ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 8 del 09/11/2022
Abbinamenti
Atto 6/00001 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00003 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00004 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00005 abbinato in data 09/11/2022
Atto 6/00006 abbinato in data 09/11/2022
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/11/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELL'OLIO GIANMAURO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
LOVECCHIO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CONTE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
ALIFANO ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
AMATO GAETANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
APPENDINO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CAFIERO DE RAHO FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CANTONE LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CARAMIELLO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CARMINA IDA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CAROTENUTO DARIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
CHERCHI SUSANNA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
COLUCCI ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
COSTA SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
DONNO LEONARDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
FEDE GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
GIULIANO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
GUBITOSA MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
IARIA ANTONINO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
L'ABBATE PATTY MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
LOMUTI ARNALDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
ONORI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
ORRICO ANNA LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
PELLEGRINI MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
PENZA PASQUALINO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
RAFFA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
RICCIARDI MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
SCUTELLA' ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
TODDE ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
TRAVERSI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022
TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2022


Stato iter:
09/11/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 09/11/2022
Resoconto ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/11/2022

NON ACCOLTO IL 09/11/2022

PARERE GOVERNO IL 09/11/2022

DICHIARATO PRECLUSO IL 09/11/2022

CONCLUSO IL 09/11/2022

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00002
presentato da
SILVESTRI Francesco
testo di
Mercoledì 9 novembre 2022, seduta n. 8

   La Camera,

   premesso che:

    la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) rivede e integra quella approvata dal precedente esecutivo il 28 settembre, in cui venivano aggiornate le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica a legislazione vigente rimandando al futuro Governo il compito di elaborare lo scenario programmatico;

    il documento così integrato si presenta alquanto scarno di indicazioni anche in relazione all'imminente presentazione della manovra di bilancio 2023-25;

    il quadro economico, secondo quanto riferito dal Governo, risulterebbe mutato rispetto a fine settembre: le tendenze recenti dell'economia sono state più positive del previsto, giacché nel terzo trimestre il PIL è aumentato dello 0,5 per cento sul periodo precedente, smentendo le aspettative dei previsori e portando la crescita acquisita per quest'anno (sulla media dei dati trimestrali) al 3,9 per cento;

    la previsione di crescita del PIL nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 per cento a 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all'1,8 per cento e all'1,5 per cento;

    l'indebitamento netto tendenziale per il 2022 è previsto al –5,1 per cento (rispetto al –5,6 per cento programmatico presentato nel DEF 2022). Per il 2023 l'aggregato è previsto al –3,4 per cento del PIL e quindi migliore di 0,5 punti percentuali rispetto al DEF 2022. Negli anni 2024 e 2025 invece l'indebitamento netto tendenziale si prevede in peggioramento rispetto al DEF 2022;

    per quanto riguarda il saldo primario tendenziale si registra un netto miglioramento rispetto al quadro programmatico del DEF 2022 lungo tutto il periodo considerato. Anche rispetto alla NADEF di settembre, la Nota aggiornata registra un miglioramento, prevedendo un avanzo primario del 0,7 per cento del PIL nel 2023 (0,5 per cento previsto in settembre), 0,2 per cento nel 2024 e dello 0,8 per cento nel 2025 (0,7 per cento previsto in settembre);

    in considerazione dell'elevata incertezza del quadro economico e della necessità di continuare a contrastare il caro energia, per quanto concerne la manovra 2023-2025, il Governo ha deciso di richiedere, con la Relazione che accompagna la NADEF 2022 (ex articolo 6, della legge n. 243 del 2012), l'autorizzazione del Parlamento a fissare un nuovo sentiero programmatico per l'indebitamento netto della PA;

    lo scenario per gli anni 2022-2024 mostra infatti un sostanziale scostamento tra i valori tendenziali e quelli programmatici in ciascun anno dal 2022 al 2024. Solo nel 2025 l'indebitamento programmatico è inferiore al tendenziale;

    il confronto con il tendenziale aggiornato della NADEF evidenzia come i nuovi obiettivi generino uno spazio di bilancio pari all'1,1 per cento del PIL nel 2023 e allo 0,1 per cento del PIL nel 2024, mentre nel 2025 l'obiettivo di indebitamento netto è inferiore di circa 0,2 punti percentuali (al netto di arrotondamenti) alla stima tendenziale;

    i nuovi livelli programmatici di deficit in rapporto al PIL sono quindi posti al 4,5 per cento per il 2023 (+1,1 per cento), al 3,7 per il 2024 (+0,7 per cento) e al 3,0 per cento per il 2025 (-0,2 per cento). Nello specifico, con la Relazione ex articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, gli obiettivi programmatici sono fissati a 4,5 nel 2023, 3,7 nel 2024 e 3 nel 2025, per cui, rispetto alla previsione tendenziale, si registra un margine di risorse da utilizzare pari a 21 miliardi per il 2023 e 2,4 miliardi per il 2024. In questo senso, la Relazione dà conto del c.d. extra gettito pari a 9,1 miliardi per il 2022;

    in ottemperanza alle norme della legge di contabilità e finanza pubblica sui contenuti obbligatori della NADEF, il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà quindi aumentare fino a 206 miliardi di euro nell'anno 2023, 138,5 miliardi nel 2024 e 116,5 miliardi nel 2025. Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 261 miliardi di euro nell'anno 2023, 180,5 miliardi nel 2024 e 152,5 miliardi nel 2025;

   considerato che:

    i prezzi dell'energia sono recentemente diminuiti, ma restano a livelli storicamente elevati e vi è il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali. Inoltre, l'approvvigionamento di gas dell'Italia si basa principalmente su flussi di importazione soggetti a rischi di varia natura nell'attuale contesto geopolitico;

    in tale quadro, il Governo dichiara di voler limitare quanto più possibile l'impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle più bisognose, e di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese italiane sia a livello globale sia nel contesto europeo, anche in considerazione dei corposi interventi recentemente annunciati da altri Paesi membri dell'Unione europea e non solo;

    le risorse aggiuntive che saranno rese disponibili con lo scostamento summenzionato e richiesto con la Relazione ex articolo 6, della legge n. 243 del 2012, non appaiono sufficienti a coprire la necessità di ulteriori e più estese misure di contrasto degli aumenti energetici, in supporto di famiglie e imprese;

    con un cambio di rotta rispetto a quanto sempre affermato dagli esponenti del Governo attualmente in carica, e dal Presidente del Consiglio in primis, seppure non formalmente nella NADEF, ma nello stesso Consiglio dei Ministri che ne ha approvato revisione ed integrazione, si è altresì anticipata la volontà di intervenire sulla questione del caro energia rivedendo i divieti in materia di approvvigionamento del gas naturale, secondo una modalità che non può assolutamente condividersi;

    sul fronte del mercato del lavoro, nel biennio 2023-2024, la maggiore espansione del PIL favorisce un aumento dell'input di lavoro e una crescita più accentuata dei redditi da lavoro che contribuiscono a sostenere i consumi delle famiglie. La dinamica più vivace dell'occupazione, inoltre, comporta un minor tasso di disoccupazione, che risulta inferiore di un decimo nel triennio 2023-2025 rispetto a quanto delineato nel quadro macroeconomico tendenziale fino ad attestarsi al 7,4 per cento a fine periodo;

    tale previsione conferma la bontà delle politiche adottate dai precedenti Governi in materia di politiche attive del lavoro;

    nel 2022 la pressione fiscale a legislazione vigente salirà al 43,8 per cento del PIL, un livello inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto alla previsione di settembre. Dal 2023 al 2025 è atteso un calo medio di circa 0,4 punti di PIL all'anno, fino a raggiungere il 42,5 per cento del PIL a fine periodo;

    grazie anche ai modelli di compliance adottati negli ultimi anni si è osservata una diminuzione dell'evasione tributaria di circa 4,6 miliardi di euro nel 2018 e di quasi 4,5 miliardi ulteriori nel 2019, per un totale di 9,1 miliardi di euro;

    il calo di sommerso ed economia illegale può legarsi soprattutto ai maggiori controlli, nonché da alcune politiche per l'emersione del nero, come appunto il Superbonus 110 per cento o le misure del piano cashback,

impegna il Governo:

   1) in materia di politiche di incentivo alla transizione ecologica:

    a) con riferimento agli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici privati, a prevedere, compatibilmente con la normativa europea di riferimento, la proroga degli incentivi edilizi e, segnatamente, della misura del Superbonus 110 per cento, ivi inclusi il rinnovo del cosiddetto «sconto in fattura» e «cedibilità del credito», valutando di includere altre tipologie di edifici, al fine di garantire un patrimonio immobiliare energeticamente efficiente a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti, mediante la semplificazione dell'accesso e degli strumenti operativi e finanziari alla misura;

    b) a prorogare il termine per usufruire del Superbonus 110 per cento attualmente previsto per le abitazioni unifamiliari;

    c) a valutare la possibilità di ulteriori cessioni dei crediti di cui all'articolo 121 del c.d. decreto Rilancio a soggetti diversi da banche, istituti finanziari e assicurazioni, consentendo la cessione non solo ad esaurimento del numero delle possibili cessioni attualmente previste, ma anche prima;

    d) a prevedere iniziative volte a consentire agli operatori di velocizzare l'avanzamento delle pratiche vecchie e nuove per l'acquisto di crediti di imposta ai sensi del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, convertito con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020 n. 77, nonché misure di contenimento dei costi delle commissioni postali e bancarie al fine delle operazioni volte alla cessione del credito per il Superbonus 110 per cento;

   2) al fine di contrastare la prevedibile compressione dei consumi e, con essa, una spirale viziosa che rischia di deprimere l'intero sistema produttivo e commerciale, a utilizzare gli spazi derivanti dalla prossima manovra economica per nuove iniziative espansive:

    a) proseguendo nell'azione di contrasto del cosiddetto «caro-energia», attraverso un approccio organico, sostenibile e strutturale, volto a implementare politiche pubbliche che tutelino e mettano al riparo, da oscillazioni eccessive del prezzo dell'energia elettrica, microimprese e clienti finali, soprattutto civili vulnerabili o in condizioni di povertà energetica, anche mediante investimenti per l'efficienza energetica nell'edilizia residenziale e popolare, il ricorso a contratti di acquisto di energia rinnovabile di lungo periodo, la promozione dell'autoconsumo e delle comunità energetiche, nonché interventi per la riduzione della dipendenza energetica del Paese e per la diversificazione degli approvvigionamenti, nel rispetto del quadro definito dal Green New Deal europeo, nonché valutando di promuovere interventi a livello europeo per contenere gli effetti del rincaro dei prezzi delle materie prime e limitarne l'impatto sul rilancio del sistema produttivo nazionale e sugli investimenti finanziati con le risorse finanziate con il Recovery plan, scongiurando il pericolo che detto rincaro possa pregiudicare il conseguimento degli obiettivi stabiliti con il PNRR e le relative funzionalità anticicliche;

    b) operando un taglio del cuneo fiscale, utile a consentire un recupero quantomeno parziale della perdita di potere d'acquisto salariale, che si sta registrando vieppiù negli ultimi mesi e che non ha pari in Europa;

    c) assicurando la necessaria liquidità alle imprese e ai settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze, mediante la concessione di garanzie anche alla luce della comunicazione della Commissione n. 2022/C 131 I/01 sul nuovo quadro temporaneo degli aiuti di Stato;

    d) prevedendo, in favore degli enti territoriali, risorse dirette a contenere l'aumento dei prezzi dell'energia anche mediante l'utilizzo di flessibilità di bilancio; continuando a sostenere la risposta del sistema sanitario; adeguando i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici alla dinamica imprevista dei costi dell'energia e delle materie prime, sia per i lavori in corso di esecuzione che per quelli di prossimo affidamento, prioritariamente con riferimento ai progetti individuati nel PNRR;

    e) adottando misure di sostegno per il settore delle costruzioni su cui gravano gli aumenti dei costi energetici e la carenza di alcuni materiali, anche al fine di evitare che tale problematica possa incidere su una tempestiva ed efficiente attuazione dei progetti di investimento del PNRR;

    f) consolidando la crescita del PIL, stimolata dagli investimenti e dalle riforme previste dal PNRR, in particolare mirando ad accrescere le entrate fiscali attraverso il contrasto all'evasione, nonché indirizzando le risorse di bilancio verso gli investimenti e le spese per ricerca, innovazione e istruzione e sanità;

   3) a riformare i meccanismi di definizione del prezzo unico nazionale (PUN), superando il sistema attuale del cosiddetto system marginal price (SMP) e prendendo invece in considerazione il costo medio reale del parco di generazione disponibile;

   4) a perseguire ed incrementare, con una efficace e concreta modalità di riscossione, una politica fiscale volta alla tassazione dei c.d. extra-profitti delle imprese energetiche – che hanno conseguito utili eccezionalmente in rialzo –, al fine di sostenere il pagamento delle forniture di energia elettrica e gas in favore di utenti economicamente e/o fisicamente svantaggiati;

   5) a proseguire nell'attuazione del Green New Deal, in particolare;

    a) incrementando gli investimenti nelle fonti rinnovabili, che necessitano non esclusivamente di incentivi quanto di un quadro regolatorio certo, della semplificazione dei processi autorizzatori, e soprattutto del completamento delle regole del mercato elettrico, che in molti settori vede il predominio delle fonti fossili semplicemente perché mancano le regole per «gestire» le rinnovabili;

    b) individuando un piano industriale impiantistico del Paese, anche ponendo in essere interventi di semplificazione e accelerazione dei procedimenti autorizzativi per la realizzazione e l'esercizio di impianti da fonti rinnovabili, al fine di garantire il conseguimento e potenziamento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione fissati dal Piano nazionale integrato di energia e clima;

    c) assumendo idonee iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate a favorire la transizione ecologica, energetica e verso l'economia circolare, mediante la progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e la tempestiva definizione di appositi indicatori per gli investimenti ecosostenibili;

    d) dando seguito all'impegno congiunto di porre fine al finanziamento pubblico per i progetti internazionali sui combustibili fossili entro la fine del 2022, adottato alla conferenza globale sul clima di Glasgow lo scorso anno, tenuto conto che l'Italia, secondo la recente ricerca pubblicata da Oil Change International e Friends of the Earth US, a cui hanno collaborato Legambiente e ReCommon, rimane il sesto maggior fornitore di finanza pubblica internazionale per combustibili fossili a livello globale, piazzandosi davanti ad Arabia Saudita e Russia;

    e) adottando ogni iniziativa, anche di carattere normativo, affinché, nell'ambito della pianificazione e gestione dei rifiuti vengano assunte scelte che prevedano la progressiva dismissione degli impianti di incenerimento e che escludano nuove soluzioni impiantistiche basate sull'incenerimento dei rifiuti o comunque tali da incidere negativamente sulla qualità dell'aria e dei suoli, e la contestuale adozione di pratiche gestionali e soluzioni impiantistiche finalizzate alla riduzione della produzione di rifiuti, alla raccolta differenziata, alla tariffazione puntuale e alla promozione di filiere produttive volte al riuso, alla riparabilità, riciclabilità e compostabilità dei beni e materiali;

   6) a introdurre nel nostro ordinamento il c.d. salario minimo, ovverosia una soglia minima di dignità salariale sul monte ore, non inferiore a 9 euro lorde, al di sotto della quale non scendere, così rafforzando la contrattazione collettiva, stabilendo i criteri per individuare i cc.dd. contratti leader (siglati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative), contrastando il dumping salariale e la concorrenza sleale, nonché prevedendo la detassazione degli aumenti dei rinnovi contrattuali;

   7) in materia di dignità delle condizioni di lavoro sul mercato:

    a) a contrastare il precariato, continuando a prevedere incentivi volti a favorire le assunzioni a tempo indeterminato, nonché collegando strettamente le tipologie contrattuali a tempo determinato a specifiche causali;

    b) a inserire, nella prossima legge di bilancio, le disposizioni necessarie al completamento di un sistema di tutele in favore dei lavoratori autonomi, avviato con l'introduzione dell'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, attraverso l'estensione delle misure già previste per i lavoratori dipendenti;

   8) in materia di politiche attive del lavoro:

    a) a creare una piattaforma nazionale di domanda e offerta di lavoro che:

   1) raccolga tutti i dati dei beneficiari di prestazioni (non solo percettori di RdC, ma anche di Naspi, Discoll, Ds agricola, etc.);

   2) veicoli le informazioni alle imprese, in modo da favorire l'incontro della domanda da parte delle aziende e l'offerta da parte della forza lavoro nel mercato;

   3) consenta l'erogazione alle aziende delle varie agevolazioni, in termini di esonero contributivo, di cui godrebbero assumendo i percettori di RdC;

    b) a prevedere, nel primo provvedimento utile, una misura volta a riattivare i contratti dei Navigator, nonché a istituire presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un tavolo tecnico che, con la partecipazione delle associazioni sindacali e di categoria maggiormente rappresentative, definisca una strategia occupazionale per la figura dei Navigator sì da garantire la continuità lavorativa di tali figure professionali e, al contempo, non sprecare l'investimento effettuato negli anni per professionalità ormai acquisite e certamente valorizzandoli all'interno del sistema di servizi per il lavoro e l'inclusione sociale che il nostro Paese necessita;

   9) per far fronte alla emergenza povertà:

    a) ad adottare le iniziative necessarie a risolvere le emergenti problematiche di carattere sociale, rafforzando le misure per affrontare la povertà alimentare, ampliando anche il bonus sociale, e le crescenti disparità generazionali, di genere e territoriali, in particolare con interventi finalizzati a invertire il trend demografico del Paese e a favorire l'inserimento lavorativo dei giovani e delle donne, nonché rafforzando gli interventi a sostegno della ripresa economica nel Mezzogiorno e nelle aree interne e isole minori, al fine di evitare che la crisi innescata dall'emergenza sanitaria accentui maggiormente, negli anni, le disparità fra le diverse aree del Paese;

    b) a intervenire nella semplificazione del funzionamento del fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e del fondo per la morosità incolpevole, che muova da una preventiva azione di monitoraggio sulle modalità e sui tempi di utilizzo delle risorse e sull'efficacia della loro pregressa gestione, definendo criteri uniformi e omogenei nella quantificazione e nel riparto delle stesse e individuando modalità procedurali atte a renderne tempestiva l'erogazione nei confronti dei soggetti aventi diritto, al fine di porre in essere una effettiva azione di contrasto del disagio abitativo e pervenire a una adeguata definizione delle politiche abitative nel nostro Paese;

   10) al fine di attuare pienamente l'articolo 3, comma 2, della Costituzione, per l'uguaglianza sostanziale e la piena parità di diritti delle donne:

    a) a predisporre un piano straordinario di misure finalizzato al sostegno e all'incentivazione del lavoro femminile, adottando in particolare politiche di conciliazione temi di vita e lavoro, incrementando la dotazione di servizi di sostegno alla genitorialità, anche al fine di contrastare il problema dell'abbandono del lavoro da parte delle donne con bassi livelli di istruzione, soprattutto con figli a carico;

    b) ad adottare tutte le iniziative necessarie al raggiungimento dell'obiettivo n. 5 dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze;

    c) a prevedere una «strategia nazionale per la parità di genere», per colmare i persistenti divari di genere nel mondo del lavoro, a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni, e sviluppare il pieno potenziale femminile nelle imprese, nella politica e nella società, nonché di conseguire un equilibrio di genere a livello decisionale e politico;

    d) a istituire immediatamente l'osservatorio istituzionale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per la valutazione dell'impatto di genere come prassi ordinaria nella fase ex ante progettuale di qualsiasi iniziativa legislativa, politica, strategica, programmatica, indispensabile per cambiare il metodo decisionale e superare diseguaglianze, valorizzando le diversità;

    e) ad assicurare la necessaria continuità ai finanziamenti, alle attività e al funzionamento dei centri e delle reti antiviolenza territoriali e dei centri e servizi per uomini autori di violenza, al fine di rafforzare la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e prevedere sempre maggiori azioni per il reinserimento economico e sociale, con particolare attenzione al mondo del lavoro, delle donne vittime di violenza che escono dai centri;

    f) a continuare a perseguire a livello europeo, ogni politica e misura finalizzata a promuovere la parità tra donne e uomini, sostenendola nell'ambito dei programmi strategici pluriennali a largo raggio e nella programmazione delle risorse, per colmare il divario in materia di occupazione, retribuzioni, pensioni e processo decisionale, eradicare la violenza di genere, aiutare le vittime e promuovere la parità di genere e dei diritti delle donne nel mondo, in primo luogo garantendo l'integrazione sistematica della dimensione di genere nelle politiche dell'Unione europea;

   11) in materia di sicurezza sul lavoro:

    a) a migliorare le ispezioni in quantità, qualità e frequenza, attraverso la giusta e necessaria riforma del livello istituzionale di indirizzo e programmazione, l'integrazione delle banche dati disponibili, lo sviluppo di tutti i servizi di prevenzione e per la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso assunzioni mirate e finanziamenti ad hoc e attraverso la realizzazione di una anagrafe di Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, anche sul territorio (RLS/RLST), consultabile e utilizzabile presso le sedi regionali dell'INAIL;

    b) a investire, tramite l'INAIL, risorse sulla ricerca, sia per proteggere i lavoratori e le lavoratrici utilizzando le tecnologie innovative di protezione passiva, sia per accompagnare le modifiche ormai veloci delle modalità lavorative, per mettere al centro la protezione della persona;

    c) a valorizzare la contrattazione come misura prevenzionale, attraverso la qualificazione delle imprese e la c.d. patente a punti, suscettibile di favorire la regolarità rispetto alle norme sulla sicurezza sul lavoro, la legalità e la piena applicazione dei CCNL;

   12) a rafforzare le misure volte a sostenere l'istruzione, l'Università e la ricerca, anche garantendo l'adeguamento dei trattamenti degli insegnanti ai livelli europei, l'assunzione di più psicologi e pedagogisti per fornire sostegno ai nostri ragazzi e a tutta la comunità scolastica, l'introduzione di una «scuola dei mestieri» per valorizzare e recuperare la tradizione dell'artigianato italiano, l'aumento dei fondi per Università e ricerca a favore di studenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo, l'accesso aperto ai risultati delle ricerche e la riduzione del numero chiuso per l'accesso all'Università;

   13) in materia di salute e sanità:

    a) a proseguire nell'azione di incremento delle risorse da destinare al funzionamento del Servizio Sanitario nazionale, sia in termini di risorse finanziarie che professionali, con particolare riferimento agli investimenti necessari per la medicina d'urgenza, al finanziamento dei cicli di specializzazione, della domiciliarità, della medicina territoriale, al potenziamento, adeguamento e rinforzo delle strutture ospedaliere e al rafforzamento della governance dei distretti socio-sanitari;

    b) a riformare il Titolo V della Costituzione, in particolare riportando la materia della salute nella competenza esclusiva dello Stato, così evitando le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, a maggior ragione emerse nel corso della pandemia Covid-19;

    c) a potenziare e rendere maggiormente accessibili le terapie innovative e avanzate;

    d) a sostenere con incentivi e sussidi i pronto soccorso, aumentare le retribuzioni per il personale sanitario, completare l'incremento delle pensioni di invalidità per le persone con disabilità, potenziare gli strumenti per i percorsi di vita indipendente delle persone con disabilità e non autosufficienti, dare attuazione alla legge delega in tema di disabilità, definire e potenziare le tutele per i caregiver, nonché prevedere misure volte al c.d. «silver cohousing» al fine di creare condizioni di vita migliori per gli anziani;

   14) in continuità con l'istruttoria già svolta nel corso dell'esame, nella passata Legislatura, della delega fiscale:

    a) ad adottare eventuali misure di riattivazione del programma Cashback, in un'ottica generale di riforma e di modernizzazione in senso digitale del sistema dei pagamenti;

    b) a trasformare gradualmente il sistema attuale delle fax expenditures in un sistema di rimborso diretto e tracciabile in tempo reale, con evidenti benefici anche per le complessive attività di gestione di competenza dell'erario;

   15) nell'ottica della collaborazione tra fisco e contribuente:

    a) ad adottare con urgenza misure in materia di riscossione dei carichi pendenti che, attraverso un piano di dilazione dei pagamenti, supportino i contribuenti, inclusi coloro che risultino decaduti da precedenti rateazioni, anche a valere sul medesimo debito inscritto a ruolo, tenuto conto della recrudescenza della crisi economica;

    b) a valutare l'opportunità di prevedere misure di definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo presso l'Agente per la Riscossione, al fine di agevolare lo smaltimento del magazzino dei crediti fiscali;

    c) a improntare la logica propria degli strumenti deflattivi del contenzioso anche alla valutazione delle effettive possibilità per il contribuente di far fronte al proprio debito erariale, per trovare il corretto punto di equilibrio tra interessi erariali e salvaguardia della continuità aziendale e al potenziamento del sistema di riscossione, attraverso la destinazione di maggiori risorse strumentali e di personale e di maggiori poteri di indagine e controllo periodico al soggetto riscossore, nonché prevedendo l'implementazione di banche dati interoperabili, aumentando anche la frequenza di aggiornamento di quelle già disponibili, evitando in tal modo l'incremento del magazzino dei crediti fiscali inesigibili;

    d) a prorogare i termini delle notifiche delle cartelle esattoriali che facciano riferimento al periodo della pandemia, e a consentire una «Rottamazione quater» per le cartelle esattoriali e il proseguimento «nell'azione di sostegno» a tutti coloro che sono stati più colpiti dalla crisi dovuta al Covid;

    e) a prevedere un'ulteriore proroga, di almeno due anni, in materia di rateizzazione delle cartelle, stabilendo che alla presentazione della domanda di rateizzazione consegua la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza e il divieto di iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche o di avviare nuove procedure esecutive come già previsto dal decreto ristori (decreto-legge n. 157 del 2020);

   16) a garantire il rapido completamento della realizzazione delle opere infrastrutturali stradali e ferroviarie del Paese, sia longitudinali che trasversali, e il miglioramento nonché potenziamento delle infrastrutture esistenti e non adeguate a soddisfare la domanda di viabilità nelle aree interne;

   17) in materia di giustizia:

    a) a potenziare gli strumenti di contrasto alle mafie già esistenti, completare la riforma in tema di ergastolo ostativo, tutelare i principali presìdi antimafia come il 41-bis, le misure di prevenzione personali e patrimoniali;

    b) a proseguire nella lotta alla corruzione, in particolare attraverso l'adozione di misure volte a garantire maggiore trasparenza e controllo dei fondi del PNRR e l'implementazione delle tutele per il lavoratore che denuncia (c.d. «whistleblowing») e per i testimoni di giustizia;

    c) a proseguire nella politica di contrasto alle agromafie ed ecomafie, tutelando il diritto alla salute attraverso un efficace sistema di repressione delle attività della criminalità organizzata e dei reati ambientali in generale;

   18) a livello europeo:

    a) a promuovere una revisione sostanziale del meccanismo del Patto di Stabilità e Crescita, che tenga conto delle esigenze di ripresa socio-economica in ciascuno Stato membro, a partire dal mantenimento dell'attivazione della clausola generale di salvaguardia, ove necessario, anche nel corso del 2023, per consentire agli Stati membri di continuare ad adottare le necessarie misure di flessibilità di bilancio finalizzate a ridurre al minimo l'impatto economico e sociale della grave crisi economica;

    b) ad avviare con urgenza un confronto costruttivo per l'istituzione di un Fondo energetico europeo straordinario, quale strumento, a disposizione dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, a supporto della lotta al caro energia, al fine di garantire una maggiore autonomia sul fronte energetico;

   19) in uno spirito di collaborazione con il Parlamento:

    a) a proseguire nell'iter dei disegni di legge indicati nel DEF 2022, attribuendo priorità a quelli contenenti riforme abilitanti per il PNRR;

    b) a interloquire più appropriatamente e approfonditamente con il Parlamento, conformemente alla separazione dei poteri quali costituzionalmente previsti, in particolare prevedendo che, nell'adozione di un decreto delegato, ogniqualvolta il Governo non si conformi al parere espresso dalle Commissioni parlamentari, il Governo stesso ritorni in Parlamento per motivare specificamente la sua scelta e, solo dopo questo passaggio, sia possibile l'approvazione definitiva del decreto legislativo;

    c) a monitorare, in tempo reale, l'andamento della situazione macroeconomica e dei principali indicatori congiunturali al fine di valutare, qualora si verifichi un peggioramento dello scenario economico conseguente al perdurare degli effetti negativi, l'applicazione di quanto previsto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243, e quindi presentare al Parlamento una Relazione ai sensi dell'articolo 6, della citata legge, al fine di incrementare le risorse per una prossima manovra espansiva volta a sostenere famiglie e imprese rispetto alle conseguenze della perdurante crisi in atto e dell'impatto del caro energia, anche successivamente ai primi mesi del 2023, in modo del tutto simile a quanto fatto durante l'emergenza pandemica;

    d) a semplificare e render maggiormente trasparente e certo il processo di attuazione delle norme di rango primario ed il relativo monitoraggio compiuto dall'Ufficio per il programma di Governo, nell'ambito della Presidenza del Consiglio, in particolare accostando ai target quantitativi già assegnati alle Amministrazioni, ulteriori target qualitativi finalizzati a distinguere lo stato di attuazione di ogni provvedimento, con priorità in riferimento a quelli che includono norme di interesse per il PNRR.
(6-00002) «Francesco Silvestri, Dell'Olio, Fenu, Lovecchio, Torto, Conte, Aiello, Alifano, Amato, Appendino, Ascari, Auriemma, Baldino, Barzotti, Bruno, Cafiero De Raho, Cantone, Cappelletti, Caramiello, Carmina, Carotenuto, Caso, Cherchi, Alfonso Colucci, Sergio Costa, Di Lauro, Donno, D'Orso, Fede, Ilaria Fontana, Giuliano, Gubitosa, Iaria, L'Abbate, Lomuti, Morfino, Onori, Orrico, Pavanelli, Pellegrini, Penza, Quartini, Raffa, Marianna Ricciardi, Riccardo Ricciardi, Santillo, Scerra, Scutellà, Sportiello, Todde, Traversi, Tucci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diversificazione energetica

prodotto interno lordo

sicurezza del lavoro