ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00135

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 100 del 09/05/2023
Abbinamenti
Atto 1/00100 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00127 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00130 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00131 abbinato in data 09/05/2023
Firmatari
Primo firmatario: CARAMANNA GIANLUCA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 08/05/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/05/2023
SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 09/05/2023
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/05/2023
ANTONIOZZI ALFREDO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
GUSMEROLI ALBERTO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/05/2023
COLOMBO BEATRIZ FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 09/05/2023
COMBA FABRIZIO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
BARABOTTI ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
GIOVINE SILVIO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
MAERNA NOVO UMBERTO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
DI MATTINA SALVATORE MARCELLO LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
PIETRELLA FABIO FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023
TOCCALINI LUCA LEGA - SALVINI PREMIER 09/05/2023
SCHIANO DI VISCONTI MICHELE FRATELLI D'ITALIA 09/05/2023


Stato iter:
09/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 09/05/2023
Resoconto GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/05/2023
Resoconto SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto DE MONTE ISABELLA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SIMIANI MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto COMBA FABRIZIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/05/2023

ACCOLTO IL 09/05/2023

PARERE GOVERNO IL 09/05/2023

DISCUSSIONE IL 09/05/2023

APPROVATO IL 09/05/2023

CONCLUSO IL 09/05/2023

Atto Camera

Mozione 1-00135
presentato da
CARAMANNA Gianluca
testo di
Martedì 9 maggio 2023, seduta n. 100

   La Camera,

   premesso che:

    i recenti eventi geopolitici hanno inciso notevolmente sui prezzi dell'energia, dei prodotti alimentari e dei materiali da costruzione e hanno inoltre causato carenze nelle catene di approvvigionamento mondiali, provocando un aumento dell'inflazione oltre che generare nuove sfide, tra cui il rischio di povertà energetica e un incremento del costo della vita. Tali sviluppi hanno avuto un impatto diretto sulla capacità di attuare le misure dei piani per la ripresa e la resilienza dei vari Stati europei, per i quali si sono rese necessarie risposte urgenti e concrete valide per fronteggiare tali sfide;

    nella dichiarazione di Versailles del 10 e 11 marzo 2022, i capi di Stato e di Governo hanno invitato la Commissione europea a proporre entro la fine di maggio dello stesso anno un piano REPowerEU, volto ad eliminare gradualmente la dipendenza dell'unione dalle importazioni di combustibili fossili russi, invito poi ribadito nelle conclusioni del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2022;

    tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto ben prima del 2030, secondo modalità che garantiscano la coerenza con il Green Deal europeo e con gli obiettivi climatici per il 2030 e il 2050 sanciti dal Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio;

    a seguito dell'adozione del Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza, gli eventi geopolitici senza precedenti provocati dalla guerra di aggressione da parte della Russia nei confronti dell'Ucraina e l'aggravarsi delle conseguenze dirette e indirette della crisi COVID-19, hanno avuto ripercussioni considerevoli sulla sua popolazione europea nonché sulla coesione economica, sociale e territoriale della stessa Unione;

    è più che mai evidente che per una ripresa efficace, sostenibile e inclusiva siano indispensabili la sicurezza e indipendenza energetica essendo queste tra i principali fattori che contribuiscono alla resilienza dell'economia di uno Stato;

    il 28 febbraio 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'unione il Regolamento UE 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 febbraio 2023 che modifica il Regolamento UE 2021/241 per quanto riguarda l'inserimento di capitoli dedicati al piano RepowerEU nei Piani per la Ripresa e la Resilienza e che modifica i Regolamenti (UE) n. 1303/2013, (UE) 2021/1060 e (UE) 2021/1755, e la direttiva 2003/87/CE;

    nell'elaborazione dei piani per la ripresa e la resilienza e dei capitoli dedicati al piano 1, gli Stati membri sono chiamati a coordinare le loro politiche economiche in modo da conseguire gli obiettivi in materia di coesione economica, sociale e territoriale di cui all'articolo 174 del trattato;

    il Regolamento, tenendo conto del Green Deal europeo quale strategia di crescita sostenibile dell'Europa e dell'importanza di far fronte ai cambiamenti climatici in linea con l'impegno dell'unione di attuare l'accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, contribuirà all'integrazione delle azioni per il clima e della sostenibilità ambientale e al conseguimento dell'obiettivo globale di dedicare il 30 per cento della spesa di bilancio dell'unione al sostegno degli obiettivi climatici;

    a tal fine, le misure sostenute dal dispositivo e incluse nei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri devono contribuire alla transizione verde, compresa la biodiversità e ad affrontare le sfide che ne derivano, oltre che determinare un importo corrispondente ad almeno il 37 per cento della dotazione totale del piano per la ripresa e la resilienza e ad almeno il 37 per cento dei costi totali stimati delle misure incluse nel capitolo dedicato al piano REPowerEU, sulla base della metodologia di controllo del clima di cui all'allegato VI del Regolamento (UE) 2021/241;

    al fine di ottimizzare la complementarità e la coesione delle azioni intraprese dagli Stati per promuovere l'indipendenza, la sicurezza e la sostenibilità dell'approvvigionamento energetico dell'unione, è stato introdotto nel piano per la ripresa e la resilienza un apposito capitolo dedicato al piano REPowerEU;

    si prevede che l'eliminazione graduale della dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili russi, oltre ad una riduzione della dipendenza energetica complessiva dell'unione, deve contribuire ad aumentarne e rafforzarne l'autonomia strategica, senza aumentare eccessivamente la sua dipendenza dalle importazioni di materie prime da paesi terzi;

    i capitoli dedicati al piano REPowerEU devono tra l'altro contribuire ad aumentare la quota di energie sostenibili e rinnovabili e ad affrontare le strozzature delle infrastrutture energetiche diversificando l'approvvigionamento, allo stesso tempo abbandonando le importazioni dalla Russia, per far fronte alle nuove minacce geopolitiche, senza compromettere il contributo a lungo termine alla transizione verde;

    gli investimenti non sono destinati solamente alle infrastrutture e alle tecnologie che da soli non sarebbero sufficienti a garantire una riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, ma anche alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze delle persone, al fine di dotare la forza lavoro di ulteriori competenze verdi, nonché alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative legate alla transizione ecologica e alle tecnologie digitali, per garantire che nessuno sia lasciato indietro durante tale transizione;

    uno dei principali ostacoli alla diffusione delle energie rinnovabili è rappresentata dall'eccessiva durata delle procedure amministrative: tali ostacoli comprendono la complessità delle norme applicabili per la selezione dei siti e le autorizzazioni amministrative per i progetti, la complessità e la durata della loro valutazione di impatto ambientale, i problemi di connessione alla rete e i vincoli di personale delle autorità che rilasciano le autorizzazioni o dei gestori di rete;

    alla luce di queste nuove sfide è stato opportuno pertanto modificare di conseguenza i regolamenti (UE) 2021/241, (UE) n. 1303/2013, (UE) 2021/1060 e (UE) 2021/1755, e la direttiva 2003/87/CE;

    difatti con il Regolamento del febbraio 2023 (RepowerEU nei PNRR) sono stati messi a disposizione ulteriori 20 miliardi di euro (per l'Italia 2,76 miliardi), provenienti dal Fondo per l'innovazione (60 per cento) e dall'anticipazione delle quote ETS (40 per cento), al fine di finanziare riforme e investimenti nel capitolo dedicato al piano RepowerEU. Tali iniziative dovranno contribuire al conseguimento di almeno uno degli obiettivi seguenti: miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici, promozione dell'efficienza energetica, decarbonizzazione dell'industria, aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell'idrogeno rinnovabile e accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili, contrasto della povertà energetica, incentivazione della riduzione della domanda di energia, contrasto delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia, riqualificazione accelerata della forza lavoro, sostegno delle catene del valore relative alle materie prime e tecnologie critiche connesse alla transizione verde;

    con la Comunicazione 2023/C 80/01 della Commissione europea pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea C 80 del 3 marzo) sono stati forniti gli orientamenti e la procedura per la modifica dei PNRR e le modalità di preparazione dei capitoli REPowerEU;

    il dispositivo per la ripresa e la resilienza con la sua nuova componente REPowerEU servirà anche a rafforzare la competitività dell'industria dell'Unione europea ed offrirà notevoli possibilità di finanziamenti supplementari per accelerare la transizione dell'industria dell'Unione verso tecnologie a zero o a basse emissioni di carbonio nel cammino verso l'azzeramento delle emissioni nette, nonché per stimolare gli investimenti in nuove capacità di produzione per le tecnologie pulite;

    a febbraio si è tenuta la Cabina di regia del PNRR con i Ministeri competenti e le società partecipate Eni, Enel, Snam e Terna per avviare un confronto sul nuovo capitolo da inserire nel PNRR relativo al RepowerEU, il Piano europeo per fronteggiare le difficoltà del mercato energetico globale causate dalla guerra in Ucraina;

    la riunione si è svolta alla presenza del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, del Ministro per il PNRR, le politiche di coesione e il Sud, Raffaele Fitto, e tutti i Ministri competenti;

    il Presidente Meloni nel corso della riunione ha affermato che: «il nuovo piano consentirà all'Italia di dare un forte contributo alla realizzazione del “Piano Mattei” al fine di consolidare il processo di diversificazione delle forniture verso una totale eliminazione del gas russo e per far diventare l'Italia un hub energetico del Mediterraneo per tutta l'Europa in un proficuo rapporto di cooperazione soprattutto con i paesi africani»;

    in questa prospettiva, i rappresentanti di Eni, Enel, Snam e Terna sono attori importanti per proporre «pochi, necessari e fattibili» progetti legati alla transizione energetica da inserire nel PNRR rivisitato;

    in esito all'accordo raggiunto con il Consiglio dell'Unione europea, a metà aprile è stato approvato in via definitiva il Regolamento che istituisce un nuovo meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), parte del pacchetto legislativo «Fit for 55»; si vuole così ridurre il rischio di delocalizzazione delle produzioni che richiedono elevate emissioni verso Paesi con politiche ambientali meno rigorose; secondo la proposta, gli operatori commerciali europei che importano merci prodotte in Paesi con normative climatiche meno ambiziose dell'Unione europea sono obbligati ad acquisire un numero di «certificati CBAM» proporzionato alle emissioni rilasciate dagli impianti ubicati fuori dall'Unione europea; la misura, che deve difendere la competitività delle imprese europee chiamate a rispettare i nuovi obiettivi UE climatico-ambientali, sarà introdotta dal 2026 in alcuni specifici settori, quali acciaio, cemento, alluminio e fertilizzanti;

    a marzo 2023, la Commissione europea ha presentato proposte per ridurre le emissioni nocive anche dei veicoli pesanti: dei 45 per cento entro il 2030, del 65 per cento entro il 2035 e del 90 per cento entro il 2040, rispetto ai dati del 2019; nel contempo, Bruxelles vuole che dal 2030 in poi tutti gli autobus circolanti nelle città europee siano a zero-emissioni. Il Regolamento deve ora essere discusso tra Parlamento e Consiglio;

    nuove proposte comunitarie sugli imballaggi e le emissioni industriali saranno a breve oggetto di negoziati tra Parlamento e Consiglio;

    lo scorso 30 marzo 2023 si è raggiunto un accordo fra i co-legislatori (sarà votato prossimamente sia in plenaria del Parlamento europeo che al Consiglio Unione europea) su un testo condiviso relativo la modifica della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili RED (Renewable Energy Direttive), in vigore dal dicembre 2018 e che fissa a livello di Unione europea l'obiettivo di una quota di energia rinnovabile pari al 32 per cento del consumo totale di energia dell'Unione entro il 2030. Tra i punti salienti della proposta di accordo vi è la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell'Unione europea che viene innalzata al 42,5 per cento entro il 2030, vi sono anche sotto-obiettivi settoriali più ambiziosi riguardanti trasporti, industria, edifici, teleriscaldamento e teleraffrescamento allo scopo di accelerare l'integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui è stata più lenta, inoltre, la previsione di procedure di autorizzazione accelerate per i progetti in materia di energie rinnovabili;

    sempre lo scorso 10 marzo 2023 si è raggiunto un accordo fra i co-legislatori (sarà votato prossimamente sia in plenaria del Parlamento europeo che al Consiglio Unione europea) su un testo condiviso relativo la modifica della direttiva sull'efficienza energetica EED (Energy Efficiency Directive), in vigore dal dicembre 2018 e che stabilisce un obiettivo di riduzione del consumo di energia sia primaria che finale del 32,5 per cento entro il 2030 a livello dell'Unione europea rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2007. Tra i punti salienti della proposta di accordo, gli Stati membri devono garantire collettivamente una riduzione del consumo finale di energia dell'11,7 per cento entro il 2030, rispetto alle stime del 2020 relative alla fine del decennio, nonché l'obbligo specifico per il settore pubblico di conseguire una riduzione annuale del consumo energetico dell'1,9 per cento, che può escludere i trasporti pubblici;

    sotto questo aspetto è necessario tener conto dei costi e degli impatti della transizione: secondo un recente Studio Cnr-Aspo («Verso un sistema energetico italiano basato sulle fonti rinnovabili») sul sistema elettrico italiano, lo sbilanciamento stagionale tra generazione rinnovabile e consumi non potrà essere risolto solo con un massiccio ricorso a un aumento del 150 per cento del parco rinnovabili installato: saranno necessari accumuli per 480 GWh di breve periodo e per 30 TWh stagionali con tecnologie power-to-gas) le quali consentono di immagazzinare l'elettricità in esubero prodotta da centrali solari, eoliche o idrauliche) sotto forma di metano sintetico o idrogeno. Ma soprattutto sarà necessario un drastico ridimensionamento dei consumi;

    l'intermittenza delle fonti rinnovabili principali (l'eolico produce mediamente per 1.800 ore l'anno e il fotovoltaico tra 1.300 e 1.400 ore, su un totale annuale di 8.760 ore) dovrebbe essere coperta in gran parte con accumuli in batteria, che, con la tecnologia attuale, richiederebbe 650 grammi di litio per ogni italiano: una quantità molte volte superiore all'attuale produzione mondiale;

    a tutto questo si dovranno aggiungere l'adeguamento della rete elettrica e la realizzazione delle infrastrutture necessarie al trasporto e stoccaggio di metano, idrogeno e CO2; la transizione comporterà nei prossimi decenni la realizzazione e gestione di una grande infrastruttura energetica;

    giovedì 20 aprile 2023, giorno dell'approvazione definitiva in Parlamento del decreto-legge n. 13 del 2023 (decreto PNRR), il Ministro Fitto ha riunito la Cabina di regia PNRR volta a rafforzare e valorizzare il dialogo con il mondo partenariale. Il Ministro, dopo aver chiesto ai rappresentanti di imprese e sindacati di fornire contributi e suggerimenti utili alla discussione, ha tracciato roadmap e tempistiche per i prossimi mesi: «Stiamo lavorando intensamente per verificare gli interventi e gli eventuali correttivi sia sul capitolo del REPowerEU sia sull'intero Piano. Riteniamo doveroso farlo subito anche con il vostro coinvolgimento»;

    secondo l'Energy Import Dependency di Eurostat, indicatore che misura la dipendenza energetica dei Paesi europei dalle importazioni, l'Italia nel 2020 ha registrato un valore di 73 punti percentuali sui consumi finali di un valore decisamente superiore alla media europea (58 per cento); tale elevato valore di dipendenza energetica del nostro Paese è comunque in costante diminuzione dal 2006 grazie all'aumento del ruolo delle fonti rinnovabili nel bilancio energetico nazionale;

    la transizione basata sull'elettrificazione dei consumi (con veicoli elettrici, pompe di calore, batterie, celle a combustibile) con maggiore produzione decentrata di energia da rinnovabili (con pannelli fotovoltaici e turbine eoliche) accrescerà la domanda e il ruolo dei minerali critici e delle terre rare, come riportato dal rapporto dell'IEA («The Role of Critical Minerals in Clean Energy Transitions») e cambierà la geopolitica europea e mondiale. Il passaggio ad un considerato «sistema energetico pulito», determinerà un significativo fabbisogno di rame, litio, nichel, manganese, cobalto, grafite, zinco e terre rare, la cui estrazione spesso crea danni all'ambiente, e dunque lo spostamento del baricentro della geopolitica verso Paesi che detengono gran parte delle concessioni minerarie;

    il paradigma dello sviluppo sostenibile, come dichiarato dall'ONU con gli obiettivi dell'Agenda al 2030, si fonda sul concetto di uno sviluppo che sappia coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale,

impegna il Governo

1) a sostenere il processo di diversificazione dell'approvvigionamento energetico, che permetta di raggiungere una costante diffusione delle energie rinnovabili che gradualmente sostituiscano i combustibili fossili nelle case, nell'industria e nella generazione di energia elettrica;

2) a proseguire con i piani di realizzazione del cosiddetto «Piano Mattei», allo scopo di rafforzare il processo di diversificazione delle forniture che renda l'Italia un hub energetico nel Mediterraneo, in grado di instaurare un proficuo rapporto di cooperazione e sviluppo con i Paesi africani;

3) a sostenere nella transizione energetica ed ecologica un modello di sviluppo che sia in grado di garantire la salvaguardia dell'ambiente, dell'individuo e dell'economia, di perseguire la neutralità climatica assicurando il principio della neutralità tecnologica nei settori elettrico, termico e dei trasporti, e, infine, di promuovere e sostenere processi sostenibili e certificati, che adottano i principi del Life Cycle Assessment (LCA) per la valutazione dell'impronta carbonica di prodotti e servizi;

4) a sostenere per la generazione elettrica, considerato il progressivo aumento della elettrificazione dei consumi (mobilità elettrica, pompe di calore per il riscaldamento), la diffusione di tecnologie a bassissima intensità carbonica, con particolare riferimento a quelle programmabili fondamentali per garantire la sicurezza del sistema energetico;

5) ad adottare una strategia per una politica nazionale delle materie prime, con particolare riferimento a quelle critiche e alle terre rare, in grado anche di rilanciare l'industria estrattiva nel territorio nazionale;

6) a utilizzare le risorse del Capitolo del REpowerEU, al fine di sostenere un processo graduale di riqualificazione energetica degli edifici, che tenga il più possibile in considerazione le ipotesi di esoneri e di eccezioni in grado di tutelare le peculiarità della realtà immobiliare italiana, costituita da numerosi centri storici dall'alto valore artistico e culturale;

7) a promuovere la diffusione degli interventi di efficienza energetica nella pubblica amministrazione e nel privato, nel residenziale, nel terziario e nell'industria, attraverso la revisione ed il potenziamento dei meccanismi di incentivazione esistenti come il Conto Termico e quello dei Certificati Bianchi;

8) a proseguire, nell'ambito della cabina di regia, il confronto già avviato con il mondo del partenariato economico-sociale, al fine di promuoverne un sempre maggiore coinvolgimento anche nell'attuazione del REpowerEU;

9) in coerenza con la direttiva UE 2022/542 del Consiglio europeo, dello scorso 5 aprile 2022, cosiddetta «fiscalità green», a valutare l'applicazione di misure fiscali per favorire il risparmio energetico e la riduzione dell'uso dei combustibili fossili, come interventi ad hoc per sostenere il teleriscaldamento e favorire l'utilizzo di biometano;

10) a individuare nell'ambito del Capitolo REpowerEU misure per la riqualificazione e il miglioramento delle competenze professionali, al fine di dotare la forza lavoro di ulteriori abilità in materia ecologica, nonché misure per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative legate alla transizione verde e alle tecnologie digitali ad essa funzionali;

11) a proseguire ulteriormente nel processo di semplificazione al fine di consentire il rispetto dei traguardi temporali che si impongono per la transizione e che dovrebbero essere considerati prevalenti;

12) a prevedere, in sede di revisione del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC) una adeguata valutazione dei processi di transizione, sia in termini di costi che di impatti sui cittadini e sulle imprese, nonché la fissazione di step compatibili con il sistema economico-sociale nazionale, valutando la possibilità di escludere sia pure in un quadro generale di efficientamento, ipotesi di ridimensionamento dei consumi energetici superiori a quanto sarà fissato in sede Unione europea;

13) a valutare l'utilizzo di un sistema di premialità per le imprese che, attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie, contribuiscono a favorire una rapida trasformazione del sistema energetico.
(1-00135) «Caramanna, Andreuzza, Rossello, Semenzato, Zucconi, Giglio Vigna, Cattaneo, Antoniozzi, Gusmeroli, Battilocchio, Colombo, Candiani, Squeri, Comba, Barabotti, Giovine, Cecchetti, Maerna, Di Mattina, Pietrella, Toccalini, Schiano Di Visconti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

energia rinnovabile

diversificazione energetica

energia dolce