ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00238

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 241 del 08/02/2024
Abbinamenti
Atto 1/00222 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00233 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00234 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00236 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00239 abbinato in data 13/02/2024
Firmatari
Primo firmatario: ORSINI ANDREA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Data firma: 08/02/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA 08/02/2024
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 08/02/2024
TIRELLI FRANCO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 08/02/2024
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 08/02/2024
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 08/02/2024
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 08/02/2024
CESA LORENZO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 08/02/2024
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 08/02/2024
DI GIUSEPPE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 08/02/2024
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 08/02/2024
GARDINI ELISABETTA FRATELLI D'ITALIA 08/02/2024
CRIPPA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 08/02/2024
LOPERFIDO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 08/02/2024
MURA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 08/02/2024
TREMONTI GIULIO FRATELLI D'ITALIA 08/02/2024


Stato iter:
13/02/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 13/02/2024
Resoconto CIRIELLI EDMONDO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 13/02/2024
Resoconto FARAONE DAVIDE ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto CESA LORENZO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto ROSATO ETTORE AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCHLEIN ELLY PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SOUMAHORO ABOUBAKAR MISTO
 
PARERE GOVERNO 13/02/2024
Resoconto CIRIELLI EDMONDO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/02/2024

DISCUSSIONE IL 13/02/2024

ACCOLTO IL 13/02/2024

PARERE GOVERNO IL 13/02/2024

APPROVATO IL 13/02/2024

CONCLUSO IL 13/02/2024

Atto Camera

Mozione 1-00238
presentato da
ORSINI Andrea
testo presentato
Giovedì 8 febbraio 2024
modificato
Martedì 13 febbraio 2024, seduta n. 243

   La Camera,

   premesso che:

    1) il 7 ottobre 2023 lo Stato d'Israele ha subito un attacco terroristico su larga scala partito dal territorio della Striscia di Gaza ad opera di Hamas che ha lanciato l'operazione «Alluvione Al-Aqsa»;

    2) ad un attacco missilistico con oltre 5.000 razzi diretti verso Israele sono seguite incursioni in territorio israeliano da parte di unità armate che hanno assaltato città, kibbutz e piccole comunità vicine al confine, colpendo in maniera indiscriminata obiettivi civili e militari, seminando terrore, uccidendo, massacrando, stuprando donne, uomini, vecchi e bambini;

    3) il bilancio finale è stato di circa 1.200 morti fra civili e militari e di circa 250 ostaggi israeliani e stranieri catturati e portati prigionieri in nascondigli entro la Striscia di Gaza e solo in parte successivamente rilasciati, in particolare nel corso della breve tregua siglata il 22 ottobre 2023 e interrotta il 1° dicembre 2023 a causa della violazione degli accordi da parte di Hamas;

    4) drammatiche sono state le denunce di abusi sessuali sistematici praticati da Hamas sulle donne israeliane sequestrate e, più in generale, delle violenze e delle vessazioni subite dai rapiti trattenuti nei tunnel di cui è disseminata la Striscia di Gaza;

    5) Governo e Parlamento italiani hanno condannato con la massima fermezza la brutale aggressione contro il territorio e i cittadini dello Stato ebraico condotta da Hamas, che da sempre nega il diritto stesso all'esistenza dello Stato di Israele, che è inserita nell'elenco delle organizzazioni terroristiche da Unione europea, Stati Uniti, Canada, Egitto, Giordania e Giappone e della quale il Parlamento europeo, all'interno della risoluzione approva il 18 gennaio 2024, ha chiesto lo smantellamento;

    6) va ribadita la piena solidarietà e il sostegno allo Stato di Israele nell'esercizio del suo diritto all'autodifesa secondo il diritto internazionale, entro i limiti stabiliti da quello umanitario;

    7) l'aggressione di Hamas e la conseguente legittima risposta di Israele sono avvenute in un contesto in cui considerevoli passi avanti si stavano compiendo verso la normalizzazione delle relazioni diplomatiche fra Israele ed Arabia Saudita – come già accaduto per quelle fra lo Stato ebraico ed Emirati Arabi e Bahrein a seguito dagli «Accordi di Abramo» – bloccandoli, almeno temporaneamente;

    8) è necessario che Hamas rilasci incondizionatamente, come richiesto insistentemente anche dal Santo Padre, tutti i cittadini israeliani e stranieri ancora tenuti in ostaggio e ponga fine a tutti gli altri atti di terrorismo e aggressione nei confronti di Israele e, contestualmente, il Governo israeliano, nell'esercitare il suo diritto di difendersi, adotti tutte le misure necessarie volte a ridurre al minimo il numero delle vittime civili in ragione delle operazioni intraprese per sconfiggere Hamas, che si fa scudo della popolazione residente nella Striscia;

    9) il 12 dicembre 2023 l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione per un cessate il fuoco umanitario nella Striscia di Gaza con 153 voti a favore, 10 contrari e 23 astensioni;

    10) l'approvazione è avvenuta dopo che l'Assemblea ha respinto due emendamenti, presentati da Austria e Stati Uniti, che chiedevano di inserire nel testo della risoluzione una condanna esplicita del gruppo estremista palestinese Hamas per gli attacchi del 7 ottobre 2023. Austria, Stati Uniti e Israele hanno votato contro la risoluzione. L'Italia si è astenuta, come la Germania, il Regno Unito, l'Olanda, la Bulgaria, la Romania, la Slovacchia, l'Ungheria e l'Ucraina; il Governo italiano, come precisato dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni il 13 dicembre 2023 nell'aula del Senato, ha ritenuto di astenersi in quanto la risoluzione si presentava come sbilanciata, ovvero priva di una condanna senza ambiguità delle atrocità commesse da Hamas nel corso degli attacchi del 7 ottobre 2023;

    11) il 26 gennaio 2024 la Corte internazionale di giustizia dell'Aia non ha respinto l'accusa di genocidio nella Striscia di Gaza sollevata dal Sudafrica contro Israele, né ha ordinato allo Stato ebraico il cessate il fuoco, ma ha chiesto che Israele ponga in essere tutte le misure in suo potere per prevenire e punire l'incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio, con l'obbligo di presentare alla Corte entro un mese le misure adottate; è stato, inoltre, chiesto di consentire la fornitura dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria urgentemente necessari nella Striscia di Gaza; la Corte ha ricordato che anche Hamas è vincolata dal diritto internazionale umanitario e deve, pertanto, rilasciare immediatamente e senza condizioni gli ostaggi ancora nelle sue mani;

    12) il Governo italiano sta partecipando attivamente fin dalle prime ore dallo scoppio del conflitto a sostenere le iniziative dell'Unione europea e dei partner e alleati internazionali volte ad evitare l'escalation militare e l'allargamento del conflitto nella regione, a cominciare dal Libano dove il gruppo sciita degli Hezbollah mantiene contatti operativi con i sunniti di Hamas, e a ricostruire le condizioni per la ripresa di un processo di pace;

    13) il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, nel suo recente viaggio in Medio Oriente, ha visitato Beirut, Tel Aviv e Ramallah e ha ribadito con i suoi interlocutori la posizione del Governo italiano convintamente favorevole alla soluzione «due popoli, due Stati» quale unica via per pace in Medio Oriente, sottolineando l'urgenza di ripristinare al più presto un orizzonte politico verso tale soluzione, per il raggiungimento della quale sarà importante il ruolo che potrà svolgere l'Autorità nazionale palestinese anche nell'ambito di una fase transitoria per l'amministrazione civile di Gaza, eventualmente definita dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e che veda il coinvolgimento anche dei Paesi arabi che riconoscono Israele;

    14) rimane aperto anche il contenzioso tra il movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah e Israele proprio nell'area dove è dislocato il contingente internazionale della missione di interposizione delle Nazioni Unite (Unifil), all'interno del quale l'Italia partecipa con 1.062 caschi blu;

    15) l'Italia, in accordo con le autorità israeliane ed egiziane, è impegnata nell'assistenza dei civili palestinesi e nel garantire l'invio di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, usata in maniera strumentale da Hamas nel conflitto. Va positivamente sottolineato l'avvio dell'operazione del Ministero della difesa, in collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per il trasporto di un centinaio di pazienti pediatrici palestinesi in gravi condizioni e dei rispettivi familiari verso strutture ospedaliere italiane;

    16) hanno suscitato forte sgomento le gravissime accuse in merito al coinvolgimento di personale dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di realizzare programmi di assistenza diretta e di lavoro per i rifugiati palestinesi, negli efferati attacchi del 7 ottobre 2023 e bene ha fatto l'Italia, assieme ad altri Paesi occidentali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Olanda, Finlandia e Germania, a sospendere i finanziamenti a detta agenzia;

    17) dalla metà del mese di novembre 2023 i ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi stanno conducendo attacchi a danno di navi mercantili nel Mar Rosso, come risposta a quella che considerano un'aggressione della Striscia di Gaza da parte di Israele;

    18) la minaccia degli attacchi Houthi sta determinando una drastica diminuzione delle navi che transitano attraverso il Mar Rosso, con un conseguente riorientamento dei traffici commerciali attraverso il Capo di Buona Speranza e il periplo dell'Africa, con un conseguente aumento dei tempi di percorrenza e dei costi della logistica e assicurativi e quindi dei prezzi delle merci per produttori, rivenditori e consumatori finali, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti;

    19) attraverso il Mar Rosso passano il 10 per cento dei traffici globali, il 20 per cento dei container, il 10 per cento del petrolio e l'8 per cento del gas naturale liquefatto. L'instabilità di questa via marittima cruciale è una delle principali fonti di preoccupazione per il commercio globale;

    20) tale situazione rischia, protraendosi, di penalizzare fortemente i porti italiani, che già cominciano a subire gli effetti della deviazione dei flussi di traffico dalla rotta di Suez; attraverso il Mar Rosso transita, infatti, circa il 40 per cento dell'import-export italiano;

    21) il 10 gennaio 2024 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 2722 (2024) che condanna fermamente gli attacchi Houthi e sottolinea il diritto degli Stati ad agire per la difesa del proprio naviglio nel rispetto del diritto internazionale;

    22) il Governo italiano ha accolto favorevolmente l'annuncio statunitense dell'avvio della missione Prosperity Guardian sostenuta da una coalizione politica di oltre 40 Paesi. Una fregata, sotto comando nazionale, presente nell'area nell'ambito delle missioni internazionali già autorizzate, è stata messa a disposizione con compiti di supporto associato;

    23) l'Italia, insieme a Francia e Germania, ha proposto all'Unione europea una missione navale di natura difensiva a protezione del traffico marittimo nel Mar Rosso e per garantire la libertà e la sicurezza della navigazione. Tale operazione prevede l'allargamento delle competenze della missione europea Emasoh/Agenor, già attualmente impegnata nello Stretto di Hormuz, ampliandone le regole di ingaggio e la zona di competenza; è previsto che sia mantenuta anche la missione Eunavfor Atalanta per il contrasto alla pirateria nell'area del Corno d'Africa;

    24) nel Consiglio affari esteri dell'Unione europea, tenutosi a Bruxelles il 22 gennaio 2024, l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza e i rappresentanti degli Stati membri hanno discusso su un approccio globale per riavviare il processo di pace in Medio Oriente; quasi la totalità dei Paesi dell'Unione europea si è espresso a favore di una soluzione che segua la linea dei «due popoli, due Stati»;

    25) dal 1° gennaio 2024 l'Italia presiede il G7. Fra le priorità individuate dal Governo per fornire risposte coese alle crisi in atto, centrale sarà il Medio Oriente e la necessità di individuare una strategia diplomatica comune per la risoluzione del conflitto tra Israele e Hamas e per garantire la libera circolazione delle navi nel Mar Rosso,

impegna il Governo:

1) a confermare la solidarietà dell'Italia allo Stato d'Israele, aggredito proditoriamente il 7 ottobre 2023 dall'organizzazione terroristica Hamas, e a ribadire il riconoscimento del suo diritto all'autodifesa, da esercitarsi nel rispetto del diritto umanitario bellico, tenuto conto del fatto che i miliziani di Hamas si fanno scudo della popolazione civile;

2) a promuovere, assieme all'Unione europea, al G7 e agli altri attori regionali, ogni sforzo diplomatico volto a trovare una soluzione politica del conflitto, assicurando che tutti gli ostaggi siano rilasciati immediatamente e incondizionatamente e che l'organizzazione terroristica Hamas non costituisca più una minaccia esistenziale per Israele, scongiurando contestualmente il rischio di un'escalation del conflitto in tutto il Medio Oriente;

3) a ribadire nelle sedi internazionali il fermo sostegno dell'Italia per una soluzione negoziata che riavvii un processo di pace credibile fondato sulla coesistenza di due Stati sovrani e democratici che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza;

4) a sostenere ogni possibile sforzo negoziale per l'attuazione della risoluzione Onu 1701 del 2006 che prevede l'assenza di uomini armati e materiali bellici, ad esclusione dell'esercito libanese, tra il confine Libano-Israele e la linea del fiume Litani e ad appoggiare la proposta degli Stati Uniti di allargare la distanza tra Hezbollah e Israele estendendo la «linea blu» di circa 7-8 chilometri;

5) a operare a livello internazionale affinché venga assicurata la costante e continua fornitura di aiuti umanitari alla popolazione civile della Striscia di Gaza, impedendo, contestualmente, che giungano finanziamenti a supporto – anche indiretto – dell'attività di organizzazioni terroristiche;

6) a rivalutare la sospensione dei finanziamenti all'Unrwa solo in seguito all'esito di un'indagine seria e approfondita promossa dall'Onu;

7) a proseguire la collaborazione con i principali Paesi dell'area per assicurare cure adeguate ai minori palestinesi feriti e creare le condizioni per poter inviare un ospedale da campo dell'Esercito per aiutare la popolazione civile palestinese, che è vittima incolpevole dei terroristi di Hamas;

8) a lavorare in sede europea affinché la proposta italiana per una missione navale difensiva dell'Unione europea nel Mar Rosso a difesa del traffico commerciale marittimo possa essere approvata già nel corso del prossimo Consiglio affari esteri di febbraio 2024;

9) a tenere costantemente aggiornato il Parlamento sugli sviluppi della situazione.
(1-00238) «Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli, Deborah Bergamini, Caiata, Billi, Cesa, Marrocco, Di Giuseppe, Coin, Gardini, Crippa, Loperfido, Mura, Tremonti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gruppo religioso

risoluzione ONU

questione palestinese