ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00170

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 143 del 20/07/2023
Abbinamenti
Atto 1/00132 abbinato in data 27/07/2023
Atto 1/00163 abbinato in data 27/07/2023
Firmatari
Primo firmatario: QUARTINI ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/07/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 19/07/2023
RICCIARDI MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 19/07/2023
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 19/07/2023
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 20/07/2023


Stato iter:
08/11/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/07/2023
Resoconto QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/07/2023
Resoconto LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto LA PORTA CHIARA FRATELLI D'ITALIA
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 27/07/2023
Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/07/2023

DISCUSSIONE IL 27/07/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/07/2023

RITIRATO IL 08/11/2023

CONCLUSO IL 08/11/2023

Atto Camera

Mozione 1-00170
presentato da
QUARTINI Andrea
testo presentato
Giovedì 20 luglio 2023
modificato
Mercoledì 8 novembre 2023, seduta n. 191

   La Camera,

   premesso che:

    1) secondo la definizione presente nel documento elaborato nel 2020 dal Ministero della salute e recante «Interventi per l'accoglienza, il triage, la valutazione ed il trattamento del paziente con disturbi della nutrizione e dell'alimentazione-Percorso lilla in pronto soccorso», i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (Dna) sono sindromi psichiatriche caratterizzate da un persistente disturbo dell'alimentazione o da comportamenti connessi all'alimentazione che determinano un alterato consumo di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica e/o il funzionamento psicosociale;

    2) dal predetto documento si evince che le caratteristiche tipiche dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione sono l'ambivalenza nei confronti del trattamento, la scarsa consapevolezza di malattia e la sottovalutazione della gravità dei sintomi anche in presenza di un evento acuto;

    3) i disturbi dell'alimentazione sono patologie complesse determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo che portano a vivere con una ossessiva attenzione al proprio peso, al proprio corpo e a alla necessità di stabilire un controllo su di esso;

    4) la notevole accelerazione della globalizzazione di modelli e stereotipi sociali, favorita dai nuovi mezzi di comunicazione digitale, le trasformazioni culturali delle abitudini familiari e sociali del mangiare e della convivialità, hanno portato ad un aumento vertiginoso dei disturbi alimentari tali da rasentare una vera e propria «epidemia sociale»;

    5) tra i disturbi più frequenti si annoverano l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa; la prima è caratterizzata essenzialmente da una restrizione dell'assunzione di calorie in relazione al fabbisogno che porta a un peso corporeo significativamente basso in relazione all'età, al sesso nonché da una intensa paura di aumentare di peso; l'incidenza dell'anoressia nervosa è di almeno 8-9 nuovi casi per 100 mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi; la bulimia nervosa, invece, è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffata e dall'assunzione smodata di cibo attraverso ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie volte a prevenire l'aumento di peso; per quanto riguarda la bulimia nervosa, ogni anno, si registrano 12 nuovi casi per 100 mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi per 100 mila persone in un anno tra gli uomini;

    6) i disturbi dell'alimentazione sono più frequenti nella popolazione femminile che in quella maschile e sia nell'anoressia nervosa sia nella bulimia nervosa, la fascia di età in cui l'esordio si manifesta più spesso è quella tra i 15 e i 19 anni anche se alcune osservazioni cliniche recenti hanno segnalato un aumento dei casi a esordio precoce;

    7) il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder – Bed consiste nell'assumere quantità di cibo superiori al normale, in un tempo molto più breve di quanto non venga assunto dalla maggior parte delle persone in analoghe circostanze ed è considerato lieve se si verifica da 1 a 3 volte a settimana per un periodo di almeno 3 mesi consecutivi fino a considerarsi grave se gli episodi settimanali arrivano a 13; non è seguito da pratiche di compensazione per il controllo del peso come ad esempio vomito o assunzione di lassativi, ed è caratterizzato dalla sensazione di perdere il controllo su ciò che si sta mangiando; il Bed insorge prevalentemente in età adolescenziale o in prima età adulta, colpisce prevalentemente le donne e, considerando che nell'arco della propria vita si stima che il 3,5 per cento delle donne e il 2 per cento degli uomini adulti svilupperanno un DCA, è il disturbo del comportamento alimentare più frequente;

    8) il Bed una condizione spesso associata ad obesità che si distingue dall'obesità omeostatica per caratteristiche sue proprie e che rappresenta il disturbo alimentare a più alta incidenza nella popolazione adulta; l'obesità può essere causata da fattori psicologici, biologici o socio-ambientali ed è ormai unanimemente riconosciuta come una delle condizioni che vengono associate a morte prematura e ai fattori di rischio per la cronicizzazione di alcune malattie quali depressione, malattie cardiovascolari, ipertensioni e alcune tipologie di tumore;

    9) in base al rapporto Istat sull'obesità realizzato per il Second Italian Obesity Barometer Report, l'eccesso di peso riguarda 1 minore su 4, mentre la quota quasi raddoppia tra gli adulti raggiungendo il 46,1 per cento tra le persone maggiorenni; l'insorgenza dell'obesità nei soggetti più giovani, li espone a un maggior disagio psicologico in considerazione dello stigma sociale che porta anche alla discriminazione e ad episodici bullismo sia fisico che psicologico e al conseguente isolamento;

    10) da una survey condotta dal Ministero della salute, dal gennaio 2019 al gennaio 2021, emerge che le nuove richieste di presa in carico sono aumentate in media del 30 per cento. I numeri variano tra le regioni poiché l'offerta di servizi e di professionisti è notevolmente eterogenea sul territorio nazionale, tuttavia emerge il dato inequivocabile che nel 2021 sono triplicate (rispetto all'anno precedente) le chiamate al Numero Verde nazionale della Presidenza del Consiglio, SOS Dea 800180969, che fornisce indicazioni per tutto il territorio nazionale e counseling psicologici;

    11) i disturbi del comportamento alimentare hanno assunto, ormai, una particolare gravità soprattutto nei soggetti in età adolescenziale e necessitano di un intervento per indirizzare le famiglie, la scuola e gli operatori sanitari verso azioni che consentano alla persona di guarire dalla sua patologia e di essere meno vulnerabile;

    12) nel 2019 il Rencam (Registro nominativo cause morte) indica che sono decedute quasi tremila persone (giovani e adulti) per diagnosi collegate a disturbi del comportamento alimentare, con un'età media di 35 anni: in pratica, 10 decessi ogni giorno;

    13) secondo la Federazione italiana medici pediatri, il rischio dell'anoressia sta crescendo in misura esponenziale in Italia poiché tra le ragazze delle scuole secondarie di primo grado (11-13 anni) il 60,4 per cento vorrebbe essere più magro, il 24 per cento ha già sperimentato una dieta e il 32 per cento si è rivolto a un medico per la prescrizione di un regime alimentare ipocalorico, il 34 per cento è ricorso a una dieta «fai-da-te», il 30 per cento ha seguito consigli di amici, di riviste o della rete internet; l'età dei soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare, sia maschi che femmine, è tra i 12 e i 25 anni e in Italia si calcola che essi siano circa 2.000.000;

    14) le indagini epidemiologiche dimostrano che molti bambini già in età prescolare e scolare incorrono in errori nutrizionali qualitativi e quantitativi che certamente non dipendono dalla loro volontà; la cultura della corretta alimentazione inizia dalla famiglia, ma purtroppo i genitori spesso tendono a sottostimare lo stato ponderale dei propri figli e ciò trova conferma nei dati del 2016 da cui emerge che, tra le madri di bambini in sovrappeso od obesi, il 37 per cento riteneva che il proprio figlio fosse sotto-normopeso e solo il 30 per cento pensava che la quantità di cibo assunta fosse eccessiva;

    15) i modelli sociali influiscono notevolmente sui disturbi alimentari: immagini di bellezza quasi sempre legate alla magrezza e alla forma fisica, nonché altre ragioni ben più complesse che generano queste patologie, in particolare legate alla competitività nella scuola, nel lavoro, nello sport e in altre attività legate a performance figurative;

    16) i disturbi alimentari sono incrementati sensibilmente con l'emergenza Covid, anche fino al 30 per cento, perché il cibo è diventato una scappatoia per affrontare i cambiamenti traumatici che l'emergenza Covid ha comportato e comporta;

    17) secondo il Ministero della salute, in Italia, più di tre milioni di persone soffrono di questa problematica, ma si stima possano essere di più dal momento che circa il 40 per cento non chiede aiuto o non riceve una diagnosi e, per far fronte alle restrizioni e ai limiti imposti dalla pandemia, i professionisti sanitari hanno incrementato la terapia online, valida alternativa all'incontro in presenza e diffusamente sperimentata durante l'emergenza;

    18) dinanzi al crescere di queste patologie le strutture pubbliche risultano insufficienti o comunque non in grado di rispondere alle necessità crescenti: già prima della pandemia, la metà delle regioni italiane non aveva una rete completa di assistenza, che dovrebbe comprendere ambulatori dedicati, centri diurni, strutture residenziali, posti letto ospedalieri dedicati; il sistema pubblico di assistenza per i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione appare frammentato e debole, con una evidente difficoltà di accesso alle cure che inevitabilmente finisce per aggravare e cronicizzare i disturbi, fino ad esiti anche infausti;

    19) il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare necessita di una rete territoriale sociosanitaria di intervento che attui una presa in carico appropriata e funzionale, adottando un approccio bio-psicosociale e deve avvenire mediante un sistema interdisciplinare e integrato composto dalle diverse figure professionali (internisti, psicoterapeuti, nutrizionisti, psichiatri, psicologi clinici, dietisti);

    20) nell'intento prioritario di rendere omogeneo, sull'intero territorio nazionale, ogni intervento terapeutico e strutturare programmi multidisciplinari, validati, efficaci ed efficienti, la Direzione Generale per l'Igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha istituito, nel marzo del 2015, un Tavolo di lavoro con assetto multidisciplinare, per la stesura delle prime «Linee di Indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei pazienti con disturbi dell'alimentazione»: il documento è stato approvato in sede di Conferenza Stato Regioni a giugno 2017 e le linee di indirizzo sono pubblicate nel Quaderno del Ministero della salute n. 29, settembre 2017, diffuso in occasione del workshop nazionale del 7 settembre 2017; il Quaderno è una monografia/manuale operativo per la valutazione nutrizionale e per la scelta terapeutica più opportuna, basata sulla continuità assistenziale e sulle attività dell'équipe multidisciplinare;

    21) il nuovo sistema di garanzia dei Lea per la sfera della salute mentale, è sicuramente un passo avanti nella misura in cui ha diversificato gli indicatori, passando da un solo indicatore della griglia Lea (numero di assistiti presso i Dipartimenti di salute mentale per 1.000 residenti), ai quattro indicatori del Nsg (tasso di ospedalizzazione per patologie psichiatriche soggetti con più di 18 anni/popolazione residente maggiorenne; reingressi in psichiatria da 8 a 30 giorni dalla dimissione/tot dimissioni; numero di Tso anno a residenti maggiorenni/tot. Popolazione residente maggiorenne; tasso di ospedalizzazione per patologie psichiatriche soggetti con meno 18 anni popolazione residente con meno di 18 anni); tuttavia permangono criticità correlate all'assenza di indicatori utili a rilevare l'assistenza al di fuori delle strutture psichiatriche, poiché gli indicatori si rivolgono soprattutto ai dati relativi alle prese in carico in strutture psichiatriche senza includere i dati sommersi o la presa in carico in altri reparti dei pazienti con disturbi dell'alimentazione che, per tale ragione, nella quasi totalità dei casi, vengono categorizzati come «altra patologia» e quindi non inclusi nella categoria della salute mentale;

    22) per le ragioni innanzi esposte i disturbi alimentari non sempre sono rilevabili e valutabili dal monitoraggio Lea, finendo per essere inesistenti nell'ambito del Ssn, senza che siano oltretutto rispettati i criteri di appropriatezza e qualità delle prestazioni erogate e inficiando alla base il sistema di categorizzazione e di valutazione delle patologie inserite nel più ampio genus dei disturbi del comportamento alimentare;

    23) con la legge di bilancio 2022 è stato istituito presso il Ministero della salute il «Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione», con una dotazione di 15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni per il 2023 e questo è stato sicuramente un notevole passo avanti;

    24) inoltre, grazie alla medesima legge di bilancio i disturbi alimentari verranno riconosciuti in una categoria a sé stante nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), con un budget autonomo da quello destinato alla cura delle patologie psichiatriche: questo consentirà finalmente di erogare prestazioni e servizi gratuiti (o dietro pagamento di un ticket) attraverso il Ssn; dopo l'inserimento nei Lea sarebbe altresì opportuno includere il «Disturbo da alimentazione incontrollata» (Binge Eating Disorder) nell'elenco delle patologie croniche invalidanti per le quali è prevista l'esenzione;

    25) al fine di rafforzare le disposizioni in materia di assistenza psicologica e tutelare la salute e il benessere psicologico individuale e collettivo, tenendo conto, in particolare, dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (Dna) occorre istituire, presso il Ministero della salute, l'Osservatorio nazionale sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione con il compito di redigere il Piano nazionale dei disturbi alimentazione e nutrizione, di durata triennale, promuovere la raccolta di dati statistici ed effettuare studi epidemiologici sulle patologie afferenti ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, anche con riferimento alle diverse situazioni territoriali, al fine di individuare aree prioritarie d'intervento verso cui indirizzare azioni e interventi per la prevenzione e per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell'alimentazione;

    26) con il documento, denominato «Percorso codice lilla», il Ministero della salute ha l'obiettivo di fornire agli operatori sanitari un valido strumento di lavoro per il triage, la valutazione e la presa in cura dei soggetti fragili che presentano disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e che si presentano in PS in condizioni di urgenza;

    27) nel citato documento si evince come tutte le figure professionali coinvolte nella gestione dell'emergenza e urgenza (Dipartimenti di emergenza e urgenza, Pronto soccorso, operatori 118 e Guardia medica) dovrebbero avere una formazione finalizzata all'identificazione dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione; tale formazione dovrebbe essere specifica per ogni figura professionale con l'attenzione ad inserire elementi di coordinamento del lavoro clinico fra le diverse competenze; è opportuno che gli operatori abbiano una conoscenza di base dei criteri diagnostici e degli elementi clinici, relativi alla salute fisica e mentale, che consentono di individuare disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e le possibili complicanze, affinché si possa sempre di più riconoscere le situazioni di emergenza ed evitare ritardi nella diagnosi e nell'inizio delle cure, entrambi fattori in grado di influenzare la prognosi di queste malattie;

    28) la formazione professionale continua finalizzata all'identificazione dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione dovrebbe essere inserita nei programmi ECM delle Aziende sanitarie e ospedaliere di tutto il territorio nazionale, con corsi di aggiornamento multiprofessionali e audit clinici successivi,

impegna il Governo:

1) ad implementare progetti di divulgazione e di sensibilizzazione nelle scuole per la promozione di un sano rapporto con il cibo, sviluppando una necessaria consapevolezza critica verso messaggi mediatici sbagliati che associano bellezza e magrezza e che possono favorire l'insorgenza di disturbi del comportamento alimentare;

2) ad adottare iniziative per istituire e disciplinare la figura dello psicologo delle cure primarie affinché sia negli studi dei medici di medicina generale sia in ambito scolastico sia garantito il necessario supporto alle famiglie e ai giovani e sia individuata precocemente la presenza di un disturbo del comportamento alimentare;

3) ad adottare iniziative normative, anche in sede europea, per disciplinare le attività di agenzie, società e federazioni di moda affinché si avvalgano solo di modelle e modelli in possesso di un certificato medico attestante una sana e robusta costituzione e un valore dell'indice di massa corporea (Bmi) superiore a 18,5 e prevedere un sistema sanzionatorio commisurato alla gravità dell'inosservanza delle regole;

4) ad adottare, anche alla luce del preoccupante aumento dei casi di disturbi alimentari legato anche all'emergenza Covid, iniziative volte ad implementare sensibilmente le strutture e la rete di intervento completa in tutti i vari livelli di assistenza, ambulatorio, day-hospital, ricovero ospedaliero e residenzialità extra-ospedaliera, al fine di garantire l'appropriatezza dell'assistenza, con particolare riguardo alla presa in carico globale del paziente e dei suoi familiari in tutte le varie fasi del trattamento, avendo cura di garantire sull'intero territorio nazionale equità ed uniformità nell'accesso all'assistenza;

5) ad istituire, presso il Ministero della salute, l'Osservatorio nazionale sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione con il compito di redigere il Piano nazionale dei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione, di durata triennale, promuovere la raccolta di dati statistici ed effettuare studi epidemiologici sulle patologie afferenti ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, anche con riferimento alle diverse situazioni territoriali, al fine di individuare aree prioritarie d'intervento verso cui indirizzare azioni e iniziative per la prevenzione e per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell'alimentazione;

6) ad adottare iniziative di competenza volte a prevedere che, in sede di attuazione dei programmi obbligatori di formazione continua in medicina di cui all'articolo 16-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, la Commissione nazionale per la formazione continua, di cui all'articolo 2, comma 357, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, disponga che l'aggiornamento periodico del personale operante presso le strutture sanitarie e socio-sanitarie impegnato nei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione nonché dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta sia realizzato attraverso il conseguimento di un congruo numero di crediti formativi in percorsi formativi concernenti i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione;

7) a mettere in campo ogni iniziativa utile per attuare uniformemente in tutto il territorio nazionale il cosiddetto «percorso Lilla», quale approccio multidisciplinare finalizzato ad intercettare i soggetti con disturbi alimentari e avviare il più idoneo percorso terapeutico specialistico integrato, coinvolgendo anche le associazioni di pazienti e familiari e gli esperti del settore;

8) ad elaborare un Piano nazionale dei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione al fine di armonizzare a livello nazionale gli interventi, migliorare l'organizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari, sollecitare una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell'assistenza e contribuire al miglioramento della tutela per le persone affette da disturbi alimentari;

9) in occasione del prossimo aggiornamento dei Lea, ad includere l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e i disturbi da alimentazione incontrollata (Bed) «Disturbo da alimentazione incontrollata» (Binge Eating Disorder) nell'elenco delle patologie croniche invalidanti per le quali è prevista l'esenzione;

10) a promuovere lo sviluppo e la diffusione di app gratuite destinate a veicolare, soprattutto nei contesti giovanili o più esposti, informazioni sulla nutrizione e l'educazione a una sana e corretta alimentazione;

11) ad attivare e finanziare campagne di comunicazione istituzionale per la diffusione di una sana e corretta alimentazione, allo scopo di prevenire i disturbi legati all'alimentazione, promuovere il benessere psico-fisico e stili di vita salutari, anche collaborando con le organizzazioni sportive affinché in occasione delle maggiori competizioni sportive agonistiche nazionali e internazionali siano veicolati messaggi salutari sull'alimentazione e sullo sport.
(1-00170) «Quartini, Di Lauro, Marianna Ricciardi, Sportiello, Auriemma».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

nutrizione

malattia mentale