ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00308

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 45 del 30/01/2023
Firmatari
Primo firmatario: MARROCCO PATRIZIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Data firma: 27/01/2023


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 27/01/2023
Stato iter:
23/02/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/02/2023
Resoconto TRIPODI MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 23/02/2023
Resoconto MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/01/2023

DISCUSSIONE IL 23/02/2023

SVOLTO IL 23/02/2023

CONCLUSO IL 23/02/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00308
presentato da
MARROCCO Patrizia
testo di
Lunedì 30 gennaio 2023, seduta n. 45

   MARROCCO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   in Pakistan si sta diffondendo l'allarme per il considerevole aumento dei rapimenti di ragazze minorenni costrette a sposarsi e a convertirsi all'Islam;

   diverse fonti riferiscono di numerosi episodi in cui donne anche giovanissime sono state rapite dalle famiglie, portate lontano dalle loro case e costrette a sposare uomini molto più vecchi di loro;

   nonostante in Pakistan ai minorenni sia formalmente vietato sposarsi e convertirsi senza il consenso del padre, le organizzazioni umanitarie di tutela dell'infanzia hanno ipotizzato un coinvolgimento in queste pratiche delle autorità religiose islamiche, nonché la complicità delle forze dell'ordine e del sistema giudiziario. È stato segnalato, infatti, che i tribunali a volte utilizzano interpretazioni improprie della legge religiosa per giustificare il fatto che le vittime siano rimaste con i loro aggressori, mentre la polizia si rifiuta di registrare i rapimenti, li liquida a «matrimoni d'amore» o accetta come attendibili documenti falsi in cui le vittime attestano la loro età legale per il matrimonio;

   nel dicembre 2022 più di 30 organizzazioni umanitarie pachistane, tra cui la Commissione giustizia e pace della locale Conferenza episcopale, hanno sollecitato il Governo di Islamabad affinché prenda in seria considerazione gli ultimi dati sugli episodi di conversione forzata;

   in un rapporto presentato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel luglio 2022, il Centro per la giustizia sociale con sede a Lahore ha riferito di 78 episodi, ufficialmente denunciati, di conversione forzata nel 2021, ma secondo l'organizzazione cattolica «Aiuto alla Chiesa che Soffre» il numero di casi sarebbe fortemente sottostimato –:

   quali iniziative il Governo intenda intraprendere nelle sedi internazionali e nei rapporti diplomatici bilaterali con il Pakistan affinché tale Stato assicuri il pieno rispetto delle Convenzioni internazionali a tutela dei minori e delle donne, assicuri la libertà religiosa e adotti provvedimenti volti a impedire il ripetersi delle pratiche citate in premessa, facendo rispettare la propria legge che proibisce le conversioni forzate, i matrimoni forzati e precoci, il rapimento e la tratta.
(5-00308)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 febbraio 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00308

  Il Governo italiano segue con attenzione la situazione dei diritti umani delle donne e dei minori in numerosi Paesi, tra cui il Pakistan.
  Il Pakistan può contare su importanti risorse intellettuali e cosmopolite, molte delle quali formatesi all'estero. Ma occorre considerare che, anche a causa dell'elevato tasso di crescita demografica e di risorse inadeguate, gran parte della popolazione vive in contesti rurali e periferici, con elevati tassi di analfabetismo e povertà.
  La religione islamica è il principale fattore integrante e identitarie del Paese e il Corano – trattandosi di una Repubblica Islamica – è fonte primaria dell'ordinamento.
  La Costituzione del Pakistan contiene importanti riferimenti normativi alla tutela dei diritti umani e delle minoranze. Tuttavia, nelle aree rurali e periferiche, caratterizzate per lo più da tradizioni locali e interpretazioni estremiste della Sharia, si manifestano talvolta gli episodi richiamati dall'interrogante.
  Il Governo italiano è naturalmente sensibile a quanto accade. Il tema riguarda anche la tutela delle minoranze religiose, tra cui quella cristiana, che costituisce una delle priorità della politica estera italiana. Inoltre, l'Italia ospita la più numerosa comunità pakistana nell'Unione europea.
  Il nostro impegno a favore dei diritti umani in Pakistan si articola su tre livelli.
  A livello multilaterale, l'Italia è in prima linea sul piano della tutela e della promozione dei diritti delle categorie più vulnerabili, incluse donne, minori e persone appartenenti a minoranze religiose. La prevenzione e il contrasto di ogni forma di discriminazione e violenza nei loro confronti rappresentano tematiche prioritarie che vengono affrontate in maniera trasversale nell'ambito del settore dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo.
  Il nostro Paese è in prima linea nelle campagne internazionali contro i matrimoni precoci e forzati: una grave violazione della dignità e dell'integrità della salute fisica e mentale di donne, ragazze e bambine.
  In occasione dell'ultima sessione della Revisione Periodica Universale, che ha interessato il Pakistan nel gennaio 2023, abbiamo raccomandato al Paese di «incrementare gli sforzi per prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e violenza contro le minoranze religiose, con particolare attenzione a donne, ragazze e minori e di porre fine alla pratica dannosa dei matrimoni precoci e forzati».
  Inoltre, sempre in questa sede, ad ulteriore testimonianza della costante attenzione che l'Italia pone al tema della libertà di religione o credo, abbiamo raccomandato al Pakistan di decriminalizzare il reato di blasfemia.
  A livello europeo, le tematiche in questione sono sollevate nel quadro del dialogo fra Pakistan e Unione Europea. Il rispetto dei diritti umani è parte integrante del «Piano Strategico d'impegno» del 2019 sul quale sono basati i rapporti dell'UE con il Pakistan. Inoltre, dal 2014, Bruxelles ha concesso a Islamabad le agevolazioni tariffarie unilaterali previste dal Sistema di Preferenze Generalizzate, con l'obbligo di rispettare 27 convenzioni internazionali in materia di diritti umani, tutela ambientale e buon governo. Tali agevolazioni hanno fatto dell'Unione Europea un partner commerciale di vitale importanza per l'economia pakistana e sono oggetto di periodiche revisioni da parte delle Istituzioni europee, cui concorrono le valutazioni degli Stati membri sui progressi nella promozione e applicazione dei diritti umani e delle minoranze nel Paese. La condizionalità posta per la concessione del GSP Plus costituisce dunque un importante strumento di pressione di cui l'Unione Europea – e l'Italia – dispongono.
  In terzo luogo, a livello bilaterale, l'Italia promuove una costante azione di sensibilizzazione della controparte. Siamo intervenuti anche su specifici casi, talvolta con significativi risvolti pubblici (ricorderete tutti, ad esempio, quello di Asia Bibi).
  L'Ambasciata d'Italia a Islamabad partecipa alle attività promosse dalle istituzioni multilaterali presenti in Pakistan, nonché alle iniziative coordinate dalla locale Delegazione dell'Unione europea. Tali azioni sono volte a sensibilizzare le Autorità pakistane a promuovere una corretta ed effettiva applicazione della normativa pakistana esistente, nonché l'adesione e applicazione dei principali strumenti internazionali in materia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

matrimonio

gruppo religioso