ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00136

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 100 del 09/05/2023
Abbinamenti
Atto 1/00103 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00119 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00133 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00134 abbinato in data 09/05/2023
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/05/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
TENERINI CHIARA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/05/2023
CAVO ILARIA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 09/05/2023
SCHIFONE MARTA FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
NISINI TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
TASSINARI ROSARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/05/2023
SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 09/05/2023
MALAGOLA LORENZO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/05/2023
COPPO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
GIAGONI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
GIOVINE SILVIO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
MASCARETTI ANDREA FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
VOLPI ANDREA FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
ZURZOLO IMMACOLATA FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023


Stato iter:
09/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 09/05/2023
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/05/2023
Resoconto SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto D'ALESSIO ANTONIO AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto TENERINI CHIARA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto APPENDINO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto COPPO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/05/2023

ACCOLTO IL 09/05/2023

PARERE GOVERNO IL 09/05/2023

DISCUSSIONE IL 09/05/2023

APPROVATO IL 09/05/2023

CONCLUSO IL 09/05/2023

Atto Camera

Mozione 1-00136
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 9 maggio 2023, seduta n. 100

   La Camera,

   premesso che:

    in Italia la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ferma al 51,3 per cento. Il divario di genere nei tassi di occupazione resta tra i più alti d'Europa (quasi 19 punti contro una media europea di circa 10), benché il livello di istruzione femminile sia mediamente più elevato;

    anche quando le donne lavorano, a parità di mansione, guadagnano cifre inferiori ai colleghi uomini, soprattutto nel privato, e ciò dipende anche dalla ampia diffusione tra le lavoratrici di contratti a tempo parziale: sul totale delle donne che hanno un'occupazione quasi un terzo ha un contratto con un montante di ore ridotto;

    le difficoltà che caratterizzano la realtà lavorativa delle donne – difficile accesso, carriere discontinue, stipendi bassi, un modesto accumulo di contributi pensionistici – incidono inevitabilmente anche sui trattamenti previdenziali;

    i dati dell'Osservatorio dell'Inps sui flussi di pensione, per il 2022, attestano che le donne percepiscono un assegno previdenziale più basso del 30 per cento rispetto a quello degli uomini: in media gli uomini ricevono 1.381 euro, contro i 976 euro delle donne, con una differenza del 29,32 per cento. Ciò prendendo in considerazione i diversi trattamenti pensionistici: di vecchiaia, anticipati, di invalidità e superstiti;

    i dati riferiscono, inoltre, che nel 2022 il numero di donne andate in pensione è più alto di quello degli uomini: sulle 779.791 nuove pensioni erogate dall'Inps, le donne sono 437.596 mentre gli uomini 342,195;

    al riguardo, nel 2022, rispetto all'anno precedente, sono aumentate del 15,4 per cento le pensioni riconosciute con il regime cosiddetto Opzione Donna, raggiungendo la liquidazione di 23.812 posizioni previdenziali;

    l'istituto «Opzione Donna», si rammenta, è stato introdotto nel nostro ordinamento in via sperimentale fino al 2015, dalla cosiddetta Riforma Maroni (articolo 1, comma 9, legge 23 agosto 2004, n. 243) allo scopo di riconoscere la facoltà per le sole lavoratrici di poter andare in pensione con requisiti ridotti rispetto a quelli previsti per la pensione di vecchiaia ordinaria, ma con la pensione calcolata secondo il sistema contributivo. Tale facoltà ha trovato conferma nel cosiddetto «decreto salva-Italia» (articolo 24, comma 14, decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011) ed è stata oggetto di proroga in successivi provvedimenti normativi, essendo stata ben accolta da centinaia di donne, trattandosi di un'importante via d'uscita anticipata, in specie dal 2021 in poi, ovverossia dopo che la riforma Fornero ha previsto un drastico innalzamento dei requisiti per le lavoratrici dipendenti e autonome;

    nel 2022 sono state 8.833 le donne che si sono avvalse di questo regime prima dei 59 anni d'età, ricevendo assegni pensionistici, per quasi la metà, inferiori a 500 euro. Come noto, infatti, l'accesso anticipato alla pensione con Opzione Donna, impone il calcolo dei trattamenti in base alle regole del sistema contributivo. Di conseguenza oltre la metà degli assegni liquidati (12.298) è inferiore a 500 euro al mese e l'88,75 per cento è inferiore a mille euro;

    il comma 292 dell'articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, nel prorogare il regime sperimentale in questione, ha modificato i requisiti anagrafici e soggettivi per accedere a Opzione donna riconoscendo la possibilità di farne domanda, sempre secondo il metodo contributivo, alle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022 un'anzianità contributiva di almeno 35 anni, un'età anagrafica di almeno 60 anni (ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di due anni) e che siano in possesso di specifici requisiti;

    nel caso di lavoratrici licenziate o dipendenti in imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale, il requisito anagrafico è ridotto a 58 anni. Al predetto requisito anagrafico, richiesto per l'accesso al pensionamento in esame, non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita prevista dalla normativa vigente;

    per poter presentare la domanda di accesso a Opzione Donna le lavoratrici devono essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:

     1) prestare assistenza al momento della richiesta di pensione anticipata e da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d'età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;

     2) avere un'accertata riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74 per cento per il riconoscimento dell'invalidità civile;

     3) essere una lavoratrice licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d'impresa;

    la platea di accesso a Opzione Donna è stata quindi limitata in considerazione di particolare condizioni soggettive, come previsto per altri istituti previdenziali come l'anticipo pensionistico, cosiddetto Ape sociale;

    gli interventi normativi in materia pensionistica degli ultimi vent'anni sono stati rivolti verso un'equiparazione dei requisiti pensionistici di vecchiaia fra uomini e donne, quando invece permangono sostanziali differenze fra i due generi nel mercato del lavoro, nei percorsi professionali e, soprattutto, nella distribuzione dei carichi familiari; molte lavoratrici «over 55» svolgono contemporaneamente all'attività lavorativa, compiti in qualità di madri, di nonne e di figli di genitori anziani, per esse – dunque – il conseguimento della pensione rappresenta un traguardo per poter svolgere in maniera più serena tali compiti altrettanto fondamentali nella nostra società,

impegna il Governo

1) ad assumere specifiche iniziative volte a contrastare il divario pensionistico di genere, attestato dai dati sull'andamento delle pensioni erogate dall'Inps;

2) ad individuare, nel prosieguo dell'azione di Governo e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, forme di flessibilità di accesso per le donne al trattamento pensionistico e/o di anticipo pensionistico;

3) a studiare formule innovative che permettano di anticipare la decorrenza della pensione, ma consentendo di integrarla con una più ridotta prestazione lavorativa, facilitando l'integrazione con i tempi di vita e di cura.
(1-00136) «Rizzetto, Giaccone, Tenerini, Cavo, Schifone, Nisini, Tassinari, Semenzato, Malagola, Caparvi, Polidori, Coppo, Giagoni, Giovine, Mascaretti, Volpi, Zurzolo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato

licenziamento

partecipazione delle donne