ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00047

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 151 del 01/08/2023
Abbinamenti
Atto 6/00043 abbinato in data 01/08/2023
Atto 6/00044 abbinato in data 01/08/2023
Atto 6/00045 abbinato in data 01/08/2023
Atto 6/00046 abbinato in data 01/08/2023
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
COLUCCI ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
ONORI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
PELLEGRINI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
IARIA ANTONINO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
CARAMIELLO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023
SCUTELLA' ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2023


Stato iter:
01/08/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 01/08/2023
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
 
INTERVENTO GOVERNO 01/08/2023
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
 
DICHIARAZIONE VOTO 01/08/2023
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO MISTO-+EUROPA
Resoconto MANES FRANCO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto BONETTI ELENA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto PELLA ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto APPENDINO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCHLEIN ELLY PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto GARDINI ELISABETTA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/08/2023

NON ACCOLTO IL 01/08/2023

PARERE GOVERNO IL 01/08/2023

DISCUSSIONE IL 01/08/2023

VOTATO PER PARTI IL 01/08/2023

RESPINTO IL 01/08/2023

CONCLUSO IL 01/08/2023

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00047
presentato da
SILVESTRI Francesco
testo di
Martedì 1 agosto 2023, seduta n. 151

   La Camera,

   premesso che:

    1) udite le comunicazioni del Governo in ordine alla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel PNRR;

    2) il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dell'Italia è stato presentato in via ufficiale dal Governo italiano il 30 aprile 2021 ed approvato all'esito di un difficile negoziato con le istituzioni europee, che ha consentito al nostro Paese di poter avere accesso ai fondi messi a disposizione dall'Unione europea tramite il Dispositivo di ripresa e resilienza (Rrf), nel quadro di Next Generation EU, di cui circa 191,5 miliardi a favore dell'Italia, da investire entro il 2026;

    3) nel suddetto PNRR sono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi (target e milestones), cadenzati temporalmente sulla base di accordi concordati con la Commissione europea e al cui conseguimento si lega l'assegnazione delle risorse su base semestrale;

    4) mentre le prime due relazioni al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR hanno certificato il pieno conseguimento di tutti gli obiettivi e delle riforme concordate entro i termini previsti, nella terza relazione emerge come nei primi cinque mesi del 2023 siano stati spesi solo 2 miliardi sui 33 a valere sull'intero anno, elemento questo che mette a rischio la piena attuazione del Piano;

    5) in particolare, preoccupa il ritardo generalizzato registrato nell'attuazione delle iniziative di investimento e di riforma rispetto alle scadenze concordate a livello europeo e di quelle con valenza meramente nazionale;

    6) il 30 giugno si è concluso il primo semestre del 2023 e da cronoprogramma, poiché le richieste di pagamento devono essere inviate alla Commissione europea due volte l'anno, il Governo avrebbe dovuto sottoporre alla Commissione Ue la richiesta afferente alla quarta rata del PNRR, richiesta di pagamento che non risulta essere stata ancora trasmessa;

    7) i 16 miliardi di euro della quarta rata sono stati messi a bilancio per il 2023 ma, considerato il ritardo nell'inoltro della richiesta, non c'è certezza che questi fondi saranno effettivamente incassati entro l'anno;

    8) per quanto riguarda invece i 19 miliardi afferenti alla terza rata, nonostante la richiesta di pagamento sia stata inoltrata oltre sette mesi fa, l'Italia è ancora in attesa dell'erogazione dei relativi fondi;

    9) in conseguenza di tali ritardi, la valutazione preliminare positiva da parte della Commissione europea sulla terza richiesta di pagamento dell'Italia nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza è stata subordinata all'accorpamento di quota parte della suddetta terza rata alla quarta, con la conseguenza che la terza rata, ancora in attesa di pagamento, non verrà erogata nella sua totalità;

    10) in particolare, sarebbe stato espunto, dagli iniziali 55 obiettivi previsti, quello afferente alla realizzazione di alloggi universitari per studenti con relativo dilazionamento dei fondi a favore del comparto e inevitabili ritardi nel raggiungimento dell'obiettivo intermedio;

    11) l'obiettivo di 7500 nuovi posti letto negli studentati sarebbe quindi prorogato proprio fino alla richiesta della quarta tranche da 16 miliardi e l'importo ascrivibile all'obiettivo (519,5 milioni di euro in prestiti) sarà trasferito alla quarta rata solo una volta che il Consiglio avrà approvato la proposta di decisione di esecuzione del Consiglio;

    12) in data 11 luglio 2023 la cabina di regia sul piano PNRR ha approvato una proposta di revisione di 10 scadenze del primo semestre 2023 che, come ha spiegato il Ministro per gli Affari europei, serve per salvaguardare la ricezione della quarta rata di risorse. Riguardo a tale revisione mirata del piano nella prospettiva della quarta richiesta di pagamento, il Consiglio dispone ora di quattro settimane per adottare l'approvazione da parte della Commissione delle modifiche della quarta rata proposte dall'Italia;

    13) lo scorso 27 luglio, il Governo ha reso pubbliche le proposte di modifica complessiva del PNRR, che interessano 144 misure e che includono anche il capitolo sull'energia REPowerEU; come dichiarato dallo stesso Ministro Fitto in conferenza stampa a margine della presentazione del Piano, è emersa la difficoltà evidente di completare tutti gli interventi entro il 30 giugno 2026;

    14) in particolare, a seguito della proposta di revisione complessiva del Piano, dal PNRR risultano eliminate 9 misure, con conseguente definanziamento per complessivi 15,9 miliardi. Tra i progetti da eliminare vi sono: la decurtazione di 6 miliardi per la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni (M2C412.2); 3,3 miliardi per la rigenerazione urbana (M5C212.1), circa 2,5 miliardi per i progetti generali dei Piani urbani integrati (M5C212.2.C); 1,28 miliardi circa per la gestione del rischio di alluvione e del dissesto idrogeologico (M2C412.1.A); 1 miliardo per l'utilizzo dell'idrogeno nei settori più inquinanti (M2C213.2); circa 725 milioni per il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture a favore delle aree interne (M5C3I1.1.1); 675 milioni per la promozione di impianti innovativi come l'offshore (M2C2I1.3); 300 milioni per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3I1.2) e di 110 milioni per la tutela del verde urbano ed extraurbano (M2C4I3.1);

    15) tale definanziamento preoccupa per le gravi ricadute che l'eliminazione delle misure dal PNRR avrà sugli investimenti rivolti ad ambiti chiave per lo sviluppo del Paese, quali la gestione dell'efficienza energetica, la rigenerazione urbana, il rischio alluvione ed eventi connessi ai cambiamenti climatici, il riassetto idrogeologico, la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, l'istruzione, la sanità territoriale e l'inclusione sociale, con pesanti conseguenze a danno dei comuni, penalizzati per circa 13 miliardi e senza garanzie di nuove fonti di finanziamento per opere che in molti casi, come per quelle finanziate dal Ministero dell'interno, sono già state realizzate;

    16) allarmanti appaiono inoltre le dichiarazioni del Governo in merito alla volontà di spostare i progetti definanziati su altre programmazioni di spesa, senza alcuna certezza nella capacità di rispettare le scadenze nei tempi stabiliti e con il rischio concreto che non venga rispettata la clausola del 40 per cento delle risorse da destinarsi al Sud, dal momento che alcuni di questi progetti – nelle intenzioni del Governo – dovrebbero venire rifinanziati con i fondi di coesione;

    17) i 15,9 miliardi di decurtazione dei fondi del PNRR sono stati dirottati per finanziare il nuovo capitolo REPowerEU del Piano, di cui continuano ad essere note solamente in via generale le tre misure di investimento e le sei riforme, senza una indicazione temporale precisa per il raggiungimento dei relativi obiettivi;

    18) considerato che la revisione complessiva del PNRR dovrà ora essere sottoposta alla Commissione Ue e che entro il 31 agosto 2023 deve concludersi il percorso di condivisione con l'Unione europea in merito alle modifiche al PNRR e alla predisposizione del piano RePowerEU, il Governo italiano appare in grave ritardo anche su questo fronte, pur con riguardo a quanto avvenuto negli altri Paesi europei;

    19) con la mozione 1-00146, il Gruppo parlamentare «Movimento 5 Stelle» aveva già evidenziato il rischio di crescenti ritardi nell'attuazione del PNRR a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi concordati, evidenziando al contempo l'esigenza di identificare immediatamente potenziali ritardi e problemi di attuazione e adottare misure tempestive per affrontarli;

    20) la citata proposta di revisione di 10 scadenze del primo semestre 2023 non ha comunque identificato esplicitamente le milestones e i targets coinvolti, ha spiegato solo in modo vago e incompleto le revisioni proposte e non ha chiarito il processo che ha portato all'individuazione degli interventi e delle modifiche da apportare;

    21) tale indeterminatezza e poca trasparenza suscitano pertanto preoccupazione per il futuro procedere e, in particolare, per la ricezione della quarta rata, a maggior ragione in quanto i relativi 16 miliardi di euro sono stati messi a bilancio per il 2023, ma la certezza di riceverli entro l'anno pare allontanarsi, col palese contestuale rischio di creare scompensi nel bilancio dello Stato;

    22) gli impegni assunti con il PNRR coinvolgono direttamente le pubbliche amministrazioni e riguardano, in modo peculiare, il settore dei contratti pubblici: rafforzare l'integrità pubblica e la programmazione di efficaci presidi di prevenzione della corruzione risulta, di conseguenza, un obiettivo prioritario per evitare che i risultati attesi con l'attuazione del PNRR vengano vanificati;

    23) in direzione diametralmente opposta si pone, in questo contesto, anche la decisione assunta dalla maggioranza di Governo di rigettare, prima in Commissione e poi in Assemblea alla Camera, attraverso un parere motivato, la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante la lotta contro la corruzione;

    24) è opportuno ricordare in questa sede come la legge 9 gennaio 2019 n. 3 (cosiddetta Spazzacorrotti) approvata nel corso del Governo Conte I, abbia fatto ottenere all'Italia il plauso da parte del GRECO in sede di valutazione di conformità delle legislazioni vigenti degli Stati agli standard anti-corruzione, soprattutto in quanto ha determinato l'allineamento del reato di traffico di influenze illecite ai requisiti di cui alla Convenzione penale sulla corruzione (articolo 12), colmando, così, una lacuna più volte segnalata dal medesimo organo europeo;

    25) in un'ottica di messa a terra del PNRR, non sfugge dunque l'importanza del mantenimento dell'impianto normativo de quo al fine di scongiurare ipotetiche attività illecite da parte della criminalità, attirata dall'ingente quantità di afflusso di danaro. Infatti, un allentamento dei presìdi contro i fenomeni corruttivi e contro i suoi cosiddetti reati spia, tra i quali l'abuso di ufficio e il traffico di influenze illecite, non può che esporre al pericolo di infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali che potrebbero mettere in discussione anche l'erogazione dei fondi da parte della stessa Unione europea;

    26) dai dati assunti alla fine dell'anno 2022, si ricava che le frodi sui fondi europei e sul PNRR sono in forte crescita – come si evince anche dall'allarme lanciato dal procuratore generale della Corte dei conti e della Procura dell'organismo omologo europeo: il 20 per cento delle citazioni in giudizio hanno riguardato indebite percezioni di fondi europei e nazionali, per una richiesta risarcitoria di oltre 231 milioni di euro. Le criticità si appuntano in particolare sul nostro Paese, in cui si concentrano il 22 per cento delle indagini – «quasi 600 indagini avviate, un danno al bilancio dell'Unione europea di 5,3 miliardi di euro e la rilevazione del forte coinvolgimento della criminalità organizzata nelle frodi transnazionali»;

    27) nella medesima direzione, occorre intervenire in materia di appalti pubblici in quanto alla discrezionalità degli affidamenti non si accompagna alcuna forma di controllo, posto che manca una banca dati in cui inserire non solo i contratti pubblici, ma l'intera procedura di gara, con l'inserimento specifico di tutte le imprese invitate e di quelle che presentano offerte, nonché con l'indicazione dettagliata dei contenuti delle offerte. Solo questi dati consentiranno un confronto ex post ed una corretta valutazione dell'operato delle stazioni appaltanti, al fine di addivenire all'individuazione dei cosiddetti cartelli;

    28) il Consiglio dell'Unione europea ha adottato, in via definitiva, lo scorso 20 luglio 2023, il regolamento «Act in Support of Ammunition Production» (Asap), volto ad incrementare la produzione di armamenti impiegando fondi dell'Unione europea, pari a cinquecento milioni di euro l'anno destinati alla produzione di un milione di munizioni d'artiglieria, munizioni terra-terra e missile. Sostanzialmente, si sta spostando l'asse dell'azione europea dalla promozione della pace, dei suoi valori e del benessere dei suoi cittadini verso un'economia centrata sulla guerra;

    29) con riferimento più generale al settore della giustizia, la sua riforma rappresenta certamente una delle sfide di maggiore rilievo che l'Italia si è impegnata ad affrontare nell'ambito del PNRR. Nello specifico, nell'ambito dei circa 3 miliardi di euro stanziati al fine di migliorare la celerità e l'efficienza della macchina della giustizia, stante la più recente relazione della Corte dei conti, è di tutta evidenza come molte missioni e componenti abbiano subìto una preoccupante decelerazione e, in particolare, tra gli obiettivi che non possono dirsi ancora pienamente raggiunti, vi è quello relativo al processo di efficientamento energetico degli edifici giudiziari per cui solo di recente il Ministero della giustizia ha pubblicato il primo bando di gara per individuare i soggetti incaricati di predisporre la riqualificazione della prima quota, pari al 20 per cento degli edifici giudiziari in forte ritardo nello stato di attuazione;

    30) l'attuazione del PNRR ha riproposto il rilevante tema della capacità amministrativa e gestionale dei comuni; le risorse che il Piano indirizza agli enti locali impegnano quasi 6.000 comuni, la gran parte dei quali con meno di 10 mila abitanti e con Uffici tecnici gravemente sottodimensionati. Le risorse avrebbero dovuto scioglierne i nodi strutturali in termini di organizzazione efficiente ed efficace, nonché di ricambio generazionale, precondizioni dell'ottimale utilizzo delle risorse stesse e della puntuale attuazione dei progetti. Sulla base dei dati diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato, si segnala invero la scarsa riuscita di molti concorsi pubblici, per i quali non sono stati coperti i posti messi a bando, le numerose rinunce da parte dei vincitori, in particolare tra i giovani e con i profili più elevati – sembrerebbe, a favore di altre opportunità con remunerazioni ben più alte o con migliori prospettive di avanzamento e stabilità; si registra comunque una perdita di dipendenti e risultano assunti 2.500 tecnici a tempo determinato rispetto ai 15.000 attesi;

    31) anche sotto il profilo privato delle competenze e posizioni lavorative necessarie all'attuazione piena e senza ritardi del PNRR, dai più recenti dati di Unioncamere nazionale, riferiti al monitoraggio dei fabbisogni delle imprese, si rileva che a luglio fossero previste 587.000 assunzioni e tuttavia per il 47 per cento pare non si siano trovati i profili utili; se poi si affina il dato con riguardo ai profili specializzati, quali quelli delle lauree cosiddette Stem, l'indice sale al 67 per cento. Emerge, dunque, un fortissimo disallineamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IFP) rispetto alle competenze e alle conoscenze di cui le imprese hanno bisogno, anche ai fini dell'implementazione dei progetti legati agli obiettivi PNRR;

    32) la relazione della Corte dei conti sullo stato di attuazione del PNRR rileva come la spesa sostenuta nel triennio 2020-2022, relativa a 107 delle 285 misure del Piano, sia riconducibile ai crediti d'imposta del piano transizione 4.0 e gli incentivi superbonus, ecobonus e sismabonus; escludendo tali misure, lo stato di attuazione del Piano non supera il 6 per cento. Al di là del dato statistico, seppure allarmante, appare evidente come la quasi totalità delle risorse effettivamente fruite derivi da misure caratterizzate da processi di selezione automatici, agevolmente accessibili alle imprese e oggetto di profondo rafforzamento negli anni 2020 e 2021. Il ricorso a strumenti incentivanti sotto forma di crediti d'imposta per supportare la transizione green è stato indicato in via preferenziale dalla stessa Commissione europea nelle linee guida sul RePowerEU pubblicate il 1° febbraio 2023;

    33) come noto, il PNRR deve assicurare che nessuna misura per l'attuazione delle riforme e dei progetti di investimento arrechi un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852 secondo il principio del «Do No Significant Harm (DNSH)» che impone che le misure e le attività dello stesso debbano contribuire al raggiungimento di un obiettivo di sostenibilità senza influenzare negativamente il raggiungimento di altri obiettivi di sostenibilità;

    34) il rispetto per l'ambiente, ma anche la sostenibilità economica di un progetto assumono, a tal fine, una valenza strategica soprattutto con riguardo ai criteri e gli indicatori ESG che richiedono alle imprese di confrontarsi con questa nuova regolamentazione;

    35) la revisione della fiscalità ambientale, inoltre, è la chiave di volta per regolamentare tutte quelle attività che hanno un possibile impatto ambientale, senza tuttavia essere penalizzate da un punto di vista economico, ma anzi aprendo nuove opportunità di sviluppo. Introdurre nuovi sussidi ambientalmente favorevoli è un modo intelligente per favorire un'industria più sostenibile, per rilanciare il sistema Paese in linea con gli obiettivi nazionali della Strategia per lo sviluppo sostenibile, con il PNRR, il Pniec, il Piano per la transizione ecologica e il pacchetto «Fit for 55» dell'Unione europea;

    36) in riferimento alla salute, preoccupa, in particolar modo, lo stralcio dal PNRR di parte degli investimenti programmati a favore delle case e degli ospedali di comunità, che dovranno ora essere sostenuti dai fondi sull'edilizia sanitaria e dai fondi di coesione; inoltre, sempre con specifico riguardo alle case e ospedali di comunità, manca un aggiornamento puntuale dell'avanzamento nel raggiungimento degli obiettivi posti nel PNRR; proprio nei giorni scorsi le regioni hanno lanciato l'allarme sulla mancanza di personale per case e ospedali di comunità oltre che per potenziare l'assistenza domiciliare integrata (Adi) e sull'incremento dei costi necessari alla loro realizzazione a causa dell'inflazione; sul potenziamento delle prese in carico dell'Adi degli ultra 65enni, il divario fra la fuoriuscita del personale dal Ssn dovuto a pensionamenti e l'effettiva possibilità di assunzione o convenzionamento al completamento dei percorsi formativi non consentirebbe di coprire il fabbisogno necessario;

    37) il Ministero delle infrastrutture dei trasporti rappresenta uno dei ministeri maggiormente coinvolti nell'attuazione del PNRR con traguardi ed obiettivi da conseguire nel primo semestre 2023. Nell'ambito del trasporto stradale e ferroviario, al fine di assicurare una mobilità sostenibile e, nell'ottica di promuovere l'utilizzo e la produzione di idrogeno, sono stati previsti specifici investimenti. In particolare: almeno 40 stazioni di ricarica; sperimentazione all'utilizzo dell'idrogeno nelle linee non elettrificate; rinnovo della flotta di treni per il trasporto regionale e servizio universale con combustibili puliti. Al tal riguardo, si segnala come la terza relazione, riporti il riscontro da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di elementi di debolezza, riconducibili a «eventi e circostanze oggettive» (squilibrio della offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo) e a difficoltà amministrativo/normative;

    38) lo strumento dei contratti di filiera è fondamentale per il settore agroalimentare; nonostante sia già in parte finanziato attraverso alcuni bandi che si sono succeduti nel corso degli anni, certamente avrebbe necessità di un maggior numero di risorse. Molti sono i progetti presentati dalle imprese agricole che contemplano innovazione, sviluppo, raggiungimento della sostenibilità, ma ancora troppo poche le risorse atte a rendere concreti tali progetti; andrebbe pertanto ripensata l'allocazione di risorse, anche quelle non ancora spese nell'ambito del PNRR, per sostenere i contratti di filiera;

    39) il fallimento nell'attuazione del PNRR significherebbe far perdere al sistema Paese la possibilità del suo definitivo rilancio, lasciarsi sfuggire una capillare rivoluzione in termini di maggiori investimenti nella sanità, nelle scuole, nelle infrastrutture, in tutto ciò che può consentire all'Italia di affrontare una impegnativa transizione ecologica e digitale, nel segno di una maggiore inclusione sociale, nonché al sistema sovranazionale europeo di tradursi in una Europa più solidale, capace di allontanare lo spettro di tagli e politiche di austerità, suscettibili solo di rinnovare il senso di sfiducia verso l'Italia e verso l'Europa intera,

impegna il Governo:

   1) ad adottare, con urgenza, ogni iniziativa utile, anche di carattere normativo, al fine di garantire l'integrale, tempestivo ed efficiente utilizzo da parte dell'Italia dei fondi europei del programma Ngeu, come previsto da PNRR e Piano nazionale complementare (Pnc) in tempi celeri e rispettosi del cronoprogramma, in particolare assicurando prioritariamente il raggiungimento di obiettivi trasversali, come la sostenibilità economica, sociale e ambientale degli interventi, nonché la relativa attuazione nell'ambito delle transizioni digitali e green e del riparto bilanciato delle risorse con la destinazione minima del 40 per cento delle stesse al Sud, tale da consentire il pieno separamento delle disuguaglianze territoriali che rappresenta proprio uno degli obiettivi del PNRR;

   2) nell'ambito della proposta di revisione complessiva del PNRR, a scongiurare l'eliminazione dal Piano e il conseguente definanziamento per complessivi 15,9 miliardi, delle misure e degli investimenti rivolti a sostenere progetti in settori chiave per lo sviluppo del Paese, quali: la decurtazione di 6 miliardi per la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni (M2C412.2); 3,3 miliardi per la rigenerazione urbana (M5C212.1); circa 2,5 miliardi per i progetti generali dei Piani urbani integrati (M5C212.2.C); 1,28 miliardi circa per la gestione del rischio di alluvione e del dissesto idrogeologico (M2C412.1.A); 1 miliardo per l'utilizzo dell'idrogeno nei settori più inquinanti (M2C213.2); 725 milioni circa per il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture a favore delle aree interne (M5C3I1.1.1); 675 milioni per la promozione di impianti innovativi come l'offshore (M2C2I1.3); 300 milioni per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (M5C3I1.2) e di 110 milioni per la tutela del verde urbano ed extraurbano (M2C4I3.1), con pesanti conseguenze a danno dei comuni;

   3) alla luce della decurtazione, contenuta nella proposta di revisione del PNRR, di complessivi 13 miliardi di euro di fondi già assegnati ai comuni, ad attivare un'opera di concertazione immediata con le suddette amministrazioni, al fine di garantire lo stanziamento tempestivo delle necessarie fonti di finanziamento per interventi che in molti casi, risultano già essere stati realizzati;

   4) ad istituire, dopo aver assicurato una accurata operazione di trasparenza, un tavolo operativo con il coinvolgimento di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, al fine di tentare di superare le conclamate difficoltà operative nell'ambito attuativo del PNRR per scongiurare la possibilità di perdere, anche parzialmente, i fondi ottenuti nel 2020 e le risorse già messe a bilancio, essenziali per il nostro Paese per investimenti in sanità, nell'istruzione, nelle infrastrutture, verso una autentica transizione ecologica e digitale, nel segno di una maggiore inclusione sociale;

   5) a dare celere e piena attuazione agli impegni previsti dal PNRR, anche attraverso un tempestivo e continuo rapporto di collaborazione costruttivo con le istituzioni europee, al fine di scongiurare il mancato pagamento o un pagamento non integrale della terza rata, nonché garantire il conseguimento dei traguardi e degli obiettivi necessari all'ottenimento, senza ritardi, della quarta rata del PNRR;

   6) ad adottare iniziative urgenti per rispettare, senza ulteriori ritardi, gli obiettivi fissati dal PNRR riguardo la residenzialità universitaria, escludendo il rischio di un dilazionamento dei fondi e la dispersione dell'importo ascritto all'obiettivo relativo al numero di nuovi posti letto negli studentati (519,5 milioni di euro in prestiti), al fine di garantire l'accesso all'università e il diritto allo studio;

   7) a dare esecuzione, nel rispetto della tempistica di realizzazione degli interventi entro il 2026, all'attuazione del piano RePowerEU nel rispetto della disciplina indicata dal regolamento europeo, garantendo il pieno coinvolgimento del Parlamento per la definizione dei progetti e delle riforme;

   8) a garantire, per quanto di competenza, il coinvolgimento pieno e tempestivo del Parlamento nel processo di definizione della proposta di modifica del PNRR, al fine di consentire – così come avvenuto in occasione della predisposizione delle Linee guida per la definizione del PNRR e successivamente della proposta di PNRR – un completo esame da parte dei competenti organi parlamentari – anche attraverso la trasmissione delle schede descrittive di revisione del PNRR e del nuovo capitolo dedicato al RePowerEU – su quali siano i cambiamenti richiesti, nonché sulle conseguenti previsioni in termini di effetti degli investimenti e di crescita del sistema Paese, così come nella definizione del capitolo dedicato al piano REPowerEU all'interno del PNRR, al fine di assicurare la coerenza dello stesso rispetto alla evoluzione dell'economia verso un modello sostenibile;

   9) a ripristinare e rafforzare, senza indugio e con provvedimenti normativi aventi carattere di urgenza, il controllo concomitante della Corte dei conti sul PNRR e sul Pnc;

   10) a valutare positivamente, nel quadro di una più ampia esigenza di rafforzamento di efficaci strumenti di prevenzione alla corruzione, anche a tutela dei fondi del PNRR e dell'efficienza della spesa pubblica, la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante la lotta contro la corruzione;

   11) ad astenersi dall'abolire il delitto di abuso di ufficio e dal ridimensionare il delitto di traffico di influenze, fattispecie eventualmente da potenziare in combinazione con l'introduzione di una normativa sulla regolamentazione delle lobby e sul conflitto di interessi, al fine di non vanificare i risultati ottenuti in Europa grazie alla cosiddetta legge Spazzacorrotti ed evitare di mettere a serio rischio l'erogazione delle prossime rate dei pagamenti legati al PNRR;

   12) in ordine alla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel PNRR, e alla luce dell'approvazione, in via definitiva, del Regolamento «Act in Support of Ammunition Production» (Asap), a escludere qualunque utilizzo delle risorse del PNRR per investimenti e acquisti in armamenti, e comunque a informare il Parlamento su qualunque decisione relativa alle richiamate risorse;

   13) a superare gli elementi di debolezza riscontrati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed illustrati in premessa, al fine di sviluppare con maggiore incisività gli investimenti nel settore dell'idrogeno nel settore dei trasporti;

   14) nell'ambito delle misure di sostegno agli investimenti qualificati, a potenziare la leva fiscale e in particolare il ricorso agli strumenti automatici di incentivo come i crediti d'imposta, a partire dai crediti d'imposta automatici 4.0 in ottica green e ai crediti d'imposta connessi al miglioramento delle prestazioni energetiche e sismiche degli edifici, in linea con le indicazioni della Commissione europea;

   15) a voler accompagnare la realizzazione di case e ospedali di comunità e il potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata con l'immissione concreta e strutturale nel Ssn di nuovi professionisti, competenze e funzioni al fine di assicurarne al più presto l'operatività, provvedendo in particolare al superamento del tetto di spesa per l'assunzione di personale degli enti del Ssn delle regioni al fine di assicurare il potenziamento dell'assistenza territoriale nei termini previsti per l'attuazione degli obiettivi del PNRR, con riferimento ai maggiori oneri per la spesa di personale dipendente da assumere nelle case e negli ospedali di comunità e per l'assistenza domiciliare, e per quello convenzionato;

   16) a potenziare lo strumento dei contratti di filiera anche, nell'immediato, attraverso la riallocazione di risorse non spese del Piano nazionale di ripresa e resilienza, al fine di garantire lo scorrimento delle graduatorie dei bandi già avviati, al fine di dare spazio a progetti per l'innovazione, lo sviluppo, e il raggiungimento della sostenibilità in agricoltura;

   17) in riferimento agli interventi in materia di edilizia giudiziaria, a procedere con maggiore speditezza, nel rispetto dei tempi previsti, alla costruzione di edifici, riqualificazione e potenziamento del patrimonio immobiliare dell'amministrazione della giustizia, anche in chiave ecologica e digitale, in attuazione dei progetti del PNRR a ciò destinati;

   18) in ordine alla parità generazionale e di genere, entrambi obiettivi trasversali misurabili del PNRR, cui sono ascritti specifici target da raggiungere entro l'anno 2026, a monitorare l'applicazione dell'articolo 47, del decreto-legge n. 77 del 2021, con cui sono stati adottati obblighi e misure di incremento occupazionale e specifici criteri premiali a sostegno della parità generazionale e di genere, nonché dell'inclusione delle persone con disabilità in occasione di bandi, avvisi e inviti pubblici connessi ad opere finanziate con le risorse del PNRR e del Pnc e a pubblicarne dati e risultanze;

   19) ad adottare con urgenza le misure volte al rafforzamento della capacità amministrativa e gestionale dei comuni, con particolare riguardo per le piccole realtà e per quelli in condizioni di dissesto o predissesto finanziario, al fine di potenziare gli uffici tecnici per la progettazione, la gestione e rendicontazione dei progetti finanziati con i fondi del PNRR e Pnc nonché ai fini dell'accesso alle opportunità offerte dai fondi europei, accrescendo sul versante della formazione, le competenze gestionali dei dipendenti, in particolare con riguardo alla transizione digitale e all'innovazione organizzativa, ai fini di una maggiore speditezza, efficacia ed efficienza nei procedimenti e nell'erogazione dei servizi;

   20) ad adottare ogni iniziativa utile, anche di carattere normativo, volta a colmare il disallineamento tra posizioni dei percorsi di istruzione e formazione professionale (Ifp) rispetto alle competenze e alle conoscenze di cui le imprese hanno bisogno ai fini dell'implementazione dei progetti legati agli obiettivi PNRR, in particolare collegando l'istruzione e la formazione professionale a strategie economiche e sistemi di innovazione orientati al futuro, privilegiando percorsi verso i settori della competitività sostenibile e l'equità sociale, adeguandole ai profili connessi alle transizioni verde e digitale e allineandole agli sviluppi in corso del mondo del lavoro, tra i quali l'automazione e la digitalizzazione della produzione e dei servizi;

   21) a non impiegare le risorse del PNRR per progetti del RePowerEU rivolti alla realizzazione di nuove infrastrutture o progetti che favoriscono l'utilizzo di fonti di energia fossile;

   22) ad adottare ogni utile iniziativa volta a garantire l'attuazione dei progetti volti a preservare e rafforzare la biodiversità, con particolare riferimento alla forestazione urbana ed extraurbana e aree urbane e alla riduzione del consumo di suolo;

   23) ad adottare misure volte a sviluppare una fiscalità favorevole alla transizione verso la decarbonizzazione del sistema economico e produttivo, che persegua in modo efficace la progressiva eliminazione dei sussidi dannosi all'ambiente, destinando – per i settori di riferimento – le relative risorse all'incentivazione di processi produttivi e di consumo con minore impatto ambientale, in coerenza con le indicazioni del catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli;

   24) ad introdurre misure volte a coadiuvare le piccole e medie imprese nazionali e quelle che investono nel nostro Paese nel processo di transizione ambientale, sociale, digitale e di governance in linea con l'evoluzione dei mercati finanziari e dei servizi per il credito, la finanza Esg e la finanza sostenibile, anche valutando l'istituzione di appositi crediti d'imposta per l'acquisizione di servizi per l'ottenimento delle certificazioni ambientali, etiche e sociali, per la promozione dei valori Esg e per l'applicazione dei principi di rendicontazione di sostenibilità.
(6-00047) «Francesco Silvestri, Torto, Alfonso Colucci, D'Orso, Onori, Pellegrini, Fenu, Caso, Ilaria Fontana, Iaria, Pavanelli, Barzotti, Quartini, Caramiello, Scutellà, Scerra».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

direttiva CE

lotta contro la criminalita'

integrazione sociale