ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00084

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 59 del 28/02/2023
Firmatari
Primo firmatario: SPORTIELLO GILDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 28/02/2023
RICCIARDI MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 28/02/2023
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 28/02/2023
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 28/02/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/02/2023
Stato iter:
03/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/03/2023
Resoconto SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 03/03/2023
Resoconto PRISCO EMANUELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 03/03/2023
Resoconto SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/03/2023

SVOLTO IL 03/03/2023

CONCLUSO IL 03/03/2023

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00084
presentato da
SPORTIELLO Gilda
testo presentato
Martedì 28 febbraio 2023
modificato
Venerdì 3 marzo 2023, seduta n. 62

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   diversi organi o servizi di informazione, anche la nota trasmissione «Striscia la notizia», hanno documentato, già da tempo, l'ormai cronica situazione di disagio e disservizio dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dove i pazienti sono costretti a infinite e drammatiche attese nei pronto soccorso e il personale sanitario, conseguentemente, non è messo in condizioni di svolgere serenamente e adeguatamente il proprio lavoro;

   i pazienti attendono sulle barelle, talvolta anche 10 giorni, prima di essere trasferiti nei reparti di degenza e la situazione sembra che sia talmente «cronicizzata» che alcune aree del pronto soccorso sono di fatto diventate degli spazi di ricovero stabile e non di transito come dovrebbe essere un pronto soccorso; nei locali adibiti all'osservazione breve intensiva vengono collocate numerose barelle con fogli di carta attaccati per la identificazione dei pazienti e senza alcuna distanza di salvaguardia della salute, sicurezza e riservatezza dei pazienti, con il caos conseguente anche all'accesso dei famigliari;

   da ultimo un'agenzia di stampa del 23 febbraio ha dato la notizia che «sono 74 al momento i malati in barella nel pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dove da oggi viene attuato un contingentamento dei ricoveri per decongestionare la situazione. Dalla direzione dell'ospedale si apprende che è stato chiesto al 118 di dirottare in altre strutture le ambulanze, mentre vengono accolti i pazienti in condizione di urgenza che si rechino autonomamente al pronto soccorso. Lo stop dei ricoveri programmati ha permesso di liberare posti in vari reparti, riducendo la criticità e i tempi di attesa in una giornata non semplice per i medici dell'emergenza chiamati a gestire da stamattina sei ricoveri in codice rosso e 47 casi in codice giallo»;

   il NurSind Campania da anni denuncia questa situazione disastrosa e nei mesi scorsi aveva segnalato la mancata attuazione, da parte della regione Campania, dell'accordo Stato-regioni sulle «Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero», sulle «Linee di indirizzo nazionali sull'Osservazione Breve Intensiva» e sulle «Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del Piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso»;

   altra regione, medesima situazione, ed è il caso dell'ospedale Careggi di Firenze: anche su questo nosocomio gli organi di informazione segnalano come sia ormai diventata una consuetudine che i pronto soccorso vengano presi d'assalto dai pazienti che non trovano altrove risposta ai bisogni di salute. E finisce che si scambi la consuetudine per normalità. Anche qui, come in Campania, è stato dato lo stop temporaneo a tutti i ricoveri programmati e ciò nonostante la situazione non sembra migliorata molto;

   «Servono soluzioni drastiche, altrimenti anche la Toscana si ritroverà come altre regioni a dover fare i conti con i pronto soccorso gestiti dai privati, dove non c'è garanzia sulla selezione del personale – dice il segretario regionale del sindacato Anaao – La tomba della sanità pubblica»;

   anche nei pronto soccorso romani la situazione è drammatica e alcuni giorni fa alcuni organi di informazione segnalavano addirittura «il record di ben 1.107 pazienti ammassati nelle sale in attesa di ricovero: 97 all'Umberto I, 91 al Gemelli, 70 al Sant'Andrea e 68 sia al Pertini che al San Camillo»;

   in tutto il Paese sono sempre più numerosi gli allarmi e le situazioni di esasperazione, con i pazienti costretti a lunghi tempi di attesa per accedere a visite ed esami e costretti ad accedere ai pronto soccorso ospedalieri per avere le cure necessarie;

   il 1° agosto 2019, con l'accordo tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sono stati adottati i documenti «Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero», «Linee di indirizzo nazionali sull'Osservazione Breve Intensiva» e «Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del Piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso»; i predetti documenti hanno il dichiarato obiettivo di contrastare il fenomeno del sovraffollamento (overcrowding) che interferisce con il normale funzionamento del pronto soccorso a seguito della sproporzione tra la domanda sanitaria, costituita dal numero di pazienti in attesa e in carico, e le risorse disponibili, fisiche e/o umane e/o strutturali;

   secondo quanto riportato nelle Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso del Ministero della salute, quando il sovraffollamento è costante generalmente è dovuto al sottodimensionamento del pronto soccorso rispetto agli accessi, conseguente ad una reale mancanza di risorse strutturali, tecnologiche, umane e di organizzazione;

   il sovraffollamento, come evidenziato nelle predette Linee di indirizzo, ha gravi conseguenze sulla salute dei pazienti come anche l'aumento della mortalità, ritardi di valutazione e trattamento, aumento dei tempi di degenza, rischio di nuovo ricovero a breve termine, esposizione agli errori;

   anche sugli operatori le conseguenze sono gravi: mancata aderenza alla buona pratica clinica, aumento dello stress e del burn out, aumento degli episodi di violenza verso gli operatori stessi –:

   alla luce di quanto sopra esposto, se non ritenga opportuno avviare un'ampia attività ispettiva e di monitoraggio nei pronto soccorso del Paese al fine di salvaguardare la salute pubblica dei cittadini, verificando e documentando quali siano le cause e le soluzioni;

   quali ulteriori iniziative intenda porre in essere per eliminare il fenomeno del sovraffollamento, tenuto conto che può generare un incremento del rischio clinico, sia per l'utenza che per gli operatori, e un inadeguato rispetto della garanzia dei Lea e della qualità delle cure;

   se, a distanza di più di tre anni dall'accordo in Conferenza Stato-regioni, le regioni e, conseguentemente, tutte le aziende ospedaliere abbiano correttamente recepito i documenti condivisi con l'accordo del 1° agosto 2019.
(2-00084) «Sportiello, Quartini, Marianna Ricciardi, Di Lauro, Auriemma».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pronto soccorso

sanita' pubblica

professione sanitaria