Legislatura: 19Seduta di annuncio: 24 del 13/12/2022
Primo firmatario: RICHETTI MATTEO
Gruppo: AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Data firma: 13/12/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ROSATO ETTORE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 GRUPPIONI NAIKE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 FARAONE DAVIDE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 SOTTANELLI GIULIO CESARE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 DEL BARBA MAURO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 COSTA ENRICO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 GADDA MARIA CHIARA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 BENZONI FABRIZIO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 BONETTI ELENA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 BONIFAZI FRANCESCO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 BOSCHI MARIA ELENA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 CARFAGNA MARIA ROSARIA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 D'ALESSIO ANTONIO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 DE MONTE ISABELLA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 GIACHETTI ROBERTO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 GRIPPO VALENTINA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 MARATTIN LUIGI AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 PASTORELLA GIULIA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022 RUFFINO DANIELA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 13/12/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 13/12/2022 Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR) INTERVENTO GOVERNO 13/12/2022 Resoconto MELONI GIORGIA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) DICHIARAZIONE VOTO 13/12/2022 Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO MISTO-+EUROPA Resoconto LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA Resoconto RICHETTI MATTEO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE Resoconto CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE Resoconto CONTE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/12/2022
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 13/12/2022
PARERE RIMESSO ALL'ASSEMBLEA IL 13/12/2022
PARERE GOVERNO IL 13/12/2022
DISCUSSIONE IL 13/12/2022
APPROVATO IL 13/12/2022
CONCLUSO IL 13/12/2022
La Camera,
premesso che:
il Consiglio europeo del 15 dicembre 2022 affronterà i temi della guerra della Russia all'Ucraina e delle politiche energetiche ed economiche, di difesa e sicurezza, di vicinato meridionale e di relazioni esterne dell'Unione europea;
l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia continua a rappresentare una minaccia per la vita e la libertà degli ucraini e per la sicurezza dei Paesi e dei cittadini dell'Unione europea ed è condotta, in modo sempre più evidente, con metodi e finalità terroristiche, esplicitamente denunciate dalla risoluzione approvata dal Parlamento europeo lo scorso 23 novembre; l'immagine delle città e dei paesi ucraini al freddo, al buio e senza acqua, a causa degli attacchi russi sulle principali infrastrutture del paese, è la fotografia più eloquente della natura criminale dell'aggressione contro la popolazione civile;
qualunque ipotesi di negoziato sulla tregua o conclusione della guerra di aggressione, che non voglia configurarsi come una resa parziale o totale alle pretese del regime russo, implica il sostegno politico e militare dell'Unione europea e della Nato alla resistenza della popolazione e del Governo ucraini e la denuncia del carattere illegittimo e banditesco dell'occupazione e annessione da parte della Russia di parte del territorio dell'Ucraina, dal 2014 fino ad oggi;
al momento l'Ucraina, grazie alla controffensiva militare degli ultimi mesi, ha recuperato oltre la metà dei territori occupati dalla Russia dopo il 24 febbraio 2022 e meno di un quinto del territorio ucraino oggi rimane sotto il dominio illegittimo di Mosca, mentre la Russia patisce il peso degli otto pacchetti di sanzioni approvati fino ad oggi, culminate nella fissazione di un tetto sui prezzi per il trasporto marittimo del petrolio russo verso i paesi terzi, entrato in vigore lo scorso 5 dicembre, che ha gravemente deteriorato la capacità di finanziamento da parte di Mosca dell'aggressione militare dell'Ucraina;
dal punto di vista interno, la Russia sta inoltre patendo una significativa contrazione della crescita, una dinamica inflattiva particolarmente accentuata nei settori più esposti al sistema internazionale degli approvvigionamenti, un deflusso di capitali interni e un blocco degli investimenti stranieri; al contrario, l'assistenza finanziaria dell'Unione europea al Governo di Kiev prosegue malgrado i veti opposti in particolare dall'Ungheria, ed è stata deliberata pochi giorni fa in sede di Consiglio dell'Unione europea un nuovo pacchetto di crediti di circa 18 miliardi di euro per il 2023, sulla base di garanzie fornite direttamente dagli Stati membri;
gli sviluppi della guerra all'Ucraina da parte della Russia rendono sempre più urgente la costruzione di un vero sistema di difesa europeo, complementare e integrato, ma non alternativo a quello della Nato e la definizione di un progetto di autonomia strategica dell'Unione europea, che prenda atto del mutamento degli scenari e dei pericoli provenienti dal fronte est dello scacchiere continentale;
il quadro economico interno e internazionale risente in maniera pesante degli effetti dello scenario bellico e, nel caso dell'Italia, implica in primo luogo l'esigenza di proseguire rapidamente, secondo le scadenze concordate, nell'attuazione degli obiettivi del Pnrr e di cooperare con le istituzioni europee per rafforzare il quadro di solidarietà e coesione che, dall'inizio della pandemia a oggi, ha consentito di rispondere alle conseguenze economiche e sociali delle molteplici emergenze che i Paesi membri hanno dovuto affrontare;
tra gli strumenti che la solidarietà europea mette a disposizione vi sono certamente le linee di credito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) che l'Italia continua irrazionalmente a rifiutare, malgrado la drammatica emergenza del servizio sanitario nazionale e il sempre più grave deficit nell'offerta di prestazioni essenziali;
a favorire le politiche di rilancio economico potrebbero concorrere anche le ipotesi di modifica del Patto di stabilità e crescita prospettate dalla Commissione, che, al di là della discussione sulle criticità tecniche dell'adozione di nuovi parametri, delinea uno scenario potenzialmente virtuoso, in cui all'aumento della flessibilità – sia sui tempi che sulle modalità di rientro dal debito – corrisponde un aumento del coordinamento delle politiche di bilancio tra istituzioni europee e governi nazionali, con un meccanismo analogo a quello che ha guidato l'impiego dei fondi del Next Generation Eu;
sul tema su cui l'Europa nel suo complesso ha accumulato maggiori ritardi e divisioni, quella dell'impennata dei prezzi delle forniture energetiche, le istituzioni europee devono ora procedere con più rapidità ed efficienza, vincendo la resistenza dei Paesi che si oppongono a soluzioni comuni; occorre implementare velocemente il meccanismo di acquisto comune di gas per aumentare il potere contrattuale dei paesi dell'Unione e allo stesso tempo è necessario ripensare i meccanismi di disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità prodotta da gas naturale dal prezzo dell'elettricità prodotta da altre fonti in quanto attualmente sono state ipotizzate delle remunerazioni eccessive per chi produce da fonti rinnovabili; infine l'ipotesi di price cap sul gas che prevede un tetto molto elevato applicato solamente ai contratti finanziari derivati e non al gas fisico rischia di creare gravi sbilanciamenti nel mercato finanziario senza essere efficace nel ridurre il prezzo pagato dalle industrie e dalle famiglie;
la diversificazione degli approvvigionamenti da Paesi terzi e la capacità di produzione nazionale costituiscono due facce della medesima strategia; a questo fine occorre rilevare che lo spostamento del baricentro delle politiche energetiche verso sud impone il rafforzamento delle relazioni politiche ed economiche con i Paesi del vicinato meridionale, che rappresentano peraltro dei partner fondamentali per la gestione ordinata dei flussi migratori, ma sono anche tra gli Stati più esposti alla crisi alimentare innescata dal conflitto bellico scatenato dalla Russia in Ucraina;
su questo fronte, continuare a perseguire politiche demagogiche e antagonistiche contro alcuni Paesi europei, come ha fatto questo Esecutivo dall'inizio della sua attività, allontana la prospettiva di una gestione comune del dossier migratorio, che implica scelte politiche e normative – dalla redistribuzione dei richiedenti asilo alla riforma del Regolamento di Dublino – pesantemente avversate proprio dai governi e dalle forze politiche sovraniste, cioè dagli alleati politici e ideologici dei principali partiti dell'attuale Esecutivo italiano;
a proiettare ombre fosche di minaccia e instabilità in un quadro internazionale pesantemente condizionato dalla guerra all'Ucraina è, da parecchie settimane, anche la violentissima repressione delle proteste popolari nella Repubblica islamica dell'Iran, con esecuzioni legali ed assassini extralegali dei partecipanti alle pacifiche manifestazioni contro la violazione dei diritti umani da parte del regime teocratico di Teheran,
impegna il Governo:
1) a ribadire il sostegno a tutte le misure di assistenza politica, militare, economica e umanitaria nei confronti dell'Ucraina di fronte all'aggressione russa, come condizione indispensabile per salvaguardare un vero potere negoziale per il Governo di Kiev;
2) a escludere tavoli o ipotesi di trattativa per il cessate il fuoco, che non siano preventivamente concordate con le legittime autorità di Kiev e che comportino il sacrificio della libertà politica e dell'integrità territoriale dell'Ucraina;
3) a promuovere una ancora più stretta integrazione tra le istituzioni e i Paesi membri dell'Unione europea nelle strategie della Nato, sia a sostegno della resistenza ucraina, sia a rafforzamento delle politiche di difesa sul piano europeo, come avviene ad esempio con la partecipazione alla Very High Readiness Joint Task Force, su cui l'Italia ha stabilito di proseguire il proprio impegno con il decreto-legge 8 novembre 2022, n. 169, in fase di conversione;
4) a richiedere passi avanti più rapidi e incisivi sul fronte del contenimento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas naturale, proseguendo sul piano del coordinamento degli acquisti congiunti e della stabilizzazione dei prezzi del gas, attraverso un meccanismo di tetto al prezzo di acquisto del gas naturale fisico, e non solamente sui derivati finanziari, e alla implementazione di un efficace disaccoppiamento del prezzo dell'elettricità prodotta da gas naturale da quello dell'elettricità prodotta da altre fonti, fissando per queste ultime tetti di prezzo differenziati tra fonti, in modo che il tetto tenga conto dei reali costi industriali e non sia, come ora, eccessivamente elevato, per coprire i costi della fonte più cara;
5) a operare per la modifica delle politiche e delle normative europee in materia di immigrazione e accoglienza dei richiedenti asilo, a partire dalla riforma del Regolamento di Dublino e dall'implementazione di piani di ricollocazione dei rifugiati funzionali a una gestione integrata del fenomeno, non a uno scambio interminabile di accuse tra i Paesi membri circa il costo della solidarietà;
6) a favorire l'attenzione delle istituzioni europee verso le crisi politiche, economiche, alimentari e umanitarie che colpiscono i Paesi del vicinato meridionale dell'Unione europea e che costituiscono, non solo per le conseguenze migratorie, un pericolo per la stabilità europea, proprio perché questi Stati costituiscono dei partner fondamentali per il riequilibrio delle politiche energetiche e delle strategie di sicurezza dell'intera Europa;
7) a promuovere e sostenere iniziative da parte delle istituzioni dell'Unione europea nei confronti della Repubblica islamica dell'Iran, finalizzate a porre fine alla repressione in corso e alle esecuzioni sommarie, a garantire il rispetto dei diritti fondamentali delle iraniane e degli iraniani e a fare cessare forme di odiosa discriminazione e segregazione femminile.
(6-00009) (Testo modificato nel corso della seduta) «Richetti, Rosato, Gruppioni, Faraone, Sottanelli, Del Barba, Enrico Costa, Gadda, Benzoni, Bonetti, Bonifazi, Boschi, Carfagna, Castiglione, D'Alessio, De Monte, Giachetti, Grippo, Marattin, Pastorella, Ruffino».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):istituzione dell'Unione europea
politica energetica
gas naturale