ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00106

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 266 del 20/03/2024
Abbinamenti
Atto 6/00102 abbinato in data 20/03/2024
Atto 6/00103 abbinato in data 20/03/2024
Atto 6/00104 abbinato in data 20/03/2024
Atto 6/00105 abbinato in data 20/03/2024
Atto 6/00107 abbinato in data 20/03/2024
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/03/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCUTELLA' ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
PELLEGRINI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
CARAMIELLO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
COLUCCI ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
IARIA ANTONINO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024
BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2024


Stato iter:
20/03/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 20/03/2024
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA
Resoconto GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto FARAONE DAVIDE ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto BONETTI ELENA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto CONTE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCHLEIN ELLY PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SOUMAHORO ABOUBAKAR MISTO
 
PARERE GOVERNO 20/03/2024
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/03/2024

DISCUSSIONE IL 20/03/2024

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 20/03/2024

PARERE GOVERNO IL 20/03/2024

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 20/03/2024

RESPINTO IL 20/03/2024

CONCLUSO IL 20/03/2024

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00106
presentato da
SILVESTRI Francesco
testo di
Mercoledì 20 marzo 2024, seduta n. 266

   La Camera,

   premesso che:

    1) nel prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2024, i Capi di Stato e di Governo degli Stati membri saranno chiamati a esaminare gli sviluppi delle crisi internazionali in atto, in particolare l'Ucraina e la situazione del Medio Oriente oltre a valutare gli aspetti legati alla sicurezza e alla difesa; tra i temi all'ordine del giorno del Consiglio europeo dovrebbero inoltre essere ricompresi anche quelli inerenti alle politiche di allargamento dell'Unione europea verso i Balcani Occidentali e alla Politica Agricola Comune;

    2) l'aggressione della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina si protrae ormai da oltre due anni e le strategie sinora perseguite per porre fine al conflitto non hanno raggiunto alcun risultato concreto; il conflitto si è trasformato in una guerra di logoramento che va avanti nella totale assenza di interventi diplomatici al fine di giungere a una soluzione di pace, nel rispetto del diritto internazionale. In tal modo gli interventi a sostegno dell'Ucraina si sono cristallizzati in un mero e continuo invio di armamenti;

    3) si delinea pertanto, nel breve periodo, solamente un ulteriore sforzo militare europeo e nessuna concreta e penetrante prospettiva negoziale volta a porre fine alle operazioni belliche in territorio ucraino. In tal senso, le prospettive di ricostruzione e pace giusta sembrano solo dei proclami;

    4) l'Ucraina si presenta oggi come un paese estremamente destabilizzato sotto diversi aspetti, con criticità che richiedono interventi volti ad intraprendere riforme pertinenti, in particolare nei settori della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani. Ai fini di una ripresa concreta, è necessario portare avanti la riforma del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione; in tal senso, lo scorso 5 marzo, le Camere hanno autorizzato, tra le altre, l'avvio della missione EUAM Ukraine – European Union Advisory Mission che prevede la partecipazione di un magistrato collocato fuori ruolo del Ministero della Giustizia;

    5) lo scorso 29 febbraio il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull'Ucraina, con il voto contrario del solo Movimento 5 Stelle come partito italiano, che delinea, a livello europeo, una preoccupante posizione oltranzista, che sembrerebbe non lasciare spazio a nessuna soluzione negoziale; al contrario, la risoluzione risulta essere un'invocazione agli Stati membri a fornire quanto più supporto militare possibile: nessuna restrizione autoimposta all'assistenza militare, incremento significativo della produzione industriale al fine di soddisfare le esigenze dell'Ucraina e ricostituire gli arsenali europei esauriti, fornitura di sofisticati sistemi d'arma con tanto di elencazione, un impegno a sostenere militarmente l'Ucraina con almeno lo 0,25 per cento del PIL annuo per ogni stato membro;

    6) da ultimo, lo scorso 14 marzo, è stato raggiunto un accordo a livello del Coreper sull'approvazione della Ukraine Assistance Facility (Uaf), un Fondo di assistenza per l'Ucraina del valore di 5 miliardi di euro che prevede – come il Fondo europeo per la Pace di cui fa parte – la possibilità di coprire i costi dell'acquisto di armi sul mercato internazionale per consegnarle all'esercito ucraino; tale ingente stanziamento di risorse si aggiunge ai 5,6 miliardi già mobilitati in due anni con l'Epf per la fornitura di attrezzature militari letali e non letali;

    7) tenuto conto anche degli appelli di Papa Francesco e l'invito del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin ad avere il coraggio di negoziare, risulta quanto mai di primaria importanza avviare un concreto Piano di Pace europeo per l'Ucraina, mai seriamente intrapreso, che preveda uno stop immediato degli attacchi russi;

    8) la crisi in atto in terra mediorientale, oltre ad essere probabilmente la più grave mai verificatasi, scaturisce da una situazione radicata e probabilmente sottovalutata dalla politica internazionale; all'esito dell'ultimo Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre, sulla questione medio-orientale non sono stati fatti passi avanti, limitandosi di fatto le conclusioni dell'EUCO a «un dibattito strategico e approfondito»;

    9) dopo l'attacco terroristico lanciato da Hamas verso Israele il 7 ottobre 2023, le condizioni umanitarie nella Striscia di Gaza sono oltremodo disumane e drammatiche: è urgente una ulteriore mobilitazione della comunità internazionale per garantire l'accesso agli aiuti umanitari alla popolazione civile intrappolata a Gaza. Gli aiuti attuali sono infatti totalmente insufficienti, a cominciare da cibo, acqua potabile, medicinali, materiale igienico-sanitario, fornitura di elettricità e di carburante, essenziali all'espletamento delle operazioni umanitarie, al soddisfacimento di bisogni vitali di prima necessità e affinché le condizioni di salute pubblica non si aggravino ulteriormente;

    10) il 27 febbraio 2024, si è tenuta una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite durante la quale sono stati illustrati i rapporti dell'ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), dell'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM), in merito al rischio sempre più concreto di un'imminente carestia nella Striscia di Gaza;

    11) la Commissione europea, come annunciato dalla Presidente Ursula Von der Leyen, ha avviato insieme agli Stati Uniti, agli Emirati Arabi Uniti e ad altri Paesi partner coinvolti, un progetto pilota di un corridoio marittimo umanitario che porterà aiuti direttamente da Cipro nella Striscia di Gaza dove la situazione umanitaria, dopo oltre quattro mesi di guerra condotta dalle forze armate israeliane, è catastrofica: la missione congiunta Open Arms e WcKitchen diretta a Gaza, nell'ambito del Meccanismo di protezione civile dell'Unione Europea, è partita lo scorso 12 marzo, da Cipro con 200 tonnellate di cibo;

    12) il Parlamento europeo, il 18 gennaio 2024, ha adottato una risoluzione non vincolante con la quale, per la prima volta dall'inizio del conflitto, ha chiesto un cessate il fuoco immediato e permanente, seppur condizionato al rilascio immediato di tutti gli ostaggi e dello smantellamento dell'organizzazione terroristica di Hamas; nella medesima risoluzione il Parlamento UE ha altresì chiesto a Israele, con riferimento alla catastrofica situazione umanitaria a Gaza, di consentire e facilitare in via immediata la fornitura completa di aiuti in tutta Gaza attraverso tutti i valichi esistenti, sottolineando l'urgente necessità di un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli;

    13) da parte sua l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha condiviso con gli Stati membri dell'Unione idee per una discussione inerente all'approccio globale per il riavvio del processo di pace in Medio Oriente, sulla base dei lavori svolti nel contesto dell'iniziativa «Peace day effort». In particolare, ha proposto di adoperarsi per una conferenza di pace preparatoria al fine di affrontare il conflitto israelo-palestinese in modo globale in futuro;

    14) lo scorso 1° marzo la Commissione europea ha annunciato lo stanziamento di ulteriori 68 milioni di euro a sostegno della popolazione palestinese attraverso partner internazionali quali la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa. Tale importo si aggiunge agli 82 milioni di euro di aiuti già previsti (50 milioni di euro in via di pagamento e 32 milioni da erogarsi successivamente), cui sarà data altresì esecuzione nel 2024 attraverso l'UNRWA, per un totale di 150 milioni di euro;

    15) l'inizio del 2024 ha visto l'affermazione di una nuova tendenza in seno alle assemblee e all'agenda politica dell'Unione europea, con il rafforzamento della volontà di fare della difesa europea una priorità politica nell'agenda dell'Unione: in particolare, si sta affermando con sempre più forza il tema della strategia europea per l'industria della difesa (EDIS) quale priorità politica dell'Unione, preannunciata dalla Commissione UE e declinata nel senso di un rafforzamento della capacità di produzione di armi e munizioni, incentivandone altresì la produzione e la cooperazione transfrontaliera;

    16) in questo contesto, vanno inquadrate le recenti dichiarazioni del commissario europeo al mercato interno, Thierry Breton, a favore dell'istituzione di un Programma europeo di investimenti per la difesa (Edip), un fondo da 100 miliardi di euro, da approvarsi in sede di Consiglio europeo, che mira a incrementare l'acquisto di armi congiunte e mettere l'Unione europea nella posizione di aumentare la produzione di armi e munizioni a livello dei singoli Paesi. L'obiettivo nel breve termine sarebbe quello di produrre entro la primavera del 2024 un milione di proiettili d'artiglieria, attraverso l'aumento della produzione a livello nazionale dei singoli Stati membri;

    17) alle dichiarazioni del commissario europeo Breton fanno eco le parole della presidente della Commissione Von der Leyen sulla necessità dell'Europa di prepararsi alla guerra con un piano straordinario di riarmo europeo e quelle del commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni che si è pronunciato favorevolmente all'ipotesi di un eventuale emissione di eurobond per finanziare le capacità di difesa europee;

    18) lo scorso 5 marzo, la Commissione europea e l'alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell hanno quindi presentato una Comunicazione relativa ad una strategia industriale europea in materia di difesa a livello dell'Unione europea e una proposta di Regolamento istitutiva di un programma europeo per l'industria della difesa (EDIP): tra gli elementi principali della strategia, la previsione di un fondo da 1,5 miliardi di euro, almeno il 40 per cento entro il 2030 di acquisti congiunti di armi e priorità alla produzione europea; in base alla delineata strategia, il valore del commercio della difesa intra-Ue dovrà essere almeno il 35 per cento del totale ed entro il 2030 il 50 per cento degli acquisti dovrà essere fatto in Europa e il 60 per cento entro il 2035;

    19) sebbene non siano previsti eurobond a livello europeo per finanziare gli acquisti della difesa, l'Unione europea non esclude la possibilità per gli Stati membri di fare debito comune a questo scopo. L'esecutivo europeo, favorirà l'acquisto congiunto da parte dei Paesi, come avviene attualmente con la piattaforma Ue per l'acquisto del gas;

    20) tale nuovo orientamento in seno all'agenda politica dell'Unione europea lascia trasparire un deciso mutamento di prospettiva all'interno dell'Unione stessa e preoccupa per le ricadute dirette che il rafforzamento della strategia per l'industria della difesa potrebbe avere nei confronti delle altre priorità legislative dell'Unione europea su temi centrali quali la transizione verde e digitale, la sanità, l'istruzione, la green economy;

    21) l'Unione europea, nello spirito dei padri fondatori e come solennemente sancito a più riprese negli stessi Trattati istitutivi e nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, si prefigge di promuovere e contribuire alla pace e alla sicurezza in Europa e nel mondo, alla democrazia e ai diritti umani;

    22) l'attuale quadro geopolitico internazionale richiederebbe, nell'agenda politica europea, un'accelerazione del processo di allargamento dell'Unione europea in particolare nell'area dei Balcani Occidentali, regione strategica per gli equilibri dell'intero continente europeo in termini di pace, stabilità e sicurezza, non ultimo alla luce dei molteplici risvolti connessi alla guerra di aggressione russa in Ucraina;

    23) lo scorso 8 novembre la Commissione europea ha presentato il pacchetto allargamento 2023, in cui ha presentato una valutazione dettagliata della situazione e dei progressi compiuti da Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, e per la prima volta anche dall'Ucraina, dalla Repubblica di Moldova e dalla Georgia, nei loro rispettivi percorsi di adesione all'Unione europea; sulla base di tale pacchetto, il Consiglio europeo ha quindi approvato le conclusioni del Consiglio sull'allargamento del 12 dicembre 2023 ed ha adottato una serie di decisioni riguardanti i singoli Paesi;

    24) da ultimo i Capi di Stato e di Governo europei apriranno un tavolo di confronto sul futuro della Politica agricola comune (PAC), anche a seguito delle rivendicazioni del settore agricolo che si sono diffuse in tutta Europa nelle scorse settimane;

    25) a tal proposito il Consiglio dell'Unione europea nella formazione agricoltura e pesca dello scorso 26 febbraio, ha accolto le proposte avanzate dalla Commissione europea di prevedere un'esenzione parziale dalle regole unionali in materia di suoli arabili, la revoca della proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi e le linee-guida addizionali di salvaguardia nei commerci con e dall'Ucraina;

    26) la Commissione lancerà a marzo un'indagine online rivolta direttamente agli agricoltori, per identificare le loro principali fonti di preoccupazione e capire quali sono le fonti di oneri amministrativi e di complessità, i cui risultati saranno predisposti nel prossimo autunno;

    27) nel Consiglio europeo dovrebbe trovare spazio di discussione, secondo notizie di stampa, il documento predisposto dal Governo italiano «L'agricoltura, la politica agricola comune e la sovranità alimentare europea. Riconnettere cibo e società», per una modifica della Politica Agricola Comune a partire dal 2027, con interventi minimali sul ciclo in corso, viste le tempistiche di modifica non compatibili,

impegna il Governo, in sede europea:

   1) in merito alla crisi ucraina:

    a) ad adoperarsi al fine di escludere categoricamente eventuali invii di truppe di Paesi dell'Unione europea in territorio ucraino, considerate le potenziali drammatiche conseguenze in termini di escalation del conflitto;

    b) a imprimere una concreta svolta per profondere il massimo ed efficace sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Stati membri, per l'immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali, che conducano all'avvio di un Piano di pace europeo e utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese finalmente a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione politica in linea con i principi del diritto internazionale;

    c) ad intraprendere tutte le azioni necessarie atte a scongiurare la distrazione sia di ulteriori risorse di bilancio interne e sia delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza a favore del co-finanziamento dell'industria della difesa, in particolare per la produzione di armamenti, considerato che tali fondi rappresentano lo strumento principale di ripresa e rilancio dell'economia del Paese provato dalla recente pandemia e non uno strumento di supporto ad una economia di guerra;

    d) a sostenere il costante invio di aiuti umanitari per la popolazione ucraina, nonché il rafforzamento delle misure di accoglienza adottate per le persone in fuga dalla crisi bellica, con particolare attenzione alle esigenze dei soggetti minori, anche al fine di assicurare la tutela dei diritti loro riconosciuti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e alle esigenze dei soggetti più fragili, tra cui donne, anziani e disabili;

    e) a non appoggiare la proposta avanzata dal Parlamento europeo circa il sostegno militare all'Ucraina con almeno lo 0,25 per cento del loro PIL annuo;

    f) a sostenere e monitorare i necessari processi di riforme politiche, giuridiche ed economiche, in particolare nel settore dello Stato di diritto, richiesti all'Ucraina, anche nell'ottica del processo di adesione all'Unione europea, in linea con i valori fondamentali dell'Unione dettati dai Trattati istitutivi per il suo allargamento;

   2) relativamente alla questione del Medio-Oriente:

    a) a profondere ogni sforzo a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale, al fine di giungere a un immediato «cessate il fuoco», a garanzia dell'incolumità della popolazione civile di entrambe le parti;

    b) alla luce della catastrofe umanitaria in corso a Gaza, ad adoperarsi con urgenza a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale, per assicurare la fornitura di massicci aiuti umanitari via mare, terra ed aria, nonché l'ingresso di personale sanitario e umanitario nella Striscia di Gaza, a tal fine garantendo l'apertura permanente di adeguati corridoi umanitari, inclusi quelli marittimi e, al contempo, permettendo l'evacuazione dei civili più vulnerabili, tra cui i feriti in gravi condizioni, bambini e anziani;

    c) a intraprendere ogni utile iniziativa di carattere internazionale ed europeo volta a promuovere, con urgenza, una conferenza di pace che accompagni un processo di negoziato sulla base delle legittime aspettative delle parti in conflitto, nel rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario, all'interno della cornice di principio «due popoli, due Stati»;

    d) a farsi promotore in sede europea di una forte iniziativa diplomatica sul Governo israeliano affinché rispetti il diritto internazionale umanitario e accetti la prospettiva del riavvio di un processo di pace basato sul principio «due popoli, due Stati»;

    e) a promuovere presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite l'istituzione di una commissione d'inchiesta indipendente, allo scopo di accertare le violazioni e gli abusi del diritto internazionale e umanitario ai danni della popolazione civile, al contempo sostenendo le opportune iniziative nelle sedi giurisdizionali internazionali volte al medesimo scopo;

    f) a promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina nei confini del 1967 secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite;

    g) a farsi promotore in sede europea della previsione di sanzioni mirate contro i coloni israeliani estremisti in Cisgiordania, comprese le organizzazioni e le società ad essi connesse direttamente ed indirettamente, in forza dell'ostacolo che rappresentano nell'ambito di un auspicabile processo di pace;

    h) a ripristinare i contributi sospesi a favore dell'UNRWA (United Nations relief and works agency for Palestine refugees) al fine di garantirne la piena operatività nella Striscia di Gaza, a supporto della popolazione palestinese, assicurando al contempo il prosieguo delle indagini in corso, a fronte delle gravi accuse mosse dalle autorità israeliane a carico dei 12 dipendenti dell'UNRWA;

    i) ad intraprendere le opportune iniziative presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite volte a promuovere la costituzione di una missione internazionale di interposizione nella Striscia di Gaza, anche con il coinvolgimento diretto dei Paesi arabi, al fine di ricostruire l'area e fornire assistenza umanitaria alla popolazione locale;

    j) a farsi promotore, a livello europeo, della sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele, nel rispetto della Posizione comune (2008/944/PESC) sulle esportazioni di armi e del Trattato sul commercio di armi (ATT) dell'Onu;

   3) in riferimento alla politica di sicurezza e difesa:

    a) a sostenere l'obiettivo di una effettiva difesa comune europea, quale pilastro della politica estera dell'Unione europea e strumento politico e di razionalizzazione degli investimenti militari, non meramente industriale, al fine di garantire all'Europa la necessaria indipendenza strategica per diventare un attore geopolitico autonomo sullo scacchiere globale, in grado di difendere i propri interessi, al fine di promuoverne i valori di pace, rispetto e di difesa del diritto internazionale e dei diritti umani, anche a garanzia di una maggiore sicurezza dell'Unione;

    b) con riferimento all'ipotesi dell'eventuale ricorso all'emissione di eurobond per finanziare le capacità di difesa europee, a sostenere il ricorso all'emissione di debito comune europeo come strumento stabile finalizzato a sostenere gli investimenti nella produzione di «beni pubblici» europei considerati prioritari, quali la salute, l'istruzione, la ricerca, l'innovazione, la sicurezza e la transizione energetica;

   4) relativamente al processo di allargamento dell'unione:

    a) a sostenere il processo di adesione dei Balcani Occidentali all'Unione europea, incoraggiando la regione a proseguire i propri sforzi nell'attuare le riforme fondamentali e a soddisfare le condizioni per avviare i negoziati di adesione e, in questo contesto, contribuire alla stabilità sociale e politica delle tensioni etniche e politiche ancora presenti nell'area;

   5) relativamente alla Politica agricola comune:

    a) a mettere in atto misure volte a potenziare il bilancio comunitario destinato all'agricoltura, a garanzia di un vero sostegno alle imprese affinché possano effettivamente raggiungere piena sostenibilità ambientale senza rinunziare a quella economica, in particolare attuando una miglior distribuzione dei fondi, specie per le piccole e medie imprese agricole, con attenzione maggiore a quelle che sviluppano un'agricoltura più sostenibile;

    b) ad attuare politiche che valorizzino e potenzino il ruolo delle giovani generazioni che decidono di investire in agricoltura poiché il ricambio generazionale è fondamentale sia per la competitività di lungo periodo della nostra agricoltura, sia per il percorso di transizione ecologica a cui il settore è chiamato;

    c) a potenziare la ricerca in agricoltura, poiché l'innovazione è un tassello fondamentale per il settore e anch'essa è parte integrante del percorso verso la transizione ecologica agricola;

    d) a promuovere sistemi di etichettatura che pongano al centro la vera qualità e sostenibilità dei prodotti;

    e) a rafforzare il contrasto ad ogni forma di pratica commerciale sleale che tocca la filiera agroalimentare, sia per i canali classici che nelle vendite online, ciò anche rafforzando i controlli sull'applicazione della Direttiva 2005/29/CE in tutti i Paesi membri, affinché le tutele previste nel nostro Paese valgano per tutti i prodotti agricoli e agroalimentari commercializzati in UE, anche in relazione al costo di produzione;

    f) ad innestare un dibattito volto all'approvazione di una proposta normativa sui costi di produzione dei prodotti agricoli che tenga conto del ciclo delle colture, della loro collocazione geografica, della destinazione finale dei prodotti, delle caratteristiche territoriali e organolettiche, delle tecniche di produzione medie ordinarie e del differente costo della manodopera negli areali produttivi, stimato sulla base dei dati forniti annualmente dai singoli Stati dell'Unione europea;

    g) a proseguire nell'impegno volto a incrementare le politiche di sostegno agli interventi inerenti alla gestione del rischio, supportando in particolare quelli relativa alla prevenzione.
(6-00106) «Francesco Silvestri, Scutellà, Riccardo Ricciardi, Pellegrini, Caramiello, Alfonso Colucci, D'Orso, Torto, Fenu, Caso, Ilaria Fontana, Iaria, Pavanelli, Barzotti, Quartini, Scerra, Bruno».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

risoluzione

adesione all'Unione europea