ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00914

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 227 del 16/01/2024
Firmatari
Primo firmatario: TOSI FLAVIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Data firma: 16/01/2024


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/01/2024
Stato iter:
17/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/01/2024
Resoconto TOSI FLAVIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
 
RISPOSTA GOVERNO 17/01/2024
Resoconto NORDIO CARLO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 17/01/2024
Resoconto TOSI FLAVIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/01/2024

SVOLTO IL 17/01/2024

CONCLUSO IL 17/01/2024

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00914
presentato da
TOSI Flavio
testo presentato
Martedì 16 gennaio 2024
modificato
Mercoledì 17 gennaio 2024, seduta n. 228

   TOSI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:

   la pena riveste secondo l'impianto costituzionale una funzione rieducativa del condannato, propedeutica ad un suo futuro reinserimento in società. In tal senso tendono secoli di storia giuridica occidentale, oltre che lo stesso articolo 27 della Costituzione;

   secondo i dati più recenti forniti dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a fine novembre 2023, il numero di detenuti nelle carceri italiane ha raggiunto quota 60.116, superando di gran lunga la capienza regolamentare dei posti disponibili, fissata a circa 50.000. In particolare, l'aumento è significativo se considerato rispetto all'inizio 2023, fotografando una crescita di 3.920 unità e raggiungendo così i livelli precedenti alla pandemia;

   il fenomeno del sovraffollamento non solo impatta negativamente sulla qualità di vita dei detenuti, ma è altresì non in linea con le direttive stabilite dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura delle pene o trattamenti inumani o degradanti. Tale divario tra le condizioni reali e gli standard internazionali è motivo di seria preoccupazione, esponendo il nostro Paese a costose procedure d'infrazione, generando altresì un elevato rischio per la sicurezza all'interno degli istituti penitenziari;

   a riprova dell'importanza e della delicatezza del fenomeno in parola, particolare preoccupazione destano i recenti fatti di cronaca relativi ai suicidi nella casa circondariale di Verona. Nei soli mesi di novembre e dicembre 2023, infatti, qui si sono tolti la vita Farhady Mortaza (10 novembre), Giovanni Polin (20 novembre) e Oussama Saidiki (8 dicembre), quest'ultimo a cui mancavano solo 3 mesi di detenzione;

   il conteggio dei suicidi in carcere aumenta di continuo. Solo nel 2022 sono stati 84 i detenuti a togliersi la vita, tra uomini e donne. Le statistiche dicono che dentro le quattro mura di una cella ci si toglie la vita con una frequenza 19 volte maggiore che fuori. La casa circondariale di Montorio non è purtroppo nuova a questo genere di avvenimenti, anche a causa di una situazione di sovraffollamento dei detenuti e di sottodimensionamento nel numero di personale di polizia penitenziaria –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere, per quanto di competenza, al fine di evitare il ripetersi di tragedie come quelle verificatesi recentemente nella casa circondariale di Verona di cui in premessa, anche alla luce del fenomeno del sovraffollamento carcerario.
(3-00914)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trattamento crudele e degradante

carcerazione

personale carcerario