ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00092

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 67 del 13/03/2023
Abbinamenti
Atto 1/00053 abbinato in data 13/03/2023
Atto 1/00090 abbinato in data 13/03/2023
Atto 1/00091 abbinato in data 13/03/2023
Atto 1/00093 abbinato in data 15/03/2023
Atto 1/00094 abbinato in data 15/03/2023
Atto 1/00095 abbinato in data 15/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: BISA INGRID
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 13/03/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
ANGELUCCI ANTONIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BAGNAI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BARABOTTI ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BOF GIANANGELO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BOSSI UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BRUZZONE FRANCESCO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CARLONI MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CARRA' ANASTASIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CATTOI VANESSA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CENTEMERO GIULIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
CRIPPA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
DI MATTINA SALVATORE MARCELLO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
FRASSINI REBECCA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
FURGIUELE DOMENICO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
GIAGONI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
GUSMEROLI ALBERTO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
IEZZI IGOR LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
LATINI GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
MACCANTI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
MARCHETTI RICCARDO AUGUSTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
MIELE GIOVANNA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
MINARDO ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
MONTEMAGNI ELISA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
NISINI TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
OTTAVIANI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
PIERRO ATTILIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
PIZZIMENTI GRAZIANO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
PRETTO ERIK UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
RAVETTO LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
SASSO ROSSANO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
TOCCALINI LUCA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
ZINZI GIANPIERO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
BELLOMO DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
MATONE SIMONETTA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
MORRONE JACOPO LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023
SUDANO VALERIA LEGA - SALVINI PREMIER 13/03/2023


Stato iter:
15/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/03/2023
Resoconto GIANASSI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto MURA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/03/2023

DISCUSSIONE IL 13/03/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/03/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/03/2023

RITIRATO IL 15/03/2023

CONCLUSO IL 15/03/2023

Atto Camera

Mozione 1-00092
presentato da
BISA Ingrid
testo presentato
Lunedì 13 marzo 2023
modificato
Mercoledì 15 marzo 2023, seduta n. 69

   La Camera,

   premesso che:

    nel discorso in occasione del giuramento avanti alle Camere del 3 febbraio 2022 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ribadendo la centralità del Parlamento, ha testualmente affermato che «un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia»;

    la consapevolezza dell'urgenza e dell'indifferibilità delle riforme, in uno con il monito del Presidente della Repubblica, trasversalmente accolto dalle forze politiche, suggerisce l'esistenza di un clima politico favorevole ad un'ampia convergenza sulle riforme necessarie;

    il Parlamento, in tema di giustizia, potrebbe recuperare la centralità più volte rivendicata nel dibattito politico;

    l'amministrazione della giustizia in Italia è avvertita dai cittadini ancora come uno dei freni per la crescita dell'Italia, evocando piuttosto l'idea di una macchina burocratica lenta e fuori controllo per plurimi motivi che rappresentano altrettanti e annosi mali del sistema giustizia italiano, ancora non affrontati con la chirurgica radicalità necessaria;

    in tema di giustizia penale gli interventi devono ispirarsi a due principi cardine: garantismo e certezza della pena. Si tratta di concetti che si conciliano perfettamente nel perimetro dei valori del giusto processo cristallizzati nell'articolo 111 della Costituzione. La sentenza è giusta soltanto se è pronunciata da un giudice effettivamente terzo e imparziale, in tempi ragionevoli e all'esito di un processo in cui siano state rispettate in pieno le garanzie difensive. La sentenza è giusta se, una volta definitiva, in caso di condanna venga effettivamente e tempestivamente eseguita;

    solo un sistema efficace assicura i diritti delle vittime dei reati. Solo un sistema efficace costituisce un serio strumento di lotta alle mafie. Al contrario, un ordinamento incapace di assicurare giustizia genera insicurezza, disincentiva investimenti, alimenta sfiducia, consente l'insinuarsi di sacche di illegalità e il proliferare delle organizzazioni criminali. Gli scandali legati alle spartizioni di potere tra le correnti della magistratura hanno determinato, poi, il punto più basso del sistema giustizia nel nostro Paese;

    la revisione complessiva ed ineludibile del sistema sanzionatorio è dettata, oltre che dalla constatata ineffettività preventiva, dal necessario rispetto dei principi così ben espressi dal dettato costituzionale. Occorre sempre rammentarlo, lo Stato assume su di sé la tutela del bene comune come suo fine ultimo, comprensivo anche dei diritti del condannato, e agisce ponendo norme razionali per lo sviluppo e la tutela dell'uomo e la promozione della sua dignità. La legge penale, dove la persona è centrale, non solo fonda l'ordine sociale ma la sua condivisione e accettazione da parte dei consociati, garantendo la libertà di ognuno, in quanto l'intima convinzione della giustizia di una norma garantisce il rispetto più di qualsiasi pena per la sua trasgressione. Esistono valori fondamentali, preliminare la libertà personale che tutti li racchiude, che non possono essere negati, né tantomeno raggirati attraverso sterili procedure dettate da particolari esigenze/emergenze criminali. Nella materia penale è in gioco l'essere umano, meglio il rispetto della dignità dell'uomo e della sua libertà, vale a dire di quanto più intimo ed inviolabile possa esserci. La grande e improcrastinabile riforma del sistema penale/sanzionatorio vuole il rispetto dei valori costituzionali e, quindi, la loro attuazione attraverso la legge, che significa precisione tecnico-legislativa e dominabilità del sistema;

    in relazione al tema dell'inviolabilità del domicilio, all'interno della Costituzione viene utilizzato il termine domicilio per racchiudere tre concetti: la residenza – luogo dove il soggetto è ubicato per lo Stato –, il domicilio – luogo dove il soggetto svolge i suoi affari e la sua vita privata – e, infine, la dimora – dimensione ubicativa fisiologicamente provvisoria. Questi tre concetti sono considerati «luoghi in cui l'individuo può esprimere la propria personalità» e sono racchiusi, in Costituzione, nel termine «domicilio», in egual misura dignitosi di tutela ex articolo 14 della Costituzione. Quindi si può ritrovare – almeno a livello costituzionale – una tutela sotto forma di un'inviolabilità del domicilio non intesa come diritto ad un domicilio oppure tutela degli interessi legittimi del proprietario, ma tutela della persona nel domicilio oppure domicilio come estensione fisica e luogo di sviluppo della persona, quasi come fosse un'appendice della persona, e per questo inviolabile. Abbiamo conosciuto quella che è la sottile linea che separa interesse privato ed interesse pubblico all'interno dei testi costituzionali; ad esempio, nella Costituzione italiana l'interesse ad un domicilio inviolabile, quindi accessibile solo a soggetti scelti dal proprietario ex articolo 14 della Costituzione, e l'importanza della tutela dell'interesse pubblico che si concretizza nell'interesse dello Stato di tutelare la comunità di cittadini con strumenti di limitazione dell'inviolabilità di domicilio, come, ad esempio, le perquisizioni da parte della pubblica autorità. Adesso la responsabilità sulla tutela di questa importante libertà ricade su di noi, sulle scelte del nostro presente; ed è per questo che ci deve essere una maggiore forza nelle normative che devono tutelare il diritto all'inviolabilità del domicilio;

    in relazione alla tutela delle vittime del reato, occorre che coloro che denunciano non debbano essere lasciati soli ad affrontare le conseguenze delle loro coraggiose iniziative. Attraverso l'introduzione di adeguati strumenti di supporto si può assicurare la necessaria tutela delle vittime dei reati e il conseguente rilancio della legalità. Solo così le vittime di estorsioni, usure e, in generale, di tutti quei reati (lesioni, violenze private ed altri) perpetrati al fine di costringere il destinatario a sottostare a richieste illecite nell'ambito di sistemi criminali consolidati e radicati (ad esempio, pagamento del pizzo, forme di usura, concussioni sistemiche ed altro), si sentiranno protette e sostenute dal sistema giustizia e dallo Stato;

    la globalizzazione dei mercati, la rapidità sempre crescente degli scambi, la diffusione capillare e immediata delle informazioni, il continuo sviluppo delle potenzialità della rete internet (ad esempio, il dark web) sono fenomeni che consentono alle organizzazioni mafiose di selezionare settori sempre nuovi di investimento e di occultare facilmente i propri traffici illeciti. Occorre, quindi, potenziare gli strumenti tecnici a disposizione delle forze dell'ordine e investire in mezzi informatici all'avanguardia che facilitino l'individuazione e la neutralizzazione tempestiva di inedite forme di imprenditoria mafiosa;

    è necessario agire efficacemente sui circuiti di reinvestimento dei capitali provenienti dalle attività delle organizzazioni mafiose per tutelare la libera concorrenza e contrastare con fermezza le infiltrazioni criminali nel tessuto economico-legale;

    occorre assicurare l'effettivo contemperamento tra esigenze di prevenzione e di continuità aziendale, impedendo che, in caso di restituzione dopo anni di sequestro, si sia consumato un danno irreparabile per l'azienda, per i lavoratori e per la comunità;

    in relazione alla radicalizzazione dei fenomeni della micro-criminalità e delle baby gang si impone l'introduzione di nuovi e adeguati strumenti di repressione. Quanto al primo aspetto, occorre prevedere una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio, soprattutto in quei contesti che tipicamente agevolano la commissione di tale tipologia di reati (ad esempio, manifestazioni sportive, mezzi pubblici ed altri); infatti, la micro-criminalità, seppure riguardi illeciti di contenuto disvalore, per la sua sistematicità desta notevole allarme sociale e risulta intollerabile per la comunità. È, inoltre, opportuno promuovere campagne di informazione, elaborate di concerto con le forze dell'ordine, volte a fornire ai cittadini indicazioni concrete da utilizzare nelle situazioni che favoriscono episodi di micro-criminalità;

    in materia di giustizia minorile, ogni misura di repressione deve inserirsi necessariamente in un quadro di iniziative che privilegi le esigenze di prevenzione. In questo senso, la complessità del fenomeno rende indispensabile l'adozione di strumenti volti a favorire una costante interazione tra le istituzioni, finalizzata al supporto delle famiglie dei minori stessi;

    in relazione alla riforma dell'ordinamento penitenziario e agli interventi sulle carceri, occorre operare una riforma dell'ordinamento penitenziario che garantisca piena dignità alla polizia penitenziaria, prevedendo principalmente assunzioni e la costruzione di nuovi istituti penitenziari, moderni e vivibili. Inoltre, sarebbe auspicabile l'adozione di interventi fra l'amministrazione penitenziaria, il terzo settore e il mondo delle aziende profit, con l'obiettivo di incentivare la funzione rieducativa della pena carceraria, avvicinando il mercato del lavoro al mondo degli istituti di pena;

    in relazione alla normativa in materia di sostanze stupefacenti, si deve registrare l'aumento dell'uso e dell'abuso di droghe che si è diffuso, soprattutto, tra le generazioni più giovani, anche in concomitanza con lo scoppio della pandemia da COVID-19 che ha causato nei ragazzi disagi psicologici che non sempre sono stati riconosciuti;

    negli ultimi anni sul mercato sono state immesse molte sostanze illecite e chimiche a poco prezzo che ne rendono particolarmente facile la reperibilità e il consumo: rimane fondamentale e prioritario combattere il fenomeno dello spaccio di sostanza stupefacente anche di piccola quantità, perché sia chiaro che il consumo di droghe di qualsiasi tipo causa danni irreparabili alla salute,

impegna il Governo:

1) ad adottare ogni iniziativa normativa idonea a:

  a) velocizzare, anche mediante lo stanziamento di ulteriori nuove risorse, la celebrazione dei processi, ovviamente senza ridurre l'accertamento a una valutazione sommaria e approssimativa, in quanto l'imputato non può essere ostaggio del processo per anni, né, per evitare tale rischio, può essere costretto a ricorrere a forme deflattive che non risolvono i problemi organizzativi della giustizia ma sacrificano solo il diritto di difesa e il contraddittorio;

  b) rendere effettiva la ragionevole durata dei processi;

  c) assicurare l'effettiva e tempestiva esecuzione delle sentenze, nel rispetto del principio di certezza del diritto;

  d) razionalizzare il sistema sanzionatorio, realizzando una riforma integrale che adegui tipologia e misura delle pene alle esigenze della collettività;

  e) assicurare l'esecuzione tempestiva e certa della pena definitiva, nel rispetto dei diritti del condannato;

  f) garantire il diritto di difesa nel processo, senza compressioni o limitazioni;

  g) assicurare l'effettiva terzietà e imparzialità del giudice;

  h) rafforzare la tutela delle vittime del reato, introducendo ulteriori strumenti per la piena salvaguardia dei loro diritti;

  i) razionalizzare il sistema penale, recuperando l'effettività del rapporto tra sanzione penale e bene giuridico protetto e, dunque, tra la pena e la sua funzione costituzionale;

  l) prevedere strumenti volti ad assicurare l'effettivo rispetto dei termini di durata delle indagini preliminari e trasformare alcuni rilevanti termini ordinatori in perentori (ad esempio, il termine per il deposito della sentenza da parte del giudice);

  m) attuare effettivamente il principio di presunzione di innocenza e il diritto alla «buona fama», prevedendo strumenti in grado di garantire tale diritto, per riconoscere effettivamente, anche a livello mediatico, il principio della presunzione di innocenza dell'indagato o imputato coinvolto in un procedimento penale;

  n) in materia di intercettazioni, ad assicurare l'utilizzo come strumento di ricerca della prova, individuando, a seguito della conclusione della indagine conoscitiva che si sta svolgendo al Senato, eventuali disfunzioni o lacune normative;

  o) prevenire da un lato e sanzionare dall'altro i fenomeni baby gang in espansione;

  p) trovare strumenti adeguati per meglio combattere il fenomeno dello spaccio di sostanza stupefacente anche di piccola quantità;

  q) combattere le truffe agli anziani;

  r) prevedere strumenti moderni di contrasto alla criminalità organizzata a tutela della concorrenza, del libero mercato e dell'economia legale;

  s) modernizzare gli strumenti di contrasto alla criminalità mafiosa, in modo da individuare tempestivamente i nuovi settori economici preda delle organizzazioni mafiose;

  t) tutelare l'inviolabilità del domicilio da occupazioni arbitrarie e garantire la reintegrazione tempestiva ed effettiva del proprietario o del detentore, per combattere il fenomeno dell'occupazione abusiva di case;

  u) riformare la legge cosiddetta Severino per evitare sanzioni automatiche nei riguardi di amministratori locali che finiscono per paralizzare l'attività amministrativa;

  v) programmare iniziative volte al lavoro dei detenuti in carcere, coinvolgendo il settore privato, non sostenendo alcun provvedimento «svuota carceri»;

  z) operare una riforma dell'ordinamento penitenziario che garantisca piena dignità al detenuto e sicurezza nelle carceri, prevedendo assunzioni tra le fila della polizia penitenziaria e la costruzione di nuovi istituti penitenziari, moderni e vivibili.
(1-00092) «Bisa, Bellomo, Matone, Morrone, Sudano, Molinari, Andreuzza, Angelucci, Bagnai, Barabotti, Benvenuto, Davide Bergamini, Billi, Bof, Bordonali, Bossi, Bruzzone, Candiani, Caparvi, Carloni, Carrà, Cattoi, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Coin, Comaroli, Crippa, Dara, Di Mattina, Formentini, Frassini, Furgiuele, Giaccone, Giagoni, Giglio Vigna, Gusmeroli, Iezzi, Latini, Lazzarini, Loizzo, Maccanti, Marchetti, Miele, Minardo, Montemagni, Nisini, Ottaviani, Panizzut, Pierro, Pizzimenti, Pretto, Ravetto, Sasso, Stefani, Toccalini, Ziello, Zinzi, Zoffili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto alle vittime

responsabilita' civile

scambio d'informazioni