ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00081

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 223 del 10/01/2024
Abbinamenti
Atto 6/00079 abbinato in data 10/01/2024
Atto 6/00080 abbinato in data 10/01/2024
Atto 6/00082 abbinato in data 10/01/2024
Atto 6/00083 abbinato in data 10/01/2024
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINI MARCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/01/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CONTE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 10/01/2024
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/01/2024
GUBITOSA MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 10/01/2024
LOMUTI ARNALDO MOVIMENTO 5 STELLE 10/01/2024


Stato iter:
10/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 10/01/2024
Resoconto CROSETTO GUIDO MINISTRO - (DIFESA)
 
INTERVENTO GOVERNO 10/01/2024
Resoconto CROSETTO GUIDO MINISTRO - (DIFESA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 10/01/2024
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO MISTO-+EUROPA
Resoconto FARAONE DAVIDE ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto BICCHIELLI PINO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto RICHETTI MATTEO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto MULE' GIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto PELLEGRINI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/01/2024

NON ACCOLTO IL 10/01/2024

PARERE GOVERNO IL 10/01/2024

DISCUSSIONE IL 10/01/2024

VOTATO PER PARTI IL 10/01/2024

IN PARTE PRECLUSO IL 10/01/2024

RESPINTO IL 10/01/2024

CONCLUSO IL 10/01/2024

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00081
presentato da
PELLEGRINI Marco
testo di
Mercoledì 10 gennaio 2024, seduta n. 223

   La Camera,

   1) udite le comunicazioni del Ministro della difesa ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 21 dicembre 2023, n. 200;

   premesso che:

    2) il decreto-legge 21 dicembre 2023, n. 200, recante «Disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina», in corso di esame al Senato, dispone all'articolo 1 la proroga fino al 31 dicembre 2024, previo atto di indirizzo delle Camere, per l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, originariamente prevista, fino al 31 dicembre 2022, dall'articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, e in seguito prorogata al 31 dicembre 2023 dall'articolo 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185, convertito con modificazioni dalla legge 27 gennaio 2023, n. 8.;

    3) l'articolo 2-bis del decreto-legge n. 14 del 2022 ha autorizzato, previo atto di indirizzo delle Camere, la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative ucraine, in deroga alla legge 9 luglio 1990, n. 185, e agli articoli 310 e 311 del Codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010 e alle connesse disposizioni attuative, che disciplinano la cessione di materiali di armamento e di materiali non di armamento;

    4) in attuazione del citato articolo 2-bis, ad oggi, sono stati emanati otto decreti interministeriali contenenti allegati con il dettaglio delle forniture. Gli allegati in questione sono considerati «documenti classificati» e sono stati illustrati dal Governo in seno al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir);

    5) la proroga prevista dall'articolo 1 del decreto-legge n. 200 del 2023, dunque, rappresenta la base giuridica necessaria all'ulteriore autorizzazione di cessioni di armamenti alle autorità ucraine;

    6) preme sottolineare che la succitata legge n. 185 del 1990 prevede alcune fattispecie di divieto relative all'esportazione e all'importazione di materiali di armamento, nonché i requisiti imprescindibili per operare nel settore disciplinandone nel dettaglio le modalità e le fasi autorizzative;

    7) in particolare, essa vieta l'autorizzazione ad effettuare le movimentazioni di prodotti per la difesa quando queste contrastino con il principio della Costituzione italiana che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali di cui all'articolo 11;

    8) tuttavia, per garantire il diritto alla legittima difesa dell'Ucraina ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, è stata prevista una deroga a tale fondamentale disposizione di garanzia;

   considerato che:

    9) l'aggressione della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina si protrae da quasi due anni e nel frattempo si è trasformata in una guerra di logoramento che va avanti in una totale assenza di interventi diplomatici al fine di giungere a una soluzione di pace. In tal modo gli interventi a sostegno dell'Ucraina si sono cristallizzati in un mero e continuo invio di armamenti;

    10) nella fase iniziale del conflitto, considerata l'asimmetria delle forze schierate in campo, era necessario sostenere militarmente il popolo ucraino per garantirgli il diritto alla legittima difesa, come sancito dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite;

    11) dopo quasi due anni dall'inizio del conflitto, l'escalation militare sembra non arrestarsi, come dimostrato dai recenti attacchi della Russia contro l'Ucraina che dal 29 dicembre ad oggi ha lanciato circa 300 missili e 200 droni;

    12) il Governo e il popolo ucraini si apprestano a vivere il terzo inverno di guerra, in una situazione di totale stallo in cui il nuovo contesto geopolitico – determinatosi a seguito delle tornate elettorali in alcuni Stati membri dell'Unione europea sul confine orientale e del fronte di guerra apertosi in Medioriente – ha ancor più paralizzato gli sforzi diplomatici per giungere a un accordo di pace nel rispetto del diritto internazionale;

    13) si delinea, nel breve periodo, solamente un ulteriore sforzo militare europeo e nessuna concreta e penetrante prospettiva negoziale volta a porre fine alle operazioni belliche in territorio ucraino. In tal senso, le prospettive di ricostruzione e pace giusta sembrano solo dei proclami;

    14) nel messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel condannare fermamente la guerra, ha sottolineato come la stessa sia «fonte di enormi guadagni» e che occorre che la pace venga perseguita dalla «volontà dei governi»;

    15) le aziende del settore difesa hanno registrato una notevole crescita in tutti gli indici, come confermato da un recente studio condotto dall'Area Studi Mediobanca sui conti annuali di oltre 240 multinazionali, con un focus sui principali gruppi della Difesa emerge che le spese raggiungono il massimo storico di 2.113 miliardi di dollari, pari al 2,2 per cento del Pil mondiale, segnando di conseguenza una notevole crescita delle aziende di settore;

    16) in particolare, le trenta multinazionali dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) hanno realizzato ricavi complessivi nel core business della Difesa per oltre 315 miliardi di euro, con una capitalizzazione in Borsa di 721 miliardi di euro al marzo 2023, lo 0,8 per cento del valore complessivo delle piazze affari mondiali;

    17) lo scorso 21 dicembre, il Consiglio dell'Unione europea ha raggiunto un accordo sulla proposta di riforma del quadro di governance economica dell'Unione europea avanzata dalla Commissione europea nell'aprile dello scorso anno, che prevede lo scorporo dai vincoli di bilancio delle spese per la difesa, in particolare per nuovi armamenti. Su richiesta dell'Italia, infatti, questa tipologia di spesa sarà considerata quale fattore rilevante per giustificare scostamenti dalle regole di bilancio, garantendo a tale voce un trattamento privilegiato rispetto alle altre spese in investimenti produttivi come sanità, istruzione e pensioni;

   considerato, altresì, che:

    18) il nostro Paese ha sostenuto, sinora, costi per oltre 1 miliardo di euro per l'invio di armi all'Ucraina, tenuto conto della modalità internazionale di copertura decisa a livello europeo, facendo anche ricorso allo strumento europeo per la pace (European Peace Facility – EPF), istituito il 22 marzo 2021 con una decisione del Consiglio europeo;

    19) in base al meccanismo di funzionamento dell'European Peace Facility, ogni Stato membro può richiedere il rimborso dei costi sostenuti relativi ai materiali d'armamento ceduti alle autorità governative ucraine;

    20) l'articolo 29-bis, del decreto-legge n. 21 del 2022, ha novellato l'articolo 2-bis del citato decreto-legge n. 14 del 2022 al fine di specificare che le somme in entrata derivanti dai decreti ministeriali che definiscono l'elenco dei mezzi, dei materiali e degli equipaggiamenti militari oggetto di cessione all'Ucraina, devono essere riassegnate integralmente sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa;

    21) l'EPF, fondo fuori dal bilancio dell'Unione europea, è stato istituito con un duplice scopo: rafforzare le missioni PSDC e finanziare misure di assistenza nel settore della difesa a favore di organizzazioni internazionali (in particolare l'Unione Africana) e paesi partner. In particolare sarebbe volto a rafforzare la capacità dell'Unione europea di prevenire conflitti, costruire la pace e rafforzare la sicurezza internazionale;

    22) ad oggi, invece, EPF è lo strumento principale per il sostegno militare dell'Unione europea a Kiev, attraverso il rimborso dei trasferimenti di armi effettuati dagli Stati membri;

    23) a fronte del protrarsi della guerra, lo stanziamento iniziale di EPF (che era di circa 5,7 miliardi di euro, per il periodo 2021-2027) si è rivelato ben presto insufficiente. A marzo 2023 il Consiglio ha incrementato una prima volta il budget, portandolo a 7,98 miliardi. A giugno 2023 il bilancio complessivo è stato ulteriormente aumentato a poco più di 12 miliardi di euro, sempre fino al 2027. EPF è finanziato direttamente dagli Stati membri, in proporzione al proprio PIL, dunque, ogni aumento del budget complessivo richiede un nuovo rifinanziamento nazionale. In tal senso, nell'ultima Legge di Bilancio, il contributo italiano al fondo è stato incrementato per gli anni dal 2024 al 2027 di 1 miliardo di euro;

   alla luce di quanto suesposto,

impegna il Governo:

   1) a interrompere immediatamente la fornitura di materiali d'armamento alle autorità governative ucraine, ferme restando le misure destinate agli aiuti umanitari;

   2) a voler comunicare preventivamente al Parlamento l'indirizzo politico da assumere in occasione di consessi internazionali con riferimento all'evoluzione del conflitto Russia-Ucraina;

   3) a voler interpretare l'articolo 1 del decreto-legge 21 dicembre 2023, n. 200, nel senso che il Governo comunica preventivamente alle Aule parlamentari in merito a ciascuna autorizzazione relativa all'invio di armi, al fine di garantire un ampio coinvolgimento delle Camere in merito;

   4) a relazionare, nelle opportune sedi, i dettagli in merito alle spese sostenute per le cessioni di forniture militari, nonché illustrare alle Camere la specifica della natura delle somme in entrata derivanti dai decreti interministeriali che definiscono l'elenco dei mezzi, dei materiali e degli equipaggiamenti militari oggetto di cessione all'Ucraina, riassegnate integralmente sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa;

   5) a imprimere una concreta svolta per profondere il massimo ed efficace sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi europei, per l'immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese finalmente a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione politica in linea con i principi del diritto internazionale;

   6) ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, volte a una graduale diminuzione delle spese per i sistemi di armamento, che insistono sul bilancio dello Stato, considerata la grave crisi economica e sociale in atto, conseguenza diretta della recente crisi energetica, al fine di non distrarre le risorse finanziarie necessarie a sostenere il tessuto sociale ed economico del Paese e a garantirne la ripresa;

   7) ad intraprendere tutte le azioni necessarie atte a scongiurare la distrazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza a favore del cofinanziamento dell'industria della difesa, in particolare per la produzione di armamenti, considerato che tali fondi rappresentano lo strumento principale di ripresa e rilancio dell'economia del Paese provato dalla recente pandemia e non uno strumento di supporto ad una economia di guerra;

   8) nell'ambito dei negoziati in corso per la riforma del quadro di governance economica europea, a rivedere l'accordo raggiunto in relazione allo scorporo dai vincoli europei di bilancio della spesa per la difesa, in particolare quella destinata alla produzione di armamenti e, al contempo, a sostenere in sede europea la richiesta di esclusione dal calcolo del deficit di determinate categorie di investimenti pubblici nazionali produttivi, che sono ostacolati dall'attuale quadro di bilancio, tra i quali gli investimenti destinati all'istruzione, quelli in ambito di spesa sanitaria, gli investimenti green quelli destinati alle energie rinnovabili e ai beni pubblici europei;

   9) ad adottare misure di carattere normativo volte ad introdurre un contributo solidaristico sui cosiddetti extraprofitti netti conseguiti dalle aziende del settore dell'industria della difesa a seguito del mutato contesto geopolitico internazionale aggravato dal protrarsi del conflitto in Ucraina;

   10) a rafforzare in modo massiccio e costante l'invio di aiuti umanitari per la popolazione ucraina, nonché le misure di accoglienza adottate per le persone in fuga dalla crisi bellica, con particolare attenzione alle esigenze dei soggetti minori, anche al fine di assicurare la tutela dei diritti loro riconosciuti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e alle esigenze dei soggetti più fragili, tra cui anziani e disabili.
(6-00081) «Pellegrini, Conte, Baldino, Gubitosa, Lomuti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spese di difesa

interpretazione del diritto

Carta delle Nazioni Unite