ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00356

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 50 del 13/02/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZANELLA LUANA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 08/02/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/02/2023
Stato iter:
31/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2023
Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 31/05/2023
Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/02/2023

DISCUSSIONE IL 31/05/2023

SVOLTO IL 31/05/2023

CONCLUSO IL 31/05/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00356
presentato da
ZANELLA Luana
testo di
Lunedì 13 febbraio 2023, seduta n. 50

   ZANELLA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il Centro nascite alternativo dell'Ospedale San Martino di Genova, inaugurato nel 2000, ha rappresentato in questi anni un'eccellenza e un vero e proprio fiore all'occhiello della sanità non solo della Liguria, ma del nostro Paese;

   il Centro nascite, realizzato nell'ambito del reparto di ostetricia dell'ospedale San Martino, quindi all'interno di un'Unità Operativa di ostetricia di III livello, gestiva le sole gravidanze fisiologiche ed è nato dalla necessità di provare a cambiare qualcosa nell'ottica di un maggior rispetto della naturalità dell'evento parto e di privilegiare la continuità delle cure in un ambiente diverso da quello ospedaliero e più simile possibile a quello familiare, e gestito da ostetriche con una ginecologa di riferimento;

   gli obiettivi principali del centro sono stati in questi anni quelli di voler ricreare un'atmosfera familiare in una struttura ospedaliera evitando di medicalizzare un evento a forte valenza psico-emotiva, per rafforzare nelle donne la consapevolezza che il parto sia un passaggio naturale, per dare continuità alle cure successive all'evento nascita, e garantire la totale centralità della donna e della coppia durante tutta la degenza;

   l'attività specifica di questa struttura di eccellenza è stata praticamente sospesa durante la fase emergenziale conseguente alla pandemia da Covid, e le stanze del Centro sono state utilizzate come sale parto per tutte le partorienti Covid negative. Attualmente il reparto non è stato più recuperato alla sua funzione originaria e risulterebbe sostanzialmente in buona parte abbandonato, con tutto quello che ciò significa in termini di dispersione del patrimonio umano e professionale e della preziosa esperienza maturata;

   la direzione sanitaria del San Martino, nei giorni scorsi ha dichiarato che dal Centro nascita alternativo si dovrebbe passare alla realizzazione del progetto «Ostetricia: ritorno al futuro», che vedrà la luce nel corso del 2023, e che dovrebbe mantenere la finalità di ridurre la medicalizzazione dell'evento nascita –:

   se non ritenga di adottare, nell'ambito delle proprie competenze, tutte le iniziative necessarie volte a garantire la prosecuzione dell'esperienza del Centro nascite alternativo di cui in premessa, al fine di non disperdere il prezioso patrimonio di umanità, professionalità e di esperienza maturato in questa struttura di eccellenza, nata per favorire una maggiore umanizzazione dell'evento parto e garantire una reale centralità della donna e della coppia durante tutta la degenza.
(5-00356)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 31 maggio 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00356

  Con riferimento al quesito posto dall'interrogante preme anzitutto chiarire che la competenza a porre in essere iniziative sul tema in questione è esclusivamente della regione Liguria.
  Ciò premesso questo Dicastero si è in ogni caso prontamente attivato interrogando l'ente, il cui Assessore alla Sanità ha trasmesso a questo Ministero i seguenti elementi di informazione forniti dal Direttore Generale dell'ospedale Policlinico San Martino di Genova.
  Intanto, si premette che, come ricordato nell'atto di sindacato ispettivo, il Centro Nascite Alternativo ha iniziato le proprie attività nell'ambito del San Martino nel 2000, in risposta alle crescenti esigenze della maggiore umanizzazione del parto, divenuto troppo frequentemente un evento medicalizzato.
  A distanza di oltre 20 anni, la disciplina normativa nei cui ambiti operano i reparti di maternità è profondamente mutata, sia riguardo all'assistenza alle gestanti sia rispetto al profilo professionale dell'ostetrica.
  Alcuni decreti legislativi, nonché diverse linee guida, peraltro curate dal Ministero della salute, hanno consentito di delineare una più moderna organizzazione delle Ostetricie, rispettosa della naturalità del parto e della sicurezza in cui esso deve sempre avvenire.
  E infatti, l'ostetrica viene individuata come la professionista di riferimento, tenendo conto degli standard europei per le «Midwifery Units» in relazione all'autonomia decisionale, all'indipendenza culturale ed operativa, alla responsabilità professionale.
  Inoltre, occorre ricordare l'incidenza nel settore sanitario del recente evento pandemico da COVID-19: nel caso dell'ospedale Policlinico San Martino, nel 2020, il Centro Nascite Alternativo ha rappresentato l'unica soluzione praticabile per consentire percorsi separati e sicuri per le gestanti.
  Le stanze del Centro sono state utilizzate come sale parto per tutte le partorienti negative al COVID-19, mentre le stanze del «blocco parto» sono state riservate alle gestanti positive, che in tale fase pandemica provenivano da tutta la regione Liguria.
  In effetti, il Centro era dotato di soli 5 posti letto, per giunta mai tutti occupati, con un numero annuo di parti davvero piccolo rispetto alle risorse impiegate, così da poter configurare l'evento nascita alla stregua di un privilegio.
  Al riguardo e proprio nell'ottica di miglioramento dell'assistenza ai pazienti, la regione comunica che nel 2022 è stato definito il Progetto «Ostetricia: ritorno al futuro», che sarà sviluppato nel corso del 2023.
  Tra gli obiettivi che il San Martino si è posto, acquista un particolare rilievo l'intento di valorizzare l'esperienza del Centro, portando la fisiologia ostetrica al di fuori dei confini di un piccolo reparto di 5 posti letto al secondo piano del Padiglione 2, in cui essa veniva praticata, e trasferendola – in modo esclusivo – nel reparto di degenza del primo piano dello stesso Padiglione, dotato di 20 posti letto.
  Un ulteriore obiettivo è la riduzione della medicalizzazione dell'evento nascita, che deve essere vissuto in modo naturale e sicuro da tutte le gestanti, senza il limite dettato da criteri non sempre oggettivi, come accadeva fino al marzo 2020 per una quantità di parti che si aggirava intorno al 10 per cento del totale.
  Un particolare obiettivo è l'individuazione di un'area dedicata alla patologia ostetrica, per la quale il San Martino è Hub regionale, da collocare nei locali del Centro, attualmente contigui alla patologia neonatale.
  In tal modo, le gravidanze fragili e ad alta complessità assistenziale potranno trovare una adeguata logistica, più intima e rispettosa: in effetti, le gestazioni complicate risultano in aumento.
  In questo contesto, sono previsti anche spazi altamente monitorizzati, utilizzabili all'occorrenza come «family rooms», per consentire ai neonati prematuri di fruire da subito del contatto con i genitori, una esperienza «nuova» nel nostro Paese, e grandemente significativa per le piccole vite venute alla luce precocemente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

istituto ospedaliero