Legislatura: 19Seduta di annuncio: 10 del 16/11/2022
Primo firmatario: RICHETTI MATTEO
Gruppo: AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Data firma: 15/11/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DEL BARBA MAURO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 16/11/2022 GADDA MARIA CHIARA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 16/11/2022 COSTA ENRICO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 16/11/2022 SOTTANELLI GIULIO CESARE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 16/11/2022 CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE 16/11/2022
Ministero destinatario:
- PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 15/11/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/11/2022 Resoconto GADDA MARIA CHIARA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE RISPOSTA GOVERNO 16/11/2022 Resoconto ZANGRILLO PAOLO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE) REPLICA 16/11/2022 Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL
DISCUSSIONE IL 16/11/2022
SVOLTO IL 16/11/2022
CONCLUSO IL 16/11/2022
RICHETTI, DEL BARBA, GADDA, ENRICO COSTA, SOTTANELLI e CASTIGLIONE. — Al Ministro per la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta la più importante occasione dal dopoguerra ad oggi per modernizzare e rafforzare il nostro sistema Paese: utilizzare al meglio tutte le risorse a disposizione costituisce non solo un obbligo assunto con le istituzioni eurounitarie, ma anche un dovere nei confronti delle nuove generazioni;
nella gestione delle risorse stanziate per la realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono emersi gli storici problemi legati alla capacità di spesa che da decenni attanagliano la pubblica amministrazione: nel corso del 2021, a fronte di 13,7 miliardi di euro di spesa ipotizzati per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ne sono stati effettivamente spesi solo il 37,2 per cento; per il 2022, invece, si stima che a fronte di 29,4 miliardi di euro di spesa ipotizzati per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ne verranno effettivamente spesi poco più della metà;
il problema della messa a terra dei fondi del Piano riguarderà, in particolare, i comuni, sui quali graverà l'onere di gestire, per i prossimi quattro anni, quasi 50 miliardi di euro; molti di essi, tuttavia, non posseggono personale adeguatamente formato per seguire le varie fasi connesse ai bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per opere e servizi, anche di carattere sociale, ai quali sarebbero interessati a partecipare, con rischio di dispersione degli stanziamenti disponibili;
questa problematica riguarda, in particolar modo, il ruolo di responsabile unico del procedimento, che coordina e supervisiona tutte le fasi del procedimento amministrativo, ovvero programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione: l'assenza di tale figura costituisce evidentemente un ostacolo alla messa a terra degli investimenti;
la situazione è aggravata dalla circostanza che l'articolo 110 del decreto legislativo n. 267 del 2000 fissa al 5 per cento il tetto massimo di dirigenti dotati di potere di firma che le amministrazioni possono assumere a tempo determinato. Si produce, dunque, un evidente paradosso, poiché i comuni non hanno sufficiente personale interno, né possono acquisire esternamente le competenze tecniche indispensabili per la messa a terra dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza –:
come intenda intervenire per superare le criticità illustrate in premessa, anche adottando iniziative volte a prevedere la possibilità di nominare responsabili unici del procedimento esterni all'amministrazione o a consentire una deroga al tetto massimo di dirigenti esterni, al fine di assicurare ai comuni le necessarie risorse umane per l'implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
(3-00015)
(Presentata il 15 novembre 2022)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):lavoro temporaneo
gestione delle risorse
comune