ai sindacati di categoria una comunicazione scritta, ai sensi dell'articolo 1 comma 224, legge n. 234 del 2021, per annunciare la cessazione dell'attività di produzione di motori e dell'attività di assemblaggio di propulsori nonché il licenziamento di 451 operai, presso lo stabilimento triestino. Ciò in conseguenza della decisione di trasferire la produzione in Finlandia e lasciare in Friuli Venezia Giulia solo l'attività di ricerca e sviluppo;

    la scelta di chiudere l'intera produzione a Trieste e delocalizzarla in Finlandia ha generato l'immediata reazione della regione Friuli Venezia Giulia, del comune di Trieste e delle parti sociali contro la condotta di Wärtsilä. L'azienda infatti ha rilevato un'impresa italiana, appropriandosi del know-how del personale e ricevendo, nel tempo, cospicui finanziamenti pubblici, per poi decidere inaspettatamente di delocalizzare, lasciando nella disperazione centinaia di lavoratori e le loro famiglie;

    oltretutto, si tratta del modus operandi già assunto da molte multinazionali in Italia che, in dispregio di basilari princìpi di responsabilità sociale d'impresa, hanno determinato l'impoverimento di interi territori e comunità sul piano occupazionale ed economico;

    quello di Wärtsilä è infatti un caso legato ad una strategia di reshoring, poiché l'azienda non versa in una situazione di crisi e sussistono tutte le condizioni che le consentirebbero di mantenere la produzione in Italia;

    a quanto è dato sapere, Wärtsilä avrebbe ricevuto un totale di contributi pubblici per oltre 11,5 milioni, a cui si aggiungono 30 milioni di garanzie Sace, nel 2017, per il superamento di una crisi produttiva e 20 milioni di euro di supporto pubblico per la dismissione di terreni e capannoni. Inoltre, sussiste la richiesta di 34 milioni di euro nell'ambito dei finanziamenti legati al Pnrr;

    in occasione del tavolo di crisi indetto presso il Mise, il 27 luglio 2022, Wärtsilä non ha mostrato alcuna volontà di ritirare la procedura di chiusura delle attività produttive del sito di Trieste e i disposti esuberi;

    nel tempo, si sono susseguite manifestazioni di protesta contro il piano di delocalizzazione dell'azienda finlandese, per esprimere solidarietà nei confronti dei 450 lavoratori, oltre a tutti quelli occupati dall'indotto;

    ma vi è di più: i sindacati di categoria, Fim, Fiom e Uilm, ritenendo antisindacale il comportamento di Wärtsilä, hanno presentato ricorso al giudice del lavoro del tribunale di Trieste, ai sensi dell'articolo 28 della legge n. 300 del 1970 (statuto dei lavoratori). Gli stessi hanno denunciato, in tale sede, che l'azienda non ha adempiuto agli obblighi di informazione sindacale nell'avvio della procedura di cessazione dell'attività, violando quanto previsto dalla contrattazione collettiva di settore e dalla contrattazione integrativa aziendale. Ed ancora, hanno segnalato che l'azienda ha omesso di indicare, nella comunicazione inviata ai sensi dell'articolo 1, comma 224, legge n. 234 del 2021, quali fossero le ragioni economiche, finanziarie, tecniche o organizzative della chiusura. Oltretutto, senza indicare il termine entro il quale la procedura si sarebbe chiusa, nonché il numero e i profili del personale coinvolto dalla stessa;

    il 23 settembre 2022, il tribunale si è pronunciato accogliendo il ricorso e disponendo la revoca della procedura di licenziamento dei 451 dipendenti dello stabilimento triestino e la condanna al pagamento di 50 mila euro a ciascuna delle sigle sindacali, a titolo di risarcimento per danno di immagine;

    dopo il decreto del giudice del lavoro che ha riconosciuto la condotta antisindacale, l'azienda ha dovuto riavviare un confronto con le organizzazioni sindacali. E svolti alcuni incontri, Wärtsilä ha fornito informazioni sull'andamento economico e produttivo e riproposto le ragioni della chiusura della produzione asserendo che il mercato del settore sta subendo una contrazione. Il gruppo, inoltre, ha confermato la revoca del contratto infragruppo per la produzione di motori, con effetto per Trieste dal 1o gennaio 2023;

    ritenendo pretestuose le ragioni dell'azienda alla dismissione della produzione e registrando uno stallo nelle trattative, i sindacati hanno chiesto la convocazione di un tavolo ministeriale che si è svolto il 17 novembre 2022, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy;

    dall'incontro è emersa l'ipotesi di un percorso di reindustrializzazione dell'impianto di Trieste ed è stata riscontrata la volontà della proprietà di condividere il processo con istituzioni e parti sociali. Ha invece destato forti critiche la proposta di Wärtsilä di riprendere la produzione nello stabilimento di Trieste fino a giugno 2023, senza offrire alcuna garanzia sulla salvaguardia dei posti di lavoro nel periodo successivo. Il Ministero, pertanto, ha chiesto alla multinazionale di tenere in attività il sito fino al subentro di un nuovo soggetto;

    anche i sindacati sollecitano impegni industriali specifici all'azienda che deve garantire la propria permanenza, senza imporre alcun limite temporale, finché non si individui un soggetto pronto a subentrare che sia disposto al riassorbimento di tutti i posti di lavoro;

    sul punto, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha riferito di aver tenuto delle interlocuzioni, ancora da maturare, con tre diverse società, finalizzate a offrire un futuro industriale allo stabilimento Wärtsilä a Trieste;

    d'altro canto, la società finlandese ha dichiarato di aver avviato contatti concreti per un subentro con cinque società. La stessa, inoltre, ha deciso di rimuovere il veto in relazione all'ingresso di concorrenti attivi nella produzione di motori quattro tempi,

impegnano il Governo:

   ad intraprendere ogni iniziativa utile al monitoraggio delle risultanze del tavolo di confronto con la partecipazione dei vertici aziendali di Wärtsilä, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni regionali e locali interessate, allo scopo di favorire l'assunzione di iniziative dirette a garantire il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali del sito di Bagnoli della Rosandra (Trieste) e a scongiurare i prospettati esuberi;

   ad adottare le necessarie iniziative di competenza al fine di tutelare i livelli occupazionali attuali dello stabilimento in questione e, congiuntamente, di garantire la salvaguardia di una realtà strategica per la regione Friuli Venezia Giulia, per il cui sviluppo e crescita è di essenziale importanza assicurarne la difesa e il rilancio;

   ad assumere le opportune iniziative di competenza allo scopo di pervenire alla concreta attuazione di un accordo per la risoluzione della vertenza Wärtsilä che, anche con l'individuazione di un soggetto subentrante all'attuale proprietà, garantisca la salvaguardia e l'assorbimento di tutti i lavoratori coinvolti.
(7-00002) «Giovine, Rizzetto, Schifone, Matteoni, Malagola, Coppo, Mascaretti, Volpi, Zucconi, Zurzolo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conservazione del posto di lavoro

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro