ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00073

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 56 del 22/02/2023
Abbinamenti
Atto 1/00064 abbinato in data 17/04/2023
Atto 1/00081 abbinato in data 17/04/2023
Atto 1/00117 abbinato in data 17/04/2023
Atto 1/00121 abbinato in data 17/04/2023
Atto 1/00123 abbinato in data 26/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 22/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIMIANI MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
VACCARI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
CURTI AUGUSTO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
DI SANZO CHRISTIAN DIEGO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
FERRARI SARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
FORATTINI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
MARINO MARIA STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
ROSSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 22/02/2023
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
CARE' NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
RICCIARDI TONI PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
MEROLA VIRGINIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
SARRACINO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
MALAVASI ILENIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GHIO VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
SCOTTO ARTURO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
ZINGARETTI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
STEFANAZZI CLAUDIO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
CUPERLO GIANNI PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
FOSSI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
IACONO GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
D'ALFONSO LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
SCARPA RACHELE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
BERRUTO MAURO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GUERRA MARIA CECILIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
DI BIASE MICHELA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
FORNARO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GIANASSI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
LAI SILVIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
BAKKALI OUIDAD PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
ROGGIANI SILVIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
TABACCI BRUNO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
BONAFE' SIMONA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
BARBAGALLO ANTHONY EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GNASSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
FURFARO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
GUERINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
ORFINI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023
LAUS MAURO ANTONIO DONATO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 17/04/2023


Stato iter:
26/04/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/04/2023
Resoconto FORATTINI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
PARERE GOVERNO 26/04/2023
Resoconto GAVA VANNIA VICE MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/04/2023
Resoconto BICCHIELLI PINO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto GATTA GIANDIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto ALMICI CRISTINA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 17/04/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/04/2023

DISCUSSIONE IL 17/04/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/04/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/04/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/04/2023

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 26/04/2023

PARERE GOVERNO IL 26/04/2023

DISCUSSIONE IL 26/04/2023

VOTATO PER PARTI IL 26/04/2023

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 26/04/2023

CONCLUSO IL 26/04/2023

Atto Camera

Mozione 1-00073
presentato da
SERRACCHIANI Debora
testo presentato
Mercoledì 22 febbraio 2023
modificato
Mercoledì 26 aprile 2023, seduta n. 92

   La Camera,

   premesso che:

    il 2023 è appena iniziato ma già sono evidenti i segnali che inducono a pensare che i livelli di siccità, già preoccupanti ora, si evidenzieranno ancora di più in termini di emergenza;

    stando ai bollettini emanati dalle autorità di distretto negli ultimi mesi in tre dei sette distretti idrografici nazionali si è raggiunto uno stato di severità idrica «media»: distretto idrografico del fiume Po, distretto idrografico dell'Appennino settentrionale e distretto idrografico dell'Appennino centrale;

    la neve rappresenta la riserva d'acqua più importante per diverse attività, dalla produzione di energia all'agricoltura, nei mesi primaverili ed estivi. E dalla neve arrivano altri segnali preoccupanti. Ad oggi, fonte Global Drought Observatory (Gdo) del JRC in collaborazione con la Fondazione Cima, si registra il 40-50 per cento di neve in meno rispetto alla media dei dodici anni precedenti; il deficit è particolarmente marcato nelle Alpi nord-occidentali. L'aumento della temperatura determinerà nei prossimi mesi la fusione della neve che, in forma di acqua, può essere impegnata per l'irrigazione e altre attività e sarà di conseguenza direttamente proporzionale al decremento registrato con conseguenze gravi per molti settori produttivi;

    ormai da diversi anni, una serie di eventi naturali avversi ha contribuito nel corso del tempo ad indebolire il settore agricolo, ed in special modo le aziende ortofrutticole. Nel corso dell'estate 2022, oltre ai danni provocati dalla siccità si sono aggiunti quelli arrecati dal prolungarsi di temperature eccezionali che hanno colpito duramente ed in maniera omogenea tutto il Paese;

    in virtù di questa situazione verranno coltivati quest'anno in Italia quasi 8 mila ettari di riso in meno per un totale di appena 211 mila ettari, ai minimi da trenta anni, sulla base delle previsioni di semina. Stessa situazione per le semine di mais necessario per garantire l'alimentazione del bestiame per la produzione del latte dal quale nascono i grandi formaggi, dopo gli sconvolgimenti che ci sono stati sul commercio internazionale a seguito della guerra in Ucraina;

    tutte le produzioni ortofrutticole, in particolare le drupacee e le pomacee, a causa delle alte temperature registrate hanno subìto danni irreversibili, a partire dal rallentamento nella crescita dei frutti determinato come conseguenza calibri ridotti. In molti casi, addirittura, il raccolto non è commerciabile pertanto le rese produttive sono risultate nettamente più basse e in diversi casi gravemente compromesse. Tra le colture più colpite, oltre a drupacee e pomacee, danni a pomodoro, cipolla, patate zucche, mais, barbabietola da zucchero, soia e riso. Pertanto la produzione lorda vendibile del 2022 rispetto alla media ordinaria delle annate precedenti è risultata ampiamente inferiore al 30 per cento, con gravi ripercussioni sui bilanci delle imprese agricole;

    relativamente ai fiumi in secca, nel bacino del Po si registra oltre il 60 per cento di acqua in meno; i 22 gradi nel mese di febbraio di alcuni territori alpini causati dal riscaldamento globale hanno determinato ulteriore scioglimento dei ghiacciai alpini che sono ad ora pressoché dimezzati. Le temperature in Italia sono salite di almeno 1 grado rispetto ai livelli preindustriali, in alcune città del Nord di quasi 1,5. Lo zero termico oggi è a 3.000 metri, un valore che in media si aveva a maggio;

    la temperatura è più alta fino a due gradi sopra la media; le colture, nonostante l'avvio tardivo di 15 giorni della pratica dell'irrigazione, sono tutt'ora in sofferenza; così come si accentua, con inevitabili danni ambientali a biodiversità e habitat, la risalita del cuneo salino a oltre 10 chilometri dalla costa adriatica e con un utilizzo all'80 per cento a 15 chilometri dal mare;

    in particolare, la risalita del cuneo salino causato dall'erosione costiera e accentuato dalla siccità, con conseguente riduzione dell'apporto idrico, o da errate opere di drenaggio che riducono l'apporto di materia naturale dei fiumi, entrando nell'entroterra mette a rischio migliaia di ettari e le aziende agricole che operano sul territorio costiero, le quali, a causa della presenza di maggiori valori di salinità sia nelle acque superficiali, sia in quelle di falda, vedono compromessa la possibilità di prelevare acque ad uso irriguo e potabile;

    per una gestione resiliente di questa crisi idrica straordinaria, già nel 2022 si è scelto che il comparto idroelettrico, indipendentemente dalle concessioni legislative, dia la disponibilità a sostenere il settore primario dell'agricoltura in caso di manifesta necessità produttiva; i grandi laghi confermano la possibilità di scendere sotto i livelli minimi di invaso per contribuire ad alimentare con continuità e per quanto possibile i corsi d'acqua di valle sia per finalità irrigue che per il mantenimento habitat e della biodiversità e, nell'ottica della massima trasparenza e per una condivisione unitaria delle scelte strategiche di adattamento al clima e alla situazione idrologica contingente;

    alcune regioni, hanno adottato nel 2022 provvedimenti, in particolare, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, applicando anticipatamente, in talune aree, il cosiddetto deflusso minimo vitale (Dmv) estivo che consentirà di prelevare e accumulare più acqua in caso di precipitazioni;

    secondo gli ultimi dati pubblicati nel rapporto statistico Gse 2020 «Energia da fonti rinnovabili in Italia», nel nostro Paese ci sono 4.503 impianti idroelettrici per una potenza di 19.106 megawatt, pari al 34 per cento del totale di energia prodotta da fonti rinnovabili. La mancanza di acqua influisce direttamente anche sulla produzione di energia di queste centrali: alcune sono ferme, altre hanno limitato la produzione rispetto alla potenza totale. Gli operatori che sono riusciti a mantenere almeno in parte la produzione temono l'aggravarsi degli effetti della siccità nei mesi estivi;

    il quinto rapporto sullo stato del capitale naturale d'Italia presenta i primi dati della Red List degli ecosistemi terrestri d'Italia, rilevando che tra gli ecosistemi più a rischio nel nostro Paese vi sono proprio quelli delle acque dolci (fiumi e laghi). Le «arterie» ambientali della nostra penisola devono essere attentamente curate con una forte azione di tutela e ripristino, mentre ancora oggi continuano a essere oggetto di numerosi interventi dannosi che devastano ambienti fondamentali anche per il ciclo idrico;

    l'Italia – con oltre 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevata per tutti gli usi ogni anno – è nel complesso un Paese a stress idrico medio-alto secondo l'Oms, poiché utilizza il 30-35 per cento delle sue risorse idriche rinnovabili, con un incremento del 6 per cento ogni 10 anni. Una tendenza che, unita a urbanizzazione, inquinamento ed effetti dei cambiamenti climatici, come le sempre più frequenti e persistenti siccità, mette a dura prova l'approvvigionamento idrico della Penisola. Secondo i dati diffusi dallo Giec (Gruppo intergovernativo degli esperti sul cambiamento climatico), all'aumento di un grado della temperatura terrestre corrisponde una riduzione del 20 per cento della disponibilità delle risorse idriche;

    la siccità rappresenta una delle sfide più pressanti del nostro tempo, e richiede politiche pubbliche efficaci di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici, per la gestione delle perdite di acqua e per gli investimenti nelle infrastrutture idriche. Inoltre, le azioni volte alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla promozione della mobilità alternativa sono essenziali per la lotta contro la crisi climatica;

    oltre ad operare per cercare di mitigare gli effetti della scarsità idrica è fondamentale ridurre le emissioni di gas serra per far fronte alla crisi climatica. Le politiche pubbliche dovrebbero incentivare lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio, come l'energia solare ed eolica, e la promozione dell'efficienza energetica. Inoltre, la transizione verso fonti energetiche rinnovabili e la promozione della mobilità elettrica o alternativa possono ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell'aria nelle città;

    è anche importante promuovere azioni per preservare l'ambiente, come la conservazione delle risorse naturali e delle foreste. Le foreste sono essenziali per la regolazione del clima e la conservazione della biodiversità. Inoltre, possono contribuire alla conservazione dei corsi d'acqua, riducendo l'erosione del suolo e il rischio di inondazioni;

    l'irrigazione innovativa per l'agricoltura è fondamentale per utilizzare l'acqua in modo efficiente e ridurre gli sprechi. Le tecnologie di irrigazione a goccia e di agricoltura di precisione possono aiutare gli agricoltori a utilizzare l'acqua in modo più efficiente e a ridurre l'impatto ambiente le dell'agricoltura. Inoltre, l'irrigazione a nebbia può rappresentare una soluzione innovativa per ridurre il consumo di acqua e promuovere la sostenibilità ambientale;

    i consorzi di bonifica e di irrigazione svolgono un fondamentale ruolo di sostegno dell'agricoltura nazionale, gestendo gli impianti pubblici di irrigazione su oltre 3,3 milioni di ettari e, al contempo, partecipano alla gestione del territorio e alla difesa del suolo, curando l'esercizio e la manutenzione delle opere di bonifica idraulica;

    come per le opere pubbliche, anche il territorio necessita di manutenzione per mantenere la sua efficienza, ed è questa la funzione svolta dai consorzi di bonifica, la cui presenza e gli interventi contribuiscono ad evitare che il territorio stesso si degradi e sia minacciato da instabilità del suolo, alluvioni, siccità, effetti negativi della pressione antropica e inquinamento, curando l'irreggimentazione dei corsi d'acqua e il deflusso o l'accumulo delle acque in eccesso, il consolidamento delle pendici in dissesto, il terrazzamento delle superfici declivi, garantendo così la conservazione e la sicurezza del territorio, dell'ambiente e del paesaggio;

    va considerato che l'attività di manutenzione delle opere di bonifica idraulica e di irrigazione realizzate e gestite dai consorzi viene eseguita in larga parte grazie ai contributi versati da parte di 8,8 milioni di consorziati, in gran parte agricoltori. Pertanto la manutenzione ordinaria è in gran parte a carico dei privati consorziati, mentre occorrono risorse pubbliche per la manutenzione straordinaria necessaria ad adeguare gli impianti in relazione alla diffusa situazione di vulnerabilità del territorio;

    il risanamento del sistema fluviale, con particolare riferimento al ripristino della connettività, è una misura auspicabile che andrebbe nella direzione della strategia dell'Unione europea per la biodiversità;

    la situazione va quindi affrontata non soltanto con aiuti immediati per contrastare l'emergenza, ma con misure strutturali per migliorare l'efficacia della gestione, conservazione e distribuzione le delle risorse idriche;

    strettamente connesso con gli eventi climatici estremi è il tema del dissesto idrogeologico, a causa del quale complessivamente il 93,9 per cento dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera e le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia, e Liguria;

    nella XVIII legislatura l'articolo 36-ter del decreto-legge n. 77 del 2021 ha introdotto importanti novità in materia di dissesto idrogeologico. La norma prevede, tra l'altro, l'introduzione della denominazione di «commissari di Governo per il contrasto al dissesto idrogeologico» per i commissari aventi competenze in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, disciplinati da diverse normative, attribuendo ad essi la competenza degli interventi in tale ambito, indipendentemente dalla fonte di finanziamento. Viene inoltre previsto che gli interventi di prevenzione, mitigazione e contrasto al dissesto idrogeologico – ivi compresi quelli finanziabili tra le linee di azione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – siano qualificati come opere di preminente interesse nazionale, aventi carattere prioritario;

    resta però ancora indispensabile potenziare e rendere più efficienti gli enti preposti alla prevenzione del rischio idrogeologico, aumentarne la capacità tecnica e progettuale, favorire una capacità di spesa superiore all'attuale media annua;

    è inoltre urgente e necessario programmare un importante piano di investimenti per ridurre i rischi legati al continuo manifestarsi di fenomeni climatici estremi ed in particolare a carattere siccitoso, puntando anche all'efficientamento e alla messa in sicurezza delle reti idriche e alla realizzazione di nuovi invasi, alla produzione di acqua dissalata e al riuso delle acque depurate a fini agricoli e industriali;

    la legge di bilancio 2022-2024 ha previsto 440 milioni di euro dal 2022 al 2027 per la realizzazione del «piano invasi» basato su progetti già disponibili, rafforzando ulteriormente l'impegno senza precedenti (3 miliardi di euro) per il miglioramento delle infrastrutture idriche previsto dal PNRR;

    in tal senso il Piano nazionale di ripresa e resilienza può rappresentare un'importante opportunità per affrontare in maniera strutturale il problema delle emergenze climatiche connesse ai cambiamenti climatici, contribuendo contestualmente al rilancio dell'economia del Paese, grazie all'apertura di numerosi cantieri sull'intero territorio nazionale;

    in continuità con i fondi del PNRR si collocano le risorse del programma europeo «React Eu», nell'ambito del Piano operativo nazionale (Pon) infrastrutture e reti 2014-2020 per interventi volti a potenziare le infrastrutture idriche, a ridurre le perdite e digitalizzare e migliorare il monitoraggio delle reti;

    per la programmazione e la realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per promuovere il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche, anche al fine di aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche è stata prevista, con il decreto-legge n. 121 del 2021, l'adozione, entro il 30 giugno 2022, del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (Pnissi);

    nel mese di ottobre 2022 è stato dato il via libera della Conferenza unificata allo schema di decreto del Ministro pro tempore delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che riguarda il potenziamento e il miglioramento della sicurezza del settore idrico, in attuazione della riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR);

    lo schema di decreto attua una fondamentale riforma prevista dal PNRR, che consentirà di valutare gli interventi per gli invasi e per la rete di distribuzione dell'acqua secondo una logica di sistema, funzionale ai territori coinvolti, anche per limitare i danni provocati dalla siccità e per ridurre le perdite. La riforma del settore, che prevede finalmente una programmazione pluriennale degli investimenti, accompagna gli stanziamenti per le infrastrutture idriche, pari a 4,7 miliardi di euro, un importo senza precedenti nella storia recente del Paese;

    occorre pertanto adottare iniziative urgenti, sia di breve, sia di lungo periodo, per far fronte, in collaborazione con le regioni più coinvolte, alla grave siccità che sta colpendo il nostro Paese, con gravi ripercussioni sulla produzione di energia idroelettrica, sul comparto agricolo, e che sta provocando finanche un'emergenza idropotabile in alcuni aree,

impegna il Governo:

1) a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte all'eventuale realizzazione di impianti di dissalazione alimentati da energia rinnovabile, con contestuali investimenti mirati su tecnologie per il recupero delle scorie dei processi di desalinazione di acque salmastre e di mare, in limitate aree, previa valutazione di impatto ambientale, dove, in un mix di interventi, occorra garantire l'autonomia idrica, con particolare riferimento alle isole minori o in aree costiere con particolari carenze infrastrutturali;

2) a valutare di adottare iniziative volte a dare pronta e piena attuazione al decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 31 dicembre 2022 «Criteri generali per la determinazione, da parte delle Regioni, dei canoni di concessione per l'utenza di acqua pubblica», al fine di garantire un uso razionale ed efficiente delle risorse idriche, prevedendo una copertura dei costi ambientali e dei costi della risorsa e dell'inquinamento, conformemente al «principio chi inquina paga», come individuati dai piani di gestione distrettuali ex direttiva 2000/60/CE;

3) a promuovere e sostenere la ricerca nel settore agricolo, allo scopo di individuare varietà di colture maggiormente resistenti ai cambiamenti climatici;

4) a promuovere e sostenere l'adozione di una normativa efficace per il contenimento del consumo di suolo che consenta di raggiungere gli obiettivi comunitari di riduzione del consumo del suolo;

5) a valutare di adottare iniziative idonee, anche nel contesto del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per favorire la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e ripristinarne le capacità di contenimento in caso di eventi meteorologici estremi (forti precipitazioni e alluvioni);

6) a promuovere l'utilizzo di criteri minimi ambientali nel campo dell'edilizia per ridurre gli sprechi;

7) a favorire il riutilizzo dell'acqua nei cicli industriali anche per ridurre gli scarichi inquinanti;

8) a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico, come avviene per gli interventi di efficientamento energetico, per tutti gli usi e per tutti i settori coinvolti;

9) ad adottare le iniziative di competenza per potenziare e rendere più efficienti gli enti preposti alla prevenzione del rischio idrogeologico, aumentarne la capacità tecnica e progettuale e favorire una capacità di spesa superiore all'attuale media annua.
(1-00073) (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) «Serracchiani, Simiani, Vaccari, Braga, Curti, Di Sanzo, Ferrari, Forattini, Marino, Andrea Rossi, Morassut, Madia, Carè, De Maria, Girelli, Graziano, Toni Ricciardi, Manzi, Merola, Sarracino, Malavasi, Boldrini, Peluffo, Ghio, Scotto, Zingaretti, Stefanazzi, Cuperlo, Fossi, Lacarra, Casu, Iacono, D'Alfonso, Scarpa, Berruto, Ascani, Guerra, Di Biase, Fornaro, Gianassi, Lai, Gribaudo, Bakkali, Roggiani, Tabacci, Bonafè, Barbagallo, Gnassi, Furfaro, Guerini, Orfini, Fassino, Stumpo, Laus».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cambiamento climatico

riduzione delle emissioni gassose

inquinamento stratosferico