ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 10 del 16/11/2022
Abbinamenti
Atto 7/00004 abbinato in data 30/11/2022
Atto 7/00006 abbinato in data 30/11/2022
Atto 7/00017 abbinato in data 21/12/2022
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00001
Firmatari
Primo firmatario: ORSINI ANDREA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Data firma: 16/11/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 16/11/2022
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 16/11/2022


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
21/12/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/11/2022
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/11/2022
CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
LOMUTI ARNALDO MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 30/11/2022
SILLI GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/11/2022
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
TREMONTI GIULIO FRATELLI D'ITALIA
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
ROSATO ETTORE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/12/2022
TREMONTI GIULIO FRATELLI D'ITALIA
 
ILLUSTRAZIONE 14/12/2022
ONORI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/12/2022
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
GRUPPIONI NAIKE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
DI GIUSEPPE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/12/2022
TREMONTI GIULIO FRATELLI D'ITALIA
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
ONORI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE
CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA
ROSATO ETTORE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/11/2022

DISCUSSIONE IL 30/11/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/11/2022

DISCUSSIONE IL 14/12/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/12/2022

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/12/2022

DISCUSSIONE IL 21/12/2022

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/12/2022

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 21/12/2022

CONCLUSO IL 21/12/2022

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00001
presentato da
ORSINI Andrea
testo di
Mercoledì 16 novembre 2022, seduta n. 10

   La III Commissione,

   premesso che:

    per la legge iraniana le donne e le ragazze che si mostrano in pubblico senza indossare il velo, o indossandolo in modo non appropriato, possono essere punite con una pena detentiva, la fustigazione o un'ammenda;

    la «Gasht-e Ershad», la cosiddetta polizia «morale» è solita fermare sistematicamente per strada donne e ragazze su base casuale, insultandole e minacciandole o aggredendole fisicamente con atti che equivalgono a vere e proprie pene crudeli, disumane e degradanti, in palese violazione del diritto internazionale e della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (International covenant on civil and political rights, Iccpr) di cui l'Iran è firmatario;

    l'hijab è lo strumento che il regime usa per controllare e sottomettere le donne e, nel contempo, l'insieme della società iraniana;

    il 13 settembre 2022 Mahsa Jina Amini, cittadina iraniana di origini curde, è stata arrestata a Teheran, capitale dell'Iran dalla cosiddetta polizia «morale» con l'accusa di non aver indossato nel modo corretto lo hijab;

    secondo diverse testimonianze oculari, Mahsa Jina Amini è stata picchiata durante il trasferimento al centro di detenzione di Vozara a Teheran, dove poco dopo è entrata in coma ed è deceduta il 16 settembre 2022, in un vicino ospedale, mentre si trovava in stato di fermo. Da quel giorno decine di migliaia di cittadini iraniani, provenienti da tutti i segmenti della società, hanno partecipato, con grande coraggio, a manifestazioni antigovernative in tutto il Paese, al grido di «Donne, Vita, Libertà»;

    si tratta di un movimento spontaneo, del tutto pacifico, strenuamente contrario alla struttura conservatrice del regime e che si batte affinché siano assicurati alla giustizia i responsabili della morte della giovane ventiduenne; un movimento che sta mostrando caratteristiche senza precedenti nei quarantatré anni di regime teocratico;

    le proteste stanno coinvolgendo non sono solo le masse urbane, istruite, borghesi e giovani studenti, ma anche larghi strati della popolazione rurale;

    i manifestanti – donne e uomini, giovani e anziani, scesi per le strade in ogni angolo del Paese – stanno rischiando la vita non per chiedere piccole riforme, ma perché sia posta fine all'insopportabile «regime di apartheid di genere»;

    a differenza di quanto accadde nelle proteste del 2009 e del 2019, si assiste ad una imponente partecipazione diretta delle donne iraniane, come nelle proteste del «Mercoledì bianco» del 2018 a Teheran, quando giovani donne si toglievano il velo in una pubblica piazza per sventolarlo come una bandiera contro il regime oscurantista degli ayatollah;

    accanto alle donne di tutte le province dell'Iran che si tolgono l'hijab e ad esso danno fuoco, sono scese in piazza le giovani adolescenti nei licei che si fanno fotografare in atteggiamenti di sfida nei confronti del regime e delle autorità religiose;

    il liberarsi del velo, il simbolo dell'oppressione, ha un forte valore simbolico: tolto l'hijab, l'intero sistema teocratico al potere dal 1979 è destinato a crollare. Per tale motivo questi proteste stanno assumendo di giorno in giorno il carattere di una vera e propria rivoluzione pacifica;

    nonostante le forti restrizioni su internet operate dal regime, i manifestanti hanno elaborato efficaci strategie di comunicazione in grado indicare luoghi e orari delle manifestazioni che, di settimana in settimana, sono diventate sempre più numerose;

    il regime iraniano continua a dipingere queste proteste come un complotto straniero, capeggiato da Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele, dai loro mercenari c dai «traditori iraniani» residenti all'estero che starebbero fomentando le proteste e i disordini;

    secondo recenti stime sarebbero almeno 326 le persone rimaste uccise nelle proteste in corso da circa due mesi in più di 130 città del Paese per mano delle forze di sicurezza e dalle milizie paramilitari Basiji. L'organizzazione non governativa statunitense Iran Human Rights, con sede ad Oslo, ha riferito che tra i morti ci sarebbero 43 minori e 50 donne. Quasi 15.000 persone sarebbero state arrestate;

    il 10 ottobre 2022 l'Unione europea ha aggiunto undici persone e quattro entità statali all'elenco delle persone soggette a misure restrittive nell'ambito dell'attuale regime di sanzioni per le ripetute violazioni di diritti umani in Iran;

    le proteste si sono diffuse anche nel Kurdistan iraniano, terra di origine della giovane Mahsa Amini e in diverse città della provincia di Sistan e Balochiostan a prevalenza sunnita, situata nella parte sudorientale del Paese, dove si sono registrati durissimi scontri tra i manifestanti e le forze di sicurezza;

    gli scontri nella provincia sunnita, una delle più povere dell'Iran avvengono ormai con cadenza settimanale a cominciare dal 30 settembre 2022 quando le forza di sicurezza hanno aperto il fuoco contro i manifestanti radunati a Zahedan per protestare contro lo stupro di una ragazza quindicenne attribuito ad un agente di polizia. La strage, che ha causato più di 90 morti, è stata denominata dagli attivisti «venerdì di sangue»;

    nella repressione delle proteste il regime ha incrementato l'uso della forza e minaccia l'utilizzo della pena di morte. Le forze di sicurezza e le milizie paramilitari Basiji, oltre a sparare contro i manifestanti con gas lacrimogeni e cartucce di vernice, utilizzano ormai anche munizioni vere ad altezza d'uomo; per sedare le proteste viene utilizzato anche lo squadrone equestre «Aswaran», fondato nel 2013;

    duecento ventisette deputati iraniani, su duecento novanta complessivi, hanno chiesto «una sentenza divina», con la condanna a morte di tutti i manifestanti. Emblematico è il caso dei giovane Saman Yasin, un rapper curdo iraniano, condannato alla pena di morte per aver «dichiarato guerra a Dio» per il suo sostegno social alle proteste per la morte di Masha Amini;

    l'11 novembre 2022 gli ambasciatori di Germania e Islanda presso le Nazioni Unite a Ginevra hanno richiesto la convocazione di una sessione speciale del Consiglio dei diritti umani dell'Onu per affrontare il deterioramento della situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran, in particolare per quanto riguarda donne e bambini;

    il 14 novembre il Consiglio degli affari esteri dell'Unione europea ha aggiunto ulteriori 29 persone e tre entità all'elenco dei soggetti sottoposti a sanzioni per violazioni di diritti umani in Iran. Nella lista sono stati inseriti i quattro membri della squadra che ha arrestato Mahsa Amini, i capi provinciali delle forze dell'ordine iraniane (Lef) e del corpo delle guardie della rivoluzione islamica (Irgc), nonché il generale di brigata Kiyumars Heidari, comandante delle forze di terra dell'esercito iraniano, per il loro ruolo nella brutale repressione delle proteste. L'Unione europea ha inserito nella lista anche l'emittente televisiva di Stato iraniana «Press Tv», come responsabile della produzione e della trasmissione delle confessioni forzate dei detenuti;

    l'Iran ha fortemente criticato le nuove sanzioni e il portavoce degli affari esteri Nasser Kanani in un comunicato diffuso dall'agenzia di stampa ufficiale Irna ha affermato che la Repubblica islamica dell'Iran risponderà in modo efficace e con forza alle azioni non costruttive dell'Europa;

    si ritiene opportuno ringraziare il lavoro silenzioso svolto dai nostri diplomatici, dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dagli uomini e donne dei nostri apparati di intelligence, che hanno consentito il rientro in patria della nostra connazionale Alessia Piperno;

    è doveroso, altresì, plaudere ed esprimere la propria vicinanza alle ragazze, ai ragazzi, alle donne e agli uomini iraniani che pur consapevoli di rischiare la propria incolumità e condanne draconiane, compresa la pena capitale, lottano in modo non violento rivendicando il proprio diritto a protestare pacificamente e ad esprimere liberamente le proprie richieste e opinioni,

impegna il Governo

   a proseguire in tutte le sedi internazionali e sovranazionali l'intensa opera diplomatica affinché;

    a) si intensifichi la pressione sul Governo iraniano per porre fine alla repressione in atto nei confronti dei pacifici manifestanti e delle minoranze in Iran (curdi, i beluci, arabi e minoranze religiose non sciite e non musulmane) e per sanzionare i responsabili di questi odiosi crimini e, in difetto di risposta positiva, ad ampliare, aggiornare ed estendere ulteriormente l'elenco delle sanzioni individuali, includendo i membri della polizia «della moralità» e tutti i funzionari statali e decisori politici responsabili della repressione e dell'uso letale della forza contro i manifestanti;

    b) le milizie paramilitari Basiji che stanno diffondendo il terrore nel Paese vengano inserite nella lista delle organizzazioni terroristiche internazionali.
(7-00001) «Orsini, Marrocco, Battilocchio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

gruppo religioso

minoranza nazionale