ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01242

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 154 del 04/08/2023
Firmatari
Primo firmatario: GHIO VALENTINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 04/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 04/08/2023


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA delegato in data 04/08/2023
Stato iter:
21/02/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/02/2024
Resoconto GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
 
REPLICA 21/02/2024
Resoconto GHIO VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/08/2023

DISCUSSIONE IL 21/02/2024

SVOLTO IL 21/02/2024

CONCLUSO IL 21/02/2024

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01242
presentato da
GHIO Valentina
testo di
Venerdì 4 agosto 2023, seduta n. 154

   GHIO e ORLANDO. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il comune di Genova ha avviato la progettazione di un'opera di prolungamento sopraelevato della metropolitana per collegare le zone che vanno da Brignole a Molassana, prevedendo un percorso di oltre 6 chilometri per un totale di 8 stazioni. Ad oggi è stato completato lo studio di fattibilità, ottenuto dal Ministero un finanziamento di 398 milioni di euro dal fondo Trm (trasporto rapido di massa) per la realizzazione dell'opera, aggiudicata la gara per il completamento del progetto di fattibilità tecnico economica e la redazione del progetto definitivo;

   nei mesi passati da parte di consiglieri municipali, comunali e regionali e da rappresentati di comitati civici, coadiuvati da esperti, sono state sollevate diverse criticità e preoccupazioni non soltanto relativamente all'impatto visivo dell'opera (si tratta di una struttura sopraelevata che percorrerà per diversi chilometri tutta la Val Bisagno), ma soprattutto all'impatto su ambiente e sicurezza idrogeologica per la presenza di piloni sul fiume Bisagno, evidenziando peraltro l'assenza di uno studio tecnico approfondito sull'opera, i suoi impatti e benefici. In data 26 luglio 2023 la Giunta regionale della Liguria, a margine di una seduta fiume del Consiglio regionale, ha approvato un emendamento alla legge di bilancio regionale finalizzato a ridurre la distanza di dieci metri dagli alvei dei fiumi per realizzare le costruzioni, emendamento propedeutico alla realizzazione dello Skymetro della Valbisagno;

   la sicurezza dei cittadini è una priorità e i fenomeni meteorologici estremi di questi giorni lo dimostrano con evidenza e Genova ha già pagato prezzi altissimi a seguito di pesanti alluvioni che negli anni si sono abbattute sulla città, due delle quali nel 2011 e 2014 hanno riguardato proprio il Bisagno, che è esondato ben 8 volte da quando è stato coperto. Esperti interpellati a mezzo stampa hanno considerato con grande preoccupazione la decisione della regione di ridurre la distanza di costruzione dai fiumi, definendola «un eccesso di confidenza che potremmo pagare anche pesantemente». Al momento i lavori per lo Scolmatore del Bisagno risultano al 9 per cento di avanzamento, rispetto alla programmazione che ne prevede la realizzazione entro aprile 2025;

   a parere degli interroganti, la norma approvata da regione Liguria, che riduce le distanze di costruzione dai fiumi, non appare coerente con la necessità di maggior rigore nella definizione delle norme di sicurezza ambientale e potrebbe costituire un «precedente» anche per altre regioni e comuni per autorizzare costruzioni in deroga vicino a corsi d'acqua –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritengano opportuno – in un momento storico in cui le norme di tutela del territorio sono più che mai essenziali per la sicurezza dei cittadini nelle varie parti del nostro Paese attraversato da fenomeni estremi dovuti al cambiamento climatico, e in un contesto, come quello del torrente Bisagno, già contrassegnato da grande fragilità – adottare ogni iniziativa di competenza, in raccordo con gli enti territoriali, a salvaguardia dell'ambiente, della sicurezza idrogeologica e dei cittadini in relazione a quanto esposto in premessa.
(5-01242)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 febbraio 2024
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-01242

  Il regio decreto del 25 luglio 1904 n. 523 (Testo Unico sulle opere idrauliche); al Capo VII, dedicato alla polizia delle acque pubbliche, stabilisce alcuni divieti afferenti ad interessi pubblici di tutela demaniale ed idraulica delle acque, di difesa del territorio e di qualità dei corpi idrici. In particolare, l'articolo 96, lettera g), vieta «qualunque opera o fatto che possa alterare lo stato, la forma, le dimensioni, la resistenza e la convenienza all'uso, a cui sono destinati gli argini e loro accessori... e manufatti attinenti».
  A tale preesistente e tuttora vigente disciplina in materia di polizia idraulica, si affianca il Testo Unico Ambientale che, all'articolo 115, riconduce alla competenza esclusiva delle regioni la disciplina degli interventi di trasformazione e gestione del suolo e del soprassuolo previsti nella fascia di almeno 10 metri dalla sponda di fiumi, laghi, stagni e lagune e vieta la copertura dei corsi d'acqua non imposta da ragioni di tutela della pubblica incolumità e la realizzazione di impianti di smaltimento dei rifiuti. Detti interventi o progetti sono sottoposti a puntuali verifiche di fattibilità.
  Questo Ministero adempie alle proprie funzioni in materia di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico con atti di programmazione e finanziamento di interventi strutturali proposti da regioni e province autonome, la cui attuazione è perseguita dal Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico.
  Con riguardo al caso di specie, la regione Liguria ha comunicato le proprie osservazioni sulla legge regionale n. 17 del 2 agosto 2023, recante «Disposizioni di carattere fiscale e finanziario ed altre disposizioni di adeguamento», e sullo specifico all'articolo 32, oggetto di interrogazione.
  Tale norma non si pone in contrasto con il Testo Unico Ambientale che, si ribadisce, demanda alle regioni la disciplina degli interventi di gestione del suolo e del soprassuolo nella fascia di 10 metri dai corsi d'acqua. Inoltre, la disposizione riguarda solo le infrastrutture lineari e non la realizzazione di volumi edilizi; pertanto, non contrasta neppure con il divieto di cui al regio decreto n. 523 del 1904, già citato.
  Non si tratta di una normativa utile a ridurre la distanza della costruzione dai fiumi, essendo applicabile solo alle infrastrutture strategiche, per le quali pone delle condizioni di ammissibilità a tutela del corso d'acqua e della pubblica incolumità, con particolare riguardo alla sicurezza idraulica, la cui verifica spetta all'autorità idraulica in sede di rilascio dei titoli abilitativi, secondo il vigente ordinamento regionale.
  Si conferma, altresì, che il canale scolmatore del torrente Bisagno nel comune di Genova è programmato nell'ambito del cosiddetto Piano stralcio aree metropolitane ed urbane con alto livello di popolazione esposta al rischio di alluvioni. Dalla relazione annuale del Commissario di Governo per la regione Liguria, aggiornata al 31 dicembre 2022, si evince che i lavori risulterebbero al 9 per cento di avanzamento rispetto alla programmazione, che ne prevede la realizzazione entro aprile 2025.
  Dal sistema di monitoraggio della Banca Dati Unificata (BDU), si rileva inoltre che, al 30 giugno scorso, il costo realizzato ammonta a circa 45 milioni, pari a circa il 22 per cento dell'importo complessivo dell'intervento, di 204 milioni, interamente a valere su risorse statali.
  Atteso quanto sopra, il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica continuerà ad attenzionare la questione oggetto di interrogazione e adotterà ogni utile iniziativa, nell'ambito del perimetro delle proprie competenze, in raccordo con gli enti territoriali coinvolti, ai fini della salvaguardia dell'ambiente e della sicurezza idrogeologica dei cittadini e dei luoghi interessati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica