ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00109

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 22 del 09/12/2022
Firmatari
Primo firmatario: BONAFE' SIMONA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 09/12/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 09/12/2022


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/12/2022
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/12/2022
Attuale delegato a rispondere: AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR delegato in data 13/12/2022
Stato iter:
19/01/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/01/2023
Resoconto SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 19/01/2023
Resoconto BONAFE' SIMONA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/12/2022

DISCUSSIONE IL 19/01/2023

SVOLTO IL 19/01/2023

CONCLUSO IL 19/01/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00109
presentato da
BONAFÈ Simona
testo di
Venerdì 9 dicembre 2022, seduta n. 22

   BONAFÈ e DE LUCA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) rappresenta un'occasione unica per il rilancio dell'Italia, per il superamento delle diseguaglianze territoriali, di genere e generazionali;

   la governance del Pnrr, così come definita dal decreto-legge 31 maggio 2021, numero 77, è articolata su più livelli;

   la responsabilità di indirizzo del Piano è assegnata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso una «cabina di regia», una «segreteria tecnica», una «Unità per la razionalizzazione e il miglioramento dell'efficacia della regolazione» ed un «Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale»;

   il monitoraggio e la rendicontazione del Piano sono affidati al Servizio centrale per il Pnrr, istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, che rappresenta il punto di contatto nazionale con la Commissione europea per l'attuazione del Piano;

   alla realizzazione operativa degli interventi previsti dal Pnrr provvedono i singoli soggetti attuatori: le amministrazioni centrali, le regioni e le province autonome e gli enti locali, sulla base delle specifiche competenze istituzionali o della diversa titolarità degli interventi stessi;

   la relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, pubblicata nel mese di ottobre 2022 e prevista dall'articolo 2, comma 2, lettera e), del decreto-legge 31 maggio 2021, numero 77, ha certificato come nel primo semestre del 2022 l'Italia abbia raggiunto gli obiettivi previsti, come accertato anche dalla Commissione europea. In virtù di tale risultato il nostro Paese potrà ricevere altri 21 miliardi di euro, dopo i 45,9 miliardi ottenuti nei mesi scorsi;

   la governance del Pnrr affida agli enti locali ed in particolare ai comuni, un ruolo di primaria importanza nell'attuazione degli investimenti previsti dal Piano, in particolare nella fase di predisposizione dei progetti e di partecipazione ai bandi;

   sono state da tempo evidenziate alcune criticità riguardanti soprattutto la capacità di progettazione ed esecuzione delle opere da parte degli enti locali di piccola entità: problematiche comunque risolvibili dotando tali amministrazioni di personale e risorse adeguate;

   esponenti di primo piano dell'attuale Governo e lo stesso Presidente del Consiglio hanno da subito messo in dubbio gli obiettivi raggiunti dal precedente Esecutivo rispetto allo stato di attuazione del Pnrr, annunciando sulla stampa un nuovo decreto per rivedere la governance stessa del Piano;

   dalle indiscrezioni sui media è emerso come il Governo voglia accentrare il controllo del Pnrr attraverso il trasferimento di alcune competenze alla Presidenza del Consiglio e rafforzare i «poteri sostitutivi» commissariando quindi le amministrazioni in ritardo sui progetti;

   la Commissione europea si è detta, ad oggi, disponibile ad un confronto, purché gli impegni presi vengano rispettati: «Finora il nostro Paese ha dimostrato grande capacità di mantenere gli impegni. Dobbiamo dare atto al Governo precedente di aver lavorato bene. La missione della Commissione ha verificato il livello di impegno straordinario che c'è da parte di tutte le nostre amministrazioni. Nella fase di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza i servizi della Commissione europea sono disponibili e pronti a collaborare per risolvere strozzature, difficoltà, singoli progetti che incontrano problemi concreti»: ha dichiarato il Commissario Ue all'economia, Paolo Gentiloni –:

   se il Governo intenda realmente modificare la governance del Pnrr, così come definita dal decreto-legge 31 maggio 2021, numero 77, e conseguentemente con quali modalità e con quali finalità.
(5-00109)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 gennaio 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-00109

  La piena attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza risulta indispensabile ai fini del rilancio del nostro Paese e richiede, oltre che un lavoro integrato tra i diversi soggetti attuatori, un sistema di governance partecipata in grado di garantire una corretta ed adeguata attività di indirizzo, impulso e coordinamento rispetto agli interventi da porre in essere.
  La sfida posta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza presenta rilevanti caratteri di complessità:

   per la rilevante mole di risorse stanziate, che ammontano a circa 220 miliardi di euro, di cui, 69 miliardi a fondo perduto, e 122 miliardi erogati sotto forma di prestiti, sulla base della scelta compiuta dai precedenti Governi di accedere alla quota massima stabilita per regolamento, mentre 30 miliardi sono le risorse nazionali attivate;

   per i tempi previsti per l'attuazione, con una scadenza definitiva fissata al 2026 e un intenso calendario di scadenze intermedie il cui raggiungimento viene verificato sulla base del conseguimento di milestone e target.

  Alle stringenti e complesse scadenze del Piano si aggiungono le criticità derivanti da un eccezionale e non prevedibile aumento dei prezzi dei prodotti energetici che, oltre a determinare un aumento del costo preventivato degli investimenti, comportano un allungamento dei tempi di attuazione, anche per le difficoltà nel reperimento delle materie prime.
  In data 30 dicembre 2022, è stata inviata alla Commissione europea la richiesta di pagamento della terza rata, pari a 19 miliardi di euro, a seguito del raggiungimento dei 55 obiettivi previsti per il secondo semestre del 2022: al momento dell'insediamento di questo Esecutivo, risultavano conseguiti soltanto 25 dei citati obiettivi.
  A partire da quest'anno, il Piano entrerà in pieno nella fase attuativa. Se finora, infatti, gli obiettivi fissati e raggiunti erano soprattutto di carattere qualitativo, d'ora in poi occorrerà confrontarsi con le complicazioni dell'avvio dei cantieri e con gli ostacoli da affrontare nella realizzazione delle opere.
  È, in quest'ottica, che si sta provvedendo alla predisposizione di un nuovo provvedimento normativo che, da un lato, consentirà una più efficace ed intesa attività di coordinamento, di monitoraggio e di costante impulso all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ferme l'autonomia operativa e le responsabilità delle Amministrazioni e dei soggetti attuatori, e, dall'altro, conterrà nuove misure di semplificazione idonee a ridurre i tempi di realizzazione degli interventi, anche rendendo più semplice e veloce l'esercizio dei poteri sostitutivi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

competenza istituzionale CE

competenza istituzionale

trasferimento di competenze