ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00006

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 8 del 09/11/2022
Abbinamenti
Atto 6/00001 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00002 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00003 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00004 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00005 abbinato in data 09/11/2022
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/11/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 09/11/2022
CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/11/2022
LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 09/11/2022


Stato iter:
09/11/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 09/11/2022
Resoconto ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/11/2022

ACCOLTO IL 09/11/2022

PARERE GOVERNO IL 09/11/2022

APPROVATO IL 09/11/2022

CONCLUSO IL 09/11/2022

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00006
presentato da
FOTI Tommaso
testo di
Mercoledì 9 novembre 2022, seduta n. 8

   La Camera,

   premesso che:

    la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF), ai sensi dell'articolo 10-bis, della legge di contabilità 31 dicembre 2009, n. 196, rivede le previsioni economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il restante periodo di riferimento in relazione alle ulteriori informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica rispetto a quelle utilizzate per il Documento di economia e finanza (DEF), aggiornando altresì gli obiettivi programmatici individuati dal DEF;

    la presente NADEF aggiorna e integra quella approvata dal precedente Esecutivo il 28 settembre scorso, al fine di tener conto del nuovo scenario economico e fissare i livelli programmatici di finanza pubblica;

    il quadro economico risulta, infatti, mutato rispetto a fine settembre. Le tendenze recenti dell'economia sono state più positive del previsto, giacché nel terzo trimestre il PIL è aumentato dello 0,5 per cento sul periodo precedente, smentendo le aspettative dei previsori e portando la crescita acquisita per quest'anno (sulla media dei dati trimestrali) al 3,9 per cento;

    l'inflazione al consumo è salita nel mese di ottobre, mentre il prezzo all'ingrosso del gas naturale è recentemente sceso sia a livello europeo, sia, in maggior misura, sul mercato italiano, così da implicare un temporaneo sollievo per l'economia nell'immediato futuro;

    alla luce di questi cambiamenti la previsione di crescita del PIL nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 per cento a 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate e sono pari, rispettivamente, all'1,8 per cento e all'1,5 per cento;

    la previsione del deficit tendenziale in rapporto al PIL è pari al 5,1 per cento nel 2022, 3,4 per cento nel 2023, 3,6 per cento nel 2024 e 3,3 per cento nel 2025, corrispondenti in termini strutturali a 5,6 per cento nel 2022, 3,6 per cento nel 2023, 4,0 per cento nel 2024 e 3,8 per cento nel 2025;

    il livello programmatico di indebitamento netto in rapporto al PIL è fissato al 5,6 per cento nel 2022, 4,5 per cento nel 2023, 3,7 per cento nel 2024 e 3 per cento nel 2025, corrispondenti in termini strutturali al 6,1 per cento nel 2022, al 4,8 per cento nel 2023, al 4,2 per cento nel 2024 ed al 3,6 per cento nel 2025;

    il Governo ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012 con la Relazione presentata al Parlamento chiede l'autorizzazione al ricorso all'indebitamento nell'anno 2022 per l'utilizzo del margine di 9,1 miliardi di euro, quale differenza tra l'andamento tendenziale (5,1 per cento) e quello programmatico (confermato al 5,6 per cento), da destinare prioritariamente al finanziamento di interventi di contrasto agli effetti negativi dell'incremento dei prezzi dei prodotti energetici. Con la stessa Relazione si chiede altresì l'autorizzazione alla revisione degli obiettivi programmatici di indebitamento netto, indicati nel precedente quadro programmatico fissato nel DEF 2022 e confermati con le successive Relazioni al Parlamento, per un importo in termini percentuali di PIL pari a 0,6 per cento nel 2023, 0,4 per cento nel 2024 e 0,2 per cento del 2025;

    tali obiettivi comportano la disponibilità di un ammontare di risorse, rispetto alla previsione tendenziale, di oltre 21 miliardi di euro per il 2023 e di circa 2,4 miliardi di euro per il 2024 che saranno impiegati con la prossima legge di bilancio;

    i nuovi obiettivi di deficit sono compatibili con un graduale miglioramento del saldo primario che diventerà lievemente positivo nel 2024, per poi raggiungere un surplus di circa l'uno per cento del PIL nel 2025. Il saldo strutturale migliorerà lungo tutto il triennio su un sentiero di graduale avvicinamento all'Obiettivo di Medio Termine;

    in relazione al debito pubblico, la proiezione tendenziale aggiornata di finanza pubblica comporta una discesa del rapporto tra debito lordo e PIL dal 150,3 per cento raggiunto nel 2021 al 145,2 per cento per l'anno in corso. Il rapporto debito/PIL passerebbe quindi dal 143,3 per cento del 2023 al 140,2 per cento nel 2025;

    nello scenario programmatico il rapporto debito/PIL scenderebbe al 145,7 per cento nel 2022. Nel 2023 e 2024, il debito lordo della PA in rapporto al PIL è atteso collocarsi rispettivamente al 144,6 per cento e al 142,3, mentre nell'anno finale della proiezione è atteso collocarsi al 141,2 per cento, leggermente al di sotto dell'obiettivo del 141,4 per cento del DEF;

    in ottemperanza alle norme della legge di contabilità e finanza pubblica sui contenuti obbligatori della NADEF, il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 206 miliardi di euro nell'anno 2023, 138,5 miliardi nel 2024 e 116,5 miliardi nel 2025. Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 261 miliardi di euro nell'anno 2023, 180,5 miliardi nel 2024 e 152,5 miliardi nel 2025;

    il quadro macroeconomico tendenziale è stato validato dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio con nota del 4 novembre 2022, al termine delle interlocuzioni previste dal Protocollo di intesa UPB-MEF del 13 maggio 2022;

    rispetto allo scenario a legislazione vigente, la manovra di finanza pubblica che sarà varata con la prossima legge di bilancio, in considerazione dell'elevata incertezza del quadro economico, destinerà integralmente il maggior deficit del prossimo anno al contrasto del caro energia nei primi mesi del 2023; sarà, inoltre, valutato il finanziamento delle politiche invariate e altre misure fiscali reperendo le corrispondenti risorse all'interno del bilancio; l'andamento dei prezzi energetici e il loro impatto su imprese e famiglie saranno, quindi, monitorati su base continuativa al fine di valutare i successivi interventi. In occasione della predisposizione del prossimo DEF, si valuterà se sussista l'esigenza di ulteriori interventi di calmierazione delle bollette e di aiuti a famiglie e imprese,

impegna il Governo:

   1) a conseguire i saldi programmatici del bilancio dello Stato e quelli di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al prodotto interno lordo (PIL), nonché il rapporto programmatico debito/PIL, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nella NADEF 2022 nella versione rivista e integrata, deliberata nella seduta del Consiglio dei ministri del 4 novembre scorso e nella Relazione ad essa allegata;

   2) ad affrontare le sfide rappresentate dall'elevato costo dell'energia e dall'aumento dei prezzi delle materie prime al fine di proteggere il potere di acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese;

   3) ad individuare specifiche risorse da destinare a spese in conto capitale, al fine di salvaguardare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e del PNC e di garantire un adeguato livello di investimenti, anche per la sicurezza nazionale tenendo conto degli impegni assunti in relazione alla grave crisi internazionale in atto in Ucraina;

   4) a considerare collegati alla manovra di finanza pubblica i seguenti disegni di legge:

    interventi a sostegno della competitività dei capitali;

    disegno di legge recante misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del Made in Italy;

    delega al Governo per la realizzazione di un sistema organico degli incentivi alle imprese;

    misure in materia di semplificazione normativa;

    disegno di legge di revisione del Testo Unico degli enti locali;

    disegno di legge recante semplificazioni in materia scolastica;

    disegno di legge sulla disciplina della professione di guida turistica;

    disegno di legge in tema di sviluppo e competitività del settore turistico;

    disegno di legge in materia di disciplina pensionistica;

    disegno di legge in materia di misure a sostegno delle politiche per il lavoro;

    disegno di legge in materia di giustizia tributaria;

    disegno di legge recante interventi di rifunzionalizzazione degli istituti di prevenzione e pena;

    disegno di legge recante misure per il sostegno, la promozione e la tutela delle produzioni agricole nazionali e delle relative filiere agroalimentari e del patrimonio forestale;

    disegno di legge recante misure per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e di altri interventi strategici in materia di lavori pubblici;

    disegno di legge recante misure per il potenziamento del trasporto e della logistica;

    disegno di legge recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione;

    disegno di legge recante misure di sostegno alla filiera dell'editoria libraria;

    disegno di legge recante «legge quadro per le disabilità»;

   5) a favorire la crescita della produzione economica, anche individuando le più opportune misure di riduzione del carico impositivo.
(6-00006) «Foti, Molinari, Cattaneo, Lupi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto interno lordo

economia pubblica

politica occupazionale