ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00042

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 128 del 28/06/2023
Abbinamenti
Atto 6/00038 abbinato in data 28/06/2023
Atto 6/00039 abbinato in data 28/06/2023
Atto 6/00040 abbinato in data 28/06/2023
Atto 6/00041 abbinato in data 28/06/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZANELLA LUANA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 28/06/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/06/2023


Stato iter:
28/06/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 28/06/2023
Resoconto MELONI GIORGIA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/06/2023
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA
Resoconto GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto RICHETTI MATTEO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto CONTE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 28/06/2023
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/06/2023

DISCUSSIONE IL 28/06/2023

NON ACCOLTO IL 28/06/2023

PARERE GOVERNO IL 28/06/2023

VOTATO PER PARTI IL 28/06/2023

RESPINTO IL 28/06/2023

CONCLUSO IL 28/06/2023

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00042
presentato da
ZANELLA Luana
testo di
Mercoledì 28 giugno 2023, seduta n. 128

   La Camera,

   premesso che:

    1) il Consiglio europeo del 29 e 30 giugno avrà nuovamente al centro della discussione le evoluzioni del conflitto in Ucraina, il ruolo dell'Unione europea in questo scenario e più in generale la capacità di sicurezza e di difesa dell'Unione europea;

    2) la riunione del Consiglio europeo dovrebbe concentrarsi sulla situazione economica dell'Unione anche per quanto riguarda le modalità di rafforzamento della sicurezza e della resilienza economica nel contesto della conclusione del semestre europeo 2023;

    3) la presidenza del Consiglio e la Commissione europea informeranno il Consiglio europeo sui progressi compiuti nell'attuazione delle recenti conclusioni sulla migrazione;

    4) ribadisce la propria ferma condanna dell'aggressione russa in Ucraina che si pone in palese violazione del diritto internazionale e ha aperto uno scenario angosciante di insicurezza globale;

    5) prende atto del fatto che la fornitura di equipaggiamento militare all'Ucraina era stata considerata come uno strumento volto a determinare migliori condizioni negoziali. Guarda però con estrema preoccupazione al fatto che oggi di negoziato non si parli più. La ripetuta indisponibilità della Russia, così come l'inverosimile prospettiva che la soluzione del conflitto sia consegnata esclusivamente alla dimensione della vittoria militare agitata da più parti, richiede oggi più di prima una iniziativa diplomatica che metta al centro il ruolo politico attivo dell'Unione europea nella costruzione del cessate il fuoco e dell'avvio di un vero processo di pace, guarda invece con speranza all'iniziativa di pace promossa da Papa Francesco e affidata al cardinale Matteo Maria Zuppi e auspica che riceva il massimo sostegno internazionale;

    6) sottolinea la drammaticità della rimozione della parola «pace» dal discorso pubblico prevalente delle istituzioni europee e nota con preoccupazione che a questa corrisponde una sostanziale insufficienza degli sforzi diplomatici profusi fin qui dall'unione;

    7) ritiene che l'Unione europea debba invece assumere l'onere di una grande iniziativa diplomatica convocando una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza. Ricorda infatti che l'articolo 21 del Trattato sull'Unione europea definisce il compito di promuovere «soluzioni multilaterali ai problemi comuni, in particolare nell'ambito delle Nazioni unite», indicando anche l'obiettivo di «preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, conformemente agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite, nonché ai principi dell'Atto finale di Helsinki»;

    8) considera importante valorizzare e sostenere ogni sforzo diplomatico perseguito da diversi Paesi terzi, ritiene che il necessario impegno europeo per un percorso di pace debba essere incardinato all'interno della rilegittimazione dei luoghi multilaterali dove poter ricercare soluzioni più avanzate e condivise che garantiscano un'effettiva sicurezza globale;

    9) considera che l'Unione europea debba costruire e rafforzare la propria autonomia strategica e che questa è determinata innanzitutto dalla capacità di una propria e autonoma iniziativa politica nelle relazioni internazionali ma anche dalla costruzione di un sistema di difesa europeo. Sottolinea a tal proposito che la decisione di aumentare la spesa militare al 2 per cento del PIL nel quadro di un impegno NATO oltre ad alimentare una ulteriore e pericolosa corsa agli armamenti, muove in una direzione opposta all'autonomia strategica dell'Unione e ad un sistema di difesa comune che, al contrario, dovrebbe comportare una razionalizzazione e riduzione della spesa militare complessiva;

    10) considera che l'implementazione dello Strategic Compass non risulta corrispondere alla costruzione di un sistema autonomo di sicurezza e difesa europeo, sia per carenza di reale autonomia politica sullo scenario geopolitico globale sia per il prevalere di una dimensione prettamente intergovernativa nella governance e nazionale nelle ricadute operative;

    11) valuta come particolarmente pericolosa la proposta della Commissione Act in Support of Ammunition Production (ASAP). Considera in particolare assai grave la possibilità per gli Stati membri di utilizzare risorse dei fondi di coesione o del PNRR per finanziare la produzione di missili e munizioni e ritiene inammissibile e indecente che ai fini della produzione di armamenti si possa derogare alle normative Ue in materia di orario di lavoro, di sicurezza e ambiente. Tale proposta risulta inoltre in palese violazione dell'articolo 41 del Trattato sull'Unione europea e lesivo degli obbiettivi e delle ambizioni politiche definite nel Quadro Finanziario Pluriennale dell'Unione europea e in Next Generation EU;

    12) considera insufficiente la proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita proposta dalla Commissione europea. Constata infatti che l'attuale sistema di governance economica europea risulta inadeguato a fornire le risposte economiche necessarie in fasi di crisi. In particolare considera necessario prevedere lo scorporo dal calcolo degli investimenti strategici per la transizione ecologica e le politiche sociali. Ritiene urgente quindi lavorare per una riforma profonda della governance economica che superi anche l'impianto attuale, in modo da poter sostenere le necessarie politiche sociali, favorire scelte espansive e anticicliche e investimenti strategici;

    13) sottolinea che i livelli attuali e le previsioni di inflazione generano un quadro complessivamente allarmante che sta già colpendo in maniera consistente il potere di acquisto e le condizioni di vita di milioni di cittadini europei. La strategia della BCE di un costante rialzo dei tassi, da ultimo portati al 4 per cento al fine di raffreddare l'inflazione, si è rivelata inefficace e ha prodotto un aumento considerevole dei tassi di interesse su famiglie e imprese, rischiando di contribuire ad una fase di recessione economica senza riuscire ad abbassare sensibilmente l'inflazione. Ritiene, pertanto, che la risposta a questa situazione non può essere affidata alle sole politiche monetarie della Banca Centrale Europea ed evidenzia l'urgenza di azioni volte a incrementi sostanziali di salari e pensioni;

    14) esprime infatti profonda preoccupazione per il crescere esponenziale della povertà in Europa. Ricorda che nel 2021 erano 95.4 milioni (il 21.7 per cento della popolazione) le persone a rischio povertà ed esclusione sociale in Europa;

    15) constata di contro che a partire dal 2020 l'1 per cento più ricco della popolazione si è accaparrato quasi i due terzi della ricchezza prodotta. Deplora la diffusione di pratiche elusive dei doveri fiscali, agevolate spesso da accordi e politiche di ribasso fiscale messe in campo da diversi Paesi. Considera quindi urgente introdurre un'imposta progressiva sulle grandi ricchezza volta a ridurre le disuguaglianze e finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e le politiche sociali;

    16) considera che l'accordo raggiunto in Consiglio Affari interni sul «Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo» contiene misure ancora largamente insufficienti ed errate, queste si concentrano infatti principalmente sulla riduzione dell'arrivo dei migranti in Europa e sulla facilitazione dei ritorni nei loro paesi d'origine, mentre sarebbe fondamentale rafforzare e definire canali sicuri e legali per la migrazione. Ritiene urgente mettere in campo un nuovo approccio basato sui principi di solidarietà e di responsabilità condivisa;

    17) ritiene che i naufragi e le morti di migranti nel Mar Mediterraneo siano una tragedia epocale alla quale abbiamo la responsabilità di porre fine: ricorda che il salvataggio in mare è un obbligo legale ai sensi del diritto internazionale, in particolare ai sensi dell'articolo 98 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, che richiede l'assistenza a qualsiasi persona in pericolo in mare; ritiene che sia necessaria una risposta permanente, solida ed efficace dell'Unione nelle operazioni di ricerca e salvataggio in mare, anche attraverso una missione dedicata dell'Unione europea al fine di prevenire ulteriori perdite di vite umane tra i migranti che tentano di attraversare il Mar Mediterraneo;

    18) sottolinea che l'esistenza di vie di accesso sicure e legali all'Ue è l'unica alternativa alla migrazione irregolare e deplora la mancanza di tali opportunità, anche per i richiedenti asilo e i rifugiati. Ritiene che un approccio basato su misure a breve termine per rafforzare il controllo delle frontiere e ridurre gli arrivi di migranti in Europa abbia portato a una drastica riduzione delle opportunità di migrazione legale, spingendo i migranti verso rotte più pericolose;

    19) ritiene che qualsiasi accordo con i Paesi di origine e di transito di migranti debba garantire la piena protezione delle vite umane, della dignità e dei diritti umani. Esprime profonda vergogna per il fatto che queste garanzie minime non siano effettivamente rispettate e che i migranti e i rifugiati debbano affrontare condizioni disumane di trasferimento e detenzione. Condanna gli abusi e le violazioni sistematiche dei diritti umani che colpiscono un gran numero di migranti e ricorda in particolare l'inaccettabile situazione nei centri di detenzione in Libia dove migliaia di persone sono sistematicamente sottoposte a detenzione arbitraria in condizioni disumane, torture e altri abusi, tra cui stupri, uccisioni e sfruttamento;

    20) ricorda che il rimpatrio dei migranti può avvenire solo in condizioni di sicurezza, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e procedurali dei migranti interessati e solo se il Paese in cui i migranti stanno per essere rimpatriati è considerato sicuro. Evidenzia da questo punto di vista eclatanti anomalie ad esempio per quanto riguarda il caso della Tunisia che vive oggi una clamorosa degenerazione delle garanzie democratiche e del rispetto dei diritti umani che non consentono di considerarla un partner affidabile;

    21) sarebbe opportuno e urgente che il prossimo Consiglio europeo affrontasse anche il tema della transizione ecologica, dello stato di avanzamento e di implementazione delle proposte dell'European Green Deal e anche in vista della prossima Conferenza UN sul Cambiamento Climatico, sul ruolo europeo nel ricercare soluzioni e impegni globali più stringenti. Ricordi infatti che gli impegni assunti finora rischiano di non essere sufficienti, che i cambiamenti climatici sono tra i principali fattori responsabili del degrado ambientale e producono effetti negativi sulla sicurezza alimentare e idrica e sull'accesso alle risorse naturali e danneggiano la salute umana. Sottolinea inoltre che la carenza idrica, le inondazioni e la siccità rappresentano rischi fondamentali per l'Europa e che la crisi climatica e quella della biodiversità rappresentano una delle principali minacce per l'umanità e che tutti i governi e gli attori a livello mondiale devono fare del proprio meglio per superarle urgentemente;

    22) constata che i cambiamenti climatici minacciano in maniera diretta o indiretta il pieno esercizio dei diritti umani, compresi i diritti alla vita, all'acqua e alle strutture igienico-sanitarie, al cibo, alla salute e all'abitazione che la capacità delle persone di adattarsi ai cambiamenti climatici è indissolubilmente legata al loro accesso ai diritti umani fondamentali e alla salute degli ecosistemi dai quali dipendono la loro sussistenza e il loro benessere. Ricorda che, secondo l'organizzazione internazionale per le migrazioni, oltre 200 milioni di persone potrebbero essere costrette a migrare a causa dell'impatto dei cambiamenti climatici e che la portata della migrazione climatica interna sarà maggiore nelle regioni più povere e più vulnerabili dal punto vista climatico,

impegna il Governo:

   1) a lavorare nell'ambito del Consiglio europeo per una forte iniziativa diplomatica dell'Unione per la richiesta di un cessate il fuoco e l'avvio di un processo di pace in un contesto multilaterale e ad investire quindi su un nuovo protagonismo dell'Unione europea per la pace, nel quadro di una sua effettiva autonomia strategica;

   2) a sospendere la fornitura nazionale di equipaggiamento militare ed evidenziare in Consiglio la necessità di interrompere anche il ricorso all'European Peace Facility a questo fine;

   3) a respingere la proposta Act in Support of Ammunition Production (ASAP) o in subordine ad eliminare ogni possibilità di utilizzo di fondi di coesione e dei PNRR e tutte le deroghe a normative fondamentali presenti nella proposta;

   4) a negoziare una più ambiziosa riforma del Patto di Stabilità e Crescita e della governance economica europea;

   5) ad avanzare in Consiglio europeo l'urgenza di una tassazione europea sulle grandi ricchezze volta a finanziare investimenti necessari per la lotta alla povertà e la transizione ecologica e sociale;

   6) ad adottare iniziative per rivedere profondamente l'accordo sul Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo e di lavorare per un nuovo approccio alle politiche migratorie basato sui principi di solidarietà e di responsabilità condivisa, per la creazione di vie legali sicure per la migrazione, per la creazione di una missione UE di salvataggio nel Mediterraneo e per la chiusura immediata di tutti gli accordi sulla gestione integrata delle frontiere con paesi terzi che non forniscono garanzie sufficienti sul rispetto dei diritti umani;

   7) ad adottare iniziative per interrompere urgentemente tutti gli accordi e le

relative missioni finalizzate al controllo dei flussi migratori in assenza delle opportune garanzie circa il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale;

   8) a porre in discussione al Consiglio europeo il tema della transizione ecologica, della necessità di accelerare l'avanzamento sulle previste dell'European Green Deal e di costruire un rafforzato impegno globale nella lotta al cambiamento climatico.
(6-00042) «Zanella, Bonelli, Fratoianni, Borrelli, Dori, Evi, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

cambiamento climatico

Consiglio europeo