ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00114

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 77 del 28/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: BONELLI ANGELO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 27/03/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 28/03/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA delegato in data 27/03/2023
Stato iter:
31/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/03/2023
Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
 
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2023
Resoconto ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 31/03/2023
Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 31/03/2023

SVOLTO IL 31/03/2023

CONCLUSO IL 31/03/2023

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00114
presentato da
BONELLI Angelo
testo presentato
Martedì 28 marzo 2023
modificato
Venerdì 31 marzo 2023, seduta n. 80

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:

   il 20 marzo 2023, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) ha pubblicato la sintesi del suo sesto rapporto sulla crisi climatica, dove l'Italia viene indicata tra i Paesi più vulnerabili alle conseguenze degli sconvolgimenti climatici;

   durante la Conferenza sul clima di Glasgow (Cop26), 34 Paesi, tra cui l'Italia, e cinque istituzioni finanziarie pubbliche avevano firmato un accordo che li impegnava a terminare gli investimenti pubblici internazionali nei combustibili fossili entro la fine del 2023;

   le strategie fin qui adottate dall'Italia continuano però a confermarsi tra le meno coerenti e rispettose degli impegni presi alla Cop26. Purtroppo il «Sistema-Italia», continua a basarsi sul triangolo tra finanza privata, industria fossile e finanza pubblica;

   il Governo italiano e la sua Agenzia di credito all'esportazione Sace – come si legge in un documento pubblicato da ReCommon, l'associazione che promuove campagne e iniziative per sottrarre le risorse naturali alla finanza e al mercato – si rimangiano di fatto gli impegni presi alla Cop26, continuando a finanziare progetti di carbone, petrolio e gas all'estero almeno fino al 2028. I progetti in fase di valutazione, se realizzati, produrrebbero 3,5 volte le emissioni di CO2 annuali dell'Italia, per un totale di 1,2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica;

   vale la pena ricordare che Sace, si colloca al primo posto in Europa tra i finanziatori pubblici dell'industria fossile. Tra il 2016 e il 2021, Sace ha emesso garanzie per i settori del petrolio e del gas pari a 13,7 miliardi di euro;

   la strategia italiana prevede l'abbandono del supporto alla filiera del carbone a partire dal maggio del 2021, mentre l'interruzione graduale dei finanziamenti al settore del petrolio è prevista entro il 2024. Ma per il gas il programma è molto diverso. La priorità nel phase-out è stata data alla generazione di energia attraverso i combustibili fossili e alla catena di valore del petrolio. Le altre fasi della filiera del gas saranno gradualmente dismesse alla luce del ruolo che il combustibile può svolgere nella transizione (...); grazie a queste eccezioni, Sace può giustificare il suo supporto al settore del gas. Il finanziamento a progetti di centrali elettriche a metano continuerà fino al 2023, mentre l'esplorazione e l'estrazione saranno supportate fino al 2026. Per i progetti di trasporto e stoccaggio, invece, la data ultima non è proprio menzionata perché deve essere «ancora definita». Una formula che sembra voler dire «per sempre»;

   come ricorda un articolo del quotidiano Domani del 23 marzo 2023 «sembra che questa politica sia un regalo alle multinazionali energetiche e alle istituzioni finanziarie, a cui il Governo italiano fa da sponda per trasformare l'Italia in hub mediterraneo del gas. Hub per rivenderlo ad altre multinazionali o Paesi, non per le necessità del tessuto produttivo italiano»;

   giova sottolineare che il presidente del Consiglio di amministrazione di Sace è il dottor Filippo Giansante, che è anche membro del Consiglio di amministrazione dell'Eni. Peraltro Eni ha già ricevuto la garanzia di Sace per Coral South, il progetto avviato da Eni per lo sviluppo delle risorse di gas scoperte al largo del Mozambico –:

   se non ritenga che l'azione del Governo e della Sace di conferma dei sussidi pubblici al comparto fossile, contrasti palesemente con gli impegni presi in sede di Cop26;

   se non intenda avviare le necessarie iniziative di competenza per interrompere gli investimenti pubblici e le garanzie Sace per progetti esteri legati all'estrazione e al trasporto di combustibili fossili;

   se non si ravvisi un potenziale conflitto di interessi laddove il presidente del Cda di Sace è anche membro del Cda dell'Eni.
(2-00114) «Bonelli, Evi, Borrelli, Dori, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zanella, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

cambiamento climatico

finanziamento pubblico