ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00100

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 78 del 29/03/2023
Abbinamenti
Atto 1/00127 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00130 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00131 abbinato in data 09/05/2023
Atto 1/00135 abbinato in data 09/05/2023
Firmatari
Primo firmatario: CAPPELLETTI ENRICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/03/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SILVESTRI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
DELL'OLIO GIANMAURO MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023
CONTE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 28/03/2023


Stato iter:
09/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/04/2023
Resoconto PAVANELLI EMMA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/04/2023
Resoconto CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto SCHIANO DI VISCONTI MICHELE FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BICCHIELLI PINO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
 
PARERE GOVERNO 09/05/2023
Resoconto GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/05/2023
Resoconto SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto DE MONTE ISABELLA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SIMIANI MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto COMBA FABRIZIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/04/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/04/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/05/2023

NON ACCOLTO IL 09/05/2023

PARERE GOVERNO IL 09/05/2023

DISCUSSIONE IL 09/05/2023

RESPINTO IL 09/05/2023

CONCLUSO IL 09/05/2023

Atto Camera

Mozione 1-00100
presentato da
CAPPELLETTI Enrico
testo presentato
Mercoledì 29 marzo 2023
modificato
Martedì 9 maggio 2023, seduta n. 100

   La Camera,

   premesso che:

    in seguito all'adozione del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio che ha istituito e disciplinato i Piani per la ripresa e la resilienza (PNRR) si sono manifestati eventi geopolitici senza precedenti determinati dalla guerra di aggressione da parte della Russia nei confronti dell'Ucraina, dalla persistenza di prezzi dell'energia elevati e volatili e dall'aggravarsi delle conseguenze della crisi Covid-19 con ripercussioni considerevoli sulla società e sull'economia dell'Unione, sulla sua popolazione e sulla sua coesione economica, sociale e territoriale;

    per affrontare queste sfide emergenti, la Commissione ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio la Comunicazione – COM(2022) 231) che riguarda l'inserimento di un nuovo capitolo nei PNRR dedicato al piano REPowerEU – COM(2022) 230), volto ad eliminare gradualmente la dipendenza dell'Unione dalle importazioni di combustibili fossili in particolare da quelli russi. Tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto ben prima del 2030, secondo modalità che garantiscano la coerenza con il Green Deal europeo e con gli obiettivi climatici per il 2030 e il 2050 sanciti dal regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio;

    nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, il 28 febbraio 2023, è stato pubblicato il nuovo regolamento (UE) 2023/435 per l'inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza;

    al fine di raggiungere l'obiettivo individuato di eliminare la dipendenza dell'Unione europea dalle importazioni dei combustibili fossili, le istituzioni europee hanno concordato sulla necessità sostenere misure volte a incrementare l'efficienza e il risparmio energetico degli edifici e delle relative infrastrutture energetiche critiche e a decarbonizzare più rapidamente le industrie. Si ritiene indispensabile aumentare rapidamente gli investimenti nelle misure di efficienza energetica, come l'adozione di soluzioni di riscaldamento e raffreddamento sostenibili ed efficienti, che offrono un mezzo efficace per affrontare alcune delle sfide più urgenti in materia di approvvigionamento energetico e di costi dell'energia. Si considera opportuno sostenere anche le riforme e gli investimenti tesi a incrementare l'efficienza energetica, a decarbonizzare l'industria, anche mediante l'uso di combustibili a basse emissioni di carbonio, come l'idrogeno a basse emissioni di carbonio, la diffusione dell'idrogeno rinnovabile e di altri combustibili rinnovabili di origine non biologica, e ad aumentare il risparmio energetico delle economie degli Stati membri;

    nello specifico del piano REPowerEU, la Commissione europea ha proposto per il 2030 di innalzare gli obiettivi già indicati nel pacchetto Fit for 55%. Si dovrà incrementare dal 40 per cento al 45 per cento la quota di produzione di energia rinnovabile ed aumentare dal 9 per cento al 13 per cento l'obiettivo in materia di efficienza per ridurre di circa il 40 per cento i consumi energetici rispetto al 2007. Nel breve periodo invece, il piano dovrà comportare la rapida riduzione di circa 80 miliardi di metri cubi delle importazioni di gas, un risultato che supera di gran lunga gli obiettivi del pacchetto Fit for 55%, che richiede un notevole impegno nella decarbonizzazione per il nostro Paese, da sempre fortemente legato al consumo del gas naturale rispetto agli altri Stati europei;

    il raggiungimento degli obiettivi rafforzerà la sicurezza dell'Europa e del nostro Paese e li renderà più autonomi energeticamente dai fornitori stranieri;

    nel capitolo dedicato al piano REPowerEU gli Stati membri devono indicare le nuove riforme e nuovi investimenti, a partire dal 1° febbraio 2022 e da realizzare entro il 2026, che devono contribuire ad aumentare la quota di energie sostenibili e rinnovabili nel mix energetico e ad affrontare le strozzature delle infrastrutture energetiche. Per quanto riguarda le infrastrutture relative al gas naturale, le riforme e gli investimenti descritti nei capitoli dedicati al piano REPowerEU, volti a diversificare l'approvvigionamento abbandonando le importazioni dalla Russia, dovrebbero basarsi sulle esigenze attualmente individuate dalla valutazione condotta e concordata dalla Rete europea dei gestori dei sistemi di trasporto del gas, definite in uno spirito di solidarietà per quanto riguarda la sicurezza dell'approvvigionamento, e dovrebbero tenere conto delle esigenze strategiche in materia di sicurezza energetica dello Stato membro interessato e delle misure rafforzate di preparazione, compreso lo stoccaggio dell'energia, adottate per far fronte alle nuove minacce geopolitiche, senza compromettere il contributo a lungo termine alla transizione verde;

    possono essere incluse misure volte a contribuire ad affrontare a livello strutturale le situazioni di povertà energetica, attraverso riforme e investimenti di lunga durata. Le riforme e gli investimenti volti ad affrontare la povertà energetica dovrebbero fornire un sostegno finanziario più elevato ai meccanismi di efficienza energetica, anche attraverso strumenti finanziari dedicati, politiche in materia di energia pulita e regimi volti a ridurre la domanda di energia per le famiglie e le imprese — comprese le microimprese e le piccole e medie imprese — che si trovano in gravi difficoltà a causa di bollette energetiche elevate;

    dovrebbero inoltre essere coerenti con i piani nazionali per l'energia e il clima degli Stati membri e con gli obiettivi climatici dell'Unione di cui al regolamento (UE) 2021/1119. Il dispositivo, tenendo conto del Green Deal europeo, contribuirà all'integrazione delle azioni per il clima e della sostenibilità ambientale e al conseguimento dell'obiettivo globale di dedicare il 30 per cento della spesa di bilancio dell'Unione al sostegno degli obiettivi climatici. A tal fine, le misure sostenute e incluse nei PNRR degli Stati membri dovrebbero contribuire alla transizione verde, compresa la biodiversità, o ad affrontare le sfide che ne derivano, e dovrebbero rappresentare un importo corrispondente ad almeno il 37 per cento della dotazione totale del PNRR e ad almeno il 37 per cento dei costi totali stimati delle misure incluse nel capitolo dedicato al piano REPowerEU sulla base della metodologia di controllo del clima di cui all'allegato VI del regolamento (UE) 2021/241;

    gli Stati membri dovrebbero tenere una integrazione della consultazione tenuta per il PNRR per affrontare le riforme e gli investimenti da includere capitolo dedicato al piano REPowerEU in modo da lasciare alle parti interessate il tempo sufficiente per reagire, garantendo nel contempo una rapida finalizzazione del capitolo dedicato al piano REPowerEU da parte dello Stato membro interessato. La sintesi aggiornata dovrebbe indicare i portatori di interessi consultati, spiegare i risultati della consultazione complementare e illustrare in che modo i contributi ricevuti dai portatori di interessi hanno trovato riscontro nei capitoli dedicati al piano REPowerEU;

    in tale contesto, l'Italia potrebbe chiedere ulteriori risorse sul PNRR per nuovi investimenti. Circa 4 miliardi di euro potrebbero essere utilizzati dai finanziamenti a fondo perduto derivanti dalla nuova tranche di 20 miliardi di euro che la Commissione intende mettere a disposizione vendendo quote dell'Emissions Trading System. Potranno inoltre essere trasferite al PNRR fino al 7,5 per cento della dotazione nazionale di Fondi strutturali per il periodo 2021-2027, pari a 3,157 miliardi di euro, e fino al 12,5 per cento della dotazione nazionale del Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale, pari a 843 milioni di euro per finanziare misure REPowerEU che conseguano rispettivamente gli obiettivi delle due politiche dell'Unione, ossia la coesione (es. riqualificazione della forza lavoro) e la Pac (es. produzione di biometano da residui agricoli). Pertanto per il REPowerEU l'Italia dovrebbe aver a disposizione dall'Europa almeno 8 miliardi di euro (di cui 4 a fondo perduto e 4 come trasferimenti da altri programmi UE) ai quali aggiungere i fondi non spesi della Brexit Adjustment Reserve (in totale 146,8 milioni di euro) ai quali poter aggiungere altre risorse attraverso l'accesso anche a forme di prestito;

    gli Stati membri sono incoraggiati a presentare i capitoli dedicati al piano REPowerEU quanto prima e preferibilmente entro due mesi dall'entrata in vigore del regolamento modificativo;

    nei primi di febbraio 2023 il Governo ha convocato a Palazzo Chigi gli amministratori delegati delle società partecipate Eni, Enel, Snam e Terna per fare il punto sui progetti da inserire nel nuovo capitolo del PNRR con i fondi del REPowerEU. Al momento non sono state tenute altre iniziative pubbliche per coinvolgere gli altri protagonisti nell'ambito della transizione energetica, in particolare nel settore della decarbonizzazione, dell'efficienza e della generazione da fonti rinnovabili;

    secondo l'articolo pubblicato da Repubblica, il 7 febbraio 2023, dal titolo «Rinnovabili e hub del gas nel nuovo PNRR. L'idea di Meloni per cambiare i progetti», il Premier Meloni avrebbe chiesto alle partecipate «pochi progetti, necessari e fattibili»: Eni pensa ai biocarburanti e alla cattura della CO2, Terna vorrebbe finanziare il Tyrrhenian Link e la connessione con il Montenegro, Snam dovrà invece rafforzare la dorsale Adriatica, mentre a Enel tocca la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle, a cui dovrebbe aggiungersi quello Gioia Tauro di Iren e Sorgenia. Tali progetti, ai quali si vorrebbero destinare le nuove risorse del PNRR, oltre a rafforzare la conservazione di un modello energetico fondato sulla centralizzazione e l'impiego delle fonti fossili in particolare del gas, sono in contraddizione alla comunicazione sul REPowerEU e agli obiettivi clima energia che l'Europa si è data. Inoltre sarebbero costi ed impegni commerciali e di approvvigionamento di lungo periodo, che devono essere garantiti dallo Stato in diverse forme con un costo che verrà socializzato con tutti gli utenti;

    l'applicazione del principio «non arrecare un danno significativo» ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio è essenziale per garantire che le riforme e gli investimenti intrapresi nel quadro della ripresa dalla crisi siano attuati in modo sostenibile;

    l'incremento dei prezzi dell'energia, le politiche intraprese per la riduzione degli approvvigionamenti dagli altri Stati per ridurre la dipendenza energetica e quelle per il raggiungimento degli obiettivi del Green new deal europeo al fine di contrastare i cambiamenti climatici stanno determinando una contrazione dei consumi di gas;

    nel recente rapporto Europe's Energy Future curato da Wärtsilä viene stimato che la produzione di energia elettrica derivante da fonti fossili potrebbe crollare del 20 per cento nel 2023. L'Europa di fatto nel medio periodo non avrebbe più bisogno di gas, perché potrebbe dimezzare già nel 2030 il consumo di gas nel settore energetico, ridurre i costi energetici di 300 miliardi di euro ed accrescere l'indipendenza energetica solo raddoppiando la propria capacità rinnovabile;

    sulla base dei dati preliminari di consuntivo forniti da Snam, la domanda di gas nell'ultimo trimestre 2022 è risultata pari a 16,9 miliardi di metri cubi contro i 22,5 miliardi dell'ultimo trimestre del 2021. La contrazione rilevante pari a 5,6 miliardi di metri cubi è imputata per più della metà (-3,1 miliardi di metri cubi) al calo della domanda delle reti di distribuzione, che alimentano in prevalenza le utenze civili. L'effetto del meteo più mite che ha caratterizzato l'ultimo scorcio del 2022 ha contribuito alla riduzione della domanda solo per 1,8 miliardi di metri cubi;

    gli scenari al 2030 del Piano europeo Fit for 55% elaborati da Ricerca sul sistema energetico (Rse), esposti nella presentazione su «L'impatto del pacchetto FF55: prime valutazioni», del 6 aprile 2022, prevedono una riduzione del 37 per cento dei consumi con una diminuzione degli approvvigionamenti di circa 25 miliardi di metri cubi di gas naturale. Tali consumi saranno ulteriormente ridotti dall'esecuzione delle riforme e dagli investimenti che verranno attivati con il nuovo capitolo del piano REPowerEU che verrà inserito nel PNRR;

    l'International Renewable Energy Agency (Irena) nel report Renewable Power Generation Costs mostra che nel 2021 il costo delle rinnovabili è diminuito, nonostante l'incremento dei prezzi delle materie prime. Nel 2022, per la prima volta in Europa, la generazione da fonti rinnovabili, eolico e solare (22 per cento), ha superato la generazione da gas (20 per cento) riducendo l'importazione di 70 miliardi di metri cubi di gas e risparmiando 100 miliardi di euro, come riporta lo studio «More renewables, Less inflation» di E3G ed Ember;

    nonostante le fonti energetiche rinnovabili abbiano un costo di generazione dell'energia inferiore rispetto a quello di altre tecnologie che impiegano fonti fossili, la crescita dell'utilizzo delle tecnologie pulite continua ad essere fortemente ostacolata dell'inefficienza degli iter autorizzativi, che nel nostro Paese durano in media 1 o 1,5 anni per il fotovoltaico e circa 5 anni per l'eolico. Iniziative di semplificazione delle procedure autorizzative all'interno del nuovo capitolo sul REPowerEU contribuiranno positivamente all'incremento della quota di energia rinnovabile in sostituzione dei combustibili fossili;

    nel mese di febbraio Elettricità Futura ha elaborato il piano 2030 del settore elettrico, un percorso per il raggiungimento dell'indipendenza e della sicurezza nazionale, oltre che di decarbonizzazione, in linea con gli obiettivi europei. Il piano prevede di allacciare alla rete 85 gigawatt di nuove rinnovabili al 2030, portando all'84 per cento le rinnovabili nel mix elettrico, e l'elettrificazione pari a circa 360 terawattora. Raggiungendo questo traguardo, nei prossimi 8 anni l'Italia potrà ridurre di 160 miliardi di metri cubi le importazioni di gas con un risparmio di 110 miliardi di euro,

impegna il Governo:

1) a garantire che i nuovi progetti da includere nel PNRR tra i nuovi investimenti per il REPowerEU siano coerenti con gli obiettivi europei per la decarbonizzazione e volti ad eliminare realmente la dipendenza dell'Unione europea dalle importazioni di combustibili fossili;

2) ad impiegare le risorse del PNRR per progetti del REPowerEU per sostenere interventi rivolti alla riduzione dei consumi di energia attraverso la riqualificazione energetica degli edifici, l'autoconsumo singolo e collettivo di energia rinnovabile tramite configurazioni di comunità energetiche rinnovabili attraverso un fondo per garanzie e prestiti agevolati, meccanismi di detrazioni fiscali, cessioni e sconto tipo «ecobonus» e «superbonus», favorendo i cittadini nelle condizioni di povertà energetica;

3) ad impiegare le risorse del PNRR per progetti del REPowerEU al fine di sostenere le attività produttive, in particolare le imprese nella creazione di comunità energetiche rinnovabili, tramite un fondo per garanzie e prestiti agevolati al fine di aiutare l'accesso alla liquidità per gli investimenti;

4) a non impiegare risorse del PNRR per progetti del REPowerEU rivolti alla realizzazione di nuove infrastrutture o progetti che favoriscono l'utilizzo di fonti di energia fossile;

5) ad inserire nel capitolo del REPowerEU le riforme di semplificazione delle procedure autorizzative per impiegare le risorse del PNRR per progetti che spingano l'incremento della generazione elettrica da fonti rinnovabili, dell'impiego degli accumuli, il miglioramento dell'infrastrutturazione e il superamento delle strozzature esistenti in termini di trasmissione, distribuzione e stoccaggio dell'energia elettrica, oltre a delle riforme per facilitare l'affidamento di aree pubbliche per la realizzazione di impianti rinnovabili per le Cer;

6) ad impiegare le risorse del PNRR per progetti del REPowerEU nel settore della decarbonizzazione nei processi produttivi industriali, per la realizzazione di investimenti per l'efficientamento energetico e per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate, attraverso la concessione di agevolazioni dirette alle imprese, con particolare attenzione a quelle che investono nel settore dell'automotive per la transizione elettrica;

7) ad adeguare il Piano nazionale integrato energia e clima alle indicazioni europee precisando metodi e strumenti per accelerare la transizione verde verso la neutralità climatica e rafforzare la resilienza del sistema energetico in linea con i piani Fit for 55% e REPowerEU;

8) a tenere, prima dell'invio dei progetti, un'ampia consultazione per affrontare con le parti interessate quali siano le riforme e gli investimenti da includere nel piano REPowerEU.
(1-00100) «Cappelletti, Francesco Silvestri, Baldino, Santillo, Auriemma, Fenu, Pavanelli, Ilaria Fontana, Dell'Olio, Conte».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

importazione comunitaria

consumo d'energia

energia rinnovabile